Banditi... i veicoli non catalitici (23/6/2005)
Banditi per tutto il periodo invernale i veicoli non catalitici. E lultima
filosofia proposta dagli amministratori piacentini e regionali per combattere,
dal prossimo autunno, linquinamento da polveri sottili (vedi articolo Libertà del
16/6/2005). Il giusto motto del Sindaco Reggi: chi più inquina più paga
viene erroneamente convertito in: blocco dei veicoli di vecchia immatricolazione.
Il Sindaco però dimentica che un mezzo inquina proporzionalmente al tempo che resta in
circolazione. Così un veicolo non catalizzato che circola per 10-15 minuti al giorno (ad
esempio se usato solo per andare a fare la spesa o, come nel caso dei pendolari, per
recarsi in stazione), può inquinare meno di quei veicoli catalizzati che circoleranno,
con tanto di autorizzazione, per svariate ore al giorno. In quei casi si creerà il
paradosso per cui chi utilizza un veicolo di vecchia generazione, pur introducendo in
atmosfera meno inquinanti, si vedrà applicare un iniquo blocco totale della circolazione.
Al contrario quei veicoli di ultima o penultima generazione che circoleranno per molte ore
al giorno, saranno autorizzati a immettere nellatmosfera molti più inquinanti,
primo fra tutti le polveri sottili.
Conoscere con certezza quanto tempo abbia circolato o quanta strada abbia percorso un
veicolo non è cosa semplice, ma è compito degli amministratori trovare soluzioni giuste,
senza creare iniqui e paradossali privilegi.
E solo mistificatorio confondere letà di un veicolo con linquinamento
realmente prodotto. Linquinamento prodotto infatti dipende anche dal tempo di
utilizzo del veicolo stesso.
Con lapplicazione di questa nuova filosofia dei blocchi totali per i veicoli non
catalitici non si può certo dire che chi più inquina più paga. A pagare in
quei casi saranno solo coloro che, possedendo un vecchio veicolo, sono potenziali
acquirenti di uno nuovo.
Resta poi il problema delle vetture diesel che, nonostante siano di nuova generazione,
producono molto più particolato di quelle a benzina non catalizzate. Larticolo di
Libertà parla genericamente di filtri che dovranno essere messi ai diesel, senza fornire
altri dettagli. La trasmissione Report del 15/5/2005 ha mostrato come un
veicolo diesel Euro 3 emetta più del doppio di particolato di un veicolo a benzina
pre-norme Euro! Questo perché i legislatori europei, nel definire i limiti delle norme
Euro, hanno pensato di chiudere un occhio sullinquinamento da particolato prodotto
dai motori diesel, consentendo a questi di inquinare molto più dei rispettivi a benzina.
Si è così fatto un bel regalo allindustria automobilistica, e forse anche a quella
petrolifera, che negli ultimi anni hanno visto il boom dei motori diesel.
Se lo scopo delle norme Euro era realmente quello di tutelare la salute
di noi cittadini, e non quello di farci cambiare lauto in continuazione, perché
concedere quei privilegi ai motori diesel? Perché la stessa quantità di inquinanti è
considerata pericolosa se emessa da unauto a benzina e non lo è più quando viene
emessa da unauto diesel? Se davvero si voleva salvaguardare la salute dei cittadini
non sarebbe stato più corretto bandire i diesel fin tanto che non fosse stata trovata una
soluzione in grado di ridurre drasticamente il particolato emesso da quei motori?
Una scelta drastica è stata fatta, ad esempio, per lamianto (vedi leternit).
In quel caso è stata presa una decisione risoluta vietandone luso tranne che per
casi molto particolari. Dove sta la differenza? Forse lamianto è molto più
pericoloso delle polveri fini o forse gli interessi in gioco erano differenti, visto che
una cosa è lindustria dellamianto, unaltra quella petrolifera ed il
ricco mercato dei trasporti.
E legittimo chiedersi se non sia stata barattata qualche vita
umana con gli interessi di mercato, se si sia chiuso un occhio sullinquinamento da
particolato emesso dai motori diesel per evitare il crollo di quel fiorente mercato. Poco
importava se poi noi cittadini ci saremmo dovuti sorbire per anni tutto il particolato
emesso dai motori diesel, forse qualche malato in più valeva la pena di fronte ad un
congruo guadagno.
Per di più quei motori diesel Euro 3 che fino a ieri venivano venduti come poco
inquinanti tra breve potranno subire la stessa sorte degli attuali non catalizzati e
quindi incrementare nuovamente il mercato automobilistico.
Se i nostri amministratori vogliono davvero tutelare la salute di noi cittadini e
dimostrare di non portare avanti solamente gli interessi delle potenti lobby dei
costruttori di veicoli, dovranno trovare soluzioni più oneste ed eque a questo problema.
Altrimenti dobbiamo chiederci se non siano proprio quei motori diesel così inquinanti a
dover essere banditi assieme a coloro che per anni ne hanno consentito la diffusione.
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