Le ferrovie sono un servizio pubblico (27/12/2011)
Riportiamo la lettera inviata che Ettore Fittavolini, presidente dell'Associazione
Pendolari Piacenza, ha inviato al quotidiano "la Cronca" in risposta a un
comunicato stampa del gruppo Ferrovie dello Stato.
Negli ultimi anni la ferrovie vengono gestite come un'azienda privata con l'unico scopo di
fare utile, questo ha portato a destinare tutte le risorse ai costosi servizi "di
alto livello" abbandonando tutto il resto incluso il trasporto pendolari.
Le conseguenze le stiamo vivendo sulla nostra pelle.
Egregio Direttore,
la risposta dellufficio stampa di Ferrovie dello Stato dellEmilia Romagna
pubblicata su La Cronaca di oggi, è roba, come direbbe il buon Kit Carson, da
far piangere i vitelli, ed ha tutto il sapore della velina di regime da MinCulPop del
Ventennio.
Dove almeno, a prescindere dalle considerazioni storiche in materia, che non ci competono,
è acclarato che i treni funzionassero, fossero puntuali, puliti e guidati da ferrovieri
orgogliosi di esserlo.
Linaudita arroganza dell a.d. delle FS, Mauro Moretti (lo scrive
lORSA Sicilia in una lettera allegata - spedita il 17 u.s. alla Commissione
Trasporti della Camera, proprio sul tema dei tagli), ovvero lex sindacalista noto
alle cronache per avere il licenziamento facile dei suoi ex compagni (De Angelis ed
Antonini i due casi più emblematici) e la battuta infelice pronta (la strage con 33 morti
a Viareggio: uno spiacevole incidente) sta lentamente cercando di spegnere anche lo
spirito di corpo che in loro aleggiava.
A colpa di tagli sul servizio pubblico e sul personale, governando come un rais le
Ferrovie dello Stato, dimenticandosi di essere un dipendente pubblico, pagato con i soldi
delle nostre tasse, alla guida di unazienda parimenti pubblica, posseduta da un
unico azionista, il Ministero del Tesoro, ovvero i danari di noi tutti cittadini,
viaggiatori o meno.
Fatta questa doverosa premessa, proprio perché la mobilità ferroviaria sostenibile è
cardine sociale e servizio fondamentale erogato dallo Stato ai suoi cittadini (che non
sono sudditi) paragonare i voli low-cost, affermando che la crescita degli stessi ha
progressivamente svuotato di significato lesistenza dei treni notte a lunga
percorrenza, significa non avere capito nulla di quello che il servizio pubblico deve
essere.
Nello specifico, a prescindere dalla problematiche personali nel muoversi verso aeroporti
di secondo livello o di prossimità, ove disponibili, non ci risulta che gli aerei tra
Milano e Palermo abbiano stazioni intermedie come i treni per salire e scendere a
piacimento, tantomeno che prendere un treno notte da Taranto a Milano, o da Palermo a
Torino, significhi compiere lintera tratta.
Prendere un ICN a Vibo Valentia, dormire sul treno e scendere a Parma, oppure partire da
Piacenza alla sera per svegliarsi a Roma alla mattina in tempo per un appuntamento di
lavoro alle 8,30, evitando una partenza il giorno prima ed una notte in albergo.
Quello che potevano fare anche i piacentini, e che dal 10 dicembre risulta essere
impossibile. Questo ha sempre voluto dire muoversi sui treni notte.
E proprio il concetto stesso e la modalità con cui si esplica il servizio
ferroviario, che nulla ha a che vedere con la mobilità aerea, se non per il fatto che tra
i due sistemi, come peraltro con i trasporti stradali, ci debba essere doverosa
interconnessione.
E che il servizio fosse e sia fondamentale, lo dimostra il fatto stesso che questi treni
fossero sempre pieni.
Adesso, con una vera e propria operazione di macelleria ferroviaria e sociale, come ha ben
scritto lavvocato Fantigrossi, si tagliano i servizi, si licenziano persone e si
buttano nel dramma centinai di famiglie che
vivevano degli stipendi dei lavoratori (che sono persone con una dignità e non merce di
scambio) delle società in subappalto, ferocemente voluti da questa dirigenza, con il
beneplacito della politica di ieri e di oggi, che della mobilità sostenibile se ne frega.
Ci saremmo aspettati sul tema una seria ed decisa presa di posizione di chi i Trasporti,
da nuovo ministro, dovrebbe governarli.
Dai toni delle risposte propinate in questi giorni, in cui il sig. Passera difende a spada
tratta Moretti, nella querelle con Della Valle, che da presidente della Fiorentina non
nutre delle nostre simpatie calcistiche, ma che ha detto delle sacrosante verità parlando
della.d. delle italiche rotaie, ci sembra di essere caduti dalla padella alla brace.
Stia tranquillo lex ad di Banca Intesa, ci sono tre milioni di pendolari (categoria
cui lui non appartiene per frequentazione, abituato prima alle limousine con autista ed
adesso alle auto blu) che il signor Moretti lo hanno dimissionato da un pezzo, insieme ai
parenti delle vittime di Viareggio ed a tutti i ferrovieri licenziati e non.
Pronti in rigorosa fila indiana, a prenderlo a calci nel sedere , come ha
dichiarato di volere fare, lui per primo, lon. Di Pietro, se fosse il ministro dei
trasporti.
Grazie per lattenzione e Buon Natale a tutti, soprattutto ai piacentini in lotta al
freddo sulla torre a Milano Centrale.
Le telecamere di "Servizio
Pubblico" sui nostri treni (21/12/2011)
Ieri, 20 dicembre, una troupe della trasmissione di Michele Santoro ha viaggiato in
incognito su uno dei nostri treni più gettonati: quello che parte alle
7:08 per Milano.
La troupe è arrivata sorprendendo tutti, soprattutto Trenitalia che normalmente in questi
casi organizza un treno perfetto come orario (a scapito di tutti gli altri treni che hanno
la sventura di viaggiare sulla stessa linea) e come composizione.
Stavolta il treno era sostanzialmente puntuale ma, come accade di regola, aveva alcune
carrozze fredde; è proprio in una di queste che i giornalisti hanno viaggiato. Alcuni
pendolari hanno parlato toccando tutti i temi storici che ci stanno a cuore,
dalle carrozze fredde (come quella in cui si è svolta lintervista),
allaffollamento alla situazione dei posteggi nella zona stazione.
Si è parlato anche del tanto sospirato collegamento veloce con Milano che nessuno, a
livello politico, vuole sostenere. Per collegamento veloce intendiamo quello che unisce
Piacenza a Milano in 20 minuti e che, come abbiamo dimostrato è tecnicamente fattibile,
basta volerlo. Del collegamento veloce in 50 minuti per arrivare Rogoredo non volgiamo
neanche sentir parlare.
Il servizio dovrebbe andare in onda nella trasmissione di domani (giovedì 22 dicembre)
visibile su Telelombardia, su Sky o sul web.
Tutti da Peri! (20/12/2011)
Dopo lunghe insistenze e ormai tardivamente, lassessore regionale ai trasporti
Alfredo Peri ascolterà pendolari piacentini.
Abbiamo chiesto a gran voce un incontro prima della pubblicazione dellorario
ferroviario invernale, ma purtroppo Peri aveva altro da fare. Anche lorario in cui
di darà udienza dimostra il totale disinteresse per problemi dei
pendolari
.
Lappuntamento è per
Giovedì 22 dicembre alle ore 17:00
Presso la sede della provincia in via Garibaldi
Per un pendolare che lavora a Milano o a Parma è estremamente complesso riuscire ad
essere a Piacenza per le 17. Se si tratti di menefreghismo o di una scelta calcolata per
limitare il numero di cittadini che possono dire la propria non lo sappiamo.
Qualcuno ci noi di sarà.
Ci saremo sacrificando ferie o premessi.
Ci saremo anche se sappiano che ormai è tardi e i giochi sono fatti.
Ci saremo anche se ci aspettiamo la solita finta attenzione e promesse che non saranno
mantenute.
Ci saremo per dire la nostra e far sentire la voce dei pendolari piacentini.
Ci saremo per far sapere che noi non ci arrendiamo!
La partecipazione è aperta a chiunque riesca ad arrivare per tempo, sappiamo che sarà
difficile, ma invitiamo chiunque voglia dire la sua a venire.
Chi non riuscisse a volesse comunque mandare un messaggio a Peri può commentare questo
post o mandare un e-mail a pendolari.piacenza@libero.it
Vi daremo voce.
Piacenza - Parma: i ritardi di novembre 2011
(20/12/2011)
Anche se il collegamento con Parma è un po' meno critico rispetto a quello con Milano,
anche qui c'è poco da stare allegri, il 2273 supera le tre ore di ritardo. Significativo
anche il dato del 2060 al ritorno.
Ritardo: la somma dei minuti di ritardo accumulati nel periodo
Media: ritardo medio del periodo
gg: i giorni in cui siamo riusciti a fare la rilevazione (potrebbe essere che per
"motivi tecnici" qualche giorno ci sfugga)
5 minuti: numero e percentuale di treni che arrivano con più di 5 minuti di ritardo
15 minuti: numero e percentuale di treni che arrivano con più di 15 minuti di ritardo
E' arrivata Santa Lucia (19/12/2011)
Il 13 dicembre, come da tradizione, Santa Lucia è passata per Piacenza.
Infatti, anche se dopo essere passati senza successo per Comune, provincia, regione e
ministro dei trasporti, ci siamo appellati a Babbo Natale è perché le città agli
estremi della linea Milano Bologna sono di sua competenza. Come tutti ben sanno, però a
Piacenza i regali li porta Santa Lucia.
Santa Lucia è passata, ma un pendolare ci ha segnalato di non aver ricevuto il regalo
chiesto con lapposita letterina (un treno pulito, caldo, e con posti a sedere), ma
anzi, di aver trovato al suo ritorno un amara sorpresa: la bicicletta vandalizzata.
In realtà, da nostre indagini, è emerso che il pendolare in questione sia stato
cattivo: lo dimostra il fatto che la sua bicicletta porta il cartello IO
PEDALO MA NON PAGO! prova evidente che il pendolare in questione è tra quei cattivi che
si rifiutano di pagare il servizio di custodia voluto del Re
pardon, dal sindaco
della nostra città.
Ma pare che il pendolare stesso abbia commesso altre nefandezze come affermare a voce alta
che non è giusto multare le auto dei pendolari che posteggiano in via dei Pisoni e che
sarebbe meglio pensare a chi sosta abusivamente in piazzale Marconi o sulle piste
ciclabili.
Addirittura il pendolare avrebbe affermato che lordinanza di divieto di sosta delle
biciclette in piazzale Marconi è ingiusta!
Allo fine, lo stesso pendolare ha dichiarato: "sempre meglio della bici a fianco a
cui hanno rubato il sellino, preferisco tornare a casa a piedi...."
Macelleria ferroviaria (16/12/2011)
Pubblichiamo un intervento dell'avvocato Umberto Fantigrossi sulle scelte calate dall'alto
dalla dirigenza FS e sul concetto di servizio pubblico.
I treni di Bombay sono così diversi da quelli di Milano?
Sulla torre della stazione Centrale oltre ai tre operai licenziati per i tagli ai
collegamenti notturni (Carmine Rotatore, Oliviero Cassini e Giuseppe Gisona cui va
rinnovata la solidarietà di tutti) dovrebbero salire anche i viaggiatori, anchessi
vittime dellennesimo attentato alla mobilità ferroviaria perpetrato dalle Ferrovie
dello Stato ed i Sindaci delle città in cui è più alta la percentuale di pendolari. Con
il nuovo orario ferroviario infatti ancora una volta in via unilaterale ed al di fuori di
ogni programmazione si è inciso sul servizio pubblico ferroviario riducendo
lofferta.
Non bisogna essere dei giuristi sopraffini per ricordare che tutti i gestori di trasporto,
siano essi privati o pubblici, utilizzando beni pubblici (come sono i binari, le stazioni,
le linee elettriche, ecc.) pagati dai contribuenti e ricevendo significative sovvenzioni
dallo Stato e dalle Regioni, concorrono a realizzare un servizio dinteresse
economico generale, al quale deve essere garantito laccesso da parte di tutti i
cittadini per realizzare la coesione sociale e territoriale (art. 36 della Carta dei
diritti fondamentali dellUnione europea). A nessun titolo quindi le società del
gruppo Ferrovie dello Stato possono tagliare selvaggiamente treni, fermate, contratti,
senza dover rispondere ad un regolatore pubblico, tenuto ad assicurare che alla messa a
disposizione di tante risorse corrisponda la soddisfazione adeguata dellinteresse
generale. E palese a questo punto che se avessimo un regolatore efficiente e non
catturato dal soggetto regolato né i treni notte né i trasporti interregionali
potrebbero essere eliminati. La stessa Alta velocità dovrebbe essere radicalmente
ripensata per soddisfare le esigenze anche delle popolazioni dei territori attraversati
(come del resto il gruppo Ferrovie dello Stato si era impegnato a fare al momento della
costruzione della linea e dellottenimento del consenso degli enti locali). Né può
obiettarsi che lingerenza programmatoria pubblica dovrebbe riguardare solo il
trasporto locale, perché gli altri treni tipo Euro star o frecce varie sono treni a
mercato, cioè non previsti in contratti di servizio con lo Stato o le regioni. Qui
cè un paradosso: ove lutenza, pagando alte tariffe, consente una gestione
economica del servizio, proprio lì viene lasciata in balia del gestore e delle sue scelte
imprenditoriali. Ma questa gestione profittevole è tale in quanto non sconta lonere
dellinvestimento della rete né vi è alcuna certezza che non vi siano sovvenzioni
incrociate tra i vari segmenti dellofferta delle varie tipologie di treni. Di
conseguenza non ha presupposto logico, ancor prima che giuridico, la pretesa del gestore
di operare sullorario ferroviario in totale autonomia , senza ricevere indirizzi
vincolati dello Stato né dover attuare percorsi di partecipazione con lutenza e con
i lavoratori del settore. In questo modo infatti le ampie capacità di trasporto della
rete, pagata da tutti i contribuenti, non vengono messe al servizio dellintero
territorio nazionale. Il che pare rappresentare una violazione non solo dei principi
comunitari ma anche del principio costituzionale che compete allo Stato determinare i
livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono
essere garantiti a tutti i cittadini e su tutto il territorio nazionale: fra i quali
rientra certamente anche quello alla mobilità.
Chi buttereste dalla torre? (15/12/2011)
In questi giorni Carmine Rotatore, Oliviero Cassini e Giuseppe Gison stanno al freddo
sulla torre-faro della stazione Centrale di Milano per difendere i propri diritti.
Carmine, Oliviero e Giuseppe lavorano, o meglio lavoravano, per imprese fornitrici di
servizi a bordo di convogli notturni legati a Trenitalia e, dal 12 dicembre sono senza
lavoro.
Con lapplicazione del nuovo orario Trenitalia ha deciso di tagliare il servizio dei
treni notturni e, con questo, i contratti con le imprese appaltatrici.
Qualè il motivo di questa scelta? Secondo la versione officiale il numero di utenti
era in calo. Cè però chi pensa che il calo sia stato pilotato per poter
giustificare la cancellazione di un servizio che era troppo economico rispetto ai
Frecciarossa.
Euna strategia che riconosciamo perché la viviamo sulla nostra pelle tutti i
giorni: le risorse vengono dedicate ai servizi per ricchi (leggasi alta
velocità), il restante 90% della popolazione, siano questi i pendolari o gli utenti dei
treni notturni si deve arrangiare. Ma la infrastrutture usate per questi
servizi a libero mercato non le abbiamo pagate noi con le nostre tasse?
Allora perché non ci permettono di usarle andando da Piacenza a Milano in 20 minuti?
Perché ci costringono a viaggiare su carri bestiame in carrozze prive di riscaldamento e
dove trovare un posto a sedere è un miraggio?
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori che protestano, due dei quali sono
piacentini. Lo facciamo a parole, ma lo abbiano fatto anche coi fatti. Come riportato dal
Libertà di oggi, alcuni nostri rappresentanti, assieme allavvocato Umberto
Fantigrossi sono andati al presidio di stazione Centrale portando gutturnio e salame
piacentino. Un piccolo gesto, ma col quale abbiamo voluto esprimere tutto i nostro
sostegno a una causa che affonda le proprie radici in un problema comune: la dirigenza
delle ferrovie che pensa a far bella figura con un pareggio di bilancio
ottenuto sulle spalle delle categorie più deboli e con la complicità delle istituzioni
(es. regione) che dovrebbero difendere gli interessi dei propri cittadini.
Sarà poco, ma più di quanto fanno molti politici, anche piacentini, che si riempiono la
bocca (e il profilo Facebook) di belle parole, ma quando si tratta di agire scompaiono.
Chi buttereste dalla torre: i lavoratori che perderanno il posto, i dirigenti delle
ferrovie, o i politici che ci sostengono a parole e si dileguano quando è il momento di
agire?
Piacenza - Milano: i ritardi di novembre
2011 (14/12/2011)
In attesa dell'applicazione del nuovo orario, le "amate" ferrovie hanno voluto
darci un assaggio dei disservizi che sono in grado di offrire. Dati disastrosi per tutti i
treni, soprattutto all'andata.
Il 2912 si distingue riuscendo ad accumulare oltre 6 ore di ritardo, anche gli altri non
scherzano, cedono anche i "tradizionali" 2272 (6:48) e 2122 (7:08), entrambi
considerati "affidabili" che superano le tre ore di ritardo.
Ritardo: la somma dei minuti di ritardo accumulati nel periodo
Media: ritardo medio del periodo
gg: i giorni in cui siamo riusciti a fare la rilevazione (potrebbe essere che per
"motivi tecnici" qualche giorno ci sfugga)
5 minuti: numero e percentuale di treni che arrivano con più di 5 minuti di ritardo
15 minuti: numero e percentuale di treni che arrivano con più di 15 minuti di ritardo
Non ci resta che appellarci a Babbo Natale (12/12/2011)
La situazione del trasporto ferroviario è sempre più tragica:
il nuovo orario ha introdotto ulteriori peggioramenti (eliminazione del 18:35 da centrale
al ritorno e soppressione della fermata di Rogoredo dell'ESCity delle 8:24);
i pochi treni rimasti ad offrire un servizio "decente" in termini di fermate
intermedie e tempi di percorrenza sono dei carri bestiame in cui capita spesso di
viaggiare in piedi e/o senza riscaldamento
Sul fronte locale la situazione non è migliore
i posteggi auto di via del Pisoni e di viale S. Ambrogio sono strapieni già dalle 7 di
mattina;
gli automobilisti che cercano di arrangiarsi in qualche modo vengono multati;
il posteggio coperto e gratuito delle biciclette ci è stato scippato;
si è arrivati addirittura a multare i ciclisti!!!
Abbiamo cercato di fare il possibile, ma siamo stati ignorati a tutti i livelli:
il comune ci ignora (anzi, ci multa e tenta di sfrattarci dalla sede);
la provincia ci ignora;
l'assessore regionale Alfredo Peri è troppo impegnato per darci ascolto;
in passato siamo arrivati anche a parlare con il ministro di trasporti, ma senza
risultato.
Ormai l'unica soluzione è l'intervento di Babbo Natele!
Aderiamo quindi volentieri all'iniziativa di Legambiente (che riportiamo nel seguito) che
ci invita a scrivere una letterina con le nostre richieste.
SOS PENDOLARI
Legambiente al fianco dei pendolari dell'Emilia Romagna
Caro Pendolare,
come certamente saprai il trasporto ferroviario locale è sotto attacco dai tagli ai
finanziamenti.
Noi crediamo, invece, che sia necessario contribuire ad uno sviluppo del trasporto
pubblico su ferro, valorizzando le tante persone che come te scelgono ogni giorno il treno
per andare al lavoro e all'università, lasciando a casa la macchina e contribuendo allo
sviluppo di una mobilità sostenibile.
Il 19 dicembre, data dell'uscita del Dossier Pendolaria, ci faremo portatori di tutte le
richieste sulla mobilità ferroviaria locale che i pendolari vorrebbero vedere esaudite da
Babbo Natale.
Per questo ti chiediamo di inviarci fotografie e racconti delle tue odissee giornaliere:
treni sovraffollati, sporchi, ritardi, cancellazioni...
Mandaci una letterina con la tua richiesta a Babbo Natale su come vorresti che si
trasformasse il trasporto ferroviario, o con il racconto e le fotografie della situazione
attuale!
Utilizza questa formula:
Caro Babbo Natale,
per natale vorrei un treno........
Il 19 dicembre festeggeremo tutti assieme una nuova idea di mobilità ferroviaria!!
Repubblica cita il pendolare calato dal
finestrino (9/12/2011)
Oggi, un articolo di Repubblica traccia un quadro crudo e realistico della situazione
delle ferrovie nazionali: da un lato le tratte più redditizie con treni efficienti e
costosi, per tutto il resto una situazione da terzo mondo (tanto per fare un esempio dal
nostro archivio abbiamo preso il finestrino gelato ritratto il 17 dicembre 2010).
Le situazioni più tragiche si trovano al sud: 7 ore per coprire i 102 km che separano
Matera da Potenza... ma anche al nord la situazione non è molto migliore d'altronde noi
lo sappiamo bene...
Tra i vari esempi citati dall'articolo anche il pendolare di Fiorenzuola che è sceso
passando dal finestrino.
Ci auguriamo che l'attenzione che articoli come questo portano sul tema possa servire a
smuovere qualcosa. Per il momento lo speranze sono vane...
Confermata la soppressione di due treni utilissimi per il rientro da Milano: il
"Terni" e il Frecciabianca delle 18:35. A questo punto l'unico treno
"veloce" (si fa per dire) attorno è alle 18 è il 2285, lunedì vedremo cosa
succederà quando tutti ci si riverseranno sopra.....
C'è chi è masso peggio di noi (7/12/2011)
Oggi, 7 dicembre si festeggia S. Ambrogio e per molti pendolari milanesi è giorno di
festa.
In attesa di sapere di che morte dobbiamo morire con il nuovo orario ferroviario che
Trenitalia si è degnata di farci conoscere oggi, caricandolo sul suo sito, cerchiamo di
sdrammatizzare un po.
In particolare mi ha colpito un post del coordinamento pendolari della provincia di Pavia
che tratta il caso di Vigevano..
I suddetti pendolari che già pagavano una quota annuale per il posteggio auto se la sono
vista quasi raddoppiare. E pur vero che passando da 30 a 50 /anno rimane una
cifra poco più che simbolica che va a coprire laffitto che il comune paga alle
ferrovie, ma si tratta comunque di un aumento del 66% (che per di più vanno alle ferrovie
che non godono certo delle nostre simpatie
.) e comunque, di questi tempi, anche
20 non sono da buttar via (soprattutto per darli alle ferrovie, a cui ne diamo già
abbastanza...).
I pendolari di Vigevano, come noi, si sono visti scippare il posteggio biciclette,
affidato a un privato che chiede 0,5 /giorno per la custodia (metà di quanto
chiedono a noi).
Non sappiamo se il sindaco di Vigevano abbia seguito lesempio del nostro Reggi
accanendosi contro i ciclisti che si ostinano a non voler pagare la gabella e facendo
rimuovere le biciclette che deturpano la piazza davanti alla stazione. Quello
che merita una menzione speciale sono le modalità indicate per labbonamento mensile
al deposito cicli:
Per abbonamenti, occorre discutere con il custode del deposito biciclette.
L'orario (6/12/2011)
La scadenza del 12 dicembre da cui partirà il nuovo orario ferroviario è ormai molto
vicina e molti pendolari ci scrivono chiedendo anticipazioni.
Le istituzioni che dovrebbero rappresentare i cittadini nei rapporti con Trenitalia, per
esempio facendoci avere con congruo anticipo le bozze degli orari brillano per la loro
assenza. A oggi, nonostante le ripetute richieste, non abbiamo ancora alcuna informazione
sugli orari dei regionali.
Per partenze successive al 12 dicembre, il sito di Trenitalia riporta solo gli orari dei
Intercity, Eurostar City e Frecciarossa. Qui le notizie sono tragiche per quanto riguarda
gli ESCity usati dai pendolari: scomparsa la fermata a Rogoredo per il 9802 in partenza
alle 8:24 da Piacenza, e scomparsi i treni delle 18:35 e 20:35 usati da molti dei
pendolari (che pagano pure il pesante balzello del supplemento Mi Muovo Tuttotreno).
Riportiamo nel seguito le lettere del nostro presidente alla provincia, lettere che, a
oggi, non hanno avuto alcun riscontro.
17 novembre 2011
Egregio Dottor Bergonzi,
la presente per chiederLe di predisporre quanto prima possibile un incontro con lei ed il
Presidente Trespidi, per potere discutere ed eventualmente anticipare le richieste
relative al nuovo orario ferroviario, che entrerà in vigore il prossimo 10 dicembre, e
del quale ad oggi non abbiamo nessuna notizia né tantomeno anticipazione.
Intendiamo inoltre avere chiarimenti sul futuro del trasporto ferroviario regionale,
stante le continue notizie di stampa relative agli accertati tagli dei finanziamenti
statali per i Contratti di Servizio, per le quali si prospetta un 2012 funereo per i
pendolari.
Ovviamente chiediamo siano chiamati al tavolo di discussione, come sempre, i
rappresentanti delle due Regioni, Emilia Romagna e Lombardia, nonché quelli delle
Ferrovie (Trenitalia, Trenord ed RFI) .
In attesa di un suo riscontro, ringraziamo per la disponibilità e porgiamo i nostri più
cordiali saluti.
Segnale guasto = Pendolare sull'orlo di un
Trenitalicidio (3/12/2011)
30 Novembre 2011
Da qualsiasi punto di vista si stia osservando la questione, è semplicemente
"m..da" che vola e nient'altro!
Il "Frecciamarrone" è tornato!! sto parlando del tragico ES*9825 Milano Ancona
delle h.18:35.
Ieri sera un viaggio allucinante, terribile, lentissimo, sul fiore all'occhiello del
malfunzionamento di Trenitalia,lo schifo più assoluto che esista, lo sfacelo, la
disfatta, la triste realtà alla quale dobbiamo sottostare,senza batter ciglio, senza
protestare vivacemente, senza occupare i binari perché ci arrestano, senza prendere a
schiaffoni il personale Trenitalia perché in tal caso rischieremmo di essere rinchiusi
per sempre nel braccio della morte ad Alcatraz (come il texano dagli occhi di ghiaccio) o
ancor peggio a Guantanamo!!!!
E che non tirino in ballo la "storia" della nebbia perché parte il
"vaffa"!!
Come detto, il treno dopo una partenza quasi puntuale ha arrancato per tutta la tratta
compresa tra Milano Centrale e Casalpusterlengo, stazione in cui alle 19.25 si è arreso
definitivamente fermandosi per svariati minuti
Alle 19.33 il capotreno ha diffuso il messaggio che "IL Treno ha maturato più di 20
minuti di ritardo (e di questo noi pendolari imbufaliti ce ne eravamo gai accorti) a causa
di un segnale guasto lungo la linea; ripartiremo appena possibile"; commento più
gettonato "Ma va a caghèr" dato che il treno è frequentato principalmente da
emiliani e romagnoli
Un ragazzo seduto al mio fianco era giusto reduce da una lite furibonda con il capotreno
dovuta al fatto che ogni sera ci sono ritardi più o meno imprecisati con questo treno e
ogni sera non motivano mai la causa del disservizio ; ho commentato "perfetto stile
Trenitalia : Omertà!!!"
Per quanto mi riguarda , in quei momenti la pressione arteriosa mi è salita a 360 / 200,
avevo le vene del collo gonfie come quelle di un toro impazzito, sentivo che se non
m'avessero placato avrei fatto "male" a qualcuno: "Si calmi, si calmi, non
serve a nulla" le parole di una giovane donna seduta di fronte a me
L'ho ascoltata, anche se avvertivo la necessità di sbriciolare qualcosa con le mani
oppure di prendere a pugni ininterrottamente un "punching-ball" (si scrive
così?) Il treno è ripartito sempre mooolto lentamente alle 19.33
Anche ieri sera quindi abbiamo raggiunto Piacenza con più di 30 minuti di
ritardoooooooooo!!! pagando anche supplementi e altri salassi vari per salire su queste
maledettissime "Frecce Marroni" !!!
Milano Piacenza in quasi 80 minuti senza fermate intermedie è semplicemente
inaccettabile! Voglio il rimborso del biglietto!
Quando avrò sbriciolato l'impianto di diffusione sonora, non potranno nemmeno più
scusarsi per il disagio!
Odio Trenitalia ogni giorno di più!!! Questa sera quale altra terribile prova dovremo
sopportare?
Soppressione 2285 (3/12/2011)
La soppressione del 2285 è avvenuta con un teatrino che farebbe scompisciare dal ridere
se fosse in un film di Checco Zalone (purtroppo, invece, è tutto vero):
Venerdì, ore 18:10 stazione centrale, binario 20. La banchina è gremita di pendolari e
viaggiatori in attesa del treno che, come indicato dai tabelloni, dovrebbe partire dal
binario 20.
Ore 18:15 il treno ancora non si vede, ma gli altoparlanti annunciano: "il treno
regionale 2285 per Bologna è in partenza dal binario 20". I viaggiatori si guardano
attorno pensando di essersi persi qualcosa... qualcuno pensa che il terno sia in partenza
da un altro binario e consulta viaggiatreno con il cellulare... per viaggiatreno il 2285
risulta CANCELLATO.
Ore 18:20 gli altoparlanti comunicano che il 2285 è cancellato!
Quanti livelli di servizio? (2/12/2011)
Trenitalia rivede la politiche tariffarie sui Freccirossa: gli unici treni per cui
lAD del gruppo FS, Mauro Moretti, abbia un minimo di interesse.
A questo giro si sono inventati i livelli di servizio che diventano 4.
Il più basso costa poco meno della vecchia seconda classe, gli atri a salire.
Quello che crediamo è che esauriti i pochi e (tuttaltro che) economici posti in
standard gli sfortunati viaggiatori si vedranno costretti ad acquistare
biglietti più costosi.
Invece sui nostri treni da pendolari le buone vecchie tradizioni a cui Trenitalia ci ha
abituati e che Trenord sta recependo in pieno, si mantengono: abbiamo un solo livello di
servizio: il carro bestiame.
Il 1 aprile avevamo pubblicato un post ironico su un servizio low cost dove si viaggia in
piedi. La profezia di si è avverata per metà: si viaggia in piedi, ma non low cost. A
forza di togliere carrozze ormai trovare posto a sedere è un terno al lotto, tra poco
viaggeremo sul tetto delle carrozze come in India (con lo svantaggio che qui in clima è
più rigido).
Dieci anni positivi??? (1/12/2011)
Ieri la stampa locale ha riportato la dichiarazione del sindaco, Roberto Reggi, secondo
cui i sui 10 anni di regno... pardon, mandato sono stati ampiamente positivi.
Noi qualche dubbio ce l'abbiamo...
Da quando l'Associazione Pendolari Piacenza è nata non ha mai avuto paura di schierarsi
apertamente contro la giunta quando prendeva decisioni contrarie all'interesse dei
pendolari e, questo indipendentemente dal colore politico degli amministratori in carica.
I disagi sono disagi, indipendentemente dalla tessera che si ha in tasca.
Anche sull'operato di Reggi abbiamo avuto molto da ridire.
Il riassunto delle nostre osservazioni sull'operato di questa amministrazione lo si trova
nelle 20 domande a Reggi che abbiamo riepilogato in questo post e che non hanno mai avuto
risposta, nonostante fossero state pubblicate anche su Libertà.
In sintesi, le nostre obiezioni riguardano:
la mancata applicazione del contratto con Trenitalia che ci consentirebbe di usare la
tratta ad alta velocità raggiungendo Milano in 20 minuti;
lo scippo del posteggio gratuito delle biciclette all'interno del capannone e le azioni
che ne sono seguite, arrivate all'emanazione di una ordinanza di divieto di sosta per le
biciclette in Piazzale Marconi e alla rimozione di 21 velocipedi "indebitamente"
posteggiati;
la riduzione del numero di posti auto nell'area di via del Pisoni e l'accanimento con cui
si sono multate le auto dei pendolari che hanno cercato di "arrangiarsi".
Ce ne sarebbero altre, ma ci siamo concentrati su quelle più significative.
In generale siamo rimasti molto delusi del modo con cui il sindaco ha gestito la
partecipazione dei cittadini alla scelte rilevanti per il comune, metodo che è stato
applicato anche ad altri temi non direttamente connessi con il pendolarismo (ZTL, Pertite,
piazzetta Plbiscito ecc..).
Si tratta di osservazioni prive di ogni risvolto "ideologico" ma rivolte a
difendere gli interessi di tutti i pendolari e che avremmo rivolto a qualsiasi
amministrazione indipendentemente dal "colore".
L'Associazione Pendolari Piacenza per statuto è apolitica e non ha mai fatto politica.
Altri disservizi per i disabili (29/11/2011)
Avevamo già portato sul nostro blog una testimonianza di come la dirigenza di Trenitalia
non abbia in minima considerazione i problemi dei disabili e di come lassistenza sia
sostanzialmente legata alla buona volontà di chi, per caso, si trova a prendere un treno
assieme a una persona con difficoltà di movimento.
Ne dà conferma un articolo del Corriere della Sera che racconta la storia di
Mariacaludia.
Mariaclaudia è un insegnate precaria che lavora a quasi 200 km da casa per 700 al
mese, come se non questo non bastasse come difficoltà, Mariaclaudia costretta su una
carrozzina. Quando viaggia su treni di fascia alta (tipo Intercity) non ci
sono problemi, ma sui regionali la musica cambia: i treni sono attrezzati per le
biciclette e non per le carrozzine!
Ancor più inquietante risposta di Ferrovie dello stato, che ammette candidamente:
la richiesta della signora ad oggi non può essere accolta in quanto, anche se gli
investimenti che si stanno facendo per labbattimento delle barriere architettoniche
sono notevoli, attualmente solo il 15% dei treni regionali in Abruzzo è attrezzato per i
disabili. E non sarebbe possibile, anche volendo, cambiare immediatamente lintera
flotta. La situazione è diversa per i treni di lunga percorrenza, 350 dei quali, su un
totale di 600, sono forniti sul territorio nazionale di queste soluzioni. Bisogna poi
tener presente che un convoglio non attrezzato non effettua sempre lo stesso percorso, per
cui risulterebbe inutile intervenire su singoli convogli.
Lanciamo una domanda che, come sempre, non troverà risposta da parte delle
istituzioni
Ma il trasporto regionale non dovrebbe essere un servizio pubblico? Non dovrebbe garantire
i diritti di tutti?
Posteggio di via dei Pisoni: situazione
sempre più critica (28/11/2011)
Come avevamo già detto in passato, il comune, cogliendo loccasione della
tracciatura del posteggio via dei Pisoni, ha notevolmente ridotto il numero di posti auto
disponibili. Già da poco dopo le 7 è impossibile trovare posto nelle strisce
bianche.
Ricordiamo anche che la nostra associazione aveva presentato una proposta che, a costo
zero, avrebbe consentito di mettere a disposizione dei cittadini un centinaio di posti in
più. Non si tratta di una proposta improvvisata, ma di un progetto redatto da un
architetto urbanista.
Se la volontà di ignorare la nostra proposta per una scelta che riduceva il numero di
posti auto fosse in qualche modo legata allapertura del posteggio a pagamento,
avvenuta proprio negli stessi giorni, non lo possiamo sapere con certezza. Certo qualcuno
dice: a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina.
In tutto questo tempo (ormai è passato più di un anno), i pendolari hanno cercato di
ingegnarsi lasciando le auto in posti fuori degli spazi delimitati ma che non davano
fastidio a nessuno (ciononostante in diversi casi sono stati multati). Esistevano tuttavia
delle zone grigie, dove si poteva posteggiare con una buona possibilità di
non prendere la multa; una di questa ere quella vicino alluscita del posteggio in
direzione di via dei Pisoni dove, quanto meno, non cerano divieti di sosta
espliciti.
Ebbene! In coincidenza con il ritorno della stagione fredda, nella quale molti
appendono la bicicletta al chiodo per usare lauto.
lamministrazione comunale, sempre attenta alle esigenze dei cittadini, ha pensato
bene di togliere ogni dubbio installando dei cartelli che istituiscono il divieto di sosta
con rimozione forzata.
Ringraziamo il sindaco Reggi per aver reso ancora più difficile la vita a chi deve andare
tutti i giorni a lavorare o a studiare fuori città!
Nel frattempo il posteggio auto a pagamento (alla modica cifra di 6 euro al giorno) si sta
riempiendo. Una domanda sorge spontanea: cè pieno di pendolari che sono disposti a
pagare 120 euro al mese di posteggio, o sono state attivate delle forme di abbonamento?
Se così è: questo era previsto dalla convenzione con il comune?
Se così è: perché le tariffe non sono esposte?
Giovedì 24 Novembre (24/11/2011)
Ogni giorno una storia da raccontare, peccato che sia sempre assolutamente e tristemente
vera!
Il solito maledetto treno r2912 parte in mega ritardo da Piacenza mentre raggiungo la
stazione e , dentro di me, penso anzi sono sicuro che farà da "tappo" a tutti i
treni successivi.... ad esempio al nostro regionale 2274 che, pur essendo partito in
orario, è stato "costretto" a raggiungere Lodi con più di 10' di ritardo!
Non è possibile, non è possibile!!! Si, con Trenord e Trenitalia non esiste la parola
IMPOSSIBILE!
Torniamo indietro di qualche minuto:
Dove si trova la carrozza di prima classe? Ogni giorno viene cambiata la composizione del
treno, lo fanno per far inca..are ancor di più i pendolari: un giorno in testa, un giorno
in coda, un giorno in mezzo, un giorno manca, un giorno è declassata;
Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!
Prima o poi voglio chiedere al capotreno le cause di questa casualità nella composizione!
Ma dove si nasconde il personale?!?!?!
NON riescono a nascondere invece i cumuli di sporcizia sopra e sotto i sedili, in alcuni
casi ci sono anche sostanze molto appiccicose sulla cui origine non voglio assolutamente
indagare......mi fa semplicemente schifo!
Non si fanno quasi più vedere i controllori; non ricordo di averne visto uno da giorni
sui treni regionali! saranno ancora tutti in ferie? A novembre?E anche oggi siamo arrivati
a Milano in ritardo di 13 minuti, più incavolati che mai e con la magra consolazione che
novembre sta per finire! Infatti è staticamente dimostrato che i maggiori disservizi si
verificano proprio nel corso di questo mese; intendiamoci, a novembre se ne verificano
1000, a dicembre 999, a febbraio 998, ecc ecc
Il treno fantasma (19/11/2011)
Oltre ai soliti disservizi (ritardi, soppressioni, sporcizia, mancanza di adeguata
climatizzazione,
), lunedì 7 novembre, a causa di un guasto ai pannelli della
stazione di Piacenza, alcuni di noi, me compresa, hanno perso il treno.
Mi spiego meglio: il Parma Sesto San Giovanni delle 7.34, inizialmente in partenza
come al solito dal terzo binario, dal pannello luminoso del sottopassaggio risultava
spostato sul quarto. Sul quarto binario, è arrivato, presumibilmente da Milano, un treno
diretto verso Bologna, sul quale non è salito nessuno di noi pendolari verso Lodi e
Milano, nonostante anche il corrispondente pannello lo indicasse come Parma Sesto
San Giovanni delle 7.34. A questo punto qualcuno è rimasto comunque sul quarto binario,
qualcun altro è tornato sul terzo binario, da dove si suppone sia partito intorno alle
7.40/7.45. Nel frattempo il monitor del sottopassaggio indicava 2 treni in partenza
contemporaneamente dal quarto binario! Un delirio. Ho scritto si suppone in quanto il
treno sul quarto binario non permetteva di vedere se cerano treni sul terzo. Tutto
questo senza che si sentissero adeguati annunci; solo in un secondo momento, quando sul
terzo binario è arrivato uno degli IC, non si sa capiva quale, precedenti il Regionale
delle 7.34, hanno cominciato ad avvisare che i pannelli non funzionavo e quindi di
prestare attenzione agli annunci vocali; peccato che alcuni di noi avessero ormai perso il
treno! Ho cercato, invano, di parlare col capostazione: in giro non cera nessuno
degli addetti, alle persone non autorizzate non è consentito laccesso ai locali
preposti e non so se al loro esterno ci sia un pulsante per uneventuale chiamata.
Infine ho preso il treno delle 7.54
Detto questo (se ci ripenso mi sento ribollire), sperando dessere stata chiara, non
vorrei che la cosa finisse così. In seguito al fatto daver perso il treno a causa
di una loro mancanza, è possibile procurare a Trenitalia ulteriori rogne,
oltre alle cause intentate allepoca? Si spera almeno che non vincano i ricorsi,
visto il proseguire del disservizio.
Sulla sponda destra del Po (18/11/2011)
17 novembre 2011 - Sulla sponda destra del fiume Po mi son seduto su un treno e ho pianto
La mattina odierna già piuttosto gelida di per sé, ha gelato ulteriormente i pendolari
habitué del treno regionale 2274 Bologna Milano.
Allarrivo nella stazione di Piacenza , osservo amareggiato il tabellone degli orari
con lindicazione R2274 CANCELLATO; nel frattempo laltoparlante diffonde la
notizia che il suddetto stramaledetto treno è stato cancellato a causa di uno sciopero
del personale appartenente al gruppo FFSS.
Ora il fatto che centinaia di pendolari fossero in stazione a
quellora mi ha fatto pensare di non essere il solo ad essere disinformato circa le
modalità di questo sciopero, perciò ritengo assolutamente che si sia trattato di
sciopero selvaggio : bastardi!!
Nella lista dei treni indicati del tabellone in quella fascia oraria, il R2274 è infatti
lunico ad essere stato cancellato!.
Nei giorni scorsi avevo sentito parlare di sciopero dei mezzi pubblici di trasporto locale
per oggi (giovedì 17), ma non di ripercussioni sul trasporto pubblico regionale e/o
nazionale
A prescindere dalle cause del disservizio
..
anche oggi siamo dunque vittime predestinate dello schifosissimo e vergognosissimo
servizio ferroviario offerto (si fa x dire) dalla premiata partnership TRENORD
/ TRENTALIA ( GRUPPO FF SS
anche oggi arriveremo con almeno 30 minuti di ritardo sul posto di lavoro per colpa di
qualche deficiente che oggi non aveva voglia di lavorare
anche oggi ci stiamo facendo sangue amarissimo e la giornata inizia tremendamente in
salita
anche oggi mi verrebbe voglia di spaccare tutto ciò che trovo sulla carrozza del tragico
R20398 sul quale siamo stati costretti a salire, così per divertimento, per sfogarmi un
po
anche oggi mi piacerebbe buttar giù qualche dente al malcapitato ferroviere
di turno;
anche oggi proseguirò nella stesura del romanzo (tratto ahimè nel mio caso da una storia
verissima!) dal titolo Sulla sponda destra del fiume Po mi son seduto su un treno e
ho pianto ; non me ne voglia Coelho se ho rubato alcune parole di una sua celebre
opera!
anche oggi (e questo è lunico piccolissimo lato positivo) per
dimenticare le malefatte del gruppo FFSS e scaricare un po la tensione
nervosa, ho potuto ascoltare a tutto volume per 30 minuti in più le fantastiche
compilations di Gigi DAgostino!
Le porte non funzionano: i pendolari si
ingegnano (17/11/2011)
Ancora una volta i pendolari piacentini si dimostrano precursori dei tempi per quanto
riguarda le modalità di affrontare i disservizi delle italiche ferrovie.
Già a maggio,come avevamo raccontato in questo post, in assenza di porte funzionanti, non
si è perso danimo e, con un notevole gesto atletico si è calato dal finestrino.
Questo pendolare è stato poi selezionato come pendolare dellanno e premiato nel
corso di una delle nostre assemblee.
Ebbene! Ancora una volta ci hanno copiati. Repubblica riporta di un fatto avvenuto il 3
novembre a Lunghezza: una stazione periferica di Roma molto frequentata da pendolari: un
treno cancellato e quello successivo si presenta con due carrozze chiuse (una
storia che anche da non è nuova, Trenitalia non è razzista, eroga i propri disservizi a
tutte le latitudini), ma i pendolari che ne sanno una più di Moretti (pardon, del
diavolo), salgono dal finestrino.
Pare che il primo spot di Trenitalia riprenderà questo episodio e dirà: viaggia
con noi, ti terrai in forma!.
Trenitalia e i servizi del terzo millennio:
l'ufficio oggetti smarriti! (16/11/2011)
Recentemente Trenitalia ha annunciato con grande enfesi l'attivazione di un servizio
assolutamente innovativo ed allineato con quanto fanno le aziende più all'avanguardia del
terzo millennio: di riconsegna degli oggetti dimenticati in treno.
...
Come dite?
Gli uffici oggetti smarriti esistono già dall'800, quando i treni andavano a vapore?
Forse nei Paesi civili... In Italia già da molti anni questi uffici erano stati eliminati
o nascosti nei più remoti angoli delle stazioni o addirittura lontano dalle stazioni. Lo
testimonia la mail di Paola che abbiamo pubblicato alcuni mesi fa e che racconta l'odissea
vissuta nel tentativo, infruttuoso, di recuperare una valigia dimenticata in treno. Il
padrone della valigia non si era dato per vinto e la notizia era stata ripresa anche dal
Corriere.
Ora, a quanto pare, Trenitalia si è decisa a ripristinare il servizio, limitatamente ai
viaggiatori "ricchi" che usano treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca
e ad alcune stazioni (Torino Porta Nuova, Milano Centrale,Venezia Santa Lucia, Bologna
Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Termini, Napoli Centrale, Reggio Calabria
Centrale), allo studio lestensione a tutti gli altri treni nazionali, come Intercity
ed Espressi.
E gli altri???
E i pendolari che viaggiano sui treni regionali???
Sono viaggiatori di serie B?
Quando qualcuno si deciderà a fare qualcosa?
PSC (Piano Strutturale Comunale) è
necessaria una vera partecipazione (14/11/2011)
In questi giorni il comune di Piacenza sta portando avanti a tappe forzate un percorso per
lapprovazione del nuovo PSC (Piano Strutturale Comunale): uno strumento urbanistico
che definisce e pianifica luso del territorio per gli anni a venire. Si tratta di
scelte che condizioneranno città e con questa la qualità di vita e la salute dei
piacentini per i prossimi 15-20 anni.
Lamministrazione sta portando avanti un percorso di partecipazione alla
Reggi con riunioni nelle quali gli assessori depositari della verità
comunicano le proprie scelte ai pochi sudditi, pardon... cittadini che hanno saputo della
riunione e che sono riusciti a partecipare.
Riteniamo che un provvedimento di questo tipo non possa essere adottato con un percorso
accelerato da unamministrazione a fine mandato, ma che sia necessario avviare un
vero percorso partecipato che passi anche attraverso forum, conferenze, assemblee
pubbliche, incontri tematici, visite guidate, laboratori di progettazione. Per questo
motivo, assieme a molte associazioni operanti netta realtà piacentina ha sottoscritto un
documento nel quale si chiede di rivedere il percorso di approvazione del PSC.
AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI PIACENZA
AL SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PIACENZA
e p.c. AL SIG. PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PIACENZA
AL SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI PIACENZA
AL SIG. PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
AL SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE EMILIA ROMAGNA
AI SIGG. PRESIDENTI DELLE CIRCOSCRIZIONI DEL COMUNE DI PIACENZA
OGGETTO: PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL PSC DI PIACENZA
Noi sottoscritti Cittadini di Piacenza, in proprio ed in rappresentanza dei Comitati e
delle Associazioni sotto indicate, intendiamo con il presente atto contribuire
costruttivamente al dibattito in ordine alladozione del Piano Strutturale Comunale
(PSC), formulando le seguenti osservazioni e richieste sia nel metodo che nel merito del
procedimento adottivo siccome avviato.
Premesso:
che l Amministrazione Comunale di Piacenza, ai sensi dellart. 14 della legge
regionale n. 20/2000, ha avviato il 7 settembre scorso, la Conferenza di Pianificazione
del nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC) e che la stessa in base alla norma citata, si
concluderà entro 90 giorni, il 7 dicembre prossimo;
che il calendario degli incontri programmati per lillustrazione, da parte
dellAssessore allUrbanistica, del Documento Preliminare del PSC di Piacenza
prevede quindici incontri, così distribuiti:
- quattro riservati alla consultazione degli Enti pubblici;
- due alla concertazione con le Associazioni economiche e sociali e con gli Ordini
professionali;
- uno alle Circoscrizioni;
- otto al confronto con le Consulte e con le Associazioni iscritte allalbo comunale:
- di questi ultimi, quattro aperti anche ai singoli cittadini.
Constatato:
che la consultazione diretta dei cittadini, inizialmente non prevista
dallAmministrazione Comunale, si è svolta per mezzo di incontri pubblici, volta a
volta concessi dallAssessore allUrbanistica su richiesta dei partecipanti;
che i quattro incontri si sono già svolti, ma senza alcuna verbalizzazione del dibattito
sorto;
che linformazione generale alla cittadinanza da parte dellAmministrazione
Comunale in merito al Documento Preliminare del PSC, con i relativi allegati, risulta
fornita tramite
- copia su supporto informatico del Documento rilasciata dal Comune a chi ne faccia
richiesta,
- il sito Internet del Comune, sul quale sarebbero a tuttoggi pervenuti solo n. 7
pareri e/o richieste di chiarimenti da parte della cittadinanza.
Rilevato:
che lart. 8 della Legge Regionale 20/2000 (Disciplina sulla tutela e
luso del territorio) così si esprime: Partecipazione dei cittadini alla
pianificazione - Nei procedimenti di formazione ed approvazione degli strumenti di
pianificazione territoriale e urbanistica sono assicurate: a) la concertazione con le
associazioni economiche e sociali, in merito agli obiettivi strategici e di sviluppo da
perseguire; b) specifiche forme di pubblicità e di consultazione dei cittadini e delle
associazioni costituite per la tutela di interessi diffusi, in ordine ai contenuti degli
strumenti stessi.;
che il Consiglio Comunale ha approvato il 19 febbraio 2009 il seguente testo del Documento
di Indirizzi per il PSC, quale parte integrante della Relazione del Documento Preliminare
del PSC di cui si tratta, al quale il Documento avrebbe dovuto attenersi:
Partecipazione: Prevedere per tutte le fasi di costruzione del PSC, a partire dalla
discussione degli indirizzi in corso, procedimenti partecipativi tipo Agenda
21, per coinvolgere tutte le forme associative e i singoli cittadini, secondo
criteri di corretta informazione e trasparenza delle decisioni da una parte, ed educazione
alla conoscenza del proprio territorio dallaltra. Può a ciò contribuire anche il
raffronto con altre esperienze italiane ed europee..
Considerato nel merito:
che le modalità adottate per linformazione e la consultazione sul Documento
Preliminare non consentono, di fatto, a gran parte della popolazione di conoscere e
discutere il Documento medesimo, per contribuire a modificarlo e integrarlo
nellinteresse comune;
che, se gli incontri pubblici di discussione proseguiranno come ha dichiarato
lAssessore allUrbanistica, tuttavia la Conferenza di Pianificazione non
permetterà di mettere a confronto paritariamente le istanze dei cittadini con gli
indirizzi della Conferenza stessa, eventualmente interferenti;
che dalla consultazione degli elaborati appare evidente che le scelte progettuali
strategiche del Documento Preliminare sono solo due: quelle corredate da specifici
masterplan, o progetti urbanistici, incentrate su:
- interventi di nuova edificazione nelle aree militari da dimettere;
- opere infrastrutturali finalizzate allIntegrazione di Piacenza nel sistema di
mobilità delle merci del corridoio 5 (dal Portogallo al mar Nero) e
nellarea metropolitana milanese;
che dunque manca un progetto urbanistico più vasto che, sulla base del quadro conoscitivo
dello stato attuale e delle vocazioni del territorio e di un bilancio dei 10 anni di
attuazione del Piano Regolatore vigente, indichi quale modello di sviluppo si vuole per
Piacenza;
che cioè non risultano esplicite scelte urbanistiche strategiche per il 2030, con pari
grado di approfondimento per tutte le componenti strutturali del territorio e della
società, quali: centro storico, periferia, frazioni, corsi dacqua, verde, ambiente
e paesaggio, mobilità urbana ed extraurbana;
che pure risultano carenti adeguate considerazioni di attenzione alle attività economiche
e di servizio, come indicazioni strategiche circa loccupazione, la sanità e la
scuola;
che appaiono, pertanto, necessari ulteriori studi e ipotesi progettuali.
Stante tutto quanto sopra:
risultando evidente il deficit di partecipazione civica allatto politico più
importante del Comune, che pianifica gli usi pubblici e privati del territorio per 15-20
anni, con effetti permanenti sulle condizioni di vita dei cittadini, che potrebbe venire
adottato senza tenere conto dello spirito della legge e di una tradizione
politico-amministrativa consolidata in Emilia Romagna in materia di urbanistica
partecipata;
apparendo non consoni allelaborazione del PSC i mesi antecedenti le elezioni
amministrative, certamente per la loro brevità, ma soprattutto per il fatto che
lattenzione sarà - ovviamente e trasversalmente - rivolta a più contingenti
tematiche di posizionamento politico e partitico;
valutando, inoltre, non urgente ladozione del PSC, perché la residua capacità
edificatoria residenziale del PRG vigente è oltre il 20% di quella prevista dal Piano, ed
è altresì in corso il censimento della popolazione e delle abitazioni, che fornirà
informazioni più attendibili e complete sulla reale situazione abitativa nella nostra
Città;
NOI SOTTOSCRITTI
CHIEDIAMO
che venga interrotta la Conferenza di Pianificazione;
che, dando concretezza allimpegno assunto dallAssessore allUrbanistica
in sede di ultimo incontro, prosegua la consultazione dei cittadini, realizzando un
percorso partecipato tipo Agenda 21, mediante forum, conferenze, assemblee pubbliche,
incontri tematici, visite guidate, laboratori di progettazione;
che copie cartacee del Documento Preliminare siano depositate presso le Circoscrizioni e
lURP comunale in modo che tutti i cittadini, con lassistenza di personale
esperto, possano prenderne visione, capirne i contenuti e formulare proposte;
che le osservazioni e le proposte che perverranno al Comune siano sottoposte alla Giunta,
contestualmente e paritariamente a quelle emergenti dalla Conferenza di Pianificazione;
che del processo partecipativo e dei suoi esiti si dia ampia ed appropriata pubblicità, e
se ne tenga conto, specialmente ai fini delle scelte urbanistiche del PSC stesso;
che ladozione del PSC avvenga in tempi adeguati alla disamina esaustiva di tutte le
tematiche che devono sostanziare un Piano di sviluppo a lungo termine, fondato su modelli
condivisi approfonditi e sostenibili.
Piacenza, 11 novembre 2011
Non ne posso più (11/11/2011)
Non tutto il ritardo vien per nuocere? Vogliamo trovare una magrissima consolazione in
tutto ciò che mi è accaduto stamattina?
Mai e poi mai!!!! Trenord / Trenitalia sono allo sbando completo per quanto riguarda la
linea ferroviaria Piacenza Milano!
Stamattina (9 novembre) ho perso il treno delle 7.08 sempre a causa della geniale
decisione della giunta comunale di Piacenza di mettere a pagamento (e a carissimo
prezzo!!) i posti auto più vicini alla stazione ferroviaria, ribadisco "REGGI
RIDACCI I PARCHEGGI!!"; meno male che
. il mandato del Sig.sindaco e soci è al
capolinea e che le amministrative comunali sono alle porte, sto meditando già da tempo di
impegnarmi per "fare qualcosa" per "cambiare" la città di Piacenza,
non solo per i parcheggi pendolari, ovviamente.
Ci penserò sempre più seriamente.
Salito quindi sul regionalissimo R20412 delle h.7:12, decido di fare tappa a Codogno per
riscuotere il "bonus straordinario" di dicembre 2010 (altra decisione geniale in
questo caso di Trenord che sta utilizzando come deterrente lo stratagemma di erogare
questi bonus ai pendolari piacentini nella stazione di Codogno, complicandoci
ulteriormente la vita!!!) e di prendere il treno successivo diretto a Milano (notare che
in 10 km il regionalissimo aveva già accumulato almeno 5 minuti di ritardo
..)
Scendo a Codogno, mi fiondo in biglietteria, la persona è al telefono che sta parlando di
"affari suoi" ; la mia espressione è stata più eloquente di mille parole
"chiama dopo, scusati, insomma chiudi sta cacchio di conversazione"; mentre
stavo effettuando la non facile riscossione di 11,1 Euro(!) per "vizi formali nella
procedura", con la coda dell'occhio ho notato che il treno 20412 non era ancora
ripartito dentro di me ho pensato "Che fortuna...... mi starà aspettando....."
Termina finalmente l'operazione bonus e mi fiondo di nuovo sul binario 3, il treno è
ancora fermo, porte chiuse, ma non parte!!!
Decine di pendolari stanno tentando di scassinare le porte e, nel frattempo, recitano
anche una sorta di "rosario" non propriamente sacro, fuori programma!!!!
Finalmente qualcuno si accorge di noi e preme il pulsantino magico, le porte si riaprono:
tutti a bordo ma il treno non parte! uffffffff sbufff argh acc!!!
Alle 7.41 qualcuno decide che si può ripartire! Via alla velocità di lumaconi, ah ma ci
sono lavori in corso pochi metri fuori dalla stazione di Codogno (costruzione di un
cavalcaferrovia sembrerebbe....). I minuti quindi trascorrono ancora inesorabili;
arriviamo a Secugnago verso le 8 (peccato che alle 8.02 dovremmo già essere a MIlano
ROgoredo!!! recupereremo??? (mi sto già tenendo la pancia dalle grasse risate
amarissime). Dopo ulteriori peripezie e soste inspiegabili siamo approdati a Rogoredo alle
8:25 con 23' di ritardo!!!!!!
73 minuti per fare 64 km, ma dove siamo? nel quarto mondo!!!!Anche nei giorni scorsi non
siamo andati molto meglio, con qualsiasi treno regionale, a qualsiasi orario, sempre 10 /
15 minuti di ritardo. Uno schifo che più schifo non si può! non ce la faccio più !
Ribelliamoci tutti! non presentiamo più l'abbonamento! anzi non facciamolo nemmeno!
Storie di pendolari (10/11/2011)
Segnaliamo un'iniziativa degli studenti dellUniversità Iuav di Venezia che mira a
raccogliere storie di pendolari: non si chiede di parlare di ritardi e disservizi
(argomento con cui potremmo occupare milioni di pagine), ma di storie di vita vissuta da
chi si incontra tutti i giorni in treno.
PENDOLARI!
Questo è un invito per tutti coloro che ogni giorno vivono gran parte del proprio tempo
allinterno di un treno. Durante questi viaggi, come sappiamo, può accadere
qualsiasi cosa: ritrovare un amico che non si vedeva da tanto tempo, ascoltare
conversazioni di altre persone ed estrapolarne un pezzetto di vita, oppure raccontare la
propria ad un estraneo; assistere a qualcosa o conoscere qualcuno; innamorarsi,
arrabbiarsi, leggere, pensare
Stiamo raccogliendo storie di pendolari come voi per realizzare un progetto universitario
con fine un prodotto editoriale. Saranno storie in cui non si tratteranno dei soliti
disagi, dei ritardi e delle lamentele, ma dellumanità delle persone che viaggiano
ogni giorno.
Raccontateci la vostra storia.
Le migliori saranno scelte e pubblicate e faranno parte di un progetto realizzato dagli
studenti dellUniversità Iuav di Venezia.
Scriveteci la vostra storia e inviatela a: ipendolari@gmail.com
Strage di Viareggio: le ferrovie licenziano
il consulente delle vittime (10/11/2011)
Il sito web dellassociazione in marcia, assieme a molti giornali
nazionali tra cui il Corriere della sera, hanno riportato la notizia secondo cui Riccardo
Antononini: un dipendente RFI che svolge un ruolo di consulente di parte civile indagine
sulla strage alla stazione di Viareggio (giugno 2009, 32 morti), dopo una lettera
minatoria ed una sospensione di 10 giorni, è stato licenziato in tronco.
Non vogliamo entrare nel merito della correttezza formale del provvedimento disciplinare:
sicuramente ci saranno dei ricorsi e decideranno i tribunali, ma concordiamo con il
presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli che afferma: ''Moretti conferma di
essere spietato'' e aggiunge: Sin dall'inizio di questa vicenda, l'amministratore
delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, non ha mai messo in discussione né se
stesso, né la parte che rappresenta, le Ferrovie dello Stato. Da subito Moretti ha messo
in atto una strategia di attacco irrispettosa, innanzitutto, del dolore dei parenti delle
vittime. Questo ultimo atto appartiene alla medesima logica aggressiva. Voglio esprimere
la mia vicinanza ad Antonini, che non ha mai vacillato nel suo atteggiamento, chiaro e
determinato fin dall'inizio. Qual è la sua colpa? Forse quella di aver voluto dare il suo
contributo alla ricerca della verità
LAssociazione Pendolari Piacenza esprime tutta la propria solidarietà a Riccardo
Antonini ed auspica che si faccia piena luce sulle cause della strage di Viareggio.
Piacenza - Parma: i ritardi di ottobre 2011 (3/11/2011)
Forse il viaggio di andata e ritorno verso Parma è leggermente meglio di quello verso
Milano, ma anche qui i disservizi non mancano: il 2273 ha collezionato 173 minuti di
ritardo, riuscendo ad arrivare con meno di 5 minuti di ritardo poco più del 50% delle
volte.
Ci ascoltate solo quando si vota? (3/11/2011)
Pubblichiamo una comunicato stampa di Ettore Fittavolini, presidente dell'Associazione
Pendolari Piacenza, che tratta, con cognizione di causa, il tema del collegamento
"veloce" con Milano.
La lettura dellultima notizia circa lo studio commissionato dalla Camera di
Commercio al Politecnico sul tema del cosiddetto servizio ferroviario di
trasporto veloce tra Piacenza e Milano, ci lascia contrariati ed allibiti.
Posto che si tratta dellennesima annunciazione sul tema, dopo roboanti proclami
apparsi a mezzo stampa che vedono coinvolti a vario titolo il Presidente della Provincia,
lamministratore delegato di Trenord,. Il presidente della Regione Lombardia, vari
Assessori regionali, il Sindaco del Comune di Piacenza (si avvicinano le elezioni, vero ?)
il presidente della locale Confindustria e financo lAmministratore Delegato di
UniCredit (che è anche il grande capo del sottoscritto, e di decine di altri pendolari
piacentini che quotidianamente fanno girare leconomia a Milano) - questultimo,
in quanto piacentino, tirato regolarmente per la giacchetta allo scopo di munificare a
destra e a manca i pendolari dove sono ?
Ovvero quelle migliaia di fantasmi che tutte le mattine, per studio o per lavoro, quando
ancora la città dorme, vanno a produrre reddito, ricchezza e cultura altrove per poi
spender soldi e pagar tasse a Piacenza,
ma che la città dimentica di avere.
E quando fa finta di ricordarsene, è solo per gabellarli (posteggi e parcheggi rubati,
bici rimosse !!!) o perché ci sono elezioni in vista e qualche migliaio di voti non
puzza.
Esemplare in questo caso il trattamento riservato ad un concittadino illustre quale
Ernesto Schiavi, direttore artistico della Filarmonica della Scala (che mi onoro di
conoscere, ed ex pendolare al pari dei professori della stessa orchestra Galli e Negri,
altri due piacentini che hanno dato e danno lustro a Piacenza) : mentre Milano lo premiava
con il massimo riconoscimento dellAmbrogino dOro, da Piacenza nemmeno un
biglietto di congratulazioni istituzionale ! .
"Nemo propheta est in patria", dicevano i nostri padri.
A noi pendolari, in quanto parte in causa, piacerebbe essere al tavolo di questo
fantomatico progetto che dovrebbe essere la panacea di tutti mali dei disservizi su
rotaia.
Però, così come è stato riportato dagli organi di stampa, ovvero il proseguimento della
linea Saronno-Lodi fino a Piacenza, con servizio attualmente in carico a Trenord (la
società mista derivante dalla fusione Trenitalia Ferrovie Nord che esercita il servizio
del trasporto regionale lombardo) di veloce non ha nulla, ed ai pendolari piacentini non
sposterebbe di alcunché il livello di disservizio.
Siamo pronti a discuterne dati alla mano, con cognizione di causa perché le analisi
dettagliate su quello che cè, diviso per nicchia di potere (Emilia Magna Romagna,
Lombardia, Trenitalia Nazionale, etc) orari, materiale rotabile, le abbiamo già fatte e
rifatte, presentate anche ai ministri che, venuti a Piacenza (altro ennesimo spot da
campagna elettorale) allora si dimostrarono ignoranti in materia (ovvero non sapevano
nemmeno di avere firmato aumenti delle tariffe !) e le conosciamo a memoria.
Come pure fanno professione di ignoranza della materia i vari dirigenti regionali di
Trenitalia e RFI, quando si degnano di venire alle riunione cui regolarmente negli anni
sono stati invitati.
Per cui, pur apprezzandone la buona volontà, francamente non serve che la Camera di
Commercio spenda pubblici denari (ma non ci dovrebbe essere una gara e non un affidamento
diretto ?) per fare analizzare dal Politecnico (che personalmente il sottoscritto stima
quale rinomata istituzione per la formazione e listruzione ho appena
partecipato ad un corso con i loro docenti un mese fa ) un tema di cui ci sembra essa non
abbia nessuna competenza.
Lo studio cè già, aggratis, come dicono a Roma. Titolo : da Piacenza a
Milano in 20 minuti (si può !) .
Labbiamo fatto noi, pendolari piacentini della nostra Associazione (in questo caso
soci ingegneri ed architetti) nel 2007, premiato dal Ministero delle Infrastrutture dei
Trasporti (allora reggente del dicastero lon. Di Pietro) in occasione della
Conferenza Nazionale delle Infrastrutture tenutasi a Catania il 7 dicembre 2007 e
pubblicato nel volume edito dal ministero stesso dal titolo : Trecento idee per lo
sviluppo delle Infrastrutture nel Paese.
Disponibile sul sito della ns. Associazione (insieme alla documentazione dei vari accordi
firmati dalle FS con Comune e Provincia per il passaggio della TAV sul nostro territorio
sin dal 1997, e ad oggi totalmente disattesi per quanto concerne il trasporto ferroviario)
e per chiunque ce lo chieda, ed ovviamente ridiscutibile e rimodulabile.
Ma su cui non si transige, ovvero utilizzare la linea AV, che a Piacenza, oltre che a
passare, è interconnessa, anche per il trasporto pendolare.
Ricordando una volte per tutte che parliamo di una infrastruttura sottoutilizzata, pagata
tutta con i soldi delle nostre tasse (uno sproposito di milioni di Euro al chilometro
rispetto a quello che sarebbe dovuta costare) ed in carico ad una società, le Ferrovie
dello Stato (e relative Spa controllate), che è al 100% pubblica (azionista unico il
Ministero del Tesoro).
Non quindi lorticello del padrone del vapore (leggasi sig. Moretti, dipendente
pubblico che ne è amministratore delegato) tantomeno il futuro appartamento in affitto
con vista della NTV di Montezemolo e soci.
La liberalizzazione del trasporto ferroviario è direttiva comunitaria da anni, ed il
desolante risultato finora ottenuto per potere avere unalternativa è stato
lesperimento fatto fallire scientemente di Arenaways in Piemonte, inibendo
allunico Davide privato di raccogliere passeggeri sulla Torino Milano,
perché disturbava il pubblico gigante Golia.
In questo caso, ovvero nel nostro, non stiamo parlando del Ponte di Messina, ergo lo
sproposito che da più di 40 anni rovina le casse delle Stato già solo per i progetti (e
che stante i chiari di luna attuali mai si farà), ma di unopera esistente da
utilizzare per il servizio pubblico, quale il trasporto ferroviario è e rimane, mezzo
fondamentale per una mobilità sostenibile.
Quando se ne vorrà parlare seriamente, partendo dai presupposti di cui sopra, noi ci
siamo e ci saremo sempre (lEXPO 2015 passa, i pendolari rimangono).
Aggratis ovviamente.
Siamo uomini o pendolari? (28/10/2011)
Segnaliamo due iniziative di Altroconsumo, lassociazione di consumatori che opera da
30 anni e si è più volte occupata delle tematiche legate ai (dis)servizi per i
pendolari.
In effetti le due iniziative ci riguardano da vicino.
Siamo uomini o pendolari
Una sottoscrizione on line indirizzata alle autorità per sensibilizzarle
sulla situazione dei pendolari fotografata da unindagine di altroconsumo dalla quale
risulta che il 72% dei clienti delle ferrovie non è soddisfatto del servizio
(io vorrei conoscere qualcuno facente parte del restante 28%...)
http://www.firmiamo.it/altroconsumo-siamo-uomini-o-pendolari
Assistenza legale
Altroconsumo offre assistenza legale gratuita per richiedere il risarcimento danni a
Trenitalia davanti al Giudice di Pace.
LAssociazione Pendolari Piacenza è stata la prima a partire con le richieste di
risarcimento a Trenitalia e gli stessi avvocati che hanno maturato una significativa
esperienze ed una buona percentuale di successo collaborano con Altroconsumo.
http://www.altroconsumo.it/asp/SmartInquiry/SmartInquiry.aspx?src=294783
Treno bloccato in attesa dei moduli (28/10/2011)
La vita del pendolare è davvero molto varia: ieri sera (26 ottobre) sullEurotar
City 2285 partenza da Milano Centrale alle 18:35 si è consumato un siparietto che neanche
i migliori comici di Zelig avrebbero potuto immaginare.
Cè da ridere per non piangere.
Verso le 18:30, pochi minuti prima della partenza del treno, dagli altoparlanti esce la
solita voce registrata che dice:
il treno Eurostar City 9743 da Milano per Udine sta per partire, eventuali accompagnatori
sono pregati di scendere.
Come???? Ha detto Udine????
Per chi avesse avuto dei dubbi il messaggio viene ripetuto in inglese.
I pendolari esperti, abituati questo e altro restano impassibili, ma tra i viaggiatori
occasionali si scatena il panico!!! Ma come, dicono, io devo andare a Bologna (o a Parma,
o ad Ancona ecc. ecc.).
Poco dopo interviene il capotreno che, dalla sua viva voce annuncia che il treno va ad
Ancona e, di conseguenza, i viaggiatore diretti a Udine sono pregati di scendere (nel loro
stesso interesse
).
Sembrerebbe tutto finito, sono le 18:45, il treno sarebbe già dovuto partire, ma poco
importa, staremo aspettando per lasciar scendere i viaggiatori diretti a Udine. Invece,
quando meno te lo aspetti eccolo! Glia altoparlanti riprendono vita e lannuncio che
rallegra la tua giornata triste e buia di pendolare.
causa attesa della modulistica il treno partirà tra 10 minuti!!!!!!
I moduli???? Vuoi vedere che i nostri moduli erano sul treno partito per
Udine???
Quali moduli? Poco importa: ci quelli che servono per far partire il treno...
Ovviamente dopo 10 minuti il treno non parte, partirà alle 19:10 circa, con 35 minuti di
ritardo quando, da un punto di vista puramente teorico, avrebbe dovuto essere quasi a
Piacenza.
Vabbè
Vorrà dire che cercheremo i moduli per il reclamo
Un lunedì da dimenticare (24/10/2011)
Sto diventando verde, i muscoli si stanno gonfiando, le vene del collo stanno per
esplodere, i vestiti si stracciano come pezzetti di carta no, non sono l'incredibile Hulk,
sono un pendolare della Piacenza Milano imbestialito a causa dell'ennesima presa per il
cu.. propinata a inizio settimana dalla premiata ditta fornitrice di servizi ferroviari
"TRENORD TRENITALIA"
All'arrivo nella stazione di Piacenza, un collega mi accoglie con un sorriso troppo
ironico per essere "vero", invitandomi con un gesto ad osservare il tabellone...
gli chiedo "Ma è stato cancellato???" Lui annuisce....
Con la rabbia già alle stelle di lunedì mattina leggo sul tabellone R2274 CANCELLATO.
Ci avviamo lentamente al binario 6 dove è già pronto (si fa per dire) il R20398 che
parte 15 minuti più tardi rispetto al "nostro" maledetto treno; è sempre
opportuno ricordare che nessuna motivazione viene diffusa circa le cause della
cancellazione del R2274.
Tento inutilmente di farmi passare il prurito alle mani, è un'impresa piuttosto
ardua....! il modo migliore sarebbe quello di prendere a schiaffoni qualcuno dei sedicenti
"addetti ai lavori" anche se il risultato ottenuto sarebbe ancora
insoddisfacente e non servirebbe a migliorare le pessime condizioni del servizio.
Non è mai colpa di nessuno, eppure sono convinto che se iniziasse a fioccare qualche
sospensione punitiva dal lavoro o se si decurtasse sensibilmente qualche stipendio al
personale TRENORD TRENITALIA, qualcosina potrebbe cambiare a favore dei pendolari
bistrattati e ignorati da tutti.
A proposito di stipendi: chi ci rimborserà l'ennesima mezzora persa a causa dell'assoluta
inaffidabilità del servizio pubblico ferroviario? Per non parlare delle figuracce e degli
sfottò ai quali dobbiamo sottoporci quotidianamente arrivando in ritardo sul posto di
lavoro!
Che stress! Che stress! Che stress! siamo assolutamente logorati da questi maledettissimi
disservizi cronici! A bordo anche stamattina ho raccolto moltissimi malumori, qualcuno mi
ha riferito che il treno R2912 oggi è partito incredibilmente in perfetto orario, per cui
la finestra di disservizio sulla PC-MI è stata di ben 35 minuti: semplicemente
inaccettabile! allucinante!
Il sottoscritto si limita a scrivere questi reportage, ma anche oggi ho colto da alcuni
passaparola che alcuni gruppetti di esasperati starebbero organizzando forme di protesta
ben più eclatanti tipo occupazione di binari a Rogoredo per creare interruzione di
servizio pubblico in un colpo solo sia alla linea storica che alla TAV, occupazione di
uffici movimento o di capi stazione, ma anche cose più soft tipo manifestazioni pacifiche
nelle stazioni più importanti, sciopero del biglietto, abbonamento ecc
Tornando a noi, potrebbe sembrare superfluo scrivere che a Codogno il treno era già pieno
come un uovo sodo figuratevi a Casalpusterlengo, Secugnago e a lodi, praticamente abbiamo
viaggiato "sottovuoto". Condizioni disumane, la settimana è iniziata
tragicamente, mi vengono i brividi pensando ai prossimi giorni.
Tornano i berretti verdi (24/10/2011)
La notizia arriva da Strade ferrate, una squadra di assistenti riconoscibili
dal cappello verde presidierà alcune stazioni lombarde per assistere e informare i
pendolari di Trenord.
Tra le stazioni assistite cè Lodi ma manca Piacenza (che pure, secondo
Trenitalia/Trenord è in Lombardia) al ritorno potremo invece trovare gli assistenti a
Milano centrale e a Lambrate.
Il nuovo servizio si chiama My Link staff. Lesperienza dellassistente di linea
non è nuova: labbiamo avuta qualche anno fa: se ben ricordo il berretto era giallo,
e avevamo a disposizione anche un numero di cellulare. Qualche risultato positivo
cera stato: il nostro assistente di linea ha dato una mano a pendolari a cui era
stato rubato il portafogli con labbonamento (diversamente da quanto è successo di
recente), e sapeva dare qualche dritta.
Speriamo che lesperienza positiva si ripeta.
Il viaggio della disperazione (20/10/2011)
Il treno R2274 parte (quasi sempre) puntuale dalla stazione di Piacenza, ma nel tratto
compreso tra il ponte sul Po e Lodi, si "inventa" sempre qualche scusa per
accumulare preziosissimi minuti di ritardo!
Oggi come ieri e come ogni altro giorno, il pendolassimo sulla PC-Mi diventa la nostra
causa principale di stress!!
Questa mattina lunghe soste inspiegabili nelle stazioni di Codogno e di Secugnago: sarà
il solito problema delle precedenze? saranno gli scambi che non funzionano? sarà la
discussione infinita sul sesso degli angeli? la sola verità è che da qualche parte uno o
più "addetti ai lavori" di Trenord e Trenitalia non sta facendo il proprio
dovere! leggasi inefficienza cronica!!
A Lodi siamo già a 12 minuti di ritardo; a Rogoredo sono diventati 15. Evviva! anche oggi
arriveremo in super ritardo al posto di lavoro! Come dice Lino Banfi in un "cult
movie" sono letteralmente "volatili per diabetici".
Grazie ancora a Trenord/Trenitalia; per ulteriori informazioni in tempo reale sui disagi e
i disservizi consultare le FAQ sul sito www.odioleferrovie.it
Novità nel mondo delle ferrovie (20/10/2011)
Scrivo questa e-mail per portare allattenzione di tutti un fatto che ritengo
increscioso e ulteriore prova dello scatafascio in cui versano le Ferrovie dello Stato. Mi
rendo conto che oramai poco di quello che succede sui treni faccia notizia, ma forse è
meglio non tacere queste cose che rischiano di addensarsi grazie alloblio e
contribuire a peggiorare drammaticamente le condizioni di chi è costretto ad avvalersi
del treni.
Questa mattina viaggiavo sul treno regionale 2912 da Parma per Sesto. Come spesso accade,
sono salito in coda al treno e, trovando più carrozze fredde (oltre alle solite ultime
2/3 chiuse), sono risalito verso la testa giungendo a potermi sedere solamente dopo
diverse carrozze. Allarrivo dei controllori per verificare i biglietti (un evento
più unico che raro) ho chiesto le motivazioni di tale ripetuto disservizio.
Il controllore (non so se capotreno o meno), con grande cortesia, mi ha spiegato che il
treno viaggiava con diverse carrozze con il riscaldamento rotto. La stessa carrozza in cui
eravamo, diceva, aveva un guasto al riscaldamento e, per supplire, avevano acceso
limpianto di condizionamento regolandolo alla massima temperatura. Inoltre, su una
delle carrozze, a suo dire, era stato montato un prototipo di nuovo impianto di
riscaldamento, già guasto e non riparabile.
La cosa grave, o meglio, la cosa nuova, è che mi ha anche spiegato che Trenord ha vietato
di apporre cartelli indicanti guasti allimpianto di condizionamento o di
riscaldamento, così che i viaggiatori, salendo sul treno, non hanno la minima indicazione
di dove andare per trovare una carrozza con il riscaldamento funzionante!
Preso dalla sua disponibilità a parlare gli ho anche chiesto perché alcune carrozze di
coda fossero chiuse e lui mi ha risposto che le carrozze che trovo chiuse OGNI GIORNO sono
sempre le stesse, guaste, che il treno si porta appresso come zavorra. Ma dove sta il
senso di tutto questo? Forse Trenord dichiara che il treno viaggia, per esempio, con 11
carrozze piuttosto che 9 anche se 2 sono chiuse? Perché non è più possibile mettere
cartelli indicanti i guasti come è sempre stato fatto? Viene da pensare che il motivo sia
che ormai andrebbero messi troppi cartelli! O anche, forse, che Trenord si sia stancata di
gente che fotografa quei cartelli per rendere pubbliche le condizioni di viaggio!
Purtroppo le condizioni in cui versano le carrozze sono, ogni giorno di più, peggiori a
causa dellevidente incuria e mancanza di manutenzione e pulizia. Questa frase
ovviamente non contiene alcuna novità per chi viaggia regolarmente in treno evitando di
prendere quei freccia-qualcosa che hanno palesemente fagocitato soldi che sarebbe stato
meglio, prima di tutto, impiegare per rendere credibile un sistema ferroviario che fa
acqua da tutte le parti, elemento manifesto di derisione dellItalia insieme a tanti
altri luoghi comuni.
La novità invece, se è vero quello che mi ha detto il controllore di oggi, sta nel fatto
che ora si vieta pure di segnalare il guasto! Una sorta di nuova legge
bavaglio che vige sui treni e influenza di nuovo negativamente le condizioni di chi
purtroppo non può fare a meno di avventurarsi in quel mondo di sporcizia e disservizi che
è il treno.
Vergogna. Di nuovo.
Lantitrust apre un'inchiesta anche su
Trenitalia (13/10/2011)
Dopo il gruppo FS e RFI, lantitrust ha allargato anche a Trenitalia lindagine
per gli ostacoli posti alloperatore Arenaways allo scopo di favorire Trenitalia.
Secondo lautorità garante della concorrenza, Trenitalia sembra aver messo in
essere una serie di comportamenti che appaiono finalizzati ad ostacolare se non impedire
lingresso delloperatore Arenaways S.p.A. nel mercato nazionale dei servizi di
trasporto passeggeri. La società del gruppo FS avrebbe fornito allUfficio di
Regolazione Servizi Ferroviari (URSF) dati falsi sullimpatto che lingresso di
Arenaways avrebbe avuto sui contratti di servizio regionali, informazioni che hanno
portato alla decisione di negare alloperatore privato la possibilità di effettuare
fermate intermedie sulla line Torino Milano, impedendo ai pendolari lombardi di
usufruire il servizio e decretando il fallimento della società fondata da Giuseppe Arena.
Listruttoria dellantitust dovrebbe concludersi a marzo 2012, speriamo che
almeno lautorità di vigilanza sulla concorrenza si dimostri indipendente
.
Piacenza ufficialmente fuorilegge per la
qualità dell'aria (13/10/2011)
Con la fine dellestate tornano i classici problemi autunnali, tra questi
quello dellinquinamento dellaria. Le domeniche a piedi a Milano sono state
riprese dai TG nazionali, ma anche da noi sono cominciate le restrizioni al traffico, poco
piacevoli ma basate su solidi presupposti.
Secondo i dati ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente), il 5 ottobre a Piacenza si
avuto il 36-esimo sforamento del limite di concentrazione nellaria di polveri
sottili, il 6 si è bissato, arrivando 37 sforamenti, poi è arrivato il vento che ci ha
messo una pezza.
E vero che il problema dellinquinamento dellaria è da vedere una scala
ben maggiori di quella di un singolo comune, ma è altrettanto vero che Piacenza ottiene
uno dei risultati peggiori in regione, seconda solo alla zona industriale di Sassuolo.
Certo, molti degli elementi che contribuiscono a peggiorare la qualità dellaria non
sono sotto il controllo dellamministrazione comunale, ma se Piacenza avesse scelto
una mobilità più sostenibile?
Se le piste ciclabili non fossero percorsi a ostacoli tra le auto in sosta abusiva;
se i mezzi pubblici avessero corse più frequenti e coordinate con quelle dei treni;
se chi usa la bicicletta in zona stazione non fosse considerato una mucca da mungere
fortemente incoraggiato a usare posteggi a pagamento;
se si evitasse di multare le biciclette in divieto di sosta e si pensasse alla auto che
intralciano in traffico:
Saremmo in questa situazione?
Disservizi per disabili (11/10/2011)
Oltre a non avere alcuna considerazione per pendolari, Trenitalia (o Trenord, fa
differenza?) di dimostra coi fatti, assolutamente insensibile anche nei confronti delle
esigenze dei disabili. Un pendolare ci ha segnalato un episodio a cui ha assistito
personalmente sul treno 2287 un giorno della settimana scorsa.
Nella carrozza di coda, nellapposito spazio vicino alla porta di ingresso, cè
una persona in carrozzina. La carrozza di coda è lunica attrezzata per accogliere
le persone a mobilità ridotta ed ha un bagno adatto a consentire lingresso con la
carrozzina... Certo, se la porta del bagno si aprisse...
La persona in carrozzina segnala la situazione ai viaggiatori che salgono: è un po
che tenta di aprire il bagno e, ormai, non ce la fa più a tenerla. Il
capotreno, ovviamente, è in testa. I viaggiatori si danno da fare, ma correre lungo il
marciapiede per arrivare fino al capotreno potrebbe voler dire vedersi partire il treno
sotto il naso prima di avere raggiunto il traguardo....
Un addetto alle pulizie della stazione che si trova sul marciapiede (e che non deve
prendere il treno) si lancia nellimpresa, ma fallisce.... Il treno chiude le porte e
parte.
Non cè altra scelta che risalire il treno alla ricerca del capotreno.... Dopo aver
aperto decine e decine di porte di comunicazione tra i vangoni, trovato il capotreno, e
aperto nuovamente decine e decine di porte per tornare indietro, il nostro pendolare
ritorna alla carrozza di coda accompagnato dal capotreno...
Il capotreno conferma che la porta è chiusa.... Neanche lui riesce ad aprila... Il
disabile non ce la fa più, ovviamente attraversare la carrozza con la carrozzina è
impossibile.
A Casalpusterlengo si tenta unoperazione di emergenza: la carrozzina ed il suo
occupante vengono scaricati a braccia dai viaggiatori presenti con tutti i
rischi che ne conseguono e ricaricati in testa al treno. Qualcuno aiuta la persona a usare
il un bagno non attrezzato (già è scomodo per chi ha una mobilità normale, non osiamo
immaginare come deve essere stato per chi ha delle difficoltà).
Alla fine una situazione che, in un Paese normale, non avrebbe costituito alcun problema
è stata risolta, non senza difficoltà e imbarazzi per il diretto interessato, grazie
alla collaborazione dei viaggiatori.
Quando qualcuno farà qualcosa?
Il gran premio sulla Piacenza Milano (8/10/2011)
7 ottobre 2011
La voce metallica fa vari annunci ma non quello che ci interessa.... Il Tabellone non
indica ritardi....
Il binario 3 è libero.......Il marciapiede adiacente è colmo di pendolari
spazientiti.........
Indovina indovinello! Chi ha visto il treno regionale 2274? sarà fermo a Pontenure ?
Non sarà partito da Bologna? Nessuno sa darci info, come al solito!!!
Ma ecco che con 10 minuti di ritardo il nostro trenaccio sbuca dal curvone orientale
avanzando a bassissima velocità.
Su di corsa a bordo! dove qualcuno saprà darci lumi sulle cause del ritardo: ho fatto la
"battuta"!!! ah ahah.
Il capotreno si sarà barricato nel wc, il controllore sarà salito sul tetto di una
carrozza e starà cercando di mimetizzarsi a mo' di sottiletta.
Si parteee! il treno si trascina lumacosamente fino a Casale, evidentemente il kers non
funziona, non riusciamo a sorpassare nessun convoglio. Durante il tragitto verso Casale il
treno ha effettuato due "drive-trough" ai 5 all'ora nelle stazioni
intermedie.... evidentemente avrà dovuto scontare e penalità per infrazioni commesse in
precedenza: nooooooo, non ci voleva! saremo doppiati anche da qualche
"accelerato" a carbone dell'epoca risorgimentale!
Entriamo ai "box" nella stazione di Lodi con 10' di ritardo ..... Il pit-stop
dura solo un minuto, incredibile!
Mi...ia come direbbero i miei colleghi siciliani, inizia pure a piovere, dovremo cambiare
anche pneumatici?
Stavo scherzando! Un po' d'acqua comunque ci vorrebbe, non solo all'esterno delle
carrozze, ma soprattutto all'interno dove ho la "certezza" che sedili,
finestrini ecc ecc non ne vedano da anni!!!!
Il treno riparte con un po' di brio in più dal capoluogo lodigiano.... si vede che il
macchinista starà tentando di recuperare qualche secondo; ora, non si pretende che
esageri come quel suo (ex)collega giapponese che, qualche anno fa, nel tentativo disperato
di annullare 90 secondi di ritardo fece schiantare il treno perdendo la propria vita (e
non solo).
La buona volontà del nostro macchinista si infrange miseramente contro il traffico e il
treno perde ancora terreno.
A Rogoredo siamo a 11 minuti di ritardo. Pazienza, ci siamo abituati! grazie Trenord
grazie Trenitalia!
Trenitalia e corruzione: Claudio Gatti
l'aveva detto (8/10/2011)
La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta contro 42 persone tra imprenditori e
dipendenti di Trenitalia per una serie di reati tra cui: associazione per delinquere,
corruzione, truffa, peculato, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta
del contraente, rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, falsità commesse da
pubblici impiegati incaricati di pubblico servizio.
Trenitalia si è "difesa" sostenendo di avere già segnalato i fatti alla
magistratura.
Si potrebbero scrivere migliaia di pagine di commenti, preferiamo riportare il comunicato
stampa di Chiarelettere, la casa editrice del libro Fuori Orario che noi riteniamo la
bibbia del pendolare...
4/10/2011
Appalti e corruzione: 16 persone sono state arrestate e 42 in totale sono indagate
nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Procura di Firenze, per una serie di appalti
ferroviari che sarebbero stati truccati.
In un comunicato prontamente emesso questa mattina da Ferrovie dello Stato si legge
che già in data 15 febbraio 2010 le strutture di security e audit del Gruppo FS
avevano formalmente segnalato, nel massimo riserbo, alla Polizia Ferroviaria di Firenze,
di essere venute a conoscenza di presunte attività illecite condotte da proprio personale
nellaffidamento e gestione di appalti, assicurando nel contempo ogni disponibilità
e collaborazione alle indagini."
Quello che FS non dicono è che quasi quattro mesi prima quella denuncia era stata fatta
dal giornalista de Il Sole 24 Ore Claudio Gatti nel libro FUORI ORARIO (Edizioni
Chiarelettere), uscito a fine ottobre 2009.
La procura di Firenze ha voluto allegare formalmente agli atti il libro di Gatti.
Lamministratore delegato del Gruppo FS Mauro Moretti invece, ha preferito fare causa
allautore e alla casa editrice chiedendo un risarcimento per 26 milioni di euro per
diffamazione.
«Storicamente il management di Roma si è sempre astenuto dal toccare la struttura
tecnica di Firenze, che quindi è sempre rimasta una repubblica indipendente. Neppure
Moretti, che nei primi dodici mesi di amministrazione ha cambiato quasi tutta la prima
linea manageriale, ha potuto o voluto toccare Emilio Maestrini, suo vecchio compagno di
concorso nelle Fs, da anni a capo di viale Lavagnini. Ci è voluto lincidente di
Viareggio perché decidesse di intervenire.»
Da Fuori orario di Claudio Gatti capitolo Troppi
appalti senza gara
Repubblica
Firenze
L'inchiesta della procura di Firenze sulle gare di appalto truccate per le forniture
ferroviarie parte dalla denuncia di un imprenditore del settore, Walter Pretelli, che nel
marzo 2010 rivelò come funzionavano le segrete cose nel palazzo di viale Lavagnini a
Firenze, "il centro del potere tecnico delle Ferrovie dello Stato".
(la citazione è dal libro "Fuori Orario" di Claudio Gatti - Edizione
Chiarelettere) che è stato allegato agli atti dell'inchiesta.
PC-PR settembre 2011 (8/10/2011)
Dopo l'analisi di ieri della tratta Piacenza - Milano, ci occupiano di chi tutti i giorni
prende il treno per Parma.
Forse la situazione è un po' migliore, ma anche qui non sono tutte rose e fiori.
Ritardo: la somma dei minuti di ritardo accumulati nel periodo
Media: ritardo medio del periodo
gg: i giorni in cui siamo riusciti a fare la rilavazione
(potrebbe essere che per "motivi tecnici" qualche giorno ci sfugga)
5 minuti: numero e percentuale di treni che arrivano con più di
5 minuti di ritardo
15 minuti: numero e percentuale di treni che arrivano con più di
15 minuti di ritardo
I TRENI DELLANDATA
Valori complessivi
2123 |
3961 |
2273 |
2069 |
|
Ritardo |
82 |
79 |
162 |
59 |
Media |
3 |
3 |
6 |
2 |
gg |
25 |
25 |
25 |
25 |
5 minuti |
3 (12%) |
6 (24%) |
11 (44%) |
5 (20%) |
15 minuti |
0 (0%) |
0 (0%) |
2 (8%) |
0 (0%) |
Valori riferiti ai soli giorni feriali
2123 |
3961 |
2273 |
2069 |
|
Ritardo |
60 |
58 |
123 |
41 |
Media |
4 |
3 |
7 |
2 |
gg |
17 |
17 |
17 |
17 |
5 minuti |
3 (18%) |
6 (35%) |
10 (59%) |
3 (18%) |
15 minuti |
0 (0%) |
0 (0%) |
1 (6%) |
0 (0%) |
Il 2273 riesce ad arrivare in ritardo superiore ai 5 minuti nel 60%
quasi del casi, per fortuna raramente il ritardo supera il quarto d'ora.
I TRENI DEL RITORNO
Valori complessivi
6564 |
2068 |
2286 |
3974 |
|
Ritardo |
14 |
123 |
110 |
63 |
Media |
1 |
5 |
4 |
3 |
gg |
25 |
25 |
25 |
25 |
5 minuti |
4 (16%) |
7 (28%) |
8 (32%) |
6 (24%) |
15 minuti |
1 (4%) |
4 (16%) |
1 (4%) |
1 (4%) |
Valori riferiti ai soli giorni feriali
6564 |
2068 |
2286 |
3974 |
|
Ritardo |
15 |
90 |
83 |
64 |
Media |
1 |
5 |
5 |
4 |
gg |
17 |
17 |
17 |
17 |
5 minuti |
3 (18%) |
5 (29%) |
6 (35%) |
5 (29%) |
15 minuti |
1 (6%) |
2 (12%) |
1 (6%) |
1 (6%) |
Anche per il ritorno ritardi generalizzati, ma spesso contenuti entro i 15 minuti.
PC-MI settembre 2011 (8/10/2011)
I TRENI DELLANDATA
Valori complessivi
2272 |
2122 |
2912 |
2274 |
9802 |
|
Ritardo |
136 |
57 |
358 |
147 |
88 |
Media |
5 |
2 |
14 |
6 |
3 |
gg |
26 |
26 |
26 |
26 |
26 |
5 minuti |
7 (27%) |
3 (12%) |
16 (62%) |
12 (46%) |
9 (35%) |
15 minuti |
1 (4%) |
0 (0%) |
9 (35%) |
2 (8%) |
1 (4%) |
Valori riferiti ai soli giorni feriali
2272 |
2122 |
2912 |
2274 |
9802 |
|
Ritardo |
93 |
56 |
335 |
154 |
87 |
Media |
5 |
3 |
19 |
9 |
5 |
gg |
18 |
18 |
18 |
18 |
18 |
5 minuti |
5 (28%) |
3 (17%) |
15 (83%) |
12 (67%) |
8 (44%) |
15 minuti |
0 (0%) |
0 (0%) |
9 (50%) |
2 (11%) |
1 (6%) |
Nell'ambito di una situazione disastrosa spicca il 2912 che, nei giorni ferali accumula 5
ore e mezza di ritardo e riesce a superare il quarto d'ora di ritardo un giorono si e uno
no (meno di 5 minuti quosi mai!!!)
I TRENI DEL RITORNO
Valori complessivi
2039 |
2283 |
2285 |
9825 |
2287 |
|
Ritardo |
131 |
36 |
94 |
97 |
5 |
Media |
5 |
1 |
4 |
4 |
0 |
gg |
25 |
25 |
25 |
25 |
25 |
5 minuti |
2 (8%) |
2 (8%) |
6 (24%) |
8 (32%) |
1 (4%) |
15 minuti |
1 (4%) |
0 (0%) |
2 (8%) |
1 (4%) |
0 (0%) |
Valori riferiti ai soli giorni feriali
2039 |
2283 |
2285 |
9825 |
2287 |
|
Ritardo |
109 |
17 |
90 |
80 |
-4 |
Media |
6 |
1 |
5 |
5 |
0 |
gg |
17 |
17 |
17 |
17 |
17 |
5 minuti |
1 (6%) |
1 (6%) |
6 (35%) |
7 (41%) |
0 (0%) |
15 minuti |
1 (6%) |
0 (0%) |
2 (12%) |
1 (6%) |
0 (0%) |
Situazione leggermente migliore, ovviamente il treno più falcidiato èquello maggiormente utilizzato dai pendoalri picentini: il 2285. Per chi fa tardi, il 2287 offre quanto meno la possibilità di non ritardare ulteriormente il rientro a casa.
Il sindaco di Vilnius e le auto posteggiate
sulle piste ciclabili (1/10/2011)
Guarda
come
La notizia è stata ripresa da alcuni giornali: a quanto pare il sindaco di Vilnuis, in
Lituania, ha deciso di adottare la maniere forti contro la auto in divieto di sosta sulla
pista ciclabili mettendo in campo i carri armati.
Ci piacerebbe che anche a Piacenza lamministrazione comunale prendesse una posizione
decisa a favore di chi usa un mezzo ecologico, forse non così decisa come a Vilnuis,
anche se con tutte le aree militari che abbiano sicuramente i carri armati non ci mancano,
ma diciamo che basterebbero le multe.
Invece continuiamo assistere da un lato alla tolleranza zero contro chi usa posteggiare la
bicicletta vicini alla stazione fuori dagli spazi designati dal comune che
sembrano progettati appositamente per favorire luso del deposito a pagamento,
dallaltro alla tolleranza assoluta verso situazioni come quelle che abbiano più
volte documentato.
Intanto con lavvicinarsi dellautunno (anche se
dall'andamento delle temperature non si direbbe), si ricomincia a parlare di inquinamento,
di polveri sottili e di blocco del traffico.
Intanto, secondo di dati ARPA, il 27 settembre a Piacenza si è superato il limite della
concentrazione di polveri per la 34-esima volta su 35 consentite. E vero che il
problema dellinquinamento riguarda tutta la pianura padana e deve essere affrontato
su una scala più grande della singola città, ma cominciamo a fare la nostra parte
favorendo i mezzi ecologici!!!
Linea Piacenza - Cremona: disagi senza
confini (25/9/2011)
Lo scorso aprile avevamo già parlato della soppressione del collegamento ferroviario
sulle linee Piacenza - Cremona e Fidenza - Cremona e della loro sostituzione con autobus,
pubblicando la lettera di un gruppo di pendolari.
Avevamo già detto che si tratta di scelte scellerate, contrarie a ogni logica di rispetto
dellambiente (in un periodo in cui il problema dellinquinamento atmosferico
ricomincia a farsi sentire) e dei cittadini. Ovviamente lassessore Peri che dovrebbe
rappresentare i cittadini (e i suoi elettori) si è guardato bene dal prendere una
posizione e di far sentire la voce di chi tira fuori i soldi, ovviamente i
soldi li tiriamo fuori noi, non lui.
La soppressione è avvenuta in un periodo in cui le scuole stavano chiudendo e
laffollamento sui treni (e su quelle cose che li hanno sostituiti) era
in calo. Ma come diceva mia nonna: tutti i nodo vengono al pettine.
Un articolo della Provincia di Cremona racconta di come gli studenti, in assenza di un
collegamento ferroviario, si stipino sugli autobus che, ovviamente, non sono sufficienti a
reggere il carico dei pendolari. I firmatari della lettera di aprile avevano visto giusto:
Un cambiamento così radicale avrà dei riflessi importanti sulla nostra
organizzazione quotidiana, sullambiente, sugli scambi tra le due città, e sui
collegamenti ferroviari con il resto del territorio e aspettano ancora una risposta
dallassessore Peri.
Assessore: quando si deciderà a fare il mestiere per il quale è stato eletto
e per il quale è profumatamente pagato?
Piacenza - Milano Greco-pirelli: il calvalro
quotidiano (25/9/2011)
Sono anch'io una pendolare piacentina che ogni giorno faticosamente cerca di arrivare alla
sua sede di lavoro di Milano Greco Pirelli.
Non viaggio da molto, ma devo dire che, nonostante avessi sentito parlare dei gravi disagi
esistenti sulla linea Paicenza Milano, non immaginavo che la situazione fosse realmente
così disastrosa.
Ogni giorno il treno 2912 è in ritardo. E' assurdo, il ritardo dovrebbe essere
un'eccezione ed invece è la norma. Se già non arriva in ritardo, cosa peraltro
frequente, accumula ritardi in linea fermandosi continuamente ed arrivando spesso a Greco
alle 9.15 anziché alle 8.40. Regolarmente, quindi, arrivo al lavoro in ritardo.
Credo che, per inserire un treno all'interno di un orario ferroviario, ci debbano essere
tutte le condizioni affinché lo stesso viaggi in orario e rispetti le
"promesse". Questo treno, invece, non le rispetta mai! Problemi di precedenze,
di tratte, di tempi di preparazione del materiale?Non so quali siano le cause, ma so per
certo che purtroppo la situazione non cambia, anzia peggiora.
Ieri a Rogoredo ci hanno fatto scendere dicendoci che il locomotore era in panne...dopo
una decina di minuti, invece, il treno è ripartito. Solito ritardo di 35 minuti.
Può una persona alzarsi alle 6.30 per arrivare al lavoro dopo ben 3 ore, considerando che
non si lavora a 300 km di distanza?
E' possibile chiedere a Trenord, in vista del cambio orario, di rivedere la programmazione
di questo treno? Preferirei che lo eliminassero proprio almeno si sarebbe liberi di
scegliere se prendere direttamente quello prima o quello dopo -che però, purtroppo nel
mio caso-non fermano a Milano Greco.
Quanto alla pulizia ed al personale quasi sempre inesistente, è inutile dilungarsi...
Piacenza - Milano in 200 microsecondi (25/9/2011)
Come avevamo anticipato in un nostro precedente post, tra poco avremo la possibilità
arrivare a Milano prima ancora di essere partiti da Piacenza.
Tuttavia, nell'attesa, ci siamo attivati per poter coprire la tratta Piacenza - Milano
Rogoredo in 200 milionesimi di secondo.
Ecco come!
Un comunicato stampa del Ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, svela l'esistenza
di un tunnel fino, ad oggi segreto, che collega Ginevra con il gran sasso e che prende in
nome di Gelmintunnel.
Ebbene, questo tunnel passa per la tratta Piacenza - Milano. Con l'utilizzo di un
locomotore a neutirni che viaggiano più veloci della luce, sarà possibile arrivara a una
"stazione di scambio" nel capoluogo lombardo (distanza 60 km circa) in 0,0002
secondi. A questo punto, anche il collegamento S1 che impiegherabbe 50 minuti potrebbe
diventare poco competitivo.
Col senno di poi, anche le nostre critiche al comune si sono rilevate infondate, infatte
le scale mobili installate in Piazzale Marconi e che abbiamo ciriticato ritenendole
inutili, sono il primo tratto del collegamento con Gelmintunnel; a breve inizieranno i
lavori per completare il collegamento.
23 settembre 2011 Venerdì di passione? No,
scherzavo.... (25/9/2011)
All'arrivo nella stazione dei Piacenza, ecco servita la prima "pugnalata"
visualizzata sul tabellone: oggi il treno Regionale Veloce 2274 effettuerà fermata
straordinaria nelle stazioni intermedie tra PC e LO;
Naturalmente la comunicazione non è corredata da alcuna motivazione e ci lascia
(eternamente) nell'oblio della disinformazione e nella certezza che anche questa mattina
faremo tardissimo al lavoro.
Quando arriverò in ufficio, i colleghi mi accoglieranno con sorrisini ironici e con frasi
del tipo: "Non tirar fuori la solita balla del treno in ritardo!", oppure
"Ti sei addormentato, ammettilo dai!!" ecc.ecc.
Che "nervi" dover sopportare quotidianamente queste beffe per colpa d'altri
(vedi Trenord Trenitalia, ovvio!!)
Raggiunto il binario 3, abbiamo notato che almeno 3 carrozze erano chiuse..... viaggio in
piedi? Non ci vorrebbe!
Non ci resta che salire e cercare freneticamente un sedile libero (pulito è
impossibile!). Evviva! in testa al treno c'è la carrozza di prima classe, occupata
abusivamente anche da alcuni furbetti, ma riesco a sedermi, wow!
E' doveroso riferire che, nelle tre fermate straordinarie effettuate, saranno scese/salite
non più di 10 persone in tutto!!
Quale valore aggiunto ha dato questa fenomenale decisione del "volpino" di
turno?
Forse.....Noooo, non ci credo......... mi si è fermato l'orologio!!!!???? A Milano
Rogoredo abbiamo accumulato solo 7 minuti di ritardo?!?!? Bisogna allora suggerire di
ripetere questo "esperimento" delle fermate straordinarie!
Funziona! Grazie ancora a Trenord e Trenitalia per la "volpata". Scherzo, è
stata solo una questione di cu..!!
21-09-2011 Oggi come ieri tragica mattinata
sulla Piacenza - Milano (25/9/2011)
All'arrivo nella stazione dei Piacenza, ecco servita la prima "pugnalata"
visualizzata sul tabellone: oggi il treno Re
Mi verrebbe voglia di spaccare tutto quello che trovo sulla mia strada, ogni minima cosa
mi fa incavolare, la tensione è alle stelle ancor prima di arrivare sul posto di lavoro;
perché mi capita tutto questo? Semplice! Perché sono un pendolare della linea
ferroviaria più disastrata dellUniverso: la Piacenza Milano?
Siamo vittime di una cosa che chiamano servizio pubblico, ma che, in realtà,
è qualcosa di assolutamente vergognoso e schifoso! Di un qualcosa
che non è mai in grado di farti sapere se e quando riuscirai ad arrivare alla tua
destinazione!!
Incredibile! oggi con il Reg 2274 si parte in orario!
Che bello entrare in una carrozza che forse è di prima classe ma dallinterno non si
capisce !
Che bello sedersi su un sedile sporchissimo e bagnato da chissà quale sostanza!
Che bello doversi coprire perché fa troppo freddo a bordo (ripeto: ma non esiste un
capotreno al mondo che sappia regolare l'impianto di aria condizionata??)
Che bello capire che anche oggi sarà un viaggio di m., dato che tra S. Stefano Lodigiano
e Codogno il treno si ferma subito per più di 5 minuti!
Attenzione, 136 euro al mese per usufruire di questa serie infinita di
"privilegi" sono assolutamente da considerarsi un furto legalizzato! Lho
già detto, lho già scritto, non mi stancherò mai di ripeterlo! Abbiate pazienza,
ma devo farlo!
Continuo ad agitare nervosamente le gambe, sia perché sto ascoltando un po di
disco dance sia perché sto treno di m. va alla velocità di una formica;
attendo come una liberazione lannuncio che il treno sta viaggiando con un
ritardo imprecisato: niente! Non esiste un c
di messaggio automatico, non
esiste un c
. di capotreno che ci dica qualcosa;
so solo che i minuti trascorrono inesorabili e che non ne posso più di questa presa in
giro! commenti sarcastici sull'ennesima malefatta di TRENORD / TRENITALIA naturalmente si
sprecano! Lodi è ancora molto lontana!
"naturalmente non è colpa di nessuno, cosa possiamo farci? allora prenderò a
mazzate un finestrino, squarcerò qualche sedile in finta pelle, tanto il personale di
bordo non mi scoprirà mai!
Mi prudono le mani, devo fare qualcosa, non posso continuare a soffrire in silenzio! Il
convoglio si ferma ancora anche alle porte di Lodi: ma basta! Basta! Basta! Mi vien da
piangere
. Scuoto la testa
.. mi avranno preso per pazzo! No, lho già
superata la follia!
Il treno R2274 arriva con 17 minuti di ritardo nella stazione lodigiana. Apro il
finestrino, prendo un poco daria, respiro profondamente, posso farcela anche oggi,
devo stare calmo, devo stare calmo Non ce la faccio più a star calmo!
Le imprecazioni esclamate dentro di me sono irripetibili e soprattutto non servono a nulla
perché il viaggio è ancora molto lungo!
Il treno R2274 riparte da Lodi intimorito, frenato, rallentato, ma da che cosa? Qualcuno
mi dica perché!!?!?!?! aspetta e spera! Il treno si trascina stancamente fino a San
Giuliano M. o dove non so bene e si ferma per dare precedenza a tutti i treni del mondo.
Riparte percorre 2/300 metri, si ferma; Riparte percorre 2/300 metri, si ferma; Riparte
percorre 2/300 metri, si ferma; e via così fino alle porte di Milano Rogoredo.
Il mio vicino di posto incomincia a preoccuparsi perché capisce che di fronte a sé ha un
individuo che sta per esplodere, che sbuffa, che pesta i piedi, che non ci sta più con la
testa.
Come dargli torto! Siamo a duecento metri dalla meta e siamo ancora fermi! La pazienza ha
un limite, ma ne ho ancora un briciolo e chiudo gli occhi per trovare un po di
relax.
Li riapro quando sento il fischio di apertura delle porte! Ma siamo già arrivati?!?!? Con
soli 27 minuti di ritardo!!! Che efficienza!
Sono arrivato stanco e nervosissimo sul posto di lavoro, perché come se non bastasse,
oggi ci si è messa anche la metropolitana a fare i capricci! Come arriverò a fine
giornata? A brandelli, a pezzi! Grazie di esistere a TRENITALIA e TRENORD !!!!
20 settembre 2011 - XX Settembre: la breccia
di Porta.... del treno regionale..... (25/9/2011)
Se non ricordo male, il 20 settembre 1870, a Roma fu "creata" la famosa breccia
di Porta Pia che sancì anche la fine del potere pontificio sulla città; esattamente 141
anni dopo in una fresca mattina di fine estate, alla stazione ferroviaria di Piacenza, si
è "formata" una breccia o qualcosa di simile anche in una porta del treno
regionale 2274, dato che questa porta non ne voleva sapere di chiudersi: EFFICIENZA DEL
MATERIALE TRENITALIA / TRENORD, ovviamente!!!
ARGH!!! mi viene un sospetto: non è che anche questo treno regionale è un residuato del
Risorgimento e compie oggi 141 anni?!?!?!?!
Procediamo con ordine:
il treno R2274 è partito lentissimamente.... questo "comportamento" mi ha
terribilmente preoccupato in quanto era decisamente anomalo.
Il convoglio ha percorso più o meno 10 metri e si è fermato.
I minuti trascorrono inesorabilmente, il treno è fermo, NESSUNA INFORMAZIONE VIENE
DIFFUSA NE'A BORDO NE'IN STAZIONE;
finalmente (SI FA X DIRE) dopo un quarto d'ora, si "materializza" il capotreno
che, dopo un veloce consulto telefonico, suggerisce a tutti di scendere dal treno e di
salire sul convoglio pronto al binario 7, perché il "Nostro" ha una porta che
non si chiude e la riparazione andrà certamente per le lunghe (IN PERFETTO STILE
TRENITALIA / TRENORD, APPUNTO!!!!).
Inefficienza a 360° senza perdere mai di vista la "mission" del trasporto
ferroviario = COMPLICARE TERRIBILMENTE LA VITA AI VIAGGIATORI!
Quindi....., MIGRAZIONE FRETTOLOSA di massa dal binario 3 al binario 7, dove il convoglio
che ci attende ha capienza ridotta (per sua natura) rispetto al "Nostro"
residuato risorgimentale SCASSATO! Lo spettro di fare il viaggio in piedi, effettuando
inoltre tutte le fermate tra PC e LODI, mette le ali ai piedi di tutti! Ma state
tranquilli!!!! riusciremo a sederci, a partire in ritardo ulteriore, il ROTTAME che ci
porterà a MIlano non ha fretta!!!
Ci lascerà in piedi ma non a piedi.....
NON VALE MAI LA PENA CORRERE! (come già raccontato qualche settimana fa....)
Nelle stazioni intermedie il treno ha raccolto altre persone; a Lodi si è riempito
all'inverosimile in ogni microspazio possibile: l'atmosfera è diventata ben presto
irrespirabile. Il calvario si è concluso alle 9.00 nella stazione di Milano Rogoredo.
Score odierno: 27 minuti di ritardo: CHI CI RIMBORSERA' IL TEMPO SPRECATO PER L'ENNESIMA
VOLTA E GLI INFINITI DISAGI "SOPPORTATI" ALLA MODICA CIFRA DI 136 EURO MENSILI
DALLA PREMIATA DITTA "TRENITALIA / TRENORD" ??
Alla prossima! quindi a questa sera!!!!!!!
Piazzale Marconi: posteggio per le bici del
bike sharing (e non solo
) (25/9/2011)
Proseguono gli avvistamenti delle biciclette rosse posteggiate davanti alla stazione.
Anche lunedì mattina (19 settembre) un pendolare ci ha segnalato, con ampio corredo
fotografico, la presenza di alcune biciclette rosse in piazzale Marconi. Si tratta
evidentemente delle biciclette utilizzate dal comune per il servizio di bike sharing, lo
si capisce dalla presenza dello stemma del comune di Piacenza e del numero di
identificazione.
Visto che è la seconda volta che lepisodio si ripete, alcune considerazioni ci
sorgono spontanee.
Ci sono biciclette di serie A (quelle del comune) e di serie B (quelle dei pendolari)?
Per dare una risposta certa bisognerebbe sapere cosa succederebbe in caso di
controllo da parte dei vigili. Le biciclette comunali verrebbero multate e
rimosse al pari di quelle dei pendolari?
Come si vede dalle foto le bici rosse hanno un numero di identificazione, per
cui è sarebbe facile per il comune identificare e multare la persona a cui è stata
affidato il velocipede.
Daltro canto, se sono vere le voci secondo cui le biciclette rosse (ci) sono costate
800 luna, si tratta di mezzi preziosi, è giusto proteggere il bene pubblico
e mettere nelle rastrelliere che il comune ha predisposto per chi va a lavorare tutti i
giorni le esporrebbe a un forte rischio di furti (come ben sa chi le utilizza tutti e
giorni e chi ha deciso di metterle proprio li).
Chi le ha messe li?
Nei giorni scorsi lufficio mobilità del comune ci ha risposto che le biciclette
sono state affidate a studenti stranieri ignari del divieto e che pertanto, probabilmente
no sono punibili (a me avevano detto che la legge non ammette ignoranza, ma probabilmente
mi sbaglio).
Ma perché voi dellAssociazione Pendolari vedete sempre tutto negativo?
E vero! Da questa storia possiamo cogliere uno spunto e unidea propositiva.
Si potrebbe fondare una cooperativa si studenti stranieri ignari del divieto e cui
affidare il servizio: il pendolare arriva, scende dalla bici e la consegna a uno studente
straniero ignaro del divieto che provvede a posteggiarla esattamente davanti alla
stazione. In quanto ignaro, il posteggiatore non è punibile.
E vissero tutti felici e contenti
Assemblea dei pendolari (18/9/2011)
Giovedì 22 settembre presso la sede dell'associazione si terrà l'assemblea con il
seguente ordine del giorno:
- Treni e ATM: aumenti tariffari e mezzi per difendersi
- Disservizi e problemi
- Protesta contro Mimuovo annuale
- Consegna tessere agli associati
- Raccolta idee e lamentele
SIETE TUTTI INVITATI!
Spargete la voce
Lettera del Presidente (16/9/2011)
Pubblichiamo una lettera del nostro presidente, Ettore Fittavolini, che prende spunto
da uno dei tanti disservizi che i pendolari ci segnalano, per tracciare un quadro
(desolate) della situazione del servizio ferroviario.
Buongiorno.
Prendo spunto dalla mail di un pendolare per sottolineare, se mai ve ne fosse bisogno, che
la situazione sui binari sta diventando esplosiva, e si stanno rischiando azioni di
protesta clamorose che i pendolari non vorrebbero mai essere costretti a fare, ma sono il
frutto dellesasperazione di chi non sa più a che santo rivolgersi per chiedere un
servizio ferroviario degno di questo nome.
Lo stucchevole balletto di responsabilità con il quale le due Regioni, Trenitalia e
Trenord si rimpallano meriti (quali ?) e colpe (tante) francamente ci ha stufato.
I personaggi messi dalla politica, non da noi, a capo della rispettive aziende, dovrebbero
quantomeno porgerci le scuse, rimboccarsi le maniche e lavorare.
Cosa che non ci sembra avvenga, a meno che per lavoro si intendano le elucubrazioni sul
nefasto progetto del prolungamento della linea S1 a Piacenza .
Nel caso specifico dellennesima soppressione di ieri, ovvero il treno Regionale 2285
delle ore 18,15 da Milano a Bologna, stiamo parlando di uno dei convogli della sera più
utilizzato in assoluto, che regolarmente presenta:
- carrozze chiuse in quanto da contratto ferroviario mancano gli addetti nel numero
stabilito,
- impianti di condizionamento guasti o mal funzionanti,
- porte guaste,
- carrozze sporche,
- sovraffollamento con pendolari lombardi che usano il convoglio (pagato dal contratto di
servizio dellEmilia Romagna) in quanto unico mezzo diretto in ora di punta per
arrivare a Lodi senza essere costretti alle littorine del servizio di Trenord (checchè ne
scrivano Biasuz o Cattaneo).
Tutto ciò è indegno di un paese civile.
Nel caso specifico, vi è laggravante dellimpossibilità di potere utilizzare
i treni Eurostar City se non si è muniti della carta Mi Muovo Tutto Treno, la quale, dal
mese di aprile 2011, per scelta scellerata della Regione Emilia Romagna, può essere
acquistata solo in presenza di abbonamento regionale annuale (fatto da una sparuta
minoranza) e non più con quello mensile, che invece viene acquistato dalla stragrande
maggioranza dei pendolari, che ovviamente preferiscono non essere spolpati ed in tanti non
si possono permettere salassi di centinaia di euro al colpo.
Da qui il caos di ieri ed i viaggiatori giustamente inviperiti.
Le risposte fornite dallesimio assessore Peri a fronte delle nostre reiterate
richieste in merito sono cadute nel nulla delle sue parole, ma sarebbe ora che si
affrontasse la realtà e di corsa si ripristinasse alla svelta quanto ci è stato
immotivatamente tolto.
Posto che la carta Tutto Treno viene comunque pagata con i soldi dei pendolari (anche di
quelli che, come i colleghi di Fiorenzuola, non hanno nemmeno uno straccio di Eurostar
City che fermi da loro !!!) e con quota parte dalla Regione con denari che non sono suoi,
ma sono soldi delle tasse di tutti noi.
E posto anche che negli ultimi 5 anni, ricevute degli abbonamenti alla
mano, in Emilia Romagna i costi sono aumentati di oltre il 50% ad una media di oltre il
10% annuo, oltre ogni cifra inflattiva.
Ad ogni stangata, ci è stata raccontata, dal Pinocchio di turno (che nel nostro caso non
cambia mai) la favoletta del rincaro necessario per migliorare il servizio, oppure dei
tagli dei finanziamenti.
Abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere ritardi, sporcizia, saune estive, ghiacciate
invernali ed altre amenità.
Salvo poi venirci a corteggiare sotto elezioni con spudorate bugie travestite da
promesse
.
Ai cortesi lettori ogni commento.
Biciclette in piazzale Marconi: per le bici
del Comune la legge non vale? (15/9/2011)
Venerdì 9 settembre, al rientro a Piacenza, alcuni pendolari hanno avvistato
uno schieramento di bici comodamente posteggiate nel posto più ambito dai pendolari
ciclisti: Piazzale Marconi!
Si tratta delle biciclette rosse di proprietà del comune, destinate ad un servizio di
bike sharing mai decollato e, secondo alcune voci, costate 800 luna!!!.
Ma come!
Il parcheggio delle biciclette in piazzale Marconi non era severamente vietato?
Le biciclette non deturpavano in maniera intollerabile il decoro del rinnovato piazzale
Marconi creando addirittura pericolo per i pedoni che vi transitano?
E cambiato qualcosa senza che nessuno ce lo dicesse oppure le biciclette del comune
sono più belle di quelle dei pendolari?
Parafrasando Orwell, si potrebbe dire che tutte le biciclette sono uguali ma alcune sono
più uguali delle altre!
A una nostra richiesta di chiarimento il Comune ha risposto:
può darsi che siano state parcheggiate da studenti stranieri che partecipano
all'iniziativa SUMMER SCHOOL del Politecnico di Piacenza, ignari quindi del divieto
Ci siamo persi qualcosa?
La legge ammette ignoranza?
E i cartelli di divieto esposti sul piazzale?
Come mai la polizia e i vigili in quel caso non sono intervenuti?
Siamo di fronte ad un caso di omissioni di atti d'ufficio?
Lettere dai pendolari: Diario di un
pendolare (13/9/2011)
Differenza tra un leone e un pendolare
..
In Africa ogni mattina un leone quando si sveglia sa che dovrà iniziare a correre per
raggiungere la preda e sfamarsi; in Italia ogni mattina un pendolare quando si sveglia sa
che NON deve correre per raggiungere la stazione, dato che il suo treno sarà sempre in
ritardo!!
Per quanto mi riguarda, sto parlando anche oggi del treno regionale R2274, annunciato
senza ritardo ma che allorario previsto di partenza risultava assolutamente
INVISIBILE sul binario 3! Arriverà? Boh? Dove sarà finito? Nessuno dice nulla a parte i
pendolari incavolati in modo esponenziale.
Mi ripeto ancora, lo so benissimo, ma come ogni volta, non è stata addotta nessuna
motivazione sulle cause del ritardo odierno = DISINFORMAZIONE CRONICA!!!
Anche oggi NON arriveremo più? Ci fermeremo a far colazione nelle boschine in
riva al Po? Ci lanceremo dai finestrini nel tentativo di salire in corsa sul primo TAV in
transito?
ATTENZIONE SI VEDONO DUE FANALI SUL CURVONE ALLALTEZZA DEL KIOSKO
è proprio lui è il TRENO R2274! I minuti di ritardo sono 10 (di cui 7
previsti da tabella), ma nessuno si è scusato, figuriamoci!
Il tragitto Piacenza Lodi è stato lumacosissimo; il treno sembrava viaggiare col freno
tirato, a Codogno si è addirittura fermato qualche minuto per consentirci di contare
precisamente le piastrelle del marciapiede(!!!!). Incavolatura alle stelle, temperatura a
bordo insopportabile, PERSONALE DI BORDO ASSENTE: ma dove si nascondono? Come fa il treno
a ripartire dopo una fermata? Ci sarà pur qualcuno che gli sventola il fazzoletto verde o
che agita la torcia! Eppure a bordo poi si nebulizzano, si smaterializzano; sarà per la
vergogna di rappresentare Trenord / Trenitalia??
Mentre stavamo arrivando a Lodi (con 13 di ritardo) ho ricevuto una telefonata e non
ho potuto scoprire lesistenza del personale di bordo: ma il macchinista
ci sarà stato veramente o stavamo viaggiando col pilota automatico??
Tra Lodi e Milano, INCREDIBILE, abbiamo accumulato ancora 2 minuti ritardo raggiungendo
Rogoredo con un bel +15.
In mattinata unamica pendolare mi ha riferito di gravissimi disservizi (con
ulteriore beffa) verificatisi ieri sera: il treno Regionale Veloce 2285 delle 18.15
(MILANO BOLOGNA) è stato CANCELLATO per un guasto al treno (strano! Non capita
mai
.).
Ai passeggeri appiedati sono state offerte due opportunità:
salire su un treno diretto a Mantova facendo poi scalo a Codogno in attesa di
un altro accelerato diretto in Emilia, sicuri così di essere a casa per la
mezzanotte!!;
salire su EurostarCity delle 18.35 e pagare 8 Euro e rotti di supplemento nel
caso in cui si fosse sprovvisti dellulteriore abbonamento MI MUOVO TUTTO
TRENO !!!
Una PRESA PER IL C
INCREDIBILE! Mi sono quindi chiesto Non è che lhanno
SABOTATO volutamente per tentare di incassare qualche euro in più? NON SIAMO GIA
SUPERTARTASSATI NOI PENDOLARI DELLA MILANO BOLOGNA???????
Un messaggio per Trenitalia e TRENORD: GRAZIE DI ESISTERE!! altrimenti con chi
ce la potremmo prendere ogni giorno??
Lettere dai pendolari La mia bici tra i
rifiuti (31/8/2011)
Il 1° agosto, in partenza per le ferie, mi sono recata in stazione in bicicletta e
lho parcheggiata, come faccio ogni giorno durante lanno (visto che sono
pendolare), ancorandola alla ringhiera di una scala che si trova proprio di fronte al
deposito a pagamento delle bici.
Il 19 agosto, al mio ritorno dalle vacanze, la bicicletta era sparita.
Il lunedì successivo, alla ripresa del lavoro, un collega pendolare mi dice di aver visto
la mia bici nei pressi dei cassonetti a lato di BorgoFaxhall. La sera, al rientro, corro a
verificare: gettata malamente a terra, tra rifiuti e olezzo di umane deiezioni, cè
proprio la mia bicicletta.
Con grande stupore, noto che il lucchetto è stato manomesso, ma ciononostante è ancora
chiuso. Quando però cerco di aprirlo con la legittima chiave, la serratura risulta
bloccata.
Insomma, qualcuno si è dato la pena di aprire il lucchetto (altrimenti non avrebbe potuto
staccare la bicicletta dalla ringhiera cui lavevo legata), di buttare la bici
accanto ai cassonetti e poi di richiuderlo accuratamente. Ma chi? E perché?
Forse un ladruncolo insoddisfatto del bottino? Non credo: già a prima vista è chiaro che
la mia è una bici da battaglia, che non può certo garantire prestazioni
eccezionali, né procurare lauti guadagni. E poi, se il presunto ladro era così
indispettito, non credo che avrebbe perso tempo a richiudere il lucchetto. Forse un
malvivente fulminato da improvvisa redenzione? Nel caso, ne sarei oltremodo compiaciuta,
anche se il disprezzo con cui ha trattato la mia bici mal si accorda con una verace, per
quanto repentina, conversione.
Insomma, più che di un tentato furto, la disavventura ha tutta laria di un dispetto
(piuttosto impegnativo, però!) ai danni di uninnocua bicicletta, perfettamente
identica a centinaia di altre, dalle quali si distingue soltanto per il cartello io
pedalo ma non pago! che campeggia sulla ruota posteriore e che attesta la mia
adesione alla campagna dellAssociazione Pendolari contro lobbligo
di parcheggiare la bici a pagamento nel capannone.
Ma sarebbe assurdo pensare che proprio il cartello sia la causa di tutto, no?! E infatti
non voglio credere che qualcuno possa abbassarsi a compiere un gesto tanto idiota e
volgare.
Costi abbonamenti per Milano - Agosto 2011 (1/8/2011)
Come ampiamente preannunciato, a partire da oggi (1 agosto) sono scattati gli aumenti
delle tariffe ferroviarie per il trasporto locale in Lombardia.
Questo significa che, per la tratta Piacenza Milano, torna conveniente
labbonamento con partenza dalla stazione di Pontenure: un paradosso legato al fatto
che, secondo le italiche ferrovie italiane, Piacenza ricade in Lombardia, per alla tratta
Piacenza Milano si applicano gli aumenti, mentre per gli abbonamenti con validità
dalla stazione emiliana di Pontenure si applica la tariffa nazionale 40/AS che
non ha subito aumenti.
Dati alla mano, i prezzi aggiornati desunti dal sito di Trenitalia sono:
Mensile Piacenza-Milano (72km)
136,50 1a classe, 91,00 2a classe
Mensile Pontenure-Milano (tariffa 40/AS*)
113.10 1a classe, 75.40 2a classe
Da segnalare che, per regione Lombardia è disponibile labbonamento mensile io
viaggio ovunque in Lombardia che, al prezzo di 85,00 dà accesso ai treni e
ai mezzi pubblici ATM la tariffa si applica anche alla stazione di Piacenza in quanto
"lombarda". Il prezzo in promozione dovrebbe restare tale fino a dicembre. A
oggi il sito della regione Lombardia conferma gli 85 euro.
Per chi usa i mezzi pubblici milanesi èuna valida alternativa all'abbonamento da
Pontenure.
Nella scelta dell'abbonamento occorre tenere conto anche:
Bonus: con labbonamento lombardo (Piacenza Milano),
è possibile usufruire degli sconti che periodicamente la regione Lombardia mette a
disposizione a seguito delle penali applicate a Trenitalia per i disservizi. Si tratta di
sconti dellordine del 20% sullacquisto del mensile applicabili a chi esibisce
i due mesi precedenti (labbonamento in seconda classe passa quindi a 83,00 euro
sempre più caro del Pontenure).
Gli abbonati da Pontenure possono invece usufruire del mese
gratuito che periodicamente lEmilia Romagna concede (ogni 15 18 mesi, sempre
esibendo gli abbonamenti passati).
Con labbonamento da Pontenure non è possibile usare i
treni del passante ferroviario di Milano.
Il passante ferroviario a Piacenza: la
nostra opinione (28/7/2011)
Dopo i recenti articoli apparsi a proposito dei collegamenti ferroviari Piacenza Milano
riteniamo esprimere, come rappresentanti dei pendolari, un parere che riteniamo perlomeno
qualificato.
Intanto ci preme manifestare soddisfazione sia per linteresse che la questione del
pendolarismo e del collegamento per Milano sta suscitando presso Confindustria, sia per il
rinnovato impegno di Provincia e Comune sul tema dopo una lunga latitanza. Molte delle
misure proposte non sono infatti da intendersi come migliorative, ma come il ripristino di
una situazione che Trenitalia ha deteriorato nel corso degli anni anche grazie
allinerzia delle istituzioni locali.
I collegamenti veloci con Milano erano infatti presenti su alcune classi di treni (gli
Intercity ora Eurostar City) ora di minor frequenza e da febbraio non più accessibili con
il normale abbonamento mensile, ma solo con abbonamento annuale e con un ulteriore
supplemento: precari e studenti si rassegnino a impiegarci un po di più...
Venendo al tema del prolungamento della linea S1 del passante di Milano fino a Piacenza
abbiamo delle serie perplessità sulla reale utilità di questa opzione. Un dato sopra
tutti: un treno della S1 impiega 32 minuti da Milano Rogoredo (ultima stazione di Milano)
a Lodi, un treno regionale veloce ce ne impiega 14-15. Per questo i treni della S1 sono
poco affollati: i pendolari lodigiani stipano i regionali da e per Piacenza perché sono
più veloci!
Per il pendolare è la velocità di collegamento il vero fattore di scelta del treno,
quindi sentire parlare di tempi di percorrenza inferiori a 50 minuti per raggiungere un
approdo scambiatore a Milano risulta paradossale, già oggi un regionale
veloce impiega circa 40 minuti per fare la tratta Rogoredo Piacenza arrivando a 33
minuti per gli ESCity che non fermano a Lodi (ovvero quanto impiega un treno S1 da Lodi a
Milano).
Quindi ben venga la proposta del Sindaco di sollecitare collegamenti diretti, mentre per
quanto riguarda il prolungamento della S1 riteniamo più utile riflettere
sullutilizzo della tratta ad Alta Velocità come reale rivoluzione nel collegamento
tra le due città: impiegare 20 minuti per essere a Milano con treni puliti e veloci
porrebbe Piacenza in reale competizione con altre realtà del territorio lombardo in fatto
di scelta residenziale, con ricadute positive anche in termini economici. La possibilità
di utilizzo della tratta ad Alta Velocità da parte dei piacentini non è utopica, ma era
prevista negli accordi a suo tempo stipulati da Comune e Provincia con la TAV e finora non
rispettati.
Da Luglio ancora aumenti delle tariffe FS
Emilia Romagna (27/6/2011)
Dopo l'annuncio dell'aumento
delle tariffe ferroviarie lombarde previsto per Agosto ci è giunta notizia che anche
la Regione Emilia Romagna sta predisponendo un aumento delle sue tariffe dal primo di
Luglio 2011.
In un comunicato stampa il C.R.U.F.E.R. (Comitato Regionale degli Utenti Ferroviari
dell'Emilia Romagna) parla di aumenti che andranno da un 10 al 12% e che quindi
probabilmente indirizzeranno gran parte degli utenti verso l'utilizzo di mezzi propri
(auto in primis) e quindi in netta contrapposizione con quelle dichiarazioni che
promettevano scelte a sostegno di una mobilità sostenibile.
Il Comitato denuncia che questo nuovo aumento è stato approvato senza alcuna previsione
di miglioramento delle condizioni di trasporto e comunque si tratta di un aumento che va
ben oltre il tasso d'inflazione, anche tenendo conto che solo un anno fa (Agosto 2010) si
era già registrato un adeguamento.
Ci uniamo quindi alla critica e sosteniamo la proposta di creare una Autority regionale
indipendente per il trasporto pubblico e ferroviario che sia in grado di controllare,
verificare e intervenire sulle decisioni che vengono prese in questo settore.
Lettere dai pendolari: Diario di un
pendolare 20° puntata (27/6/2011)
Questa mattina (24 giugno) sono arrivato alla stazione di PC in tempo utile per salire sul
treno R2274 (partenza prevista h.7:54): peccato! Il treno non è ancora arrivato, il
binario 3 è "libero"; rallento quindi il passo consapevole che anche oggi sarà
una giornata di "M".
Dopo qualche istante, è stato diffuso l'annuncio del treno reg.2912 delle 7.37 in arrivo
(IN RITARDO) sul binario 3: ho pensato "questo fa tutte le fermate da PC a Lodi e fa
anche da "tappo" al R2274, per cui (ahimè) non abbiamo alternativa"; nel
tunnel/sottopassaggio ho dato un'occhiata al tabellino elettronico sul quale ho letto con
sgomento: "R2274 CANCELLATO"
Salito ed accomodatomi quindi sul R2912 ho preso nota dell'orario di partenza (h. 7:52) e
mi sono chiesto perché i fenomeni dell'ufficio movimento non avessero deciso di
posticipare la partenza alle 7.54 dato che il R2274 era CANCELLATO: HO CHIESTO
TROPPOOOOO???
I viaggiatori habitué del R2274 rimasti "a terra" hanno invece manifestato
chiaramente la propria "gioia" per la geniale decisione esclamando ripetutamente
con "apprezzamenti" e "gesti" i loro pensieri.
In questi casi non servirà certamente la "prova-TV" per decifrare il loro
labiale assolutamente chiaro "V...F...LO" "V...C....RE" ecc ecc
Assolutamente comprensibile anche la loro ira dato che il treno utile successivo transita
da Piacenza solo alle 8.24!
Efficienza Trenitalia docet!
Trenitalia "bara" anche sul sito dove comunica i ritardi "ufficiali"
rilevati in prossimità delle fermate previste.
Per me l'orario di arrivo è quello in cui il convoglio si ferma nella stazione e sblocca
le porte; nella fattispecie Rogoredo h.8:44 (22 minuti di ritardo)
Da qualsiasi punto di vista il funzionamento di tutto ciò che riguarda Trenitalia è
DISASTROSO!!
Assemblea pendolari (21/6/2011)
Informiamo che giovedì 23 Giugno alle ore 21 presso la sede dell'associazione in P.le
Marconi 32A si terrà l'assemblea dei pendolari con il seguente ordine del giorno
1. Aumenti tariffe di Agosto
2. Parcheggi auto e bici: decisione partecipata?
3. Bus urbani: raccolta critiche e suggerimenti
4. Protesta contro MiMuovo annuale
5. Nuovo orario: primi riscontri, soliti problemi
6. Premiazione concorso "Riffa del pendolare"
7. Consegna tessere agli associati
8. Raccolta idee e lamentele
Lettere dai pendolari: Diario di un
pendolare 20° puntata (12/6/2011)
25 - 5 -2011
Ogni viaggio un disagio, sciopero del biglietto imminente! Purtroppo il tempo a
disposizione è sempre pochissimo e non sempre posso portare con me il notebook, ma ad
ogni viaggio bisognerebbe raccontare gli innumerevoli disagi da cui siamo vessati sulla
Piacenza-Milano e ritorno.
Procediamo con ordine: ieri mattina (24/5) il treno Reg2274 è stato effettuato con una
macchina diversa dalle solite: il convoglio infatti era di quelli del 1912 con le carrozze
su livelli diversi, con i sedili rigidissimi e vicinissimi tra loro, ma soprattutto senza
carrozze di prima classe: risultato? viaggio allucinante in posizione "pappagallo su
trespolo" con grovigli clamorosi di ginocchia e gambe tra i vicini di posto. Unica
nota positiva, aria condizionata funzionante (pure troppo per le 7 di mattina). All'arrivo
(in ritardo) a Rogoredo ho avvertito formicolii un po'ovunque.....
La sera del 24/5 il treno IC 597 perdeva vistosamente acqua dal controsoffitto del
corridoio di accesso della carrozza di prima classe; per non fare una doccia anticipata
siamo stati costretti a dribblare la pioggia con movimenti piuttosto innaturali;
all'arrivo (in ritardo) a Piacenza stessa storia, il guaio non era stato riparato e altri
contorsionismi per evitare il "gavettone" (forse era un omaggio Trenitalia per
vincere il caldo di questi giorni....)
La mattina del 25 maggio il treno R2274 era nella sua versione "standard" con
una sola carrozza di prima classe e molte porte chiuse: entro nella carrozza e vengo
immediatamente trafitto da una sciabolata di aria gelida che mi fa titubare circa la
permanenza nella carrozza stessa; qualche secondo di incertezza........ l'impianto si
spegne: nel giro di pochi secondi la temperatura diventa "accettabile"; nel giro
di pochi minuti diventa poi insopportabile perché l'impianto non riparte più; ben prima
di Lodi alcuni finestrini vengono riaperti..... si suda.......
Finalmente all'arrivo (in ritardo) a Rogoredo, un po' d'aria "buona"; domanda:
"esisterà qualche dipendente Trenitalia "abilitato" alla gestione
dell'impianto di condizionamento / riscaldamento ?"
Per rispondere inviate un SMS al n°. 1234567 entro le 22, scrivendo "NO", info
e costi su www.inefficienzatrenitalia.dis.org
26 - 5 -2011 Ogni viaggio un disagio! CONTINUA -
Il giorno 25/5 il treno IC 597 si è fermato improvvisamente ed inspiegabilmente alle
porte di Lodi e ci è rimasto per circa 10 minuti; il capotreno ha intimato via interfono
di non scendere assolutamente finché il treno non fosse entrato in stazione (SOPRATTUTTO
PERCHE LA META DELLE PORTE ERANO NON FUNZIONANTI!) all'arrivo (in ritardo di
10) a Piacenza abbiamo temuto il peggio (RIMANERE A BORDO treno FINO A TERNI come
OSTAGGI DELLE FFSS!!!).
Questa mattina il treno R2274 era nella sua versione "standard" con una sola
carrozza di prima classe e molte porte chiuse: MA SOPRATTUTTO EARRIVATO ED HA
VIAGGIATO CON 15 MINUTI DI RITARDO FINO A MILANO, CAUSA PROBLEMI AD UN TRENO
PRECEDENTE
.si ma quale? Gli altri treni non avevano ritardo!
Questi primi caldi stanno creando danni incalcolabili e siamo solo al 26
maggio!! Come ieri, lancio il sondaggio sulla CUSTOMER SATISFACTIION degli utenti
Trenitalia
09 giugno 2011
Oggi (come ieri) ho deciso di partire un po'prima con la speranza di raggiungere il posto
di lavoro in un orario tale da non dover rimanere a Milano fino a notte fonda per
recuperare il tempo perso sulle carrozze del treno e/o della metropolitana. Tutto inutile!
Sia mercoledì 8 che oggi mi sono attrezzato quindi per salire sul treno R2912 in partenza
alle h.7:37 dalla stazione di Piacenza. E sia ieri che oggi le performances di questo
convoglio sono state assolutamente disastrose e "curiosamente" molto simili!! Il
treno ha raggiunto Piacenza alle 7.42 (in ritardissimo), in pochi secondi si è esaurito
lo scarico / carico passeggeri, il capotreno ha chiuso le porte ma? NON PARTE?!?!? il
R2912 è rimasto inspiegabilmente ancora fermo fino alle 7.50 suscitando le ire del
sottoscritto e degli altri passeggeri a bordo e, di conseguenza, anche di quelli rimasti
sul marciapiede impossibilitati a salire e incavolatissimi perché i treni in coda
avrebbero accumulato ulteriore ritardo! A Codogno, tra gli altri, è salito un individuo
imprecando contro Trenitalia ecc. ecc. portando nella mano destra un baule voluminosissimo
e spigoloso che, nella foga di trovare posto a sedere, mi ha letteralmente scagliato
contro la rotula del ginocchio destro, provocando la mia "adeguata" reazione!
come si suol dire "Gliene andava anche a lui!!!"; per sua fortuna, ho aspettato
ancora 10 secondi prima di reagire violentemente: un pendolare con ginocchio dolorante è
capace di tutto!! "Devo stare calmo..... self-control....rilassarmi.....ma che male,
accidenti!!!!!" Il resto del viaggio è storia di tutti i giorni, il treno ha
accumulato ulteriore ritardo per dare precedenze o per il "traffico" e ha
raggiunto Rogoredo con i soliti 15' di ritardo. Vale la pena ricordare che questi treni
dovrebbero impiegare normalmente 40/45 minuti come tempi di percorrenza non 60! Ciò
significa quasi il 40% in più del tempo previsto!
CHE SCHIFO di servizio!!!! grazie Trenitalia!! Come al solito, prosegue il sondaggio sulla
CUSTOMER SATISFACTIION degli utenti Trenitalia.
Assemblea Maggio 2011 (24/5/2011)
ASSEMBLEA GIOVEDÌ 26 MAGGIO 2011 ore 21 presso la sede APP (Piazzale Marconi 32a,
ingresso a fianco del capannone biciclette)
ORDINE DEL GIORNO
- Consegna premio "Pendolare dell'anno"
- Parcheggi auto e bici: le evoluzioni
- Servizio bus urbano: interverrà Ettore Bensi (Adiconsum)
- Protesta contro MiMuovo annuale
- Anticipazioni orario Giugno
- Concorso "Riffa del pendolare"
- Consegna tessere agli associati
- Raccolta idee e lamentele
SIETE TUTTI INVITATI!
Spargete la voce
I peggioramenti della linea PC-MI
supinamente accettati dall'ass. Peri e dalla regione Emilia Romagna (24/5/2011)
Egregio assessore,
con riferimento alla lettera da lei inviata in data 13 maggio u.s., che ci è appena
pervenuta, e che fa seguito alle ferali notizie di stampa circa le modifiche di orario e
di fermate lombarde di alcuni treni regionali in carico al contratto di Servizio
dellEmilia Romagna, rimaniamo allibiti alla lettura della stessa.
Ovvero, una energica lavata di mani da parte sua circa quanto deciso su treni regionali
emiliani 2916 (Parma Milano delle 8,49) 2912 (Parma Sesto San Giovanni delle
7,33) 2274 (Bologna Milano delle 7,47) da parte dei lombardi, in primis
laggiunta della fermata, non richiesta di Secugnago, oltre allallungamento di
fatto dei tempi di percorrenza.
Dichiarando, nei fatti, lincapacità dellassessorato da lei presieduto, a fare
valere le ragioni dei pendolari emiliani in una contrapposizione nella quale la Lombardia,
oltre ad avere il servizio Piacenza-Milano con treni a suo carico, la linea S6
Lodi-Saronno, rallenta i treni del contratto di servizio emiliano, e li fa fermare dove
vuole, ad esclusivo vantaggio dei pendolari lombardi.
Prendo rendo atto che il tempo a disposizione è molto limitato
:
!!!!!
Dove eravate e cosa facevate quando venivano prese questi decisioni ? Addormentati nel
bosco ? Persi in qualche ritardo ferroviario ?
Posto che siete arrivati in auto blu con seguito di relativi dirigenti, a Piacenza, in
riunione in Provincia, avete addirittura paventato, a fronte degli incredibili disagi
sofferti, nellottica di ripristinare la regolarità del servizio dei treni regionali
emiliani sulla Bologna Milano, leliminazione delle fermata di Lodi ?
Sta succedendo esattamente il contrario, ovvero i nostri treni vengono rallentati e fatti
fermare dove e quando vuole il Pirellone, che naturalmente, a fronte della vostra inerte
debolezza, è ben lieto di utilizzare risorse altrui senza pagarle.
Penalizzando i pendolari emiliani, che però non sono e non vogliono essere, a differenza
sua, gli zerbini di nessuno.
Se non è capace di fare valere i diritti dei suoi cittadini, perché non compie un gesto
meritorio e rassegna le dimissioni?
La riffa del pendolare (24/5/2011)
Per fortuna la vita del pendolare non è fatta solo di treni in ritardo e carrozze sporche
e affollate, troppo calde o troppo fredde.
LAssociazione Pendolari Piacenza, oltre a segnalare problemi e disservizi vuole
creare dei momenti di svago e di aggregazione per i pendolari e per chiunque altro
interessato al tema della mobilità.
Per questo motivo, basandoci anche sulle dichiarazioni dellAmministratore delegato
di Ferrovie dello Stato (che quando si tratta di fare affermazioni ridicole non è secondo
a nessuno) abbiamo cercato di unire lutile al dilettevole con la riffa del
pendolare.
Con un piccolo contributo di partecipazione, tre fortunati pendolari potranno vincere dei
generi di conforto per alleviare il loro viaggio in treno.
Certo, ci sarebbe piaciuto mettere come primo premio un treno in orario, pulito, ben
climatizzato e con posti a sedere per tutti, per i miracoli ci stiamo attrezzando, alla
prossima edizione della riffa lo potremo fare.
Per adesso accontentiamoci di quello che si può ottenere:
Primo premio - il kit (estivo) del pendolare
Secondo le raccomandazioni ufficiali di Mauro Moretti, AD di Ferrovie dello Stato chi
viaggia in treno dovrebbe sempre avere con se panini e coperte.
Allavvicinarsi della stagione calda, abbiamo leggermente modificato il kit che è
composto da:
foulard con cui coprire il sedile zozzo (il sedile, non il foulard, anche se dopo un
po di tempo anche il foulard assumerà la stessa caratteristica del sedile; il
lavaggio non è incluso nel premio);
mini ventilatore a led con scritte programmabili: per ottenere un po di refrigerio
quando sul treno laria condizionata cè ma non funziona mentre funziona
benissimo il blocco dei finestrini. La scritta programmabile può essere utile per tentare
un approccio con il vicino/a di posto (lAssociazione Pendolari Piacenza declina ogni
responsabilità per le conseguenze degli approcci di cui sopra);
barretta energetica (svolge il ruolo del panino, ma tiene meno spazio e si conserva più a
lungo);
bottiglietta dacqua (questa labbiamo aggiunta noi come naturale compendio).
Secondo premio - un buon libro
Qualcosa da leggere per passare il tempo in attesa che il treno in ritardo arrivi a
destinazione: la bibbia del pendolare: il libro Fuori Orario di Caludio Gatti, una
fotografia impietosa dello stato delle ferrovie italiane, chiunque viaggi regolarmente in
treno riconoscerà tante situazioni.
Terzo premio - una carica di energia
Passando tanto tempo in treno, i nostri accessori elettronici (telefono, lettore MP3 ecc.)
si scaricano. Con il carica batterie universale a energia solare potremo ricaricarli
semplicemente mettendoli alla luce vicino a un finestrino (almeno in questo periodo in cui
le giornate sono lunghe).
Prezzo del biglietto: 2 euro
Modalità di partecipazione
La riffa sarà presentata ufficialmente nel corso dell'assemblea del 26 maggio, chi non
potrà essere presente riunione, potrà comunque partecipare alla riffa con una delle
seguenti modalità:
Direttamente sul tuo treno: i consiglieri dellAssociazione viaggiano tutti i giorni
su vari treni, saranno contenti di venderti il biglietto della riffa.
Se vuoi sapere chi viaggia assieme a te e come contattarlo, manda un e-mail a
pendolari.piacenza@libero.it
Iscrivendoti o rinnovando la tua iscrizione allAssociazione Pendolari Piacenza: per
farlo contatta un consigliere con le modalità indicate qui sopra, con liscrizione
riceverai in omaggio un numero della riffa del pendolare;
Via web: puoi acquistare i tuoi biglietti direttamente dal nostro blog, pagando con
PayPal: per chi acquista via web abbiamo riservato unofferta speciale: 2 numeri al
prezzo di 1. Pagando 2 potrai scegliere due numeri (comunicaceli utilizzando il
campo Aggiungi istruzioni speciali per il venditore, ti daremo conferma a
mezzo e-mail).
Estrazione: i numeri vincenti saranno i primi tre estratti nelle estrazioni del lotto del
21 giugno sulla ruota di Milano
Premiazione: i premi verranno consegnati ai fortunati vincitori nel corso
dellassemblea del 13 giugno.
Il parcheggio bici a pagamento si è
rivelato un flop (24/5/2011)
È sempre spiacevole dover iniziare un discorso con un Lavevamo detto,
ma stavolta è dobbligo. Che ldea di mettere a pagamento un enorme capannone
sarebbe ben presto fallita lAssociazione Pendolari laveva detto, ripetuto e
scritto ovunque, ben prima che liniziativa partisse. Ma allepoca, e anche in
seguito, fummo definiti uno sparuto gruppo di rumorosi contestatori e, come
tali, ignorati. Ora, a distanza di sette mesi, i fatti ci danno ragione. È infatti una
responsabile della cooperativa che gestisce il servizio a lanciare un preoccupato appello
al Comune: il deposito rischia la chiusura.
Del resto, uniniziativa costruita sulla sabbia della menzogna era destinata a
sprofondare. Anche la cooperativa, infatti, si è lasciata ingolosire e turlupinare dalla
millantata raccolta di firme che avrebbe dovuto garantire laffollarsi alle porte del
capannone di ben 400 pendolari, frementi dal desiderio di pagare un onesto
abbonamento pur di parcheggiare la propria bici al sicuro. Quelle firme
labbiamo ripetuto fino alla noia non sono mai esistite. Prova ne sia il fatto
che, dopo sette mesi e a primavera inoltrata, hanno sottoscritto labbonamento solo
150 pendolari (e ci sembra una cifra arrotondata per eccesso), molti dei quali si sono
sentiti costretti a farlo.
Depositate e protocollate sono invece le 380 firme raccolte dallAssociazione
Pendolari per chiedere un deposito sicuro ma gratuito; e che siano vere questa
volta sì! lo dimostra il fatto che le numerosissime biciclette degli
obiettori sono parcheggiate un po ovunque in zona stazione, tranne che
nel capannone.
Ebbene, ora la signora Giovanna Boselli, responsabile amministrativa della cooperativa,
chiede al Comune che intervenga per impedire il fallimento delliniziativa. Ma,
gentile signora Boselli, non le sembra che il Comune ovvero la cittadinanza tutta
abbia già fatto abbastanza per avviare e sostenere un servizio non richiesto dalla
stragrande maggioranza dei pendolari, ossia degli utenti cui era destinato? Oltre a
essersi accollata i costi della ristrutturazione (rispetto ai quali lAssociazione è
ancora in attesa della relativa documentazione), lamministrazione comunale ha
infatti destinato 30.000 euro allanno alla cooperativa e si è fatta carico di tutte
le spese (luce, riscaldamento e quantaltro). Come se ciò non bastasse, per dare un
altro consistente aiutino e incentivare luso volontario del
capannone, ha emesso unordinanza ad hoc di rimozione delle biciclette dal piazzale,
mentre, per riempire gli spazi auto a pagamento, ha studiato una tracciatura volta a
ridurre considerevolmente il numero dei posti gratuiti. Cosaltro dovremo aspettarci?
Linstallazione di enormi calamite agli ingressi del capannone per attrarre tutti i
velocipedi in circolazione nel raggio di 3 chilometri?
Che il capannone esista lo sanno bene tutti, pendolari e non, e non serve la segnaletica
invocata dalla signora Boselli. Attribuire poi alle polemiche sollevate
dallAssociazione Pendolari la colpa del fallimento delliniziativa, da un lato
ci lusinga, perché vorrebbe dire riconoscere allAssociazione medesima un forte
ascendente sui pendolari; dallaltro, però, non risponde al vero: mai e
ripetiamo: mai lAssociazione ha fatto alcunché per impedire a chi lo volesse
di sottoscrivere un regolare abbonamento e di utilizzare il deposito o i posti auto a
pagamento. LAssociazione si è semplicemente fatta interprete del volere della
maggioranza dei pendolari: il fatto che il capannone non venga usato è espressione di
quel sistema che chiamiamo democrazia, quello stesso che consente a chiunque
di esprimere la propria opinione. Proprio appellandoci a questo principio, abbiamo
avanzato un congruo numero di proposte per poter salvare capra e cavoli, in
modo che fossero rispettate tanto le esigenze di vuole parcheggiare la bici con custodia a
pagamento quanto la libertà di chi non intende pagare. Ma, come si dice in questi casi,
le nostre proposte sono rimaste lettera morta.
Nei mesi, siamo addirittura stati accusati di voler negare dei posti di lavoro a chi ne ha
bisogno: è stato forse meglio illudere queste persone, sulla base di false premesse e
promesse? Quello che il Comune si è sempre rifiutato di capire e a farne le spese
saranno proprio i dipendenti della cooperativa è che non basta imporre qualcosa
per attendersi che tutti si adeguino supinamente; e che le voci fuori dal coro vanno
ascoltate, soprattutto se sono più numerose del coro stesso.
Il nuovo blog a quota 10.000 contatti (24/5/2011)
Successo di pubblico per il nuovo blog dellAssociazione Pendolari Piacenza che,
lanciato da soli 3 mesi, ha già raggiunto limportante traguardo dei 10.000
contatti.
Il gradimento del pubblico premia e valorizza limpegno dei volontari che lavorano
ogni giorno per mantenere il blog aggiornato, pubblicando notizie utili ai pendolari
piacentini, .
Il blog (ricordiamo lindirizzo pendolaripiacenza.blogspot.com) è un nuovo
importante strumento di contatto tra Associazione e pendolari, che si aggiunge allo
storico sito in funzione da tanti anni.
I lettori possono accedervi sia recuperare informazioni sia per fornirne: come
Associazione auspichiamo infatti una collaborazione crescente affinché tutti i pendolari
ci aiutino in unattività di monitoraggio del servizio, in modo che si possa alla
fine chiedere conto dei disservizi subiti.
Ogni giorno vengono inoltre pubblicati i dati sui ritardi dei principali treni di
interesse pendolare sulla linea PR-PC-MI, notizie che vengono diffuse anche attraverso la
pagina Facebook dellAssociazione.
Infine, qualche curiosità: le notizie più lette sono state quelle riguardo le
informazioni sugli scioperi, seguite dai consigli per la scelta dellabbonamento più
economico; vi è poi un numero crescente di lettori che accede al blog dal proprio
smartphone, segnale che al giorno doggi il bisogno di informazione è costantemente
in movimento.
Ecco cosa accade alla linea Piacenza Cremona
(24/5/2011)
SCENA NUMERO UNO. Il 1° aprile veniamo messi in allarme da una notizia che compare su
Libertà: scompaiono i treni fra Piacenza e Cremona. Larticolo riporta le
affermazioni dellassessore regionale Peri che, in conferenza stampa, si sofferma
sulle novità per la linea per Milano e, quasi per inciso, parla delle nuove modalità di
trasporto per Cremona: con il prossimo orario estivo soppresse 9 coppie di treni su 11,
collegamenti assicurati con lautobus. La linea per Cremona negli ultimi tempi aveva
addirittura migliorato il servizio, introducendo molti treni a trazione elettrica, con
ritardi tollerabili, e aggiungendo una coppia di treni dopo le 20.00, utile sia per i
collegamenti con le linee per Milano e Roma, sia per chi lavora fino a tardi.
Comprensibile quindi che si diffonda una certa inquietudine tra i pendolari, che temono un
primo passo verso una pesante riduzione del servizio. In realtà è già un passo verso il
sostanziale svuotamento della linea, e lo si capirà presto da come viene attuata.
SCENA NUMERO DUE. Nessuna notizia nei giorni seguenti, né in stazione, né sui siti della
Regione o di Trenitalia. Interpelliamo il personale di bordo, che è alloscuro
quanto noi. Finalmente, verso la metà di aprile, un capotreno riesce ad avere
informazioni e ci preannuncia linizio della fine per il 1° maggio
altro che orario estivo. Scriviamo a Peri per chiedere notizie, stigmatizzando il
comportamento di Regione e Trenitalia. Nessuna risposta. Il 28 aprile, primi timidi fogli
fotocopiati in stazione con i nuovi orari, attaccati con lo scotch
nellinutilizzabile confusione degli avvisi e icone dei pullman sul sito FS. Il 2
maggio inizia il nuovo servizio: due soli treni fra le 6 e le 8 del mattino,
poi, dalle 9, autobus che impiegano nominalmente 50 minuti (ma dipende dal traffico, è
scritto anche sullorario ufficiale...) per fare 30 chilometri, contro i 27-28 minuti
del treno. Siamo tutti consapevoli che nelle ore di morbida i treni sono poco affollati,
ma tra rimodulare le corse e peggiorare il servizio lungo tutto il giorno cè
differenza.
Quindi: destate, nelle ore non di punta, i tempi di percorrenza quasi raddoppiano.
Invece, nelle ore di punta e con la stagione invernale prevediamo, con prudenza, 70 minuti
di percorrenza al posto di 27-28. Il traffico di due città medie, soprattutto tra le 17 e
le 19, e il fatto che di certo il bus non può sfruttare i percorsi alternativi,
soprattutto a Piacenza, sono prospettive disarmanti.
PROSPETTIVE. Per lo stesso prezzo, il servizio peggiora, con tempi che aumentano dal 65
(ipotesi ufficiale) al 130% (prossimo inverno). Chi ha comprato labbonamento annuale
può dire addio alla correttezza del suo contraente. Mobilità sostenibile pressoché
azzerata. Per una linea come questa, due soli treni al mattino sono insignificanti, sia
per i pendolari, che grazie a questa scelta raddoppiano, a fine giornata, i tempi di
viaggio, sia per chi utilizza la linea per collegarsi alla MI-BO, alle linee per Torino,
Brescia e Verona. Poiché la stessa sorte tocca alla Fidenza-Cremona, la città lombarda
resterà sostanzialmente isolata dalla linea MI-RM. Il tempo di percorso eccessivo e
limprevedibilità dei tempi spingerà molte persone a utilizzare lauto.
Insomma, unottima scelta, che aiuta lavoratori e studenti a raggiungere in tempi
irragionevoli i luoghi di lavoro, aumenta lo smog e il traffico, isola la città di
Cremona, costringe un bacino di città e paesi a perdere un collegamento rapido, sicuro ed
efficiente. Il tutto, allo stesso prezzo di prima, con Regione Emilia e Trenitalia che si
sono distinte per la volontà di non dare informazioni. Forse per non farci preoccupare: i
nostri impegni infatti non possiamo cambiarli, la nostra qualità di vita, grazie a loro,
sì.
Lettere dai pendolari: Le legnate (12/5/2011)
Il "partito" deve finalmente fare i conti con la "libera"
scelta dei cittadini
Il partito monocratico dei signorotti che vorrebbero ammaestrare la
nostra città si trova ancora una volta a dover fare i conti con i tanti cittadini
recalcitranti che non si adeguano ai diktat e ai ricatti.
Ci dispiace per i signorotti, ma questi sono i rischi che si corrono in un società dove
la gente è libera di pensare e di scegliere.
Avevano tentato di negarci i posti gratuiti dicendo che, nel parcheggio di via dei Pisoni,
per bici e moto erano previsti solo posti a pagamento. Poi una prima legnata li ha rimessi
in carreggiata. Se la sono presa a dicembre 2010, quando di fronte al consiglio comunale
hanno dovuto far dietrofront e aggiungere a denti stretti anche i parcheggi gratuiti
(benché insufficienti e non adeguati).
La seconda legnata se la sono presa a marzo 2011, con lAUSL che gli ha intimato di
mettere a norma il parcheggio gratuito appena inaugurato. Forse penavano che, per quei
pezzenti che non vogliono pagare la sosta, poteva bastare un parcheggio NON a norma di
legge. D'altronde avevano già speso tanti soldi per far figurare una completa
risistemazione di quello a pagamento, salvo poi dimenticarsi di verificare che venissero
fatti tutti i lavori che avevano pomposamente sbandierato in pubblico.
La terza legnata è arrivata oggi con lannunciato rischio di fallimento
delliniziativa parcheggi bici, moto e auto a pagamento che, stando a
quanto dicevano, erano stati richiesti da ben 400 pendolari. Qualcuno deve aver raccontato
delle bugie: dove sono finiti quei 400?
Bisognerebbe anche spiegare, a chi se la prende con le polemiche sul deposito
a pagamento, polemiche che avrebbero fatto naufragare alcuni possibili introiti (quando le
cose vanno male, si sa, la colpa è sempre di qualcun altro), che fortunatamente non
viviamo sotto una dittatura, dove il partito unico impone a tutti le sue volontà, ma la
critica è un sacrosanto diritto di tutti.
Il parcheggio a pagamento non è riuscito a restare sul mercato (si fa per
dire perché è un monopolio) nemmeno con le enormi sovvenzioni pubbliche, con le
ordinanze comunali di rimozione, nemmeno vendendo i ricambi delle bici, con una poco leale
concorrenza a quei negozianti che invece l'affitto se lo pagano, e neppure con
lindiretto aiuto, certamente non richiesto, dei vandali e dei ladri che mai come in
questi mesi si sono messi a lavorare così alacremente, almeno stando a quanto
dicono alcuni pendolari - non paganti - con esperienza decennale del parcheggio.
Ma tutte queste legnate prese non li preoccupano? Lo sapranno costoro che tra un anno si
vota? Pensano che in 12 mesi i pendolari si dimentichino?
La maggioranza di quei pendolari non è come certi leccapiedi che albergano in molti
partiti, abituati a dire sempre di sì. E gente dura che ogni giorno dellanno,
la mattina presto o la sera tardi, sfida le intemperie su una bicicletta per andare a
lavorare in un'altra città.
Questi signorotti penseranno davvero che con un manifesto elettorale infarcito di buoni
propositi ci lasceremo abbindolare di nuovo?
Lettere dai pendolari: Deluso dal
trattamento del parcheggio biciclette a pagamento (12/5/2011)
Vi comunico che purtroppo dal mese di aprile ho ceduto al sopruso del parcheggio a
pagamento per le biciclette. Entrando ho notato innanzitutto la desolazione di
rastrellerei asportate e di moltissimi posti bici vuoti. Ho pagato la tassa mensile e mi
è stata chiesta un'ulteriore tassa di 5 euro per una catena da me non richiesta della
quale comunque mi era consegnata solo una delle due copie delle chiavi. L'ho pagata anche
se a malincuore.
Successivamente ho lasciato la catena fissata al mio posto bici e l'ho sempre chiusa solo con la mia personale catena. Mi sembra ovvio che io preferisca chiudere la mia bici con una catena personale della quale solo io ho le chiavi. Ieri ho quindi pagato il rinnovo mensile e stamattina ho trovato la mia bici bloccata con la catena della quale i gestori avevano mantenuta una copia. Non trovando subito la mia copia della chiave per aprirla, mi sono recato immediatamente a protestare ed a reclamare l'immediato rilascio della mia bicicletta per la quale era già stato pagato il deposito mensile. Per ottenere un rapido intervento ho dovuto minacciare di rivolgermi ad un legale per il dissequestro del mio velocipede. I gestori hanno borbottato sostenendo che quella era la loro procedura per riconoscere chi aveva pagato e chi no.
A me non interessa la modalità con cui fanno le loro verifiche per i
pagamenti. Sta di fatto che ritengo profondamente illegittimo il sequestro di una
bicicletta per la quale era stato già pagato il regolare deposito mensile.
Chiedo quindi all'Associazione di protestare per l'accaduto che, a detta dei gestori,
sembrerebbe essere la loro modalità abituale.
Un ringraziamento per il vostro supporto.
Lettere dai pendolari: Diario di un
pendolare 19° puntata (16/4/2011)
Cinque maggio
Ei fu.... (Ei = treno Reg 2274)
dopo il sospirato arrivo..... (alla stazione di Milano Rogoredo con 18 minuti di
ritardo!!!)....
(
)
tutto ei provò: la disfatta maggior dopo il periglio,
la partenza in orario e la sconfitta,
(....)
migliaia di volte nella polvere,
ZERU volte sull'altar!
Non c'è nulla di poetico, invece, nelle avventure quotidiane dei pendolari: oggi il treno
Reg 2274 partito in orario (stranamente) dalla stazione di Piacenza, dopo pochi km alle
porte di Codogno ha effettuato una sosta interminabile (nulla di strano...) a mio parere
per "colpa" del Reg2912 che gli faceva da "lepre" essendo partito in
notevole ritardo anch'esso....
Anche oggi quindi Trenitalia ha mostrato il meglio di sé, con il trionfo
dell'inefficienza e del menefreghismo(vedi disinformazione), l'apoteosi del disservizio,
l'apice della disfatta! Noi pendolari truffati quotidianamente (e legalmente purtroppo)
dall'unico gestore di quella cosa chiamata "servizio pubblico di trasporto
ferroviario" chiamata Trenitalia! La tragedia ulteriore sta nel fatto che queste
sofferenze quotidiane ("da viaggio") le paghiamo a carissimo prezzo. A luglio,
inoltre, sono previsti gli ennesimi rincari! Per la cronaca, il treno ha accumulato 14
minuti di ritardo a Lodi per trascinarsi poi faticosamente fino a Rogoredo, dove è
approdato con 18 minuti di ritardo, come detto all'inizio della poesia!
p.s. Spero che il Manzoni non se la prenda con me per l'abuso della sua splendida opera!!!
Furgone ostruisce il passaggio in via dei
Pisoni (4/5/2011)
Ecco come il 3 maggio un furgone ostruiva il transito degli autoveicoli nel parcheggio di
via dei Pisoni.
Chissà se gli indefessi amministratori piacentini, sempre pronti a multare i pendolari
che parcheggiano fuori dalle strisce o rimuovere le biciclette in P.le Marconi,
rimuoveranno il mezzo che ostruisce il passaggio, o se invece chiuderanno un occhio su
quella sosta irregolare. In quest'ultimo caso sarebbe interessante sapere se quella ditta,
come consente la legge italiana, finanzia con qualche soldino o qualche servizietto il
partito che amministra la nostra città.
3-5-2011 Furgone ostruisce il passaggio delle auto nel parcheggio di via dei Pisoni.
Lettere dai pendolari: R2916 un treno
PERICOLOSO, viaggia con le porte aperte! (3/5/2011)
Siamo un gruppo di ragazzi che vuole reclamare per l'ennesimo episodio successo sul treno
R2916 che viaggia tutti i giorni da Parma a Milano Porta Garibaldi tra le ore 8 e le 10.
Qualche settimana fa, questo treno è arrivato in fiamme nella stazione di Fidenza. Il
giorno 29 aprile, per un guasto alle porte, ha viaggiato da Casalpusterlengo a Lodi con la
porta di un vagone aperta!
Non ne possiamo più! E' un treno vecchio, le condizioni igieniche sono pessime e gli
spazi ridotti al minimo. Ma adesso, la cosa più grave è il suo bassissimo livello di
sicurezza.
29-4-2011 Porte aperte sul regionale R2916
Lettere dai pendolari: massacrata anche la
Cremona-Fidenza, i pendolari costretti a usare l'auto (3/5/2011)
Scrivo per segnalare che sulla linea Cremona Fidenza dal primo Maggio diverse corse
saranno sostituite da autobus che impiegheranno come minimo il doppio del tempo per
percorrere la tratta. Non sappiamo il motivo e quello che è più grave è che lo abbiamo
saputo ieri vedendo in stazione a Fidenza dei fogli posti sotto i tabelloni degli orari.
Anche il capotreno della tratta ci ha detto che lo ha saputo pochi giorni fa. Quel che è
peggio è che hanno tolto due treni nella fascia di maggior affluenza (treno 17.38 e treno
18.20 da Fidenza per Cremona). Al mattino non ci sono grossi problemi ma per il ritorno è
allucinante anche perché i bus li hanno posticipati di 10 minuti, non si arriva più a
casa! La strada poi è tutta curve e immagino i tempi di percorrenza invernali
E poi già successo che con il pullman la capienza non fosse sufficiente
Potete darci una mano??? Siamo disperati
Ci costringono a prendere la MACCHINA
La tratta è usufruita da lavoratori e studenti, molti universitari.
nostro commento
Quando si tratta di attuare le richieste dei pendolari i signori di
FS e regione vengono a dirci che l'orario ferroviario non si può modificare fino
dicembre. Quando invece si tratta di far ingrassare qualche dirigente, togliendo i servizi
(minimi) ai pendolari, allora l'orario si può modificare in qualsiasi giorno dell'anno.
Meditate gente, meditate.
Ritardi e disservizi continuano imperterriti
(3/5/2011)
Nonostante nel fatato mondo di Gianni ed il magico Alverman (leggasi : ufficio
dellAssessore ai Trasporti della Regione Emilia-Romagna) si viva nella perfezione
assoluta dei miracoli su rotaia, la realtà del trasporto ferroviario regionale è
tuttaltra.
Anche stamattina il regionale 2122 da Bologna per Milano delle ore 7,08 si è presentato
con due carrozze fuori servizio, costringendo i pendolari piacentini a viaggiare ancora
una volta in piedi, e ad arrivare in ritardo
rispetto allorario previsto a Milano Centrale.
Personale viaggiante: assente
Controlli : assenti
Sicurezza : quale ?
Odori : forti miasmi con olezzi vari di stallatico
Il confratello 2285 di ieri sera, in supposta partenza alle 18,15 da Milano Centrale
(anticipata dalle pregresse 18,20 con il cambio di orario, ma evidentemente ai macchinisti
non è mai stato detto) è partito in ritardo ed anchesso con due carrozze fuori
servizio su un totale di 7 e mezza (quella testa ha la cabina di guida). Stessa litania di
improperi e ricerca di una porta automatica funzionante che permettesse la salita.
Anche in questo viaggio, assenza di personale viaggiante, di controlli e di sicurezza, e
tanta puzza sul treno.
La stessa caccia (alla porta) si è verificata il 18 u.s. a fronte di due carrozze fuori
servizio, 4 porte con il solito cartellino giallo (non funzionante) ed 1 sola carrozza di
1° classe (laltra declassata).
Giovedì 14 u.s. il succitato convoglio era stato soppresso, e la stessa sorte è toccata
stamattina al convoglio per Bologna in partenza da Piacenza alle ore 6,56, suscitando la
felicità di lavoratori e studenti piacentini diretti a Parma ed oltre.
Che evidentemente qualche problemino continui ad esserci è palese, e stante
lassenza di rimedi, lunica soluzione sarebbe quella auspicata da tempo, ovvero
mandare a quel paese Trenitalia, disdettare il contratto e mettersi di buona lena a fare
una gara che, separando una volta per tutte il padrone delle rotaie (lo Stato, per la
controllata RFI) dai servizi, permetta finalmente di avere una parvenza di concorrenza e
magari un nuovo gestore.
Visto che lassessore, nella sue roboanti dichiarazioni piacentine di qualche
incontro fa, era stato il primo ad urlare in tale senso, cosa stiamo aspettando per
passare dalle parole ai fatti????
A proposito di ritardi manipolati (3/5/2011)
29 aprile 2011 R2274 (7.54 da PC per MI), arriva a PC alle 8.08. Tutti speravano
ripartisse subito ed invece se ne è rimasto 7 minuti fermo nel silenzio della stazione,
senza che nessun altro treno partisse o arrivasse. Che abbia voluto "rispettare"
i 7 minuti di sosta previsti da orario a Piacenza tra le 7.47 e le 7.54? Un bel modo di
recuperare i ritardi!
Ma se i ritardi sono alti FS ha sempre la soluzione pronta. Quando il 2274 si trova ancora
nella campagna tra Secugnago e e Lodi, parte l'annuncio dell'imminente arrivo a Lodi con
soli 14 minuti di ritardo. In realtà a Lodi mancavano ancora molti chilometri con
relativi rallentamenti e fermate. Ci si arriva solamente alle 8.38, ovvero con un ritardo
di ben 21 minuti. Cosa simile accade a Rogoredo: il treno 2274 arriva alle 8.56 con 23
minuti di ritardo, ma sui tabelloni è segnato un ritardo di soli 15 minuti. Sembra
proprio che le FS vogliano dimostrare che quel treno è arrivato alle porte di Milano
entro i 15 minuti di ritardo.
Chissà se questo servirà a ridurre le penali che FS dovrà pagare? Sarebbe interessante sapere quali ritardi verranno segnati, per le stazioni di Lodi e Rogoredo, dal sistema "Riace". Il sistema ufficiale per la catalogazione dei ritardi, made FS, i cui i risultati non sono forniti al pubblico e non viene consentita alcuna verifica da parte dei pendolari/viaggiatori, ma nonostante questa assenza di trasparenza serve per calcolare le penali che le FS dovranno pagare per i ritardi. Il tutto con buona pace della Regione Emilia che quando si tratta di calcolare le penali dorme sonni tranquilli, fiduciosa di quanto dicono gli amici FS ed il loro sistema Riace.
Lettere dai pendolari: che fine fa la
Piacenza-Cremona? (27/4/2011)
Lettera inviata all'assessore ai trasporti della regione Emilia Romagna
Siamo un gruppo di pendolari sulla tratta Piacenza-Cremona.
Apprendiamo in modo del tutto informale e senza che vi sia alcuna comunicazione chiara e
complessiva, che dal prossimo 1 maggio la linea ferroviaria Piacenza-Cremona verrà
ridimensionata in maniera tale da rendere estremamente limitato il servizio su rotaia.
Da alcuni articoli della stampa locale si è capita solo l´intenzione di passare da 11 a
due coppie di corse su linea ferroviaria (non era riportato in quali orari), e di
sostituire le altre con autocorse.
Esprimiamo forte preoccupazione perché la sostituzione dei treni con gli autobus renderà
inservibile il collegamento in quanto comporterà un'ora circa di percorrenza,
condizionata dal traffico, rispetto ai 30 minuti attuali, aspetto che ne rende davvero
difficile l´utilizzo tutti i giorni.
Ci auguriamo che si stia ragionando, più che su un taglio netto, su una rimodulazione
degli orari dei treni, per una maggiore efficienza. Mantenere solo due coppie di corse
equivarrebbe infatti in pratica a chiudere del tutto la linea.
La cancellazione dei treni creerà davvero non pochi problemi, ai lavoratori e studenti
che da Piacenza raggiungono Cremona ogni giorno, e viceversa. Significa anche eliminare
l´unico collegamento sostenibile tra due città così vicine e che vedono numerosi
"scambi" di lavoratori e di studenti. Entrambe le città sono infatti sedi
universitarie e di scuole superiori con caratteristiche di unicità che, non esistendo
nella realtà vicina, attraggono numerosi ragazze e ragazzi
Chiediamo maggiori e chiare informazioni sia sugli orari delle corse del treno che
verranno mantenute, sia sugli orari delle autocorse sostitutive previste.
Per tutti coloro che utilizzano la linea ferroviaria è importante sapere cosa aspettarsi
nei prossimi mesi. Un cambiamento così radicale avrà dei riflessi importanti sulla
nostra organizzazione quotidiana, sull´ambiente, sugli scambi tra le due città, e sui
collegamenti ferroviari con il resto del territorio.
Aspettiamo fiduciosi una risposta.
Bilancio dei rapporti Associazione-Comune (27/4/2011)
Dallatto della sua costituzione (si era nel 1992), lAssociazione Pendolari
Piacenza ha sempre ribadito la propria natura di associazione apolitica, apartitica e
aconfessionale, che ha come unico obiettivo quello di difendere i diritti di TUTTI i
pendolari piacentini, a prescindere dalle loro opinioni in materia di religione o di
politica. È per questo motivo che ci è molto dispiaciuto assistere a tentativi di
strumentalizzare le nostre battaglie: accuse che troviamo largamente ingiustificate, dal
momento che la nostra attività a favore dei pendolari ci ha portato, in quasi
ventanni, a confrontarci e anche a scontrarci duramente con
amministrazioni di qualunque colore politico. E questo perché il nostro unico criterio
per valutare loperato di unamministrazione comunale è il suo impegno nel
migliorare le condizioni di vita del considerevole numero di piacentini che svolge la
propria attività lavorativa in città diverse da Piacenza.
Il nostro vizio, insomma, è quello di voler dire la nostra su scelte che ci
coinvolgono, di insistere nel ricordare agli amministratori le promesse non mantenute e di
bacchettarli quando le loro decisioni vanno contro linteresse della
stragrande maggioranza dei pendolari. In poche parole, abbiamo la pessima abitudine di
confrontarci con la realtà. E, visto che le cattive abitudini sono dure a morire,
continueremo a farlo.
Proprio per questo, non possiamo fare a meno di rilevare quanto questa amministrazione
abbia deluso le nostre aspettative, ignorando sistematicamente le richieste e le proposte
da noi avanzate e non mantenendo nessuna delle promesse che ci erano state fatte.
Partiamo da lontano.
Nel 2005, quando il servizio ferroviario è stato regionalizzato (con lintento di
scaricare tutti gli oneri sulle Regioni) e sono scomparsi i treni interregionali,
lAssociazione aveva fatto ricorso al Tar in quanto la decisione sarebbe spettata al
ministero dei Trasporti. Ebbene, nelloccasione il Comune di Piacenza (a differenza,
per esempio, di quello di Fiorenzuola) si è ben guardato dalloffrire sostegno in
qualsiasi forma o modo.
A fronte poi della cessione di terreni a Trenitalia per il passaggio dellAlta
Velocità, la diffida a Trenitalia che ne era seguita perché in cambio
riconoscesse ad alcuni treni pendolari la possibilità di usufruire di tale linea AV
è rimasta lettera morta, senza che il Comune si desse da fare per seguirne
liter.
Come è noto, da un paio danni numerosi pendolari piacentini (con il sostegno dei
legali dellAssociazione Pendolari) hanno intentato causa alle Ferrovie chiedendo il
riconoscimento del danno biologico derivante dai sistematici disagi sopportati durante i
viaggi. Finora è stata lAssociazione stessa a farsi carico delle spese, e bisogna
dire che, in primo grado di giudizio, la maggior parte delle cause si è risolta a favore
dei pendolari. Per tutelare però i pendolari in caso di soccombenza (poiché le Ferrovie
hanno fatto puntualmente appello), lAssociazione ha chiesto un sostegno a Comune e
Provincia: mentre questultima ha accantonato un fondo (piccolo, ma concreto) per
contribuire, il Comune ha preferito fare orecchie da mercante (anzi, da Piazzetta
Mercanti), rimangiandosi la promessa di mettere addirittura a disposizione i propri legali
e di affiancarci con ogni mezzo.
E, infine, la questione dei parcheggi. A dispetto di chi ha dichiarato che il problema è
risolto (una sola voce, che sta ad ascoltare la propria eco nel capannone bici
desolatamente vuoto), lassurdità di una scelta che ha penalizzato lassoluta
maggioranza dei pendolari ciclisti è sotto gli occhi di tutti. Al danno di far pagare il
parcheggio biciclette, lamministrazione ha aggiunto laltro danno di multare e
rimuovere le bici da Piazzale Marconi, senza offrire lalternativa di rastrelliere
coperte e vicine alla stazione. Anzi, a corollario di questa scelta inspiegabilmente dura
(e applicata con il massimo rigore solo in stazione), è arrivata allAssociazione
lingiunzione di sfratto dalla sede avuta in comodato dal Comune quasi ventanni
fa.
Questi, dunque, sono i fatti, che si commentano da soli.
La nostra intenzione, però, è quella di non recedere di un passo dalle posizioni che
riteniamo giuste e che rispecchiano lopinione della stragrande maggioranza dei
pendolari.
Basta auto sul piazzale, lo stradello alle
bici (27/4/2011)
Poiché è stata rinnovata per altri tre mesi la tanto contestata ordinanza che vieta la
sosta a biciclette e ciclomotori in Piazzale Marconi, vogliamo sottoporre all'attenzione
dell'Amministrazione anche il tema della sosta selvaggia delle auto.
Infatti, per parità di trattamento, dopo aver liberato il piazzale dalle
"antiestetiche" biciclette il Comune dovrebbe ora agire per eliminare
l'indecoroso groviglio che si viene a formare ogni giorno in corrispondenza degli orari di
arrivo dei treni, quando macchine che attendono in doppia e terza fila causano la paralisi
totale della viabilità, innescando persino la reazione degli autisti dei bus che
indispettiti iniziano a pigiare sui clacson.
Ci spiace constatare che probabilmente i parcheggi destinati alla sosta breve sono stati
progettati in numero insufficiente rispetto alle esigenze della città, ci spiace ribadire
che questa critica era già stata sollevata all'atto della presentazione del progetto di
riqualificazione del piazzale.
Comunque, come Associazione vogliamo essere propositivi e riteniamo che si potrebbe
ridurre il traffico automobilistico in ingresso al piazzale vietando la possibilità di
parcheggiare nello stradello a lato di Borgo Faxall.
Ovviamente, sopprimere le aree di posteggio (alcune persino riservate) comporterebbe una
decisa presa di posizione da parte dell'Amministrazione, come del resto si è già fatto
senza troppe remore quando si è deciso di mettere a pagamento il capannone deposito o si
è emessa l'ordinanza di rimozione delle biciclette dal Piazzale.
Tuttavia, come ai ciclisti viene richiesto di fare qualche passo in più per raggiungere
le nuove rastrelliere dislocate nei dintorni, ugualmente si dovrebbe richiedere uno sforzo
agli automobilisti che attualmente sostano nello stradello: anche loro hanno ampi
parcheggi a disposizione nelle zone limitrofe.
Per essere precisi, a soli 50 metri ci sono ben 40 posti auto disponibili: sono quelli
attualmente offerti in gestione alla cooperativa, ben riconoscibili perchè (alla tariffa
giornaliera di 6 euro) sono perennemente liberi.
Del resto il Comune aveva promesso che avrebbe rivisto il numero dei posti in concessione
secondo l'interesse del pubblico: crediamo quindi sia giunto il momento di restituire
quegli spazi (almeno in parte) alla comunità: vi si potrebbero giust'appunto spostare
proprio quei veicoli che attualmente beneficiano dei posteggi riservati nello stradello.
Questa soluzione renderebbe tutti contenti: meno traffico in ingresso nel piazzale, Polfer
e Provincia avrebbero ancora aree di sosta garantite nei pressi, ma soprattutto in quello
stradello finalmente sgombro si potrebbe installare una lunga serie di rastrelliere
(coperte) per le biciclette, affinché anche i pendolari ciclisti possano beneficiare di
un parcheggio comodo, realmente vicino all'ingresso della stazione.
Magari qualcuno in più approfitterebbe della comodità, tornando a spostarsi in
bicicletta e lasciando a casa l'auto: meno traffico, meno inquinamento, un vantaggio per
tutti i piacentini.
Lettere dai pendolari: Diario di un
pendolare 18° puntata (16/4/2011)
13 aprile 2011 IL PEGGIORE DEI PEGGIORI
Sono a bordo del treno Regionale VELOCE! 2285 diretto a Bologna, uno dei peggiori tra i
peggiori. Per trovare posto a sedere nella unica carrozza di prima classe disponibile, mi
sono "spinto" fino alla stazione di Milano Lambrate attraversando, praticamente,
tutta la città in metropolitana. Il mio sforzo è stato premiato, ma il treno, a
Lambrate, accusava già più di 5' di ritardo. A Rogoredo si è fermato circa 6/7 minuti
inspiegabbbbbilmente anche se, mi è parso di udire il fastidioso fischio ripetuto di una
porta che non si chiudeva... "impossibile, FUNZIONA SEMPRE TUTTOOOOO!!!!!
SARANNO STATE ALLUCINAZIONI PUNITIVE....."
Il viaggio della speranza è ricominciato quindi con 13' di ritardo ed è stato abbastanza
regolare fino a Lodi. che bello però star seduto con il mento appoggiato alle ginocchia
per far posto ad una valigia da una tonnellata sistemata tra i due sedili!
La progressione del ritardo è esponenziale; ripartiamo da Lodi con +15', del resto al
peggio non c'è mai fine.
Fortunatamente a Lodi la carrozza alleggerisce il carico di persone e l'aria diventa più
respirabile. In questo anticipo d'estate il "calore umano" non è
richiesto......
Arriveremo a Piacenza con più di 15' di ritardo, SENZA MOTIVAZIONI
PARTICOLARI e SENZA SCUSE BY TRENITALIA.
il peggiore dei peggiori ha colpito ancora!!
1° aprile 2011 - lennesima presa il C
Poche parole per commentare lennesima presa il C propinataci da
Trenitalia:
oggi, in occasione dello sciopero del trasporto pubblico, Trenitalia ha ben pensato di
ritardare di 30 minuti i treni garantiti nella fascia del mattino, compromettendo in tal
modo tutti gli sforzi profusi dai pendolari della linea Piacenza-Milano per raggiungere la
metropoli entro le h.8.45 per non incappare nello sciopero ATM.
Mi riferisco in particolare al treno regionale 2912 (ultimo treno utile), in
partenza da PC alle 7.37 con arrivo teorico a Milano Rogoredo alle 8.22, ma che è
approdato in stazione alle 8.54, mettendola in quel posto a tutti gli utenti!
Questa è vigliaccheria! SONO SCHIFATO!
Lettere dai pendolari: smantellamento linea
Piacenza-Cremona (16/4/2011)
Sono una pendolare sulla tratta Piacenza-Cremona.
Ho letto su Libertà, e su alcuni giornali locali di Cremona, l´allarmante (per noi che
lavoriamo/studiamo a Cremona) notizia dell´intenzione della regione Emilia-Romagna di
sopprimere la linea ferroviaria tra le due città a partire dall´11 giugno 2011.
Sembra ci sia l´intenzione di passare da 11 a 2 coppie di corse su linea ferrata, e di
sostituire le altre con autocorse, ma non è scritto quali (la cosa equivale comunque più
o meno a chiudere del tutto la linea...).
http://www.cremonaonline.it/cancellati-9-treni-tra-cremona-e-piacenza-1.94725
Lettere dai pendolari: Lettera all'Ass. Peri
per le modifiche al Mi muovo tutto treno (16/4/2011)
Egr. Assessore
Le chiedo cortesemente alcuni chiarimenti sulle motivazioni che Vi
hanno portato a modificare le regole per lemissione dellabbonamento MI
MUOVO TUTTO TRENO che costringono il pendolare allacquisto
dellabbonamento regionale annuale.
A prescindere dal fatto che non ho digerito nemmeno le motivazioni che
avrebbero costretto lamministrazione regionale ad applicare
laumento di 30 euro della tariffa dellabbonamento in oggetto, ritengo che le
nuove regole citate sopra siano assolutamente ed eccessivamente penalizzanti per
lutente, soprattutto considerando anche il fatto che la qualità del servizio
fornito dai treni IC e EScity non è certo aumentata del 30% come il MI
MUOVO (anzi, secondo me è in costante peggioramento)
La mannaia (16/4/2011)
Era fin troppo facile prevederlo: prima le biciclette ora le automobili. La mannaia
pubblica si è nuovamente abbattuta sui pendolari, quasi si trattasse di una ignobile
accozzaglia di malfattori da perseguitare con ogni mezzo, dimenticando che questa gente se
ne va a lavorare/studiare lontano da Piacenza, affrontando non pochi sacrifici, ma riporta
in questa città il frutto del suo lavoro e qui paga le tasse dovute, giuste o inique che
siano. Così il 14 marzo (giornata di maltempo), durante un comodo giro verso le ore 11,
si sono distribuite contravvenzioni a coloro che, poco dopo le 7 del mattino, non avendo
trovato posto negli "spazi delimitati", erano stati costretti a parcheggiare la
loro auto dove capitava, perché a quell´ora non si va al bar, si corre a prendere un
treno che non aspetta.
Condivido inoltre quanto scritto nella lettera al Direttore pubblicata su Libertà il 20/03/2011 e negli articoli del 21/03; la situazione di disagio sembra creata ad arte e la capienza del parcheggio di Via dei Pisoni volutamente ridotta. In una arcinota trasmissione televisiva si canta, rispolverando una vecchia canzone di Giorgio Gaber, "Libertà è partecipazione". Penso che nella mia città questo non sia possibile: ci ho provato e ne sono rimasto deluso. L´arroganza e la protervia dei nostri amministratori impedisce di fatto la partecipazione attiva dei cittadini. Chi ha ricevuto il mandato dai cittadini (e non da Dio) per governare e risolvere i loro problemi è diventato sordo a richieste, proteste e a semplici suggerimenti, incapace di cogliere i profondi disagi che si devono sopportare ogni santo giorno a causa dei loro sbagli.
E´ ormai chiaro, infatti, che nessuno ha vagliato l´ipotesi di aumentare i posti per biciclette e automobili dopo la cospicua riduzione. Mi piacerebbe almeno sapere perché in questa città si usano due pesi e due misure; mentre si cercano i pericolosi contravventori in prossimità della stazione ferroviaria, speculando su chi va a lavorare, si chiudono gli occhi in certe zone della prima periferia e in prossimità di bar e pub dove si possono contare decine di auto parcheggiate in divieto di sosta. Per non parlare poi della rimozione forzata delle biciclette in Piazzale Marconi: pare infatti che solo in questo luogo le biciclette deturpino il paesaggio. Mi piacerebbe che almeno la legge fosse uguale per tutti.
Ripristinata lordinanza di rimozione
delle biciclette da Piazzale Marconi (11/4/2011)
Da oltre dieci mesi lAssociazione Pendolari si sta opponendo, anche con il sostegno
di molti non soci, allinaccettabile scelta del Comune di mettere a pagamento tutto
il capannone da sempre utilizzato come deposito gratuito per le biciclette. A partire dal
luglio 2010, quando lassurda ipotesi ha cominciato a prendere davvero corpo,
lAssociazione ha cercato in ogni modo di far capire ai nostri amministratori quanto
questa decisione avrebbe penalizzato la stragrande maggioranza dei pendolari, per favorire
il numero assolutamente esiguo di persone che aveva chiesto la custodia a pagamento
millantando il sostegno di centinaia di firmatari di una petizione in tal senso. Come
abbiamo sottolineato più volte, nessuno hai mai avuto lonore di visionare la
fantomatica petizione, né le altrettanto fantomatiche firme. Protocollate e depositate
sono invece le quasi 400 sottoscrizioni di chi chiedeva un parcheggio sicuro ma gratuito
per la propria bicicletta, un parcheggio che, secondo il codice della strada,
lamministrazione è tenuta a realizzare in prossimità della stazione e con
caratteristiche analoghe a quello a pagamento. Ci sono volute insistite richieste e una
manifestazione con tanto di cartelli al collo (Io pedalo ma non pago,
Reggi ridacci i parcheggi) perché il Comune decidesse di fare qualcosa.
Rastrelliere con pensiline in Piazzale Marconi? Tettoie attrezzate a
lato di BorgoFaxall? Macché! Una bella ordinanza di rimozione (con relativa multa) per
tutte le biciclette parcheggiate sul piazzale, motivata dal fatto che le richieste
rastrelliere erano state installate!
La risposta del Comune si è infatti concretizzata nellinstallazione di rastrelliere
a cielo aperto nel budello più oscuro della zona e proprio sul bordo di un precipizio,
tantè che, a distanza di nemmeno un mese, ne è stata disposta la chiusura. In
alternativa, un centinaio di posti bici sono stati collocati ai piedi del grattacielo dei
Mille. Insomma, pare proprio che per il Comune il concetto di prossimità alla
stazione sia alquanto vago.
Nel frattempo la rimozione ha avuto luogo (21 le biciclette multate), contestualmente a
una bordata di multe appioppate alle macchine
lasciate in piazzale Marconi in
divieto? Ma no, le multe sono state infilate sotto il tergicristallo delle auto non
parcheggiate rigorosamente entro le righe nel posteggio di via dei Pisoni.
Insomma, tanto per fare il punto: 1) mentre il capannone continua a
rimanere vuoto, centinaia di pendolari si arrabattano come possono per trovare un posto
per la loro bicicletta, lanciando occhiate feroci allo spazio accanto a BorgoFaxall dove,
eliminate quelle brutte e cattive biciclette così antiestetiche, verrà collocata
lisola ecologica, ossia i bidoni della spazzatura; 2) mentre nellarea del
parcheggio auto dove sono stati ricavati 40 posti a pagamento si potrebbero organizzare
partitelle di calcio (dal momento che è sempre deserta), centinaia di pendolari
impazziscono già dalle 7 del mattino per trovare un posto, con generoso spreco di
benzina, ché tanto non costa niente e non inquina.
Ebbene, siccome pare che la prima tornata di rimozioni delle biciclette non abbia sortito
leffetto voluto (quale? svuotare piazzale Marconi o riempire il capannone?),
lamministrazione torna alla carica: lordinanza, infatti, è di nuovo in vigore
dal 1° aprile (no, non è uno scherzo) e lo resterà sino a giugno. Tre lunghi mesi
durante i quali il viaggiatore che arriva a Piacenza in treno godrà, alluscita
dalla stazione, dellincomparabile panorama di un piazzale deserto, privo di
qualsivoglia pregio architettonico ma dove campeggiano meravigliose scale mobili già
arrugginite (o antichizzate?), segnalate come pericolose da molte associazioni di disabili
o addirittura inutilizzabili per chi è costretto a spostarsi in carrozzina. In compenso,
però, se in nostro viaggiatore avrà pazienza, potrà attendere il tramonto, quando,
verso le 19.30, i pendolari cominciano a tornare a casa. Allora, mentre il sole si
specchia nelle vetrate del grattacielo, assisterà allimprovviso animarsi del
piazzale, con le macchine assiepate sui marciapiedi e sugli spartitraffico, gli autobus
incolonnati nel tentativo di raggiungere la loro fermata e un gioioso rincorrersi di
clacson, accompagnato magari da qualche colorita espressione vernacolare. Allora, e solo
allora, il viaggiatore potrà essere certo di trovarsi a Piacenza.
Se avesse proseguito il suo viaggio fino, diciamo, a Ferrara,
alluscita dalla stazione avrebbe trovato un mare multicolore di biciclette,
agganciate ciascuna alla propria rastrelliera, segno di una città che ha fatto la scelta
di incentivare una mobilità sostenibile e non se ne vergogna, anzi, usa il colpo
docchio sulle bici come ecologico biglietto da visita.
A Piacenza, evidentemente, le cose non stanno così, perlomeno alla stazione. In altri
luoghi della città, invece, sembra che il decoro non sia così compromesso dalla presenza
di biciclette. Ci sono rastrelliere in piazza Cavalli (piazza Cavalli, il cuore di
Piacenza!), di fronte al Farnese, di fianco a San Francesco, a San Donnino e
SantAntonino. E anche dove le rastrelliere non ci sono, nessuno si sognerebbe di
rimuovere una bicicletta, nemmeno quando ostacola il passaggio dei pedoni (tanto più se
disabili) sul marciapiede.
Insomma, laccanimento che il Comune dimostra nei confronti delle biciclette dei
pendolari sembra davvero eccessivo e fuori luogo, soprattutto in considerazione del fatto
che lamministrazione si è sempre rifiutata di valutare proposte alternative. Non è
forse venuto il momento, signor sindaco, di ammettere che blindare 400 posti
bici (tanti ne contiene il capannone, e potrebbero aumentare con una disposizione più
razionale delle rastrelliere) è un grosso spreco quando non sono nemmeno 100 le persone
che usufruiscono della custodia a pagamento? Perché non adottare una soluzione salomonica
dividendo in due parti il capannone, una gratuita e una a pagamento, salvaguardando così
i diritti di tutti ma proprio tutti i pendolari?
Ferrovie: altri aumenti in arrivo? (11/4/2011)
I ritocchi tariffari applicati agli abbonamenti di febbraio sono stati finora mascherati
dai recenti bonus (gli sconti concessi a fronte del mancato rispetto del contratto di
servizio), ma a partire dal mese di aprile sono diventati ben evidenti per i viaggiatori
diretti a Milano.
Gli aumenti di febbraio hanno riguardato esclusivamente le tariffe del comparto lombardo,
mentre la Regione Emilia Romagna ha per ora rimandato gli adeguamenti: poiché Piacenza si
trova nel comparto lombardo ma è sul confine, i pendolari diretti a Milano possono
scegliere a seconda della convenienza economica di acquistare un biglietto a tariffa
lombarda (Piacenza-Milano) o a tariffa emiliana (Pontenure-Milano).
Infatti, più che la differenza di km percorsi, sono le differenze sui metodi di calcolo
che determinano il vantaggio economico.
Dati alla mano, verifichiamo i nuovi prezzi, in vigore da aprile, degli abbonamenti per
Milano:
Mensile Piacenza-Milano (72km): 1a classe = 125 euro; 2a classe = 83,50 euro
Mensile Pontenure-Milano (tariffa 40/AS*): 1a classe = 113,10 euro; 2a classe = 75,40
euro.
È tornato quindi a essere più conveniente sfruttare il sistema di tariffazione
sovraregionale, ma qualcuno, al momento in cui avete rinnovato labbonamento mensile,
ve lha fatto presente? Ovviamente no, se non in rarissimi casi, così ancora una
volta è stato il passaparola a evitare lesborso di una cifra maggiore.
Inoltre, chi viaggia su Rogoredo potrebbe spendere ancora meno se acquistasse un
abbonamento per Locate Triulzi, la prima stazione oltre Rogoredo sulla linea verso Pavia.
Infatti: Mensile Pontenure-Locate Triulzi (tariffa 40/AS*): 2a classe = 70,20 euro (1a
classe non disponibile).
Ovviamente la scelta della tipologia di abbonamento avrà ripercussioni sull'accesso a
eventuali sconti: un biglietto a tariffa emiliana non permetterà di usufruire del sistema
di bonus previsti dalla Regione Lombardia e, viceversa, un abbonamento a tariffa lombarda
non permetterà di ricevere l'abbonamento gratuito che statisticamente viene concesso
dalla Regione Emilia Romagna una volta l'anno.
Quindi a voi la scelta, e tenete anche in considerazione l'eventualità di acquistare
abbonamenti annuali o integrati.
Segnaliamo poi che il coupon con il 10 per cento di sconto concesso da Trenitalia-LeNORD
a titolo di indennizzo straordinario per i ritardi registrati nel dicembre 2010
può essere utilizzato soltanto presso stazioni lombarde.
Infine, nonostante la promessa della Regione Lombardia di autorizzare nuovi rincari solo a
fronte di un miglioramento della qualità del servizio, a maggio è prevista una seconda
trance di aumenti e ci aspettiamo a breve anche una rivisitazione delle tariffe sul lato
emiliano: occorrerà quindi verificare ogni mese quale sarà la tratta più conveniente.
Lettera del Presidente: prepotente sarà lei
(28/3/2011)
L' insulto quale l'epiteto "prepotente" che il sindaco ha dispensato sulla
stampa piacentina nei confronti dell'Associazione Pendolari, lo rispediamo al mittente con
gli interessi.
Evidentemente il suddetto ha la memoria corta oppure il 30 maggio 1997, come da verbale n.
673 della Giunta Comunale di Piacenza, della quale era assessore, (sindaco Giacomo
Vaciago) pur essendo presente, schiacciava l'immancabile pennichella (poco male, ormai
tanti sono stati immortalati dalle immagini televisive mentre dormono in Parlamento ed
altrove...) mentre veniva votata all'unanimità la concessione in comodato gratuito dei
locali posti in Piazzale Marconi 32/A quale sede dell'Associazione Pendolari, e non
genericamente ai pendolari.
Oppure dobbiamo pensare di trovarci di fronte ad un caso di omonimia?
Quella delibera dichiarava a pag. 2 che la sede era provvisoria e senza
determinazione di durata in attesa del trasferimento presso locali delle FF.SS. secondo
impegni dalle FF.SS già assunti.
Cosa questa della quale siamo in attesa da ormai 14 anni.
Inoltre il parere dell'Unità Operativa Demanio e Patrimonio (prot. n. 1453 del 29 maggio
1997) ufficio proponente di tale richiesta poi votata dalla Giunta, specificava a pag. 2
che la nostra Associazione " ha eseguito per conto del Comune un utile indagine
statistica sul pendolarismo piacentino " ed al comma n. 6 si dichiarava " è
facoltà dell'Amm.ne Com.le di esigere l'immediata restituzione del bene a semplice
richiesta e qualora sopraggiungesse una urgente ed imprevista necessità da parte della
medesima ".
Il 2 giugno 1997 ci veniva consegnata, come da apposito verbale redatto
nell'occasione, la sede.
Quali sono gli urgenti ed improvvisi motivi per i quali dopo 14 anni, e senza che si sia
ottemperato alla soluzione definitiva, il Comune ha bisogno dei locali???
Nell'ordinanza di sgombero non se ne ha traccia.
Francamente ridurre il tutto, come fa furbescamente il sindaco, ad uno slancio di
ritrovato amore fraterno ed alla necessità di dare uno spazio anche a chi
dall'associazione se ne è andato di sua spontanea volontà, ed in 3 gatti (e proprio di
numero) e nel 2006 ne ha fondata un'altra, fa ridere i polli.
Sono loro stessi che dichiarano nel loro blog (peraltro poco attivo, 12 post in 5 anni ..): " L'Unione dei Pendolari Piacentini nasce a Piacenza il 6 febbraio 2006 in seguito al distaccamento di tre membri della Associazione dei Pendolari Piacentini (Presidente,Consigliere e Tesoriere), i quali non concordando con lo stile adottato dai componenti della Associazione decidono di fondare un nuovo comitato che sostenesse le medesime finalità attraverso però la collaborazione stretta con le autorità locali e il rispetto con le parti interessate (tra cui la Regione Emilia Romagna e le Ferrovie dello Stato).
I cittadini di Piacenza saranno provinciali, ma non fessi.
Questi signori, oltre ad averci causato un danno, per il quale l'avvocatessa Liviotti del
foro di Piacenza sarà lieta di illustrare a chiunque i dettagli, si distinguono per una
costante opera di lecchinaggio istituzionale per il quale risultano richiesti ed
omaggiati, ovvero quello che intendono loro per collaborazione stretta.
Ma la cosa grave è che ad oggi di questi 3 personaggi, uno non fa più il pendolare
lavorando a Piacenza, mentre gli altri due sono pensionati.
Come direbbe qualcuno, che c'azzeccano con noi pendolari?
Da ultima, l'ulteriore volgare stilettata per la quale il Sindaco si domanda che cosa noi
si abbia ottenuto come Associazione.
Innanzitutto la stima ed il rispetto della stragrande maggioranza dei
pendolari piacentini, ma non solo, che nelle nostre battaglie ormai ventennali si
riconoscono, soci o meno che siano.
Lo constatiamo quotidianamente, noi che viaggiamo.
Piuttosto, perchè il sindaco non si fa un bell'esame di coscienza cercandola nell'ego
smisurato che ormai da tempo lo contraddistingue, per trovare in quali occasioni ha
appoggiato di fronte a Regione ed FS le nostre sacrosante richieste?
Troverebbe il nulla (Consulta dei Pendolari? diffida ad adempiere al protocollo TAV? fondo
di sostegno alle nostre cause - ne abbiamo già vinte 21 - assenza totale da 3 anni agli
incontri? etc, etc. etc. )
Per cui, come le ha già suggerito un esponente della sua maggioranza, perché non la
smette di fare il ducetto e torna sulla terra occupandosi seriamente dei problemi della
città e delle migliaia di pendolari suoi cittadini ? O i suoi slogan - Pendolari: sono
uno di voi - con quali erano infarciti i suoi volantini, erano solo le solite promesse
finte da campagna elettorale?
Il Comune cerca di sfrattarci: i potenti non
amano essere criticati (28/3/2011)
Il giorno 24 marzo, in occasione dell'Assemblea mensile, il Presidente Ettore Fittavolini
ha comunicato ai presenti l'ultima beffa ai danni dei pendolari: il Comune ha inviato una
ingiunzione di sfratto alla Associazione.
Con una raccomandata, recapitata direttamente al Presidente, si intima di liberare i
locali concessi alla Associazione: si tratta delle stanze che si trovano a fianco del
capannone delle biciclette, quelle che accolgono i pendolari durante le assemblee, che
ospitano gli incontri con la stampa e che vengono utilizzate come ufficio ed archivio dai
volontari che lavorano per l'Associazione.
Quei locali erano stati assegnati alla Associazione con una delibera del 1997, una
decisione che premiava e valorizzava il lavoro svolto in quegli anni dai volontari, un
contributo che è continuato in tutti questi anni e che ha permesso alle varie
Amministrazioni che si sono susseguite di chiarire e risolvere diversi problemi legati ai
temi del pendolarismo piacentino.
La comunicazione del Presidente ha ovviamente lasciato senza parole i presenti: pendolari,
giornalisti e consiglieri comunali che avevano accettato il nostro invito a partecipare
all'Assemblea sono rimasti attoniti, nessuno ne era al corrente e nessuno si aspettava una
decisione simile.
In molti hanno scosso la testa, a tanti questa notizia è apparsa come l'ennesima
ritorsione dell'Amministrazione contro chi ha contestato le ultime decisioni del Comune
sulle questioni dei parcheggi nella zona della stazione.
Eppure nessuno dei nostri articoli è mai state smentito, tutte le nostre denunce sono
comprovate da fatti, persino nei confronti televisivi le argomentazioni degli esponenti
della giunta sono apparse deboli: l'Amministrazione ha preferito rispondere con rimozioni
coatte delle biciclette, multe alle auto e, in ultimo, con questo avviso di sfratto.
Spiace perché i consiglieri presenti hanno dimostrato buone intenzioni, hanno ammesso che
probabilmente molte decisioni sono state prese sulla base di informazioni sbagliate o
incomplete e hanno riaperto le porte del dialogo: perché, al contrario, gli assessori
(Carbone, Brambati) non hanno neppure risposto al nostro invito?
Perché hanno lasciato soli i consiglieri presenti? I poveretti, assaliti dalle domande e
dalle critiche dei pendolari, si devono essere sentiti come un controllore che passa in
carrozza il giorno in cui il treno è in ritardo e si prende gli insulti di tutti i
viaggiatori.
Peccato che questa notizia abbia rovinato una serata che doveva essere gioviale, che
prevedeva l'inaugurazione della mostra fotografica cui sarebbe seguito un semplice buffet:
il dibattito che è scaturito ha occupato molto tempo e quindi non è stato possibile
approfondire i punti all'ordine del giorno che quindi verranno ripresi nelle prossime
assemblee.
Abbonamenti mensili integrati con gli
autobus (28/3/2011)
MI MUOVO MESE (dal 1° aprile 2011), abbonamento mensile integrato che permette ai
passeggeri del servizio ferroviario regionale di accedere a tutti i servizi autobus urbani
ad un prezzo scontato rispetto alla tariffa ordinaria.
Caratteristiche: forfetario, senza limitazione di corse, di prima e di seconda classe
ferroviaria, personale, nominativo e incedibile;
Validità : dal 1° giorno del mese; termine l'ultimo giorno del mese.
Prezzo: il prezzo è composto dalla tariffa relativa alla tratta ferroviaria scelta a cui
si aggiungono la/e quota/e per i servizi urbani il cui prezzo, scontato rispetto al prezzo
dellabbonamento mensile urbano, varia di città in città secondo tre livelli
18, 20 e 25.
Dove si acquista: in vendita dal 25 marzo 2011 in Emilia Romagna presso tutte le
biglietterie di Trenitalia.
Lettere dai pendolari: scaricato a
Fiorenzuola (28/3/2011)
Sono un giovane studente universitario piacentino e regolarmente prendo il treno per
recarmi a Parma, dove seguo le varie lezioni.
Solitamente compro l'abbonamento mensile, ma questo mese (Marzo) ho deciso di prendere i
biglietti volta per volta poiché sto preparando un esame molto "voluminoso" che
mi richiede tempo di studio a casa.
Vi scrivo per raccontarvi quel che mi è successo stamattina, sul treno per Rimini
(ovviamente con fermata a Parma) delle ore 7.52, che sono solito prendere per recarmi in
facoltà.
Causa traffico intenso sono arrivato in stazione giusto giusto per prendere il treno, alle
7.50 esattamente ero li, cosi ho avuto la "malsana" idea di comprare il
biglietto direttamente sul treno. Premetto che, appena salito, mi sono recato dal
capotreno, in nemmeno 30 secondi lo ho trovato e gli ho spiegato che non ero riuscito a
fare il biglietto e se cortesemente poteva farmelo lui sul posto. (ah, il treno non era
ancora partito, erano le 7.51!!). La risposta del capotreno, per altro molto scortese, è
stata "non è corretto quello che sta facendo", sono rimasto abbastanza
perplesso ma ho aperto il portafoglio per pagare, e alla vista dei 20 euro che avevo
dentro, mi ha avvisato che "non sono abbastanza, sarebbero più di 40 euro".
Mi sono rifiutato di pagare una somma cosi ingente (anche perché credo che quello sia
l'ammontare di una sanzione per chi sale senza biglietto e viene trovato in flagrante, non
per chi si reca subito dal capotreno come ho fatto io) e cosi, il gentile capotreno, mi ha
fatto scendere a Fiorenzuola.
Fortunatamente non avevo impegni inderogabili, ma è stato comunque un disagio, e anche un
po un'umiliazione.
Lettere dai pendolari: Auto vs Bici (28/3/2011)
Allego immagine scattata il 16 marzo 2011. L'auto in questione sosta regolarmente da
alcuni giorni (ho controllato modello e targa e l'auto era lì nelle giornate di martedì
15 mercoledì 16 nonché venerdì 11 marzo) nella fascia oraria delle 8.30-8.45 nella
posizione immortalata.
Lettere dai pendolari: Diario di un
pendolare 17a puntata (28/3/2011)
23 Febbraio: QUELLA MATTINA DI UN GIORNO DA PINGUINI
Ragazzi! non correte per prendere al volo il treno prescelto! Trenitalia concede anche 20
minuti in più per rilassarsi (in piedi...) nell'atrio della stazione ferroviaria di
Piacenza, dove, per innervosire ulteriormente gli sventurati pendolari, sono state rimosse
da mesi anche quelle 20 seggiole metalliche scomodissime che consentivano ad alcune
persone di "ammazzare" l'attesa dei treni ritardatari.
Oggi, la colonnina dei ritardi era da giocare al "Lotto" dato che su ogni
riga/destinazione c'era un numero diverso e variabile da 20 a 90!! Io punto su Milano, tu
su Genova, lei su Torino!! Decido allora di non "ammazzare" nessuno e di andare
a curiosare nei dintorni della stazione: oltrepassando il centro commerciale BorgoFaxhall
in direzione parcheggio di via Pisoni, ho notato che sono state installate alcune
rastrelliere per le biciclette, ad una distanza assolutamente "siderale" dalla
stazione.... "Peccato che l'area deposito promessa, più vicina alla stazione, si
trovi da tutt'altra parte! " ; posso affermare per l'ennesima volta che con le
promesse ai pendolari non mantenute la giunta comunale piacentina ci vada a nozze!!!!
"Caro Sindaco, sarebbe ora di "mandare in panchina" qualche elemento della
sua squadra e sostituirlo con qualcuno più "vicino" alle numerose problematiche
legate al pendolarismo! Un pendolare, appunto, politicamente ateo, potrebbe essere la
figura ideale."
Dopo l'amara constatazione, seguendo la regola aurea del pendolare, mi sono bendato occhi,
naso e bocca e sono salito sul primo treno diretto a Milano; più precisamente sul R2912
per Sesto S.G., che è partito con 20' di ritardo, con riscaldamento mal funzionante e
giubbotti ben abbottonati (anche a bordo) per vincere l'insolita gelata di queste mattine
di fine febbraio. A Lodi e Rogoredo il ritardo di 20' è rimasto pressoché inalterato.
15 Marzo: Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà sicuramente una giornata di M.
Oggi ho dovuto prendere il treno al volo a causa della
fenomenale decisione della giunta comunale di Piacenza di abolire le rastrelliere per
biciclette (dopo pochi giorni di servizio) che mi ha costretto ad una affannosa ricerca
del posto regolare dove sistemare il mezzo a due ruote; correndo come Usain
Bolt (sto esagerando forse?
.) ho raggiunto il 3° binario a pochi secondi
dallorario di partenza del treno R2122 delle h.7:08 (INCREDIBILMENTE PUNTUALE!)
Già dal marciapiede mi era parso di notare che le carrozze di coda fossero chiuse e buie;
a bordo ne ho avuto conferma.
Risultato? Viaggio in piedi nellunica carrozza di Prima classe disponibile con la
certezza che più della metà delle persone sedute avessero il biglietto di
seconda o, peggio, fossero sprovviste del titolo di viaggio! Personale
Trenitalia NATURALMENTE LATITANTE.
Effetti collaterali: Persone ammassate nel corridoio e in qualsiasi microspazio
disponibile; temperatura tropicale perché quando NON SERVE IL RISCALDAMENTO FUNZIONA AI
MASSIMI REGIMI; Umidità superiore al 100% dovuta alle piogge di questi giorni di fine
inverno; sul ponte di Po il clima era già assolutamente insopportabile
Ringraziamenti: a Trenitalia per lennesimo viaggio di M e alla giunta
comunale di Piacenza perché sta rendendo impossibile la vita ai pendolari ciclisti.
Lettere dai pendolari: Passaggio bloccato
per i pendolari diretti al parcheggio (19/3/2011)
Scrivo in riferimento alla chiusura dell'area state installate le rastrelliere gratuite a
fianco del capannone di biciclette dove erano per rivolgere due domande:
1. quale sia la zona destinata al parcheggio gratuito delle biciclette per chi proviene
dalla zona est della città;
2. visto che l'area di cui sopra fungeva anche da passaggio per raggiungere il posteggio
auto di via dei Pisoni negli orari di chiusura del capannone biciclette, chiedo in quale
modo chi arriva in stazione negli orari di chiusura del deposito biciclette possa
raggiungere la propria auto posteggiata in via dei Pisoni.
In attesa di una cortese e sollecita risposta, colgo l'occasione per porgere distinti
saluti.
Sosta selvaggia in stazione, ma pagano solo
i ciclisti (19/3/2011)
Intervento di Ettore Fittavolini, Presidente dellAssociazione Pendolari Piacenza
Vedere nei giorni scorsi sulle prime pagine della stampa piacentina foto di agenti della
polizia municipale intenti a compiere operazioni ad altissimo tasso di pericolo, quali le
rimozioni di innocue biciclette posteggiate in Piazzale Marconi, ci ha suscitato un senso
di commiserazione, ma nello stesso tempo di rabbia.
Con tutto quello che di meglio e di più rilevante potrebbero fare per la collettività
piacentina, in virtù di una ordinanza assurda e vessatoria, che non trova uguali in
nessuna città italiana, men che meno in Europa (fossimo ad Amsterdam o a Copenaghen
lautore dellobbrobrio sarebbe già stato internato in un centro di igiene
mentale), vengono comandati, a tempo, si badi bene, alla repressione del parcheggio delle
biciclette.
Pietoso ed avvilente.
Nel frattempo, nella succitata piazza, allegramente assistiamo giornalmente al parcheggio
selvaggio ed abusivo, di ogni tipo di autovetture, che soprattutto in ora di punta,
impediscono addirittura ad autobus e taxi, lingresso in quei due cul de sac
che qualche ripetente di geometra di è inventato quale soluzione alla viabilità
dellarea.
Il tutto alla modica cifra di più di 1 milione di euro dei soldi delle nostre tasse, con
la ciliegina sulla torta di due scale mobili che per la modica cifra di 400.000 cucuzze
sono più guaste che sane, già arrugginite ed alla mercè delle intemperie (andavano
protette, cari fenomeni della progettazione !) ma soprattutto che nessuno usa, perditempo,
inutili e scomode quali sono.
Men che meno i diversamente abili che tutto sono meno che incapaci di
individuare le magagne di tali soluzioni, ovvero il cieco è soltanto lassessore
bulldozer che ne millanta il gradimento.
Gradiscono forse gli anziani ed i fruitori dellarea di starsene allaperto
sotto le intemperie ad aspettare gli autobus, costretti ad aumentate attese dai
recentissimi nuovi tagli delle corse e la riduzione delle frequenze, perché non ci sono
le pensiline ?
Sicuramente no, non di meno i pendolari di lungo corso, quelle migliaia di piacentini che
silenti quando la città ancora dorme sono già in movimento per andare a studiare e a
lavorare altrove, lì producendo reddito ma pagando fior di tasse in quel di Piacenza.
Li vogliamo paragonare, cara la mia consigliera dalle improvvide dichiarazioni, ai disagi
delle commesse (con tutto il rispetto per la categoria di lavoratori) che se ne vanno in
bicicletta al lavoro magari a 500 metri da casa, e parcheggiano il velocipede al coperto
nelle rastrelliere sotto i portici di Piazza Duomo, a portata di sguardo ? E se ne vanno
pure a casa in pausa pranzo
.
Già perché questa porcata di ordinanza (non troviamo migliore sostantivo per
definirla
) individua come unica zona della città da tutelare, pseudo vincolata
(????) da chissà quale fenomeno di sovrintendente, Piazzale Marconi, ed attaccandosi al
presunto decoro che le biciclette dei pendolari rovinerebbero, le addita al pubblico
ludibrio ed alla rimozione coatta come uniche responsabili del degrado della zona.
Un vero falso in atto pubblico.
Che dire allora, oltre alla succitata Piazza Duomo, di Piazza Cavalli, Largo Battisti,
Piazza SantAntonino, Piazzetta Mercanti, Via Cavour, Liceo Gioia di fronte al
Palazzo Farnese, tanto per citare luoghi centenari ed ultra vincolati ( però che colpo di
genio una bella scacchiera per fare giocare i due cavalli !) del nostro centro storico,
ove fanno bella mostra di sé file di rastrelliere.
Decorose lì le biciclette, oltre ammassate dovunque nei giorni di mercato, ed indegne in
Piazzale Marconi ?
Già perché lì, in un piazzale non ancora preda degli eterni lavori di ristrutturazione,
le rastrelliere cerano da sempre, di fronte allingresso della stazione (con il
contorno dei catorci arrugginiti delle biciclette comunali, ora inutilizzate, alla faccia
dello spreco, in un deposito di periferia) ed ai lati, ed i pendolari lì la biciclette
selvaggia ( che selvaggia proprio non è) non lhanno mai fatta,
perché ivi si poteva parcheggiare, oltre che nel capannone deposito. E gli spostamenti
delle rastrelliere ci erano stati confermati come provvisori, per la durata dei lavori.
Già, perché da decenni cera un capannone deposito, quindi coperto, non custodito e
quindi gratuito, che dava alloggio a centinaia di biciclette, mezzo ecologico per
eccellenza usato dai piacentini pendolari.
Peccato che questo capannone, cogliendo la palla al balzo di una richiesta di sicurezza a
gran voce sollecitata e che credevamo fosse compresa nei soldi delle nostre tasse, sia
stato scippato e consegnato a due cooperative che per la modica cifra di 80.000 euro (tra
lavori e contributo) si sono trovate a custodire unarea libera, con la crema di 40
posto auto a strisce blu, tanto per rincarare la dose.
Alla faccia delle pseudo riunioni partecipative, nella quali si faceva finta di ascoltare
le nostre proposte a costo zero, per poi fare di testa ( ?) propria spendendo i soldi
delle nostre tasse.
Per poi accorgersi che i pendolari scemi non sono, e non si vogliono fare fregare, per
cui, a fronte del flop delliniziativa (leggi : parcheggio bici a a pagamento
semivuoto e posti auto deserti) ecco che la mente perversa ti crea lordinanza
mostre , che solo a pensare di farla in una azienda privata ti licenziano in tronco
senza nemmeno mandarti dallo psichiatra.
Con laggravante che alle dichiarazioni in consiglio comunale per le quali si
sospendeva il tutto e si sarebbe realizzata parità di trattamento, come prescrive il
codice della strada, si è poi messo mano al posizionamento di rastrelliere scoperte e
lontane dalla stazione, si è reiterata la porcata di cui sopra con laggravante di
prossima realizzazione di isola ecologica (leggi: deposito di immondizia) ad uso del
supermercato di Borgofaxhall.
Dove? Proprio sullangolo del Piazzale, ove prima vi erano rastrelliere e dal 6
dicembre invece i lavori in corso .
Già che ci siamo, suggeriamo di importare dagli amici napoletani un po di monnezza
storica dautore, sicuramente più blasonata rispetto al rudo nostrano
.
E francamente più decorosa di quelle orrende biciclette che tanto deturpano lamato
(dal sindaco, non da noi) piazzale.
Una domanda sorge spontanea: ma non vi vergognate ???
Ai lettori lardua sentenza e, se proprio dovete prendere un treno, in stazione
andateci in macchina: costa meno di un bus che non cè più e si parcheggia ovunque,
anche gratis.
Lettere dai pendolari: Danneggiata auto di
una pendolare (19/3/2011)
Sono una pendolare e solitamente da marzo ad ottobre vado in stazione in bici, mentre in
inverno utilizzo la macchina.
Già l'anno scorso avevo scritto al Sindaco segnalando la non sicurezza del parcheggio di
via dei Pisoni, ritrovo abituale di senza tetto che bivaccavano diventando talvolta
molesti e di altri personaggi non proprio raccomandabili.
Il 10 febbraio torno dal lavoro (ore 20.30) e vado a riprendere la mia macchina,
parcheggiata nel parcheggio di via dei Pisoni, e la trovo distrutta. Qualcuno mi ha
completamente frantumato tutti (e dico tutti) i vetri, compreso il lunotto posteriore,
provocandomi un danno di oltre 1.000 euro.
Davanti alla mia macchina distrutta chiamo il 113 per avvertirli del fatto, e mi dicono
che sì c'era già una volante in Stazione ma che non poteva venire da me perché si
stavano occupando di un ubriaco che stava creando problemi verso Borgo Faxhall. E direi
che questo la dice lunga sulla sicurezza, diurna e serale, del luogo.
Riassumiamo a grandi linee:
1.000 euro di danno alla macchina
Impossibilità ad usare la macchina per una settimana
Ho dovuto fare due diverse denunce in questura (al sabato ovviamente, perchè in settimana
sono a Milano a lavorare)
La mia macchina era parcheggiata in prossimità dell'ingresso al
parcheggio di Borgofaxhall.
La cosa assurda è che ci sia un'accanimento contro le bici in piazzale Marconi quando
tutto il resto è un Bronx.
Da un lato il vigile che rimuove la bici e dall'altro ti distruggono la macchina senza che
nessuno faccia una piega.
Lettere dai pendolari: Multe per i pendolari
(19/3/2011)
Sembra che i pendolari siano le vittime preferite non solo di Trenitalia, ma anche del
Comune di Piacenza.
I1 Vigili Urbani hanno multato tutte le auto parcheggiate "fuori dagli spazi
consentiti" nel parcheggio di via Pisoni.
Vorrei sapere se siete intenzionati a prendere qualche provvedimento in merito; io sono
piuttosto seccata e credo che mi rivolgerò al giudice di pace o a chi di competenza
perchè trovo questa multa inaccettabile.
E queste sono le mie motivazioni:
1) è vero che la mia auto era parcheggiata al di fuori degli spazi ma non impediva il
transito degli altri veicoli;
2) transito peraltro molto limitato - praticamente ai soli pendolari (non ci sono scarichi
merce, condomini ecc);
3) ma la più importante: siamo costretti a parcheggiare al di fuori degli spazi da quando
il caro Comune ha deciso di "sistemare" il parcheggio riducendo notevolmente gli
spazi a disposizione. Infatti prima, pur disponendo di una superficie minore, potevamo
comunque parcheggiare le auto a pettine contro i vasi che dividevano il parcheggio; adesso
invece nella stessa zona i parcheggi sono lineari. Già questo riduce il numero di veicoli
posteggiabili, inoltre gli spazi così come sono stati delimitati sono esageratamente
grandi per cui ogni veicolo dispone di un'area eccessiva. Considerate che ho preso il
treno delle 7.37 per Milano e il parcheggio era già pieno...
Altra lettera
Buonasera, questa sera ho ritrovato sulla mia macchina (e con me
diverse altre persone) una bella sorpresina. Una multa per divieto di sosta. La macchina
era parcheggiata a lato strada nella via che collega via Pisoni al parcheggio.
Obiettivamente non era nei (pochi) riquadri bianchi presenti ma in ogni modo non erano
disponibili altri posti e la macchina era pure al di
fuori della linea bianca della carreggiata (ho una macchina piccola, non ho difficoltà a
metterla molto vicino al muro).
Che stiano "incentivando" in parcheggio a pagamento visto che è da 8 (otto)
anni che parcheggio in quel parcheggio e ho sempre avuto cura di posizionarla in modo
consono e senza dare fastidio a nessuno?
Se uno trova il parcheggio piano cosa dovrebbe fare a questo punto? Tornare a casa? Oppure
dobbiamo fare una "lotta tra poveri" per chi si sveglia prima la mattina?
Pensavo avessero toccato il fondo ma a quanto pare non c'è veramente mai fine al peggio.
Il comune di Piacenza dichiara guerra ai
pendolari (14/3/2011)
Dopo aver cercato in tutti i modi di spillare soldi ai pendolari, dopo aver messo a
repentaglio la loro sicurezza, ora si sono messi a dare le multe a chi nel parcheggio di
via dei Pisoni (non in Piazzale Marconi come avevamo chiesto) parcheggia fuori dalle
strisce.
Far dare la multa a chi lascia il mezzo in un parcheggio la cui
capienza gratuita è stata volutamente ridotta è un gesto che si commenta da solo.
Basti pensare che in viale Patrioti ogni mattina, da anni, ci sono decine di auto in
divieto di sosta con rimozione forzata che mettono in serio pericolo pendolari e cittadini
diretti all'incrocio con lo Stradone Farnese, ma in questo caso, nonostante le svariate
segnalazioni fatte, quelle auto non vnegono nè multate nè rimosse. Questo atteggiamento
la dice lunga sul potere del "gruppo" che governa questa città.
La buona notizia è che per arrivare a fare questo devono essere con l'acqua alla gola. E
come un serpente preso per la testa che si divincola come può, ma sa di avere i giorni,
pardon i mesi, contati.
E' il segno che sono in difficoltà, evidentemente la trasmissione "Tempo Reale"
trasmessa da Telelibertà qualche giorno fa, che li ha resi ridicoli di fronte a migliaia
di persone, deve avergli dato molto fastidio. E questa è stata la loro risposta.
Sappiamo che questi signori useranno tutti i mezzi per tentare di metterci paura.
Sappiano che non ci faremo intimidire.
Saremo la loro PERENNE spina nel fianco!
Il comune di Piacenza per settimane ha messo
in grave pericolo l'incolumità dei pendolari (11/3/2011)
Da alcune settimane il comune di Piacenza, nel vano tentativo di sostenere la falsa
affermazione secondo cui i pendolari hanno adeguati parcheggi gratuiti per i loro mezzi a
due ruote, ha installato delle rastrelliere nello stradello sopraelevato che separa
ledificio di Borgofaxhall dalla stazione ferroviaria.
L'opera, realizzata in tutta fretta, non solo non è adeguata e non si trova nelle
immediate vicinanze del capannone messo a pagamento (come invece prevede la legge), ma è
addirittura fonte di pericolo per chi la utilizza. Per questo motivo oggi 11 marzo il
Comune è stato costretto a recintarla per impedirne l'accesso ai pendolari.
Come si può vedere dalle seguenti fotografie, scattate il 25 febbraio 2011, le suddette
rastrelliere sono state posizionate proprio sul bordo di uno strapiombo alto circa 3m. La
separazione fra le rastrelliere ed il successivo baratro è costituita da una sottile rete
metallica che non è nemmeno stata vincolata al terreno, ma semplicemente infilata in
blocchetti di cemento appoggiati a terra.
Come si vede dalle fotografie, i blocchetti di cemento ai piedi della rete sono oltretutto
orientati in maniera tale da offrire la minima resistenza al ribaltamento in caso qualcuno
finisse malauguratamente contro la rete.
Per agganciare con un lucchetto o una catena il proprio mezzo alla rastrelliera (usanza
comune per prevenire il furto del proprio mezzo) si è quindi costretti a sporgersi
pericolosamente in direzione del baratro.
A seguito di una segnalazione effettuata da un pendolare al Prefetto di Piacenza e alle
autorità competenti in materia di sicurezza, il Comune è stato costretto a recintare
l'area ed ammettere che quellopera, da lui stesso voluta e realizzata, costituisce
un pericolo per chi la utilizza.
Ci troviamo quindi di fronte al paradosso in cui un'amministrazione comunale che
dovrebbe rispettare i regolamenti e le leggi in ogni opera che realizza, non solo non li
rispetta, ma arriva a mettere a repentaglio la sicurezza pubblica trascurando con grave
negligenza le più elementari norme di progettazione.
Ci chiediamo come abbiano potuto commettere questi errori i fior di dirigenti comunali e
relativi assessori profumatamente stipendiati con i nostri soldi. Auspichiamo venga fatta
al più presto piena luce sui responsabili di quell'opera realizzata con tanta
superficialità e pagata con i soldi dei cittadini. Sappiamo che spesso nelle
amministrazioni la meritocrazia vale ben poco in confronto alle decisioni prese dai
partiti. Ci auguriamo che questa volta possano essere presi adeguati provvedimenti
disciplinari nei confronti dei responsabili di quest'opera.
Per loro sfortuna gli amministratori comunali devono fare i conti anche con organismi che
operano al di sopra dei loro desideri e delle decisioni imposte dai partiti.
Faremo tutto il possibile per andare in fondo a questa vergognosa faccenda divulgando i
nomi dei responsabili e denunciando tutti coloro che non solo continuano a vessare i
pendolari, ma che ora mettono anche colpevolmente in pericolo la loro incolumità.
Fittavolini a Tempo Reale per discutere
delle problematiche dei pendolari ciclisti (10/3/2011)
Venerdì 11 Marzo alle ore 21 Ettore Fittavolini, presidente dell'Associazione Pendolari
Piacenza, sarà ospite della trasmissione televisiva "Tempo reale" in onda su
Telelibertà.
Nella puntata verranno sollevate tutte le perplessità riguardo il provvedimento che
autorizza la rimozione delle due ruote in sosta in Piazzale Marconi.
Invitiamo i pendolari a far sentire la propria voce lasciando un messaggio in segreteria
telefonica al numero 0523.393899 entro le ore 18 e ad intervenire durante la diretta con
sms al numero 335.5339967 o una email a temporeale@teleliberta.tv
E' gradito l'invio di foto e video che testimoniano la congestione
serale del traffico nella zona o situazioni di parcheggio selvaggio in altre zone della
città.
La puntata sarà titolata "Vita dura per i ciclisti: poche piste, tante multe":
oltre al tema della sosta nei pressi della stazione si discuterà anche del problema di
manutenzione delle piste ciclabili.
Oltre a Fittavolini in studio anche Marco Miserocchi (associazione Fiab-Amolabici),
Pierangelo Romersi (capogruppo Pd in consiglio comunale) e Bruno Galvani (consigliere
comunale gruppo misto).
Più le vostre domande saranno "pungenti", più la trasmissione sarà
interessante: dateci dentro!
Lettere dai pendolari: Una considerazione e una domanda per il Sindaco (7/3/2011)
Con estrema amarezza leggo su Libertà del 5 marzo della rimozione
delle biciclette da Piazzale Marconi.
Si potrebbero spendere milioni di parole, ma su tutto vorrei fare una considerazione: da
inizio anno al 4 marzo, Piacenza ha avuto 28 sforamenti dei limiti delle polveri sottili
(ci stiamo avvicinando al limite di 35 previsto dalla Comunità Europea) e il comune cosa
fa? Punisce chi usa la bicicletta multando e rimuovendo i velocipedi perché "sono
brutti". C'è altro da aggiungere?
Sì, una domanda da rivolgere al Sindaco: quante delle auto che quotidianamente sono
posteggiate sulle piste ciclabili sono state multate e rimosse?
Lettera aperta del Presidente al Sindaco Reggi: Tolleranza zero? ma mi faccia il piacere! (7/3/2011)
Vedere nei giorni scorsi sulle prime pagine della stampa piacentina
foto di agenti della polizia municipale intenti a compiere operazioni ad altissimo tasso
di pericolo, quali le rimozioni di innocue biciclette posteggiate in Piazzale Marconi, ci
ha suscitato un senso di commiserazione, ma nello stesso tempo di rabbia.
Con tutto quello che di meglio e di più rilevante potrebbero fare per la collettività
piacentina, in virtù di una ordinanza assurda e vessatoria, che non trova uguali in
nessuna città italiana, men che meno in Europa (fossimo ad Amsterdam o a Copenhagen
lautore dellobbrobrio sarebbe già stato internato in un centro di igiene
mentale), vengono comandati, a tempo, si badi bene, alla repressione del parcheggio delle
biciclette.
Pietoso ed avvilente.
Nel frattempo, nella succitata piazza, allegramente assistiamo
giornalmente al parcheggio selvaggio ed abusivo, di ogni tipo di autovetture, che
soprattutto in ora di punta, impediscono addirittura ad autobus e taxi, lingresso in
quei due "cul de sac" che qualche ripetente di geometra di è inventato quale
soluzione alla viabilità dellarea.
Il tutto alla modica cifra di più di 1 milione di euro dei soldi delle nostre tasse, con
la ciliegina sulla torta di due scale mobili che per la modica cifra di 400.000 cucuzze
sono più guaste che sane, già arrugginite ed alla mercé delle intemperie (andavano
protette, cari fenomeni della progettazione !) ma soprattutto che nessuno usa, perditempo,
inutili e scomode quali sono.
Men che meno i "diversamente abili" che tutto sono meno che incapaci di
individuare le magagne di tali soluzioni, ovvero il cieco è soltanto lassessore
bulldozer che ne millanta il gradimento.
Gradiscono forse gli anziani ed i fruitori dellarea di starsene allaperto
sotto le intemperie ad aspettare gli autobus, costretti ad aumentate attese dai
recentissimi nuovi tagli delle corse e la riduzione delle frequenze, perché non ci sono
le pensiline ?
Sicuramente no, non di meno i pendolari di lungo corso, quelle migliaia di piacentini che
silenti quando la città ancora dorme sono già in movimento per andare a studiare e a
lavorare altrove, lì producendo reddito ma pagando fior di tasse in quel di Piacenza.
Li vogliamo paragonare, cara la mia consigliera dalle improvvide
dichiarazioni, ai disagi delle commesse (con tutto il rispetto per la categoria di
lavoratori) che se ne vanno in bicicletta al lavoro magari a 500 metri da casa, e
parcheggiano il velocipede al coperto nelle rastrelliere sotto i portici di Piazza Duomo,
a portata di sguardo? E se ne vanno pure a casa in pausa pranzo
.
Già perché questa porcata di ordinanza (non troviamo migliore sostantivo per
definirla
) individua come unica zona della città da tutelare, pseudo vincolata
(????) da chissà quale fenomeno di sovrintendente, Piazzale Marconi, ed attaccandosi al
presunto decoro che le biciclette dei pendolari rovinerebbero, le addita al pubblico
ludibrio ed alla rimozione coatta come uniche responsabili del degrado della zona.
Un vero falso in atto pubblico.
Che dire allora, oltre alla succitata Piazza Duomo, di Piazza Cavalli,
Largo Battisti, Piazza SantAntonino, Piazzetta Mercanti, Via Cavour, Liceo Gioia di
fronte al Palazzo Farnese, tanto per citare luoghi centenari ed ultra vincolati ( però
che colpo di genio una bella scacchiera per fare giocare i due cavalli !) del nostro
centro storico, ove fanno bella mostra di sé file di rastrelliere.
Decorose lì le biciclette, oltre ammassate dovunque nei giorni di mercato, ed indegne in
Piazzale Marconi?
Già perché lì, in un piazzale non ancora preda degli eterni lavori di ristrutturazione,
le rastrelliere cerano da sempre, di fronte allingresso della stazione (con il
contorno dei catorci arrugginiti delle biciclette comunali, ora inutilizzate, alla faccia
dello spreco, in un deposito di periferia) ed ai lati, ed i pendolari lì la biciclette
"selvaggia" (che selvaggia proprio non è) non lhanno mai fatta, perché
ivi si poteva parcheggiare, oltre che nel capannone deposito. E gli spostamenti delle
rastrelliere ci erano stati confermati come provvisori, per la durata dei lavori.
Già, perché da decenni cera un capannone deposito, quindi coperto, non custodito e
quindi gratuito, che dava alloggio a centinaia di biciclette, mezzo ecologico per
eccellenza usato dai piacentini pendolari.
Peccato che questo capannone, cogliendo la palla al balzo di una richiesta di sicurezza a
gran voce sollecitata e che credevamo fosse compresa nei soldi delle nostre tasse, sia
stato scippato e consegnato a due cooperative che per la modica cifra di 80.000 euro (tra
lavori e contributo) si sono trovate a custodire unarea libera, con la crema di 40
posto auto a strisce blu, tanto per rincarare la dose.
Alla faccia delle pseudo riunioni partecipative, nella quali si faceva
finta di ascoltare le nostre proposte a costo zero, per poi fare di testa ( ?) propria
spendendo i soldi delle nostre tasse.
Per poi accorgersi che i pendolari scemi non sono, e non si vogliono fare fregare, per
cui, a fronte del flop delliniziativa (leggi: parcheggio bici a a pagamento
semivuoto e posti auto deserti) ecco che la mente perversa ti crea lordinanza
"mostre", che solo a pensare di farla in una azienda privata ti licenziano in
tronco senza nemmeno mandarti dallo psichiatra.
Con laggravante che alle dichiarazioni in consiglio comunale per le quali si
sospendeva il tutto e si sarebbe realizzata parità di trattamento, come prescrive il
codice della strada, si è poi messo mano al posizionamento di rastrelliere scoperte e
lontane dalla stazione, si è reiterata la porcata di cui sopra con laggravante di
prossima realizzazione di isola ecologica (leggi: deposito di immondizia) ad uso del
supermercato di Borgofaxhall.
Dove? Proprio sullangolo del Piazzale, ove prima vi erano rastrelliere e dal 6
dicembre invece "i lavori in corso".
Già che ci siamo, suggeriamo di importare dagli amici napoletani un po di monnezza
storica dautore, sicuramente più blasonata rispetto al "rudo nostrano".
E francamente più decorosa di quelle orrende biciclette che tanto deturpano lamato
(dal sindaco, non da noi) piazzale.
Una domanda sorge spontanea: ma non vi vergognate?
Ai lettori lardua sentenza e, se proprio dovete prendere un treno, in stazione
andateci in macchina: costa meno di un bus che non cè più e si parcheggia ovunque,
anche gratis.
Lettere dai pendolari: Tanta salute a tutti con i viaggi FS (7/3/2011)
Sono un pendolare che utilizza spesso i treni Vivalto e volevo
segnalare un disservizio che per me non è stato solo fastidioso, perché grazie alle
ferrovie mi sono beccato linfluenza. Non penso di essere molto delicato di salute,
però viaggiare per unora al gelo nelle carrozze del Vivalto mi ha stroncato: ho
fatto tutto il viaggio con addosso la giacca a vento, i guanti e la cuffia, ma non è
servito a niente, perché avevo i piedi ghiacciati. Il giorno dopo mi è venuta la febbre
e per quattro giorni non sono potuto andare al lavoro, anche se avevo delle scadenze
importanti da rispettare. È vero che linfluenza è in giro, ma prima di quel
maledetto viaggio al gelo non avevo nessun sintomo. E sapete qual è la cosa più
divertente? Il monitor della carrozza segnalava che la temperatura interna era di 21
gradi!
Mi chiedo comè possibile far viaggiare i treni in queste condizioni, con la gente
che deve scaldarsi con il fiato, e poi pretendere di aumentare continuamente gli
abbonamenti.
Tanti saluti, anzi, tanta salute a tutti!
Partita la "tolleranza zero" contro le bici, continuano le proteste dei pendolari (7/3/2011)
"Io pedalo ma non pago" è lo slogan apparso, ai primi di
dicembre, sui cartelli appesi alle biciclette dopo lo scippo del capannone gratuito: ci
lamentavamo perchè non volevamo pagare un servizio di custodia che non era stato
richiesto e rivendicavamo il diritto di parcheggiare gratuitamente in luoghi idonei.
I fatti hanno dimostrato che la stragrande maggioranza dei pendolari aveva ragione: il
servizio di deposito non è mai decollato, con pochissimi abbonamenti venduti in confronto
alla capacità del locale. Considerando che molte persone hanno ripreso a parcheggiare al
coperto obtorto collo, si può certamente sostenere che la decisione è stata
fallimentare. Così, mentre si appella giustamente al volontariato per far fronte ai
tagli, il Comune spende 30.000 euro lanno (+ le spese) per custodire un pugno di
biciclette.
Eppure, nonostante tutto, l'Amministrazione non ha mai ammesso l'errore, respingendo ogni
richiesta dei pendolari e trincerandosi dietro unassurda indifferenza a qualunque
proposta alternativa.
Anzi, tutte le successive dichiarazioni o azioni del Comune (come linstallazione di
rastrelliere assolutamente inadeguate) hanno assunto il sapore di una presa in giro verso
chi, la nostra Associazione in primis, chiedeva un confronto serio.
Laccanimento contro le bici parcheggiate in stazione ha qualcosa di veramente
anomalo.
Venerdì scorso è partita la minacciata "tolleranza zero verso il parcheggio
selvaggio delle bici", ma perché non si fa nulla contro il caos provocato dagli
automobilisti che sostano in modo indiscriminato nel piazzale?
Perché si insiste su piazzale Marconi mentre nei giorni di mercato è impossibile
camminare sotto i portici di piazza Duomo a causa delle decine di biciclette messe di
traverso?
Perchè ci si è ostinati a installare delle rastrelliere scoperte e lontane dagli
ingressi della stazione, citando vincoli artistici che avrebbero impedito di usufruire del
piazzale, quando le stesse ci sono sempre state e recentemente sono state installate
addirittura in Piazza Cavalli?
Perchè si tolgono le biciclette dal piazzale per questioni di decoro e poi si sta
lavorando per attrezzare un'area di stoccaggio rifiuti nell'angolo dello stesso piazzale?
Saranno cassonetti maleodoranti a garantire il decoro desiderato?
Perchè unAmministrazione che dovrebbe avere l'obiettivo di ridurre l'inquinamento e
di favorire la mobilità sostenibile viene invece percepita come un ostacolo da tutte le
associazioni che lavorano sugli stessi temi?
Perchè l'Amministrazione non risponde alle richieste di trasparenza e di dialogo che
arrivano dai pendolari nonostante questi siano una preziosa risorsa per l'economia della
città?
In considerazione del fatto che, rispetto alle nuove rastrelliere, nessuna delle richieste
avanzate dai pendolari (installazione in prossimità degli ingressi della stazione,
copertura dei posti bici, ecc.) è stata accolta, invitiamo tutti i pendolari-ciclisti a
proseguire nel boicottaggio del capannone a pagamento ma anche delle rastrelliere
dislocate qua e là, e a rendere evidente la loro protesta applicando sulle bici i
cartelli con lo slogan Io pedalo ma non pago (scaricabili nell'area download
del nostro blog).
Visto che le 400 firme da noi raccolte (depositate e protocollate) per avere parcheggi
gratuiti e adatti alle nostre esigenze sono state ignorate, invitiamo tutti a scrivere
direttamente al sindaco, agli assessori e ai giornali per esprimere il proprio dissenso.
Treno soppresso, ma per le FS è arrivato in orario (7/3/2011)
Il mese di febbraio è stato costellato da unimpressionante serie
di ritardi. Solo nella prima settimana, i pendolari diretti a Milano ne hanno accumulati
per ben due ore, e solo allandata. In quel limbo in cui ormai si sono trasformati i
marciapiedi dei binari, centinaia di persone sono rimaste anche per mezzora in attesa di
conoscere il loro destino, ponendosi domande del tipo: riuscirò ad arrivare al lavoro o a
lezione? quando recupererò le ore perse? dove si trova in questo momento il treno per cui
ogni mese pago puntualmente (e sottolineo, puntualmente) labbonamento? perché
nessuno mi spiega cosa diamine sta succedendo?
Ma lapice di una situazione che ogni giorno sfiora il paradosso e spesso lo supera
è stato forse raggiunto mercoledì 23 febbraio. Se il buongiorno si vede dal mattino,
tutti i fruitori della tratta Pc-Mi avrebbero dovuto capire che si sarebbe trattato di un
mercoledì di passione. Al loro arrivo in stazione, infatti, hanno scoperto che il
regionale 2272 era stato soppresso a Fidenza e che il 2912 (in partenza alle 7.37 da
Piacenza) era annunciato con 30 min di ritardo, esattamente come il regionale delle 7.54
(sì, proprio quello che con il nuovo orario è stato anticipato di 10 min per garantire
larrivo a Mi entro le 9).
Potrebbe bastare, no? E invece si era solo allinizio, perché quella sera stessa,
nellimpavido tentativo di tornarsene a casa, i pendolari piacenti hanno avuto
unaltra bella sorpresa. Il regionale veloce (e sottolineo, veloce) in partenza da
Milano Centrale alle 18.15 (18.22 da Lambrate, uno dei treni maggiormente utilizzati dai
piacentini, nonostante la sua partenza sia stata anticipata di 5 minuti con il nuovo
orario) è stato soppresso causa guasto a treno predente. Ma e questo
è il bello è stato soppresso solo nella tratta Mi-Pc, quella più frequentata e
che serve il maggior numero di viaggiatori. Il suddetto regionale veloce, infatti, è
stato fatto partire da Piacenza e come se niente fosse ha raggiunto tranquillamente
Bologna, dove, avendo accumulato solo 3 minuti di ritardo, per luniverso FS
(notoriamente parallelo a quello in cui vive il resto dellumanità) è stato
registrato come perfettamente puntuale.
Chissà se il sistema Riace, lingegnoso metodo escogitato dalle Ferrovie per
calcolarsi in casa i disservizi guardandosi bene dallaccettare verifiche dei
pendolari, si è accorto della lievissima correzione alla tratta del treno.
Chissà se la Regione Emilia Romagna, che considera il sistema Riace la fonte di
riferimento ufficiale per calcolare le penali da infliggere alle Ferrovie, si è resa
conto di come le FS gestiscono i treni che paga profumatamente e potrà far loro ripagare
questo trascurabile disservizio.
Chissà se nelle decine e decine di cause intentate contro FS i pendolari piacentini
potranno far valere la sparizione di questo treno come disagio.
Lunica cosa certa è che centinaia di pendolari sono rimasti sui marciapiedi ad
aspettare di accalcarsi sul treno successivo, vittime ancora una volta delle Ferrovie
dello Strazio.
Tariffe abbonamenti tratta PC-MI, quale è la più conveniente (7/3/2011)
Tariffe dal 1febbraio
mensile Piacenza-Milano 72km 125 1a classe, 83,50 2a classe
annuale Piacenza-Milano 72km 1202 1a classe, 801 2a classe
mensile Pontenure Milano 40/AS 113.1e 1a classe, 75.4 2a classe
mensile Pontenure Locate Triulzi 40/AS 70.2 2a classe
mensile Piacenza-Locate Triulzi 128.5 1a classe, 86 2a classe
sconto 20% sul Piacenza-Milano a marzo: 83.5-20%=66.8
Torna quindi sicuramente il Pontenure-Milano (e per qualcuno il Locate Triulzi)
Il Comune vuole obbligarci a pagare il parcheggio delle biciclette in stazione (28/2/2011)
Nonostante gli appelli di pendolari e consiglieri comunali che invitavano il Comune ad effettuare scelte almeno di buon senso, da domani entra in vigore l'ordinanza di sgombero delle biciclette in P.le Marconi. Tutto avviene senza che il Comune abbia rispettato la legge che prevede che un'amministrazione che mette a pagamento un'area di parcheggio "deve prima provvedere a creare adeguati parcheggi nelle immediate vicinanze" (nel nostro caso non sono né adeguati né nelle immediate vicinanze).
Da un giorno all'altro (letteralmente, ne siamo stati informati
ufficialmente solo stamattina) dal 1° Marzo le biciclette parcheggiate in Piazzale
Marconi verranno rimosse dagli operatori comunali.
Il comune rispolvera quindi l'ordinanza di sgombero emessa a Novembre, un'ordinanza
talmente assurda che non appena emessa fu immediatamente sospesa per ben tre mesi.
Cosa è cambiato nel frattempo? Perché il Comune torna a riproporla?
Sicuramente ora il Comune si trincererà dietro al fatto di aver installato nuove
rastrelliere nei dintorni della Stazione.
Poco importa che queste siano state posizionate in posti scomodissimi e che non abbia
rispettato la promessa (dovuta) di installare le tettoie.
Poco importa che permangono tutti gli altri dubbi (citiamo l'arbitrarietà della
definizione di decoro, della definizione di pericolo e della definizione di stato di
abbandono) che riguardano i punti su cui si basa l'ordinanza.
Quando chiedevamo scelte di buon senso chiedevamo, banalmente, che le rastrelliere fossero
posizionate nel posto più invitante per favorire la mobilità su due ruote: in
particolare credevamo che la zona recintata all'inizio dello stradello di Borgo Faxhall
fosse adeguata e stavamo aspettando (da 3 mesi) che lì sorgessero le greppie.
Invece le rastrelliere sono state posizionate alla fine dello stradello, nel posto più
lontano, mentre l'area recintata (quella che noi chiamiamo "Piazzetta 6
Dicembre", giorno in cui dovevano iniziare i lavori) pare verrà destinata allo
stoccaggio dei rifiuti del centro commerciale.
Si, avete letto bene: il posto più comodo per parcheggiare una bicicletta e correre in
stazione o are due compere a Borgo Faxhall diventerà un'isola ecologica.
Probabilmente è questa la visione che il Comune ha riguardo il decoro dell'area: le
biciclette stanno male, ma bidoni maleodoranti sono sicuramente un biglietto da visita
migliore per un turista che arriva a Piacenza.
Continuiamo a ribadire che questa ordinanza comunale è una porcheria, peggiorata dalla
colpevole mancanza d'informazione di questo secondo lancio (facciamo presente che
l'ordinanza è di Dicembre, sarebbe dovuta entrare in vigore la settimana scorsa ed ancora
non vediamo installata la segnaletica).
A nostro avviso la minaccia di rimozione continua ad essere il disperato tentativo di
riempire un deposito custodito (dato in gestione a due cooperative, che è costato e
costerà decine di migliaia di euro elargiti dalle casse comunali) che nonostante tutto
resta, e resterà, perennemente vuoto (ricordiamo che è partito tutto dall'idea di
spillare soldi dalle tasche pendolari, ogni decisione successiva cerca solamente di
mettere delle pezze a quella scelta scellerata).
Come Associazione invitiamo ancora una volta i pendolari a non cedere alle
pressioni e quindi suggeriamo di parcheggiare in maniera regolare evitando il deposito:
tenete presente che l'ordinanza vale solo per il mese di Marzo e vige esclusivamente in
Piazzale Marconi.
Nel frattempo stiamo preparando un dossier per agire secondo le vie legali nei confronti
di una amministrazione che sembra prendere in giro i pendolari.
5 per mille: dateci il vostro sostegno, non vi costa nulla (23/2/2011)
Informiamo tutti i pendolari e cittadini che anche quest'anno è possibile destinare il 5 per mille dell'IRPEF alla nostra associazione fornendo il nostro codice fiscale 91060430336 durante la dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che non costa nulla visto che quei soldi sarebbero comunque incassati dal fisco.
Il denaro raccolto servirà per mantenere le iniziative
dell'associazione. Ricordiamo che, per statuto, nessuno dei consiglieri dell'associazione
riceve compensi per l'attività svolta per l'associazione che è completamente gratuita.
Ricordiamo anche che chi destina il 5 per mille alla nostra associazione ha diritto ad
ottenere la tessera di socio senza versare alcuna quota.
Spargete la voce.
Treno soppresso arriva puntuale (23/2/2011)
Non è bastata l'ecatombe di stamattina 23 febbraio, col treno
regionale 2272 per Milano soppresso a Fidenza e coi treni 2912 (7.37 da Piacenza per
Milano) e 2274 (7.54 da Piacenza per Milano) in ritardo di 30 minuti. La sera, nel tratto
Milano-Piacenza, c'è pure stata la soppressione del 2285 in partenza alle 18.15 da Milano
e diretto a Bologna. Quel treno "causa guasto a treno precedente" è stato fatto
partire da Piacenza anziché da Milano ed è arrivato a Bologna con 3 minuti di ritardo,
che per i conteggi made FS significa "perfettamente puntuale".
Chissà se il sistema Riace, l'ingegnoso metodo escogitato da FS per calcolarsi in casa i
disservizi guardandosi bene dall'accettare verifiche dei pendolari, s'è accorto del
leggerissimo accorciamento di tratta di quel treno. Chissà se la regione Emilia Romagna,
che considera il sistema Riace la fonte di riferimento ufficiale per calcolare le penali
alle ferrovie, farà pagare questo "piccolissimo" disservizio alle ferrovie, o
se invece i dormienti che albergano in regione si sono accorti che quel treno è scomparso
proprio nella tratta dov'è maggiormente carico di viaggiatori.
Chissà se, essendo avvenuta "fuori regione", quella soppressione non fa testo,
con buona pace per le centinaia di pendolari piacentini che a Milano sono stati lasciati a
piedi dalle nostre sempre più care Ferrovie dello Strazio.
The best of ferrovie dello Stato (23/2/2011)
La vita del pendolare, checché qualcuno ne dica, è già uno strazio
di per sé; se poi ai danni quotidiani si aggiunge anche la beffa
Esattamente un
mese fa, il 20 gennaio, su uno dei giornali distribuiti gratuitamente agli ingressi della
metropolitana milanese e non solo, è comparso un paginone dal roboante titolo The
best of Ferrovie dello Stato (a cura del Gruppo Ferrovie dello Stato Direzione
Centrale Relazioni con i Media e Redazione di Gruppo Roma). Curiosamente, il
peana era incentrato sui mirabolanti servizi offerti dalle multicolori Frecce, orgoglio e
vanto dellazienda, mentre il resto del mondo ferroviario, ossia i milioni di
pendolari costretti a viaggiare ogni giorno in treno, viene liquidato con un laconico:
trasporto regionale sempre più coerente con la domanda. Da far accapponare la
pelle.
Ma ecco altri imperdibili florilegi:
A gennaio 2010 Frecciarossa e Frecciargento fanno già tremare i concorrenti alati e
non. Il trasporto regionale, invece, fa tremare i propri utenti, dal momento che nel
50% dei casi il riscaldamento delle carrozze non funziona.
Dal 2013 il Frecciarossa potrà raggiungere i 400 allora. Stupefacente
davvero: significa che il viaggio Roma-Milano durerà quanto quello Piacenza-Milano, solo
andata. Dal che si evince che ai piacentini, invece di chiedere una velocizzazione del
viaggio, converrà andare a vivere direttamente nella capitale.
Vinta anche la sfida dei telefonini che funzionano in galleria. Ne trarranno
giovamento i passeggeri che, rimasti bloccati in mezzo al nulla a bordo del Frecciarossa
(è successo due volte nel giro di pochissimo tempo alle porte di Piacenza), potranno
avvertire parenti e amici dellimprecisato ritardo con cui arriveranno a
destinazione. E per ingannare lattesa potranno collegarsi al Portale di Treno
per accedere a news, filmati, musica, informazioni di viaggio. Be, almeno
così potranno capire cosa diavolo stia succedendo al loro treno, visto che in fatto di
informazioni Trenitalia è sempre molto parca.
Grande fermento, poi, anche nelle stazioni, pardon
nei nuovi terminal AV, che
segnano lavvio di uninedita stagione nellarchitettura contemporanea e
diventano fondamentali centri di aggregazione. In realtà, le stazioni sono già
fondamentali centri di aggregazione, perché è lì, nel hall fredde e senza sale
daspetto (si veda il caso di Piacenza), che i pendolari si raggrumano con lo sguardo
rivolto al tabellone, incrociando le dita perché i minuti di ritardo già segnati non
aumentino a ogni battito di ciglia, e non si trasformino in un definitivo
soppresso.
E per ultima la notizia più esplosiva: Il Gruppo FS chiude il 2010 con il segno
più. Secondo le prime stime, Mol e utile in crescita rispettivamente a 1350 e 73 milioni
di euro, contro 966 e 44 del 2009. Ebbene sì, nonostante i generosi sconti offerti
(fino al 60%) ai viaggiatori dei Frecciarossa, lazienda è florida e ha quasi
raddoppiato gli utili in un solo anno.
E quale modo migliore per festeggiare il successo, se non far cadere sui pendolari una
fitta pioggia di aumenti degli abbonamenti? Uno, infatti, è già scattato a febbraio
(+20%) e laltro è in arrivo con la primavera.
E unaltra domanda mi sorge spontanea: quanto costa unintera pagina di
pubblicità, seppure su free press? Con quella cifra, quante ore di manutenzione ai treni
e alle linee si sarebbero potute pagare? Quante nuove coperture per sedili lerci? Quante
ore di pulizia?
Il Comune installa nuove rastrelliere per le bici (23/2/2011)
Laccenno di primavera anticipata dei giorni scorsi ha permesso a
molti pendolari di riprendere la bicicletta per recarsi stazione. Si tratta per molti di
una scelta motivata dal vantaggio di poter aggirare il problema del traffico e di trovare
un posto nel parcheggio che, sempre pieno, costringe a una sgambata che si evita
volentieri. E la si evita volentieri specialmente la sera, quando, oltrepassato il
deposito biciclette, si percepisce ancora unatmosfera di scarsa sicurezza.
Purtroppo, però, laumento delle due ruote in zona stazione ha riproposto il tema
caldo dellautunno scorso: dove si può parcheggiare la bici senza essere costretti a
pagare, visto che non ci sono sufficienti rastrelliere gratuite?
Poi allimprovviso, giovedì 17 febbraio, tornando dal lavoro, alcuni pendolari che
andavano a riprendere la propria macchina nel parcheggio di via dei Pisoni hanno notato la
comparsa di una fila di rastrelliere nello stradello che costeggia BorgoFaxhall. Non
allinizio, in piazzetta 6 dicembre (così, ormai, i pendolari chiamano
lo spazio transennato da quella data, dal quale sono state divelte le precedenti
rastrelliere in previsione dellimminente inizio di lavori che, in
realtà, non sono mai iniziati), bensì in fondo alla via, allaltezza della
biforcazione che a destra conduce al parcheggio auto custodito di BorgoFaxhall e a
sinistra porta al parcheggio auto di via dei Pisoni. Questa dettagliata descrizione
topografica è resa necessaria dal fatto che altrimenti, se non grazie al passaparola di
RadioPendolare, nessun pendolare-ciclista si sarebbe mai accorto
dellinstallazione delle suddette rastrelliere. Il luogo in cui sono state collocate,
infatti, è frequentato solo dai pendolari-autisti e solo in tarda serata, quando la
chiusura del capannone biciclette li costringe ad andare a recuperare la propria macchina
percorrendo quel tratto di strada, per giunta al buio.
Insomma, questa è la risposta del Comune ai 380 pendolari che hanno firmasto per chiedere
posti bici gratuiti, sicuri, al coperto e in prossimità della stazione: una manciata di
posti allaria aperta, non segnalati da alcuna indicazione, nella zona più nascosta
e più buia, dunque più invitante per i malintenzionati. E questo mentre il capannone a
pagamento continua a rimanere pressoché vuoto. Il pregio delloperazione sta forse
nella vista sul baratro offerta a chi usufruirà di tali rastrelliere? Le
suddette sono state infatti installate proprio sul bordo della strada, sopraelevata di
alcuni metri rispetto allaccesso al parcheggio di BorgoFaxhall. A protezione, una
lunga quanto malferma recinzione, alla quale raccomandiamo di non appoggiarsi per nessun
motivo.
Davvero il Comune pensa di aver risolto in questo modo il problema? Vogliamo ricordare,
come abbiamo fatto più volte, che in caso di realizzazione di parcheggi a pagamento per
le biciclette, il Comune è tenuto a realizzare anche parcheggi gratuiti che abbiano
caratteristiche analoghe, dunque coperti, sicuri e nelle immediate vicinanze. E non ci
sembra proprio che le rastrelliere abborracciate comparse giovedì rispondano a questi
requisiti.
Infine, un accenno anche ai posteggi auto custoditi a pagamento: dichiarati una decina, ne
sono stati realizzati 40, che restano praticamente sempre vuoti. Poiché il Comune aveva
dichiarato che si trattava di una sperimentazione e che il numero definitivo dei posti a
pagamento sarebbe stato oggetto di verifica in base al reale utilizzo, ci chiediamo cosa
si aspetta a ridurne il numero almeno della metà: sei mesi di sperimentazione non sono
sufficienti per dimostrare che è stato un abbaglio?
Dati sui ritardi: istruzioni per l'uso (23/2/2011)
Ogni giorno, intorno alle 10, sul nuovo blog dellAssociazione
Pendolari (pendolaripiacenza.blogspot.com) verranno pubblicati i dati dei ritardi
registrati dai principali treni utilizzati dai pendolari piacentini, quindi in direzione
Parma e Milano.
I dati riportati sono quelli rilevati ufficialmente dai sistemi di monitoraggio automatico
di Trenitalia, resi poi disponibili al pubblico attraverso siti Internet (per esempio
Viaggiatreno).
Noi ci limiteremo a replicare tali dati così come li abbiamo letti, evitando qualunque
intervento manuale di correzione o aggiustamento.
Ci teniamo a sottolineare questo aspetto perchè frequentemente ci vengono segnalate
differenze tra i valori pubblicati, quelli riferiti dai pannelli in stazione e quelli
rilevati personalmente dai viaggiatori.
Le differenze derivano generalmente dal fatto che le Ferrovie utilizzano un sistema di
rilevazione (il sistema Riace) che registra un treno come arrivato non appena
scatta il verde al semaforo posizionato lungo i binari fuori stazione.
Il pendolare, invece, ritiene di essere arrivato quando le porte si sono
effettivamente aperte e può scendere: capita spesso, infatti, che i treni entrino in
stazione a velocità ridottissima, impiegandoci anche diversi minuti. Da qui le
discrepanze fra i dati.
Studi delle Associazioni di consumatori hanno verificato che queste differenze sono
sensibili nel 70% dei casi, un dato che ha anche una certa rilevanza economica perchè
ritardi misurati in difetto dal sistema possono falsare il calcolo dei bonus,
ovvero degli sconti sugli abbonamenti che derivano dal mancato rispetto del Contratto di
servizio.
Trenitalia precisa che la misurazione dei ritardi e delle loro cause viene effettuata da
un sistema terzo, certificato e indipendente: come Associazione precisiamo che l'Ente
certificatore ha in realtà attestato lidoneità del processo, non la
qualità del dato rilevato.
Assemblea pendolari (21/2/2011)
Giovedì 24 febbraio alle ore 21 presso la nostra sede di P.le Marconi 32A si terrà l'assemblea dei pendolari con il seguente ordine del giorno:
Parcheggi bici e auto
Disservizi orario invernale
Resoconto attività 2010
Progetti e campagne 2011
Distribuzione tessere
Raccolta idee, lamentele, proposte
Siete tutti invitati a partecipare, spargete la voce.
Lettere dai pendolari: I pendolari della Piacenza-Milano sono stremati (15/2/2011)
I pendolari della linea Piacenza-Milano sono oramai stremati per i
continui disservizi che sono costretti a subire. Treni sporchi, con poche carrozze e
sempre più vecchi, finestrini che non restano chiusi (e con -1°C fuori è un
divertimento), porte guaste, totale assenza di personale sulle carrozze (non ricevo un
controllo del biglietto da più di 3 mesi).
Arrivare a Milano in orario al mattino è oramai un sogno e un ritardo di 15-20 minuti
appare normale. Le criticità introdotte dal nuovo orario entrato in vigore a Dicembre
2010 sono evidenti e credo che la peggiore sia legata ai tre treni che partono dalla
stazione di Piacenza nella fascia 7.20-7.40:
- ore 7.27: IC-Notte-784 proveniente da Reggio Calabria e diretto a Milano Centrale.
Questo treno arriva OGNI GIORNO a Piacenza con 10 minuti di ritardo. Non è un treno
particolarmente utile ai pendolari sia per le condizioni pietose in cui si trovano le
carrozze e sia perché tra Piacenza e Milano Centrale non effettua alcuna fermata nelle
stazioni intermedie.
- ore 7.30: Regionale 2910 diretto a Milano Greco Pirelli (fino a Lodi ferma in tutte le
stazioni). Viene fatto partire SEMPRE dopo l'intercity indipendentemente dall'orario che
questo abbia, e sempre prima del R2912. Raggiunge Milano Rogoredo in 58 minuti.
- ore 7.37: Regionale 2912 proveniente da Parma (ferma soltanto a Codogno,
Casalpusterlengo e Lodi). E' il treno preferito dai pendolari piacentini in questa fascia
perché è più veloce del 7.30 (tempo di percorrenza su Rogoredo 45 minuti), più comodo
e inoltre ferma anche a Milano Rogoredo e Lambrate che sono le stazioni normalmente
utilizzate dalla maggior parte di chi lavora e studia a Milano.
Questa disposizione di orario è terribilmente svantaggiosa per l'R2912 il quale di solito
arriva a Piacenza con 10 minuti di ritardo perché deve far passare l'IC784 tra Piacenza a
Parma e, una volta partito per Milano, è costretto a lunghe soste fuori da ogni stazione
causa fermate del precedente R2910. Il risultato è che, da quando è entrato in vigore il
nuovo orario, il regionale 2912 non è mai arrivato una sola volta a Milano in orario e
accumula solitamente dai 10 ai 20 minuti di ritardo.
La logica imporrebbe invece un ordine differente, ovvero:
- R2912
- IC784
- R2910
questo consentirebbe ad ogni treno di giungere a Milano in orario, e qualora fosse in
ritardo, di recuperarlo senza danneggiare gli altri treni. Passerebbe infatti per primo il
treno veloce a percorrenza breve (R2912), seguito da quello a lunga percorrenza (IC784) e,
infine, partirebbe il treno più lento (R2910).
Negli ultimi 4 anni gli abbonamenti ferroviari sono aumentati di più del 30%, ma il
servizio continua a peggiorare. I politici che firmano i contratti di servizio con
Trenitalia per i treni regionali evidentemente non si curano poi di farli rispettare
oppure non hanno nemmeno letto quello che c'è scritto. A fronte dei pesantissimi
disservizi che i pendolari piacentini subiscono ogni giorno da almeno 5 anni, trovo
ridicolo il continuo rinnovarsi della promessa di una "metropolitana leggera
Piacenza-Milano" di cui talvolta qualche politico parla. Converrebbe di più
preoccuparsi dei problemi attuali e, in un contesto di continui tagli al trasporto
pubblico locale, razionalizzare le risorse disponibili, fare rispettare gli accordi
esistenti favorendo al limite l'ingresso di nuovi concorrenti (vedasi Arenaways e DB)
anziché osteggiarli.
In attesa di un qualunque riscontro da parte vostra e che la situazione possa migliorare,
colgo l'occasione per augurare a tutti buon lavoro
Lettere dai pendolari: Diario di un pendolare 16a puntata (15/2/2011)
Lunedì 7 febbraio 2011 La settimana pendolare inizia malissimo!
Il lunedì di per sé è il giorno più brutto della settimana; grazie a
Trenitalia diventa disastroso!
Il Nostro reg.2274 delle 7.54, parte in orario(!!) dalla stazione di Piacenza
e viaggia lentamente fino alle porte di Codogno! Per forza
, il regionale delle
7.37 è appena partito da Piacenza in super ritardo e gli starà certamente davanti fino a
Milano Non se ne può assolutamente più; il servizio è in continuo peggioramento e
i prezzi degli abbonamenti continuano a salire!!
Il treno prosegue poi fino a Lodi dove rimane inspiegabilmente fermo quasi 4 minuti quando
30 secondi sarebbero più che sufficienti; Ah già! LAD Moretti disse un
giorno che i pendolari scendono e salgono dai convogli troppo lentamente, soprattutto
quelli che tentano di farlo dalle porte chiuse (che mediamente sono circa il
50%....)
In questo periodo sta diventando una spiacevole consuetudine quella di raggiungere Milano
con almeno 20 minuti di ritardo e dato che anche oggi siamo già a +13 in quel di
Lodi, è facile prevedere un ulteriore peggioramento. Certo! se consideriamo che da
Lodi a Milano occupano la linea anche i treni LE NORD, di recente
introduzione, il collasso è inevitabile...
A Rogoredo il ns. treno ha accumulato quindi altri 7 minuti,per darmi la possibilità di
terminare la lettura di un libro appassionante che non potevo assolutamente rimandare(!)
totalizzando come previsto 20 minuti di ritardo!!! accidenti a me e alle mie
previsioni!
Durante questi ulteriori 20 minuti trascorsi a bordo della carrozza di prima classe (più
sporca che mai) non si è fatto vedere alcun controllore: e matematico! Ogni
volta che i treni hanno un ritardo superiore ai 5 minuti, il personale si nasconde e non
ha il coraggio di farsi vedere! Non sarà colpa del personale di bordo, non sarà colpa
dei macchinisti, ma quelli che pagano le conseguenze siamo sempre e solo noi
pendolari!
In ogni caso, noi pendolari continueremo ad urlare la nostra disperazione per le
condizioni di vita allucinanti imposte da Trenitalia!
04 febbraio 2011: Partire prima? Serve solo a perdere preziose ore
di sonno!
Non posso scrivere la risposta che darei a coloro che, in varie occasioni, suggeriscono ai
pendolari di prendere un treno precedente per arrivare al lavoro
allorario stabilito! Mi limiterò alla triste considerazione che tali tentativi
servono solo a farci perdere preziose ore di sonno e stop! Si arriva comunque alla stessa
ora sul posto di lavoro, vanificando tutti i sacrifici quotidiani per ottenere un
risultato migliore.
Le cose che scriverò oggi avrei potuto scriverle anche ieri cambiando solo la data; i
motivi non li conosceremo mai, ma ieri e oggi, con il treno Regionale 2912 delle 7.37,
diretto a Sesto SG, abbiamo accumulato rispettivamente 28 e 27 minuti di ritardo!
Oggi il viaggio si è colorito anche di situazioni al limite.
Il treno è partito con qualche minuto di ritardo da Piacenza; dopo il ponte sul Po ha
dato subito segni di rallentamento (Anche oggi sarà un viaggio di m
.);
arrivato a Codogno ha raccolto alcuni pendolari locali, ma dopo qualche istante ha dovuto
accogliere anche altre decine di persone scese velocemente da un treno fermo sul binario
adiacente (Ma quello era il treno regionale delle 7.30 partito qualche minuto prima
del nostro dalla stazione di Piacenza! Perché scendono tutti e si precipitano sul
nostro?) Le cause di questa decisione non le conosceremo mai, evidentemente quel
trenaccio avrà manifestato problemi tecnici
A bordo latmosfera diventa subito insopportabile e qualche saggio decide di aprire
leggermente i finestrini per evitare soffocamenti e malesseri. (Questi sono pure
incavolatissimi perché le carrozze di prima sono vuote. Meglio non protestare anche se
personalmente non sarei molto daccordo con queste invasioni)
A Casale ovviamente le cose sono peggiorate perché anche in quella stazione il R2912 ha
dovuto caricare i viaggiatori di due treni (Adesso qualcuno si aggrapperà ai
portapacchi perché in corridoio non cè più un millimetro cubo
libero
..)
Per complicarci ulteriormente la vita il treno ha effettuato fermata straordinaria a
Secugnago (Qui ho udito chiaramente alcune maledizioni nei confronti del capotreno,
dei macchinisti e di Trenitalia tutta! Non vedo lora di arrivare a Lodi, perché non
ce la faccio più! Poi non sopporto la gente che parla ad alta voce o ridacchia mancando
di rispetto agli altri utenti)
Larrivo a Lodi (15 di ritardo) è stato vissuto come una effimera liberazione
perché qualche viaggiatore è sceso, ma ne sono salti almeno il centuplo! (Se
arriverò intero a Rogoredo oggi potrò urlare al miracolo, perché la composizione fisica
delle persone nelle carrozze sta diventando una sorta di groviglio laocontico!)
A Rogoredo il ns.treno ha accumulato quindi altri 12 minuti,per dare la precedenza alla
nebbia (!) totalizzando così 27 minuti di ritardo! Coraggio è venerdì! Fino a lunedì
questo dramma non lo dovremo più vivere! Un grazie sentito alle FS per il
disastro quotidiano e un VAFFA per laumento dellabbonamento
mensile del 12 13 %. In tal senso è semplicemente DISDICEVOLE lo stratagemma messo
in atto in questi giorni per lemissione dellabbonamento di febbraio per
fregare ulteriormente i pendolari: La metamorfosi del prezzo è stata la seguente (per la
prima classe)
fino al 31 gen 2011 89 BONUS 20% SU 111
01 feb 2011 100
BONUS 10% SU 111
02 feb 2011 125
AUMENTO 13% SU 111
Diario pendolare 02 febbraio 2011 Ipotesi di sequestro
di persone?!
Ogni giorno della settimana diventa doloroso grazie a Trenitalia che nella maggioranza dei
casi lo rende anche completamente disastroso!
Il Nostro reg.2274 delle 7.54, parte in orario(!!) dalla stazione di Piacenza
e viaggia spedito (è un eufemismo
) nelle campagne galavernate della
Bassa; in prossimità della stazione di Codogno rallenta, forse per la nebbia!
Di questo passo arriveremo a Milano per il BRUNCH!!
Il treno prosegue poi fino alle porte di Lodi dove rimane inspiegabilmente fermo quasi 20
minuti; nel frattempo almeno 3 convogli transitano in direzione sud.
Come già detto nei giorni scorsi, ma non per questo mi stancherò di ripeterlo,
Omertà è il nuovo non-comportamento messo in atto dalle geniali menti di
Trenitalia! Lasciare i poveri pendolari in balia della disinformazione e dellintenso
traffico del mattino?!?!? Mi chiedo allora dove stia realmente il problema;gli
addetti ai lavori hanno a disposizione un anno di tempo per modificare
lorario e cercare di migliorarlo, ma il risultato è in costante peggioramento!
Sarà un concorso di colpa (incapacità di programmare, macchine vecchissime,
varie ed eventuali) ma alla fine, quelli che pagano (in tutti sensi) le amare conseguenze
sono sempre gli stessi (vedi pendolari). Presto ci daranno unulteriore
mazzata con laumento spropositato e mai giustificato degli abbonamenti del 25 / 30
%. Un po di fumo negli occhi con il bonus straordinario del 10% sul prezzo
dellabbonamento di dicembre 2010 (erogabile, tra laltro, con una procedura
burosaurica), un altro bonus del 20% x febbraio (CHE BADATE BENE, è sceso AL
10% X LABBONAMENTO ACQUISTATO DOPO LE 00.00 DEL 1° febbraio: ALLUCINANTEEEEEEEEE) e
poi la sassata micidiale degli aumenti! Grazie davvero!
Il treno ha raggiunto faticosamente Lodi con 21 minuti di ritardo; sul binario adiacente
era pronto (si fa per dire) per la partenza un altro treno regionale (r2650) diretto a
Milano in ritardo di circa 30 minuti; a quel punto il nostro R2274 è rimasto fermo altri
6 minuti per dare ovviamente la precedenza al treno di cui sopra (anche quello stracolmo
di pendolari inferociti provenienti da Mantova)
A Rogoredo il ns.treno ha accumulato quindi altri 16 minuti,per dare la precedenza alla
nebbia(!!!!) totalizzando così 37 minuti di ritardo!!! Oggi, almeno, sono state diffuse
le scuse di Trenitalia con quella voce metallica insopportabile, barando naturalmente
sulla reale entità del ritardo
Durante questi ulteriori 37 minuti trascorsi a bordo della carrozza, mi sono chiesto
ironicamente quale fosse il limite di tempo oltre il quale sarebbe stato lecito accusare
Trenitalia di un ipotetico sequestro di persone! Naturalmente la mia vuole
essere una provocazione, però trascorrere 76 minuti a bordo di un treno anziché i 39
previsti può far sragionare chiunque!! E quasi il doppio del tempo !
In ogni caso, noi pendolari continueremo ad urlare la nostra disperazione per le
condizioni di vita allucinanti imposte da Trenitalia!
Nasce il Blog dei pendolari piacentini (7/2/2011)
Un nuovo strumento per la comunicazione dei pendolari piacentini è
disponibile. Si tratta di un blog che permetterà a chi lo desidera di esprimere
direttamente ed in tempo reale le proprie opinioni. Sarà molto facile per i lettori
inserire commenti, proporre argomenti di discussione e, perché no, sfogare la propria
rabbia nel caso si sentano vittime di disservizi.
Il nuovo blog, con una grafica completamente rinnovata, si pone come obiettivo quello di
pubblicare le notizie in maniera strutturata e di facilitarne la ricerca.
Invitiamo quindi i viaggiatori a visitare il blog all'indirizzo:
http://pendolaripiacenza.blogspot.com
Le innovazioni tecnologiche di Trenitalia (7/2/2011)
In questi anni di grande innovazione, anche le ferrovie aggiornano la
tecnologia a bordo treno per migliorare il comfort dei viaggiatori e lefficienza del
servizio.
Basta un viaggio in treno per sperimentare gli effetti della nuova tecnologia di bordo.
Giovedì 3 febbraio di fianco al treno R2912 delle 7.37 per Milano, arrivato a Piacenza in
forte ritardo, si crea una lunga coda di viaggiatori per effetto delle nuove porte
installate su alcune carrozze. Le vecchie si aprivano in meno di un secondo semplicemente
tirando la maniglia, con le nuove, dopo aver tirato una levetta, occorre aspettare un
lasso di tempo indefinito prima di vederle apersi. Alcune non si aprono proprio, ma con un
po di forza bruta si può scollare la guarnizione di gomma che le tiene attaccate al
telaio. A questo punto comincia la via crucis dellapertura, talmente snervante che
anche un bradipo avrebbe difficoltà a replicarla con la stessa lentezza. In alcuni casi
servono 15-20 secondi per una completa apertura. Se la fermata prevede una sosta si 60
secondi significa che metà del tempo se ne va per aprire e chiudere le porte. Ai
viaggiatori non resta il tempo sufficiente per scendere e salire, ma Trenitalia, con molta
faccia tosta, incolpa i pendolari degli eccessivi tempi dincarrozzamento che invece
sono causati dalla negligente progettazione delle nuove porte oltre che dalla presenza di
porte guaste o chiuse per mancanza di personale. Basta avere una nuova porta per lato per
rallentare tutto il treno. Moltiplicando le decine di secondi persi per il numero delle
fermate si capisce quanto ritardo sia causato da questa innovazione tecnologica made in
FS.
Torniamo allR2912, quando riesco a salire in carrozza noto due grandi schermi LCD
appesi alle pareti, mai visti prima su quel tipo di treno. Durante il viaggio li guardo
nella speranza di avere informazioni sulle cause del ritardo, che a Milano Lambrate è
diventato di oltre 40 minuti, purtroppo restano spenti per tutto il viaggio.
Allarrivo altra coda per scendere, cè la solita porta che si apre al
rallentatore. Nellattesa osservo che sulla cornice dello schermo LCD, ancora spento,
campeggia la scritta Infotreno - Dove 6, sono su un treno, mi dico, con sedili
lerci e sfondati in una carrozza poco riscaldata, in ritardo senza sapere il perché,
insomma nel solito mondo Trenitalia.
Mi chiedo se quei pannelli non funzionanti siano lennesima trovata per giustificare
un investimento di qualche milione di euro di soldi pubblici in pseudotecnologia
proviaggiatori, oppure se si tratti di un semplice prototipo destinato ad essere montato
in tutte le carrozze, bagni inclusi, che darà vita ad un nuovo appaltone FS per la
fornitura di un apparato che, vista lesperienza, dovrà funzionare giusto il tempo
del brindisi dinaugurazione così da consentire ai manager FS di complimentarsi
lun laltro per l'ottimo lavoro svolto.
Altra innovazione tecnologica è l'utilizzo dei condizionatori d'inverno come pompe di
calore per riscaldare, si fa per dire, le carrozze quando il riscaldamento tradizionale è
guasto. E meglio di nulla, anche se questo consente alle ferrovie di ritardare la
riparazione dei riscaldamenti guasti. Dato che dai condizionatori laria (tiepida)
esce dallalto e non dal basso come nei riscaldamenti tradizionali, il calore resta
tutto vicino al soffitto. Così per i fortunati che rimangono in piedi il tepore si sente
dal torace in su, mentre per chi è seduto si scongelano al più le orecchie, ma gambe e
piedi restano al gelo: una piacevole sensazione degna di un processo di tempra.
Dopo tanta innovazione stupisce che nessuno abbia invece pensato a ripristinare l'apertura
dei finestrini bloccati su moltissimi treni. E unoperazione che costerebbe
poco, richiederebbe scarso ingegno, ma durante i mesi estivi darebbe un enorme sollievo a
migliaia di viaggiatori.
Come avviene per la pianificazione dell'orario ferroviario, che ogni volta improvvisa
soluzioni la cui effettiva funzionalità non viene mai verificata a posteriori, anche le
innovazioni tecnologiche introdotte dalle FS sembrano essere il frutto di tanta
approssimazione e superficialità, lunica certezza è che assorbono enormi quantità
dinvestimenti e denaro pubblico senza produrre miglioramenti tangibili per i
viaggiatori.
Lettere dai pendolari: Informare sui ritardi è un dovere (7/2/2011)
Scrivo la presente per denunciare ciò che è accaduto in data
02/02/2010 sulla linea ferroviaria Piacenza-Milano. Come ogni mattina sono salito sul
treno R2912 delle 7.37, in ritardo come di consueto di 5'. Il treno in questione è
probabilmente quello che accumula più ritardi sulla tratta sopra menzionata. Il tragitto
sembra normale fino a Lodi, poi il treno si ferma in aperta campagna per 25', ovviamente
senza annunci da parte del personale preposto. Indispettito dalla cosa mi dirigo verso la
testa del treno e trovo finalmente il capotreno chiuso nella stanza dei comandi con il
macchinista (il controllo dei biglietti è una facoltà, non un dovere dei controllori).
Chiedo lumi sul motivo della sosta e lui mi dice con fare piuttosto sbrigativo che
cè un treno bloccato sulla linea e che tutti i treni sono quindi in coda in attesa
di poter procedere. Lo sprovveduto si lascia però sfuggire che il treno bloccato è in
avaria dal mattino presto. A queste parole in maniera scocciata e alzando il tono
di voce, lo ammetto chiedo per quale motivo non sia stato segnalato nelle stazioni
che si era verificato questo inconveniente. Se avessi saputo che la linea aveva questi
problemi sarei tornato a casa a prendere la mia automobile, visto che in passato sono già
stato sequestrato dalle ferrovie. Si scatena il delirio: il controllore e il macchinista,
alleati in un effimero patto dacciaio, affermano che gli annunci erano stati
diramati in tutte le stazioni e che se ho altro da fare in attesa dei treni non è un
problema loro
A questo punto invito i signori ad affermare le stesse cose davanti
agli altri viaggiatori. Con questa richiesta devo aver toccato un tasto delicato perché
la loro agitazione sale, anche la mia ovviamente, ma sempre senza insultare nessuno (ho
anche i testimoni). Non potrei dire altrettanto dei due operatori, ma lasciamo stare
Allimprovviso mi sento toccare una spalla, mi giro e vedo un uomo che con fare
circospetto mi mostra un distintivo della Polizia e mi dice: documenti. Nel
frattempo altri viaggiatori iniziano a chiedere animatamente notizie ai due efficienti
operatori delle ferrovie.
Inizia quindi una discussione surreale con lagente di Ps, che ahimè non ho
identificato come avrei dovuto, il quale mi informa che ci vuole poco ad attribuire
responsabilità alle persone soprattutto se si attaccano dei pubblici ufficiali come il
personale di Trenitalia. Non avendo fatto nulla, replico che nel caso di querela da
parte loro non avrei avuto certo problemi a controquerelarli. Lagente si
indispettisce per la mia risposta e insiste nel chiedere i miei documenti. Lo invito a
seguirmi nello scompartimento dove avevo la mia valigetta; nel frattempo pubblicizzo
laccaduto a tutti i viaggiatori. Mostrati i documenti, senza che lui prendesse le
mie generalità, si verifica esattamente quello che immaginavo. Avendo io informato della
situazione altri passeggeri, lagente di polizia cambia il suo tono e diventa
improvvisamente amichevole. Intanto sul treno cominciano a trasmettere dagli interfono le
informazioni che dovevano essere date dal personale: treno in avaria sulla linea etc etc.
Cè voluta una semirivolta e unaccesa discussione con un agente per avere
qualche notizia.
Vorrei ricordare ai pubblici ufficiali che la divisa che indossano non gli riserva solo
dei poteri, ma anche dei precisi doveri nei confronti dei cittadini. Tra l'altro voglio
informare i viaggiatori che in circostanze come questa i "pubblici ufficiali"
delle ferrovie sono OBBLIGATI dalle "Condizioni generali di trasporto di
Trenitalia" a fornire informazioni sulle tratte ferroviarie, sia nelle stazioni sia
durante il viaggio (sul treno); in particolare è loro onere informare i viaggiatori di
possibili ritardi o problemi sulla linea. Questo è un nostro diritto sancito dal
regolamento europeo n. 1371/2009 e recepito dal contratto summenzionato. Stiamo attenti,
quindi, a non accettare passivamente, come fossero oro colato, le giustificazioni di
controllori e capotreni, perché spesso gli stessi operatori non conoscono i loro doveri.
In conclusione di questa penosa storia mi sono lasciato con l'agente della polizia con una
stretta di mano e sono arrivato a Lambrate con 45 minuti di ritardo! Viva L'Italia.
Più i treni sono lenti più le FS ci guadagnano (31/1/2011)
Uninchiesta giornalistica del giornale Il fatto
quotidiano, che riportiamo di seguito, ripropone il problema dell'allungamento dei
tempi di percorrenza sui treni regionali.
A quanto detto nellarticolo aggiungiamo che il rallentamento dei treni consente
anche di saturare le tracce orarie ostacolando lingresso della concorrenza, fa
inoltre sembrare più veloce ed efficiente il penoso servizio offerto da altre categorie
di treni come Intercity ed EScity, e obbliga molti passeggeri a servirsi di quei convogli
più costosi che offrono un servizio che, a parità di fermate, potrebbe essere effettuato
anche dai treni regionali.
Da "Il Fatto Quotidiano" del 26 gennaio 2010
Il meccanismo di pagamento delle regioni incentiva i treni locali a rallentare ancora:
ogni minuto in più può costare alle casse regionali un aggravio di spesa di quasi 80mila
euro
Poveri pendolari. Non bastava la sporcizia, la mancanza di puntualità, il
sovraffollamento. Ora si scopre che i treni regionali vanno sempre più piano non per
colpa dei mezzi troppo vecchi, dell´inadeguatezza delle linee o del destino cinico e
baro. Secondo diversi esperti, e in particolare quelli di Assoutenti, la causa è
un´altra e si chiama "contratto di servizio" o, come dicono alle Ferrovie,
"contratto a catalogo". In base a questo tipo di intesa, tra i parametri usati
per calcolare il prezzo che le Regioni devono corrispondere a Trenitalia (Fs) per i treni
locali, il fattore tempo è diventato determinante. Più tempo ci vuole per percorrere una
linea, più il prezzo sale.
Siccome la durata di un determinato percorso non è stabilita da un´autorità terza,
neutrale tra Regioni e Ferrovie, ma dalle Ferrovie stesse attraverso la società Rfi (Rete
ferroviaria italiana), è forte il sospetto che quest´ultima possa essere tentata di
allungare i tempi così da consentire alla consorella Trenitalia di incassare più soldi.
Prima non funzionava così: fino al 2009 per determinare il prezzo di ogni convoglio si
faceva riferimento soprattutto alla lunghezza della tratta. Ci sono anche altri elementi
che assieme al tempo concorrono a stabilire il prezzo base dei treni, dai posti a sedere
al coefficiente di riempimento dei vagoni. Con un´offerta inferiore a 150 posti a treno,
per esempio, il prezzo orario è di circa 518 euro l´ora e sale fino a 811 euro quando i
posti disponibili sono oltre 600. Poi ci sono le maggiorazioni: più 18 per cento per i
festivi (sabato compreso), i notturni (più 16 per cento), l´età dei vagoni (più 10 per
cento se hanno meno di 12 anni o se restaurati di recente), il load factor (l´indice di
riempimento) che comporta una maggiorazione del 10 per cento, se i posti occupati sono
meno del 20 per cento di quelli offerti.
Sarà una coincidenza, ma di fatto, da un po´ di tempo, soprattutto da quando il sistema
dei contratti è cambiato, i treni regionali sono sempre più lenti. Gli esempi sono
mille. Nell´estate di 16 anni fa il tempo medio ufficiale di percorrenza di un regionale
tra Bolzano e Verona era di 108 minuti, nell´inverno 2010 è salito a 121 minuti (+12 per
cento), tra Firenze e Roma l´incremento è stato di 37 minuti (+ 18,5 per cento), tra
Roma e Ancona 22 minuti (+ 9,5 per cento), tra Roma e Sulmona 12 minuti (+7,5 per cento),
tra Avezzano e Roccasecca 13 minuti (+12). L´incremento è stato repentino soprattutto
negli ultimi mesi: 10 per cento medio dal 2008 al 2010 tra Roma e Firenze, 2 per cento tra
Bolzano e Verona, 2,5 tra Roma e Ancona, più 5 Roma-Sulmona, più 2,5
Avezzano-Roccasecca.
In ballo ci sono tanti soldi. I tecnici hanno calcolato che su una linea dove corrono 15
coppie di treni (30 treni al giorno) con meno di 150 posti, ogni minuto di percorrenza in
più comporta un aggravio di spesa per le Regioni di circa 78 mila euro all´anno. Siccome
i treni sono migliaia e i tempi di percorrenza sono aumentati su moltissime linee, è
facile supporre che gli incassi di Trenitalia siano cresciuti parecchio. Quanto è
impossibile dirlo con esattezza, perché Fs non intendono fornire questi dati che
considerano riservati, in particolare non vogliono darli al Fatto, giudicato un
"giornale non obiettivo".
Ovviamente le Ferrovie respingono con sdegno il sospetto di fare la cresta sui treni
locali. Sostengono che il fattore tempo sta alla base del prezzo concordato con le Regioni
perché il costo del trasporto ferroviario è determinato soprattutto dal costo del
personale, i capitreno e i macchinisti. Più tempo ci vuole per collegare un posto a un
altro e più lavoro è necessario ed è ovvio che salga il prezzo del servizio. I tecnici
dell´Assoutenti obiettano, però, che il costo del lavoro è il 60, al massimo il 70 per
cento del totale, il resto è usura delle macchine, pulizie, ammortamenti, energia,
manutenzioni. E se è vero che il costo del lavoro aumenta in funzione del tempo, gli
altri costi, invece, dovrebbero essere determinati esclusivamente dalla lunghezza delle
tratte. Far crescere quindi anche questi ultimi in relazione al tempo è un´operazione
che secondo questi esperti provocherebbe "un indebito beneficio" a Trenitalia.
Tornando all´esempio di prima (15 coppie di treni con meno di 150 posti), ogni 78 mila
euro all´anno incassati da Trenitalia per ogni minuto di percorrenza in più, 23 mila
sarebbero "indebiti".
Le Fs sostengono pure che i tempi di percorrenza spesso crescono perché le Regioni
vogliono più fermate, magari per venire incontro alle richieste dei pendolari, e le
fermate portano via tempo. Anche perché proprio nel 2008 le stesse Fs hanno introdotto
una nuova disciplina per le soste obbligatorie in stazione sulle linee minori, portandole
da 30 secondi a un minuto tondo. Di fatto, allungando i tempi di percorrenza, le Fs
ottengono anche un altro vantaggio: evitano le sanzioni per gli eventuali ritardi. Con
tempi di percorrenza più lunghi, infatti, è molto più difficile che un treno accumuli
ritardi ed è molto più facile schivare le multe.
Di fronte a queste realtà, alcune Regioni, dopo esser state indotte dal governo
Berlusconi ad affidare i servizi ferroviari a Trenitalia senza gara per 6 anni rinnovabili
per altri 6, cominciano a rendersi conto che non è stata affatto una buona idea e
vorrebbero fare marcia indietro. Finché lo Stato ha continuato a trasferire senza battere
ciglio i finanziamenti necessari per pagare i treni, non si sono fatte troppi scrupoli, ma
ora che il ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, con la legge di Stabilità ha
tagliato i fondi impedendo che le Regioni potessero partecipare al gettito delle accise
sul gasolio da autotrazione (quasi 1 miliardo e 200 milioni di euro), il quadro per loro
è cambiato completamente e in peggio.
Per onorare i contratti con Trenitalia, le Regioni sono state messe di fronte a due strade
assai poco gradevoli e popolari: aumentare le tariffe in media del 30 per cento rispetto
al 2010 e ridurre i servizi del 15. Per questo stanno ragionando di ripensare i contratti
con le Fs. La Conferenza delle Regioni, cioè l´organismo politico che le rappresenta, lo
ha già scritto chiaro e tondo in un documento: "La manovra finanziaria è una
novità che determina consequenziali effetti in termini di validità ed efficacia o quanto
meno di rinegoziabilità dei contratti".
Siamo finalmente in grado di mostrarvi il filmato integrale della seduta comunale tenutasi lo scorso 6 dicembre 2010 in cui è stata discussa la mozione presentata dal consigliere Tassi. A fronte della mancanza di parcheggi gratuiti per i mezzi a due ruote dei pendolari, si chiedeva il ripristino dell'utilizzo gratuito di tutto o di una parte del capannone che l'amministrazione comunale ha messo interamente a pagamento dal 1° novembre 2010.
Vi consigliamo caldamente di guardare e ascoltare con attenzione tutto il filmato, che per necessità di pubblicazione su Internet è stato suddiviso in tre spezzoni della durata di un'ora circa l'uno. Avrete modo di verificare voi stessi gli atteggiamenti tenuti da alcuni consiglieri che mostrano una totale mancanza di conoscenza dei bisogni dei pendolari unita ad un profondo menefreghismo nei confronti dei diritti dei pendolari tra cui quello, sancito dalla legge (articolo 7 comma 8 del codice della strada), di avere a disposizione un adeguato spazio per parcheggiare gratuitamente i propri mezzi.
Una consigliera di maggioranza ha addirittura equiparato i disagi dei pendolari a quelli che hanno le commesse che lavorano in centro a Piacenza!
A fronte della mozione presentata, il problema della sparizione dei parcheggi gratuiti, che l'amministrazione ha cercato in tutti i modi di gestire senza alcun dibattito pubblico e senza lasciare ai pendolari alcuna possibilità di replica, è finalmente approdato in consiglio comunale. In quella sede l'amministrazione ha dovuto prendere atto anche dei dissensi di alcuni consiglieri della propria maggioranza, dovendo fare dietro front su alcuni punti.
Ovviamente questo non è che l'inizio delle azioni che ci porteranno a
riprenderci quanto ci è dovuto. Nel frattempo invitiamo tutti coloro che condividono la
nostra battaglia a non cedere ad eventuali intimidazioni e continuare a chiedere adeguati
parcheggi gratuiti evitando di lasciare il proprio mezzo negli spazi a pagamento: se non
riescono a spillarci i soldi, prima o poi saranno costretti ad andarsene.
Tra un anno inoltre ci saranno le elezioni comunali ed i giochi finalmente si riapriranno.
Il filmato in alcuni punti ha un audio poco chiaro, ma per la maggior
parte degli interventi è perfettamente comprensibile. Il filmato è arricchito da alcuni
commenti che mettono in luce le inesattezze e le strategie di alcuni consiglieri che
cercano di mascherare il problema venutosi a creare per i pendolari a seguito della totale
messa a pagamento dei vecchi spazi adibiti a parcheggi per biciclette ciclomotori e
motocicli.
Lasciamo od ognuno trarre le proprie conclusioni in merito alle affermazioni di alcuni
consiglieri.
Consiglio
comunale sui parcheggi pendolari - 1° parte
Consiglio
comunale sui parcheggi pendolari - 2° parte
Consiglio
comunale sui parcheggi pendolari - 3° parte
Chi volesse una copia del filmato in alta qualità può contattarci attraverso la nostra email.
Incontro con i pendolari (25/1/2011)
Informiamo che giovedì 27 gennaio alle ore 21 si terrà presso la sede dellassociazione pendolari (P.le Marconi 32A) un incontro per discutere dei problemi relativi al servizio ferroviario e alla carenza di parcheggi in stazione. Tutti i pendolari sono invitati a partecipare.
In arrivo bonus per i pendolari della Piacenza-Milano (24/1/2011)
Due bonus in arrivo per i pendolari della tratta Piacenza-Milano:
ancora una volta la Regione Lombardia riconosce i disagi subiti dagli utenti ed esige che
Trenitalia risarcisca gli abbonati mediante rimborsi e sconti. Analizziamoli in dettaglio.
Innanzitutto la Regione ha stabilito che i problemi e i disservizi occorsi ai viaggiatori
nei giorni di maltempo di dicembre si sarebbero potuti limitare se Trenitalia avesse
impiegato risorse adeguate: pertanto ha imposto a Trenitalia la concessione di un bonus
straordinario a chi dimostrerà di aver viaggiato in quel mese. Anziché
agevolare loperazione, però, sembra che Trenitalia si sia data una gran pena per
complicarla. Per usufruire del bonus pari al 10% del prezzo dellabbonamento,
infatti, non è sufficiente presentarsi alla biglietteria esibendo labbonamento di
dicembre e ricevendo il nuovo abbonamento scontato. È invece necessario consegnare una
domanda di rimborso presso una stazione lombarda (a Piacenza non possono accettarla)
allegando il documento di viaggio in originale e scegliendo la modalità in cui si vuol
ricevere il rimborso: o mediante assegno oppure tramite coupon che verranno recapitati al
domicilio del richiedente. Ciononostante, invitiamo comunque tutti i pendolari a
presentare la richiesta, senza lasciarsi scoraggiare.
A febbraio, poi, gli abbonati potranno godere di uno sconto del 20% sullacquisto
dellabbonamento, bonus che deriva dal mancato rispetto dello standard minimo di
affidabilità del servizio. Infatti, mensilmente e con riferimento al terzo mese
precedente, la Regione Lombardia valuta il livello di servizio offerto da Trenitalia e in
questo caso ha certificato che a novembre 2010 i disservizi subiti dai viaggiatori sono
stati eccessivi.
Lo sconto verrà applicato automaticamente in biglietteria allatto
dellacquisto del nuovo abbonamento mensile, indipendentemente dal fatto che si fosse
effettivamente viaggiato nel mese cui fa riferimento il bonus.
È evidente che la concessione di questi bonus testimonia ancora una volta come Trenitalia
non stia rispettando il contratto di servizio con la Regione e soprattutto non riesca a
garantire ai suoi utenti condizioni di viaggio confortevoli; visti i continui ritardi, i
viaggi al freddo e la perenne sporcizia dei vagoni c'è da scommettere che nuovi bonus
siano in arrivo.
Vogliamo infine sottolineare come queste procedure di sconti e rimborsi non siano
facilmente accessibili a chi è in possesso di un abbonamento annuale: è infatti
impossibile, per questi viaggiatori, consegnare il documento di viaggio in originale,
magari perché lo stesso è ancora in corso di validità o perché servirà per le
detrazioni fiscali.
Forse si vogliono scoraggiare le richieste? Sarebbe stato sufficiente che limpiegato
che riceve la domanda di rimborso verificasse al momento lautenticità del biglietto
e ne facesse una fotocopia da allegare alla pratica.
E ancora: lo sconto del 20% che non posso riscattare a febbraio mi sarà riconosciuto
quando tra qualche mese rinnoverò il mio abbonamento annuale?
Ricordiamoci sempre che stiamo parlando di Trenitalia: logica e razionalità non abitano
qui.
Tutti i dettagli delle procedure di rimborso e la relativa modulistica sono disponibili
sul sito ufficiale di Trenitalia: vi si può arrivare inserendo la chiave Indennizzo
Abbonati Lombardia nella funzione di ricerca.
Ancora nessuna traccia delle rastrelliere promesse (24/1/2011)
Pochi giorni dopo linaugurazione del rinnovato Piazzale Marconi
(4 dicembre 2010), il Sindaco Reggi aveva promesso di installare nuove rastrelliere
gratuite vicino alla stazione, dando limpressione di aver ascoltato i tanti
pendolari che si rifiutavano e continueranno a rifiutarsi di parcheggiare la
propria bici a pagamento; contestualmente, aveva anche sospeso lordinanza di
rimozione delle biciclette lasciate sul piazzale.
Da quel giorno, però, molta acqua è passata sotto il ponte, eppure lunica novità
che si è registrata in zona stazione è la comparsa (ai primi di dicembre) di una rete
arancione che rende inaccessibile uno degli spazi in precedenza occupati da rastrelliere,
proprio allingresso della stradina che costeggia BorgoFaxhall. Le rastrelliere sono
state rimosse, e al loro posto è stato appeso un cartello che istituisce un divieto di
parcheggiare lì le biciclette dal 6 dicembre, data di inizio dei lavori. Quali lavori, ci
si chiede, dal momento che a tuttoggi (21 gennaio) nulla è stato ancora fatto?
Il risultato è ovviamente unulteriore riduzione dei pochissimi posti gratuiti,
mentre tutti i pendolari-ciclisti si chiedono dove (e quando) verranno collocate le nuove
rastrelliere. In via La Primogenita, come recita il cartello di cui sopra? A che altezza,
esattamente? E a che distanza dalla stazione? I pendolari-ciclisti dovranno forse
prevedere, dopo aver parcheggiato la bici, di trasformarsi in pendolari-podisti?
Intanto che qualche centinaio di persone continua ad arrovellarsi su queste domande e ad
arrabattarsi per trovare un posto ove lasciare la bici, il capannone adibito a deposito (a
pagamento) rimane vuoto, e il Sindaco torna alla carica parlando nuovamente di rimozione
delle due ruote dal piazzale. La motivazione è sempre la stessa: garantire il decoro di
Piazzale Marconi, per il quale tante risorse sono state investite. A proposito: qualcuno
dei tanti assessori si è forse accorto che le ringhiere in prossimità delle scale mobili
sono già arrugginite? Molti pendolari sì, e si chiedono quale tipo di materiale sia
stato utilizzato, se a nemmeno due mesi dallinstallazione mostra già evidentissimi
segni di deterioramento. Non sarebbe il caso di chiederne conto alla ditta che ha fornito
il materiale o a chi lha scelto come il più adatto per strutture da installare
allesterno, esposte alle intemperie?
Oppure dovremo prevedere la chiusura primaverile delle scale mobili per lavori di
restauro? In questo caso, comunque, pochi se ne accorgerebbero, visto che fin dal primo
giorno le scale mobili hanno sempre funzionato a singhiozzo. Insomma, la vita è fatta a
scale, ma in Piazzale Marconi chi scende (dalle scale mobili) non sempre risale.
Contratti di servizio regione-ferrovie: le franchigie sui ritardi sono una truffa ai danni dello Stato e dei privati? (24/1/2011)
Chi prende un treno si trova spesso a fare i conti con gli strampalati
conteggi dei ritardi imposti dalle ferrovie, dove un treno con 5, 10 o anche 15 minuti di
ritardo viene considerato puntuale. L'aver abilmente classificato i ritardi in gruppi di
minuti ha consentito alle ferrovie di falsare l'effettiva entità del disagio creato e
quindi pagare meno penali per i disservizi creati. Quella catalogazione dei ritardi poteva
essere giustificata quarantanni fa, ma con lattuale livello di
informatizzazione dei sistemi di controllo non ha più alcun motivo desistere, se
non per l'arbitrario interesse di far apparire il servizio ferroviario più efficiente di
quanto non sia nella realtà.
Basti pensare che anche solo 5 di ritardo a viaggio, ovvero 10 al giorno,
equivalgono a 37 ore di lavoro perse da ogni pendolare in un anno; in pratica una
settimana di ferie se va in fumo solo per questo piccolo ritardo quotidiano.
Se consideriamo che nella nostra regione ci sono decine di migliaia di pendolari, il danno
economico complessivo che ne risulta è pari a decine di milioni di euro allanno.
Danno che, con la complicità delle Regioni, viene completamente occultato ai fini del
calcolo delle penali. La presenza delle franchigie nei contratti di servizio non consente
infatti di considerare i ritardi inferiori ad una certa soglia.
Considerare trascurabili i ritardi di pochi minuti è anche la principale causa di
malfunzionamento del sistema ferroviario. In questo modo il management FS, che comè
noto privilegia gli aspetti economici, non ha alcuno stimolo a comprendere e risolvere le
ragioni dei quei piccoli ritardi che spesso sono allorigine dei problemi alla
circolazione, fonte dei sistematici disservizi ferroviari.
Ora finalmente i colleghi del comitato pendolari Torino-Milano, in una lettera inviata a
tutte le associazioni pendolari, stanno valutando una via legale per obbligare le Regioni
a conteggiare anche quei ritardi ai fini del calcolo delle penali.
Le franchigie sui ritardi, ma anche sulla composizione del materiale, presenti nei
contratti di servizio, potrebbero ledere alcuni articoli del codice penale. Lidea
dei pendolari della Torino-Milano è la seguente: i funzionari delle Amministrazioni
Pubbliche Regionali che, impegnando denaro pubblico, sottoscrivono il contratto con le
ferrovie, sono tenuti a favorire gli interessi dei cittadini; poiché invece la franchigie
favoriscono gli interessi del gestore del servizio ferroviario, si potrebbe configurare il
reato di truffa non solo ai danni dello Stato, ma anche dei privati.
La possibilità di denunciare per truffa coloro che stipulano contratti di servizio non
appropriati sarebbe senza dubbio un primo passo verso il concreto miglioramento del
servizio ferroviario.
Lettere dai pendolari: La regione non fornisce il contratto di servizio (25/1/2011)
Ho scritto alla regione per sapere come prendere il contratto di
servizio. Questa la risposta che ho ricevuto.
Un amico che è nell'associazione Aduc e fa periodici incontri con l'azienda per la difesa
degli utenti mi ha detto oggi che il contratto di servizio è stato negato anche a
loro con la motivazione espressa dal legale di Trenitalia che ha dichiarato che, essendo
stato firmato da azienda e regione, pur essendo un atto pubblico la sua diffusione
necessità di entrambi i pareri favorevoli.
Eccovi comunque la risposta della mia regione (Lazio?):
Gentile utente,
La ringraziamo per essersi rivolto al nostro ufficio.
Con riferimento alla sua richiesta Le comunichiamo che, da contatti presi con la
Segreteria della Struttura regionale competente abbiamo appurato che il Contratto di
servizio Trenitalia vigente, siglato in dicembre 2009 e valido per il periodo 2009-2014,
non è al momento consultabile in quanto non ancora pubblicato sul Bollettino Ufficiale
della Regione Lazio (BURL) né sul sito ufficiale, si è in attesa della pubblicazione da
parte dell'Ufficiale erogante.
Per ulteriori chiarimenti la informiamo che l'Ufficio Relazioni con il Pubblico è a sua
disposizione anche al seguente numero verde 800012283.
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Passeggero incastrato: il capotreno non riapre le porte (20/1/2011)
Come ogni mattina anche il 14 gennaio sono arrivato in stazione per
prendere il treno regionale 2274 per Milano che dall'entrata in vigore del nuovo orario è
stato anticipato alle 7.54.
Salendo dalle scale del sottopassaggio vedo che il pannello del binario 3 indicava che il
treno in sosta era quello diretto a Torino delle 7.53: inutile quindi affrettarsi.
Arrivato sul binario ho però notato una certa frenesia tra i passeggeri: a qualcuno era
sorto il dubbio che l'indicazione sul pannello non fosse corretta ma non si trovava il
capotreno al quale chiedere spiegazioni.
D'un tratto qualcuno ha riconosciuto un viso familiare tra quelli dei passeggeri già
seduti in carrozza e quindi decidiamo di salire: a dispetto delle indicazioni, il treno in
sosta doveva decisamente essere quello diretto a Milano.
Ci incolonniamo quindi per salire ma d'un tratto viene dato il segnale di chiusura porte e
queste si serrano incastrando un signore impegnato nella salita che quindi si ritrova
schiacciato metà dentro e metà fuori, con una gamba che penzola all'esterno della
vettura.
Da terra cerchiamo di riaprire la porta per permettergli di liberarsi, qualcuno urla nella
speranza che il capotreno finalmente si affacci e ordini di riaprire le porte.
Il treno resta fermo, la persona non riesce a divincolarsi: devono intervenire in suo
aiuto due persone che da terra, spingendo con tutta la loro forza, riescono ad alleggerire
la pressione esercitata dalla porta e permettono allo sfortunato pendolare di liberarsi.
Il treno a questo punto riparte: in 5 rimaniamo a terra, tutti increduli e stupiti per
quello che è capitato.
Ci vorremmo lamentare ma da quando a Piacenza è stato chiuso l'ufficio movimento non
sapremmo a chi rivolgerci.
Nel discutere sull'accaduto cade l'occhio sull'orologio e capiamo che tra l'altro il treno
ha iniziato la manovra di partenza in deciso anticipo: probabilmente doveva liberare il
binario per permettere al treno per Torino (quello appunto indicato in tabellone e che
vediamo affacciarsi in stazione) di entrare.
Mi chiedo come mai sia stato fatto arrivare proprio sul terzo binario visto che in base
all'orario pubblicato sarebbe dovuto arrivare su un binario diverso proprio per evitare
questo genere di situazioni.
Tra i pendolari rimasti a terra uno chiede timidamente aiuto: poichè da orario il treno
sosta in stazione ben 7 minuti (non si capisce come mai, addirittura con il vecchio orario
la sosta era di un quarto d'ora), arrivando da Fiorenzuola quel signore era sceso a
Piacenza per fumare una sigaretta ma nel trambusto causato dal tentativo di aiutare
l'altro passeggero non è più riscito a risalire, perdendo quindi il suo bagaglio che era
rimasto sul treno.
Non potendo più contare neppure sull'ufficio oggetti smarriti (chiuso anche questo)
ancora una volta ci si deve arrangiare: si chiama un amico che sicuramente è sul treno e
grazie alla solidarietà di altri pendolari riusciamo a far recuperare la preziosa
valigetta.
In conclusione segnaliamo che il treno che ci ha lasciato a terra è poi arrivato (anche
oggi!) a Milano con 14 minuti di ritardo (maturati tutti prima di Lodi), il successivo
regionale 20416 è invece arrivato a destinazione con 'soli' 10 minuti di ritardo: non
tanti, ma sufficienti per farmi perdere un'altra coincidenza e farmi arrivare in ufficio
con un'ora di ritardo.
Per questo motivo io ho subìto un rimprovero dal mio capo, a chi tocca invece
rimproverare Trenitalia per questi disservizi?
E chi deve riprendere il capotreno che non avendo atteso a terra la partenza del treno ha
disatteso i regolamenti mettendo in pericolo la salute dei viaggiatori in partenza?
Come Associazione possiamo solo segnalare che questo genere di incidenti si verificano
sempre più frequentemente e a nostro avviso si sta creando una situazione potenzialmente
pericolosa: auspichiamo quindi che le autorità preposte svolgano il loro compito di
controllo con più serietà e vigilino con attenzione per garantire la sicurezza di tutti
i viaggiatori, pendolari compresi.
Le franchigie sui ritardi nei contratti regionali: Truffa ai danni di Stato e privati? (20/1/2011)
Da anni chiediamo che i ritardi vengano misurati al minuto e che le
penali facciano riferimento agli effettivi minuti di ritardo senza sconti e franchigie.
Ora finalmente i colleghi del comitato pendolari Torino-Milano, di cui alleghiamo di
seguito la lettera inviata a tutte le associazioni pendolari, hanno trovato una leva
legale per obbligare Regioni e ferrovie a valutare nel calcolo delle penali ogni singolo
minuto di ritardo senza franchigie in favore delle ferrovie.
Vedere qualche amministratore o funzionario denunciato per truffa sarebbe un primo passo
verso il concreto miglioramento del servizio ferroviario.
Sosterremo con ogni mezzo questa iniziativa.
Lettera inviata dal comitato pendolari Torino-Milano
In data 12 gennaio abbiamo inviato una prima lettera di richiesta alla Regione Piemonte (visto che il nuovo contratto non è ancora stato firmato) per far abolire alcuni livelli di franchigia ritardi che ormai tutti noi sappiamo essere una delle principali cause dei ritardi a livello nazionale dei treni regionali. Stiamo lavorando in merito, con il nostro coordinamento regionale e volevamo chiedervi di condividere questa richiesta estendendola a tutte le regioni attraverso i coordinamenti dei comitati, delle associazioni dei pendolari e delle associazioni dei consumatori. Portare il problema in Parlamento è il nostro obiettivo finale. L'argomento è anche delicato perché come da anni sosteniamo, lo sporco sistema applicato delle franchigie nel calcolo dei ritardi, toccherebbe alcuni articoli del codice penale, almeno questo è quello che molti pendolari sostengono. Dicevo che è molto delicato l'argomento perché come tutti sappiamo, il contratto di servizio nel trasporto pubblico, viene sottoscritto da funzionari di Amministrazioni Pubbliche Regionali e dirigenti di società di servizi. Qui si tratta di gestione di denaro pubblico, regolato da accordi che dovrebbero favorire i cittadini che utilizzano determinati servizi e per il quali anche loro pagano una quota. Ma se in questi accordi viene stabilito che, attraverso particolari clausole come quella della franchigia ritardi (nel caso dei trasporti) vengono tutelati gli interessi del gestore e non del cittadino, si potrebbe raffigurare il reato di truffa non solo ai danni dello Stato ma anche ai danni di un privato cittadino. Il funzionario di una Pubblica Amministrazione che stipula un contratto di pubblico servizio, agevolando a certe condizioni non il cittadino, ma il gestore del servizio, secondo molti pendolari, commetterebbe un reato. Ora si tratta di analizzare bene tale configurazione di reato, ma soprattutto cercare di coinvolgere le Amministrazioni Pubbliche, a rivedere urgentemente questi accordi, modificandone sostanzialmente le regole. Regole che devono tutelare innanzitutto gli interessi dei fruitori del servizio e non come fino ad oggi, studiate, applicate e messe a disposizione di chi attraverso quelle regole, ha realizzato un sistema che ogni giorno provoca danni morali ed economici ad una intera collettività.
Servizio ferroviario sempre più vergognoso (17/1/2011)
Continuano imperterrite le spettacolari performance dei treni del
servizio regionale dellEmilia Romagna, ma non solo .
Che il 2011 sarebbe stato "annus horribilis" tra tagli ai servizi, cancellazioni
di tracce e aumenti vergognosi delle tariffe, lo si poteva prevedere, ma il modo in cui è
iniziato, fatta la tara delle feste tra Capodanno e la Befana, ci lascia stupefatti, ed
arrabbiati con tripla "z".
Non riuscire ad arrivare un solo giorno in orario in ufficio a Milano è paradossale, ma
non dipende dalla nuvola di Fantozzi, bensì dallincapacità conclamata delle FS di
garantire la normalità, ovvero treni puliti, in orario, con carrozze riscaldate e porte
di accesso funzionanti.
Lunedì e martedì (10 e 11 gennaio) 10 minuti di ritardo alla mattina, faticaccia per salire con porte guaste, carrozze chiuse e con riscaldamento non funzionante e passeggeri in piedi da Piacenza, 1e classi declassate, ed altrettanto alla sera (con "linnovazione" del partire 5 minuti prima leggasi anticipo alle 18,15 del regionale da Milano Centrale per Bologna per arrivare allo stesso orario di prima, ed anche oltre ), ieri mattina 40 minuti di ritardo a catena per il solito guasto di un treno lombardo in linea, con scene da Far West per riuscire a salire nelle stazioni della bassa lodigiana (se non ci fossero stati i treni emiliani tutti a casa .).
Il 13 gennaio altri 20 minuti di ritardo (FORSE PERCHE CERA
LA NEBBIA ???) su due tra i più importanti convogli della mattina, ovvero i regionali da
Parma delle 6,48 e da Bologna delle 7,08.
A che santo ci dobbiamo rivolgere per fare funzionare la baracca ?
Dove sono i controllori del servizio che pagati dalla Regione dovrebbero verificare in
incognito che i parametri del contratto vengano rispettati ?
Cosa stiamo aspettando a mettere in mora Trenitalia, impugnare il contratto medesimo e
mettere in piedi una vera gara per il trasporto regionale ?
Sicuramente non qualcuno che con la fascia tricolore tempo fa proclamava la discesa sui
binari se le condizioni di viaggio di migliaia di piacentini pendolari non fossero
migliorate
.
Buon Anno, e se proprio potete farne a meno, alla mattina state a letto al caldo.
12 gennaio 2011
Questa mattina non ho raggiunto la stazione ferroviaria di Piacenza in orario utile per
salire sul reg. delle h.7:54,per due motivi:
1) mi sono alzato più tardi del solito;
2) grazie alla geniale decisione della giunta comunale di Piacenza, i posti auto più
vicini alla stazione stessa sono stati messi a pagamento (6 EURO AL GIORNO!!!!), per cui
ho trovato parcheggio ad un km di distanza.
N.B. i posti a pagamento, naturalmente, sono sempre assolutamente liberi, prima o poi a
palazzo Mercanti capiranno che sarebbe utile eliminare quelle righe blu..... ma chiediamo
troppo!!
Ad aggravare l'inizio della giornata, ci si è messa ovviamente anche Trenitalia con i
suoi consueti ritardi e con la disinformazione cronica: faccio riferimento al treno EScity
delle h.8:24, che è indicato sul tabellone con ritardo +15'. Come spesso capita, decido
di scrivere l'ennesima puntata del diario pendolare mettendomi in paziente attesa di
ulteriori sviluppi.
Alle 8.30 circa, viene diffuso la comunicazione che il nostro Frecciabianca arriverà con
20' di ritardo diversamente da quanto già annunciato.
Le smorfie di delusione sul volto dei pendolari diretti a Milano durano pochi minuti
perché alle 8:33 il treno viene annunciato in arrivo sul binario 3. Ci precipitiamo sul
marciapiede corrispondente, ma ecco (puntuale) la beffa quotidiana: il treno è arrivato
alle 8:40 circa ed è rimasto inspiegabilmente fermo per 4 minuti, rispettando così
precisamente i 20' di ritardo di cui sopra.
Siamo in balia della disorganizzazione più totale; nel giro di pochi minuti dobbiamo
prendere una decisione basandoci su informazioni discordanti tra loro; sarebbe più facile
viaggiare bendati e con le orecchie tappate! Il treno è arrivato a Rogoredo mantenendo
inalterati i 20 di ritardo.
Anche oggi ho raggiunto l'ufficio in mostruoso ritardo; nessun collega mi crede più
quando fornisco le solite motivazioni sulle cause della mia assenza. Grazie ancora di
cuore a Trenitalia!
Nuovo parcheggio biciclette: "chiuso per ferie" (9/1/2011)
Un cartello all'ingresso del deposito custodito delle biciclette in
stazione avvisa che lo stesso rimarrà chiuso una settimana "per festività".
Si sta verificando uno dei problemi che noi, come Associazione, avevamo previsto: avevamo
infatti già evidenziato che gli orari di apertura sono spesso incompatibili con le
esigenze di quei pendolari che lavorano su turno o nei giorni festivi.
Stiamo parlando ad esempio degli operatori di call center impegnati nei turni notturni o
delle commesse che lavorano la domenica. Fortunatamente il locale è sempre semideserto
quindi immaginiamo che i disagi causati dalla imminente chiusura saranno limitati.
Tuttavia siamo solidali con quelle persone che, pur desiderando un ricovero sicuro,
saranno costrette a parcheggiare all'aperto.
Fortunatamente per loro la delibera che prevedeva la rimozione delle biciclette
parcheggiate in Piazzale Marconi è stata sospesa, quindi potranno lasciare i loro mezzi
vicino a quelli di chi da sempre parcheggia liberamente all'aperto perchè ha rifiutato il
servizio di custodia.
Sfortunatamente per loro non potranno utilizzare i posti previsti all'inizio della
stradina adiacente Borgo Faxhall: l'area è stata recintata oramai un mese fa causa
imminente inizio lavori di installazione delle nuove rastrelliere (il Sindaco, tra
l'altro, in risposta alle polemiche le ha promesse coperte), ma ancora nulla è stato
fatto.
Potranno invece utilizzare gli 80 posti coperti di fronte al magazzino spedizioni di RFI
(accessibili da V.le S.Ambrogio, lato P.le Marconi) a patto che riescano ad individuarli:
sebbene il Comune continui a citarli quando difende le proprio posizioni, noi non li
abbiamo ancora visti.
Sperando che l'anno nuovo porti consiglio, auguriamo a tutti (pendolari e non) un felice
anno nuovo.
Lettere dai pendolari: Diario di un pendolare 14a puntata (9/1/2011)
27-12-2010 fermate straordinarie (senza avvisare
.)
E Lunedì, è il giorno più doloroso della settimana! Trenitalia lo rende
normalmente disastroso! Esco di casa convinto che nelle due settimane post-natalizie la
puntualità possa contraddistinguere i viaggi che faremo, in particolare perché alcuni
treni regionali vengono soppressi e perché il numero di pendolari diminuisce
sensibilmente per ferie ecc.
Il Nostro reg.2274 delle 7.54, parte dalla stazione di Piacenza e viaggia
spedito (è un eufemismo
) nelle campagne brinate della
Bassa; in prossimità della stazione di Codogno rallenta e dopo alcuni secondi
si ferma nella stazione stessa! Nessun avviso, nessun capotreno da apostrofare per
lennesima beffa! Nemmeno il capostazione informa gli utenti circa la
straordinaria decisione di questa mattina; naturalmente i pochi viaggiatori in
attesa sul marciapiede balzano a bordo.
Stesso rito nella stazione di Casalpusterlengo e, quindi, seconda beffa a
distanza di pochi minuti! Di questo passo arriveremo a Milano per il
brunch!?!?!
Omertà, questo è il nuovo non-comportamento messo in atto dalle geniali menti di
Trenitalia! Lasciare i poveri pendolari in balia della disinformazione e degli assurdi
stratagemmi volti a dare un colpo al cerchio e uno alla botte per illudere che
il servizio sia garantito ugualmente, anche nel periodo
vacanziero!
Il treno ha accumulato solo 4' di ritardo che sono comunque pesantissimi da
digerire, date le cause!
23-12-2010 il fine giustifica i mezzi - Diario di giovedì sera:
il Terni porta 5 minuti, salgo sul Livorno r2039 in mega ritardo (17.17) pronto al binario
6.
c'è miracolosamente una carrozza di prima, ma le porte sono già chiuse e il capotreno ci
fa salire da quella di servizio ritardando ulteriormente la partenza! E bello
illudersi di essere arrivati a Piacenza "in orario" con un treno diverso da
quello previsto: IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI! ma il "Livorno" ha accumulato 40'
di ritardoooo.
04 1 2011 fermate (nel bel mezzo del nulla)
Ogni giorno della settimana diventa doloroso grazie a Trenitalia che nella maggioranza dei
casi lo rende anche disastroso!
Esco di casa con una bella temperatura di -5°C, convinto che nelle due
settimane post-natalizie la puntualità possa contraddistinguere i viaggi che faremo, in
particolare perché alcuni treni regionali vengono soppressi e perché il numero di
pendolari diminuisce sensibilmente per ferie ecc.
Il Nostro reg.2274 delle 7.54, parte in anticipo (!!) dalla stazione di
Piacenza e viaggia spedito (è un eufemismo
) nelle campagne galavernate
della Bassa; in prossimità della stazione di Codogno rallenta e si ferma per
almeno 5 minuti! Nessun avviso, nessun capotreno da apostrofare per lennesima beffa!
Stesso rito nelle vicinanze della stazione di Casalpusterlengo e, quindi,
seconda beffa a distanza di pochi minuti! Di questo passo arriveremo a Milano per
laperitivo?!?
Come già detto nei giorni scorsi, ma non per questo mi stancherò di ripeterlo,
Omertà è il nuovo non-comportamento messo in atto dalle geniali menti di
Trenitalia! Lasciare i poveri pendolari in balia della disinformazione e dellintenso
traffico del mattino?!?!? Mi chiedo allora dove stia realmente il problema;gli
addetti ai lavori hanno a disposizione un anno di tempo per modificare
lorario e cercare di migliorarlo, ma il risultato è in costante peggioramento!
Sarà un concorso di colpa (incapacità di programmare, macchine vecchissime,
varie ed eventuali), ma alla fine, quelli che pagano (in tutti sensi) le amare conseguenze
sono sempre gli stessi (vedi pendolari). A febbraio ci daranno
unulteriore mazzata con laumento spropositato e mai giustificato degli
abbonamenti del 25/30 %. Un po di fumo negli occhi con il bonus straordinario del
10% sul prezzo dellabbonamento di dicembre 2010 (erogabile, tra laltro, con
una procedura burosaurica) e poi la sassata micidiale degli
aumenti! Grazie davvero!
Il treno ha raggiunto Lodi con 9 minuti di ritardo;
A Rogoredo ne ha accumulati 11, per dare la precedenza a Mister Frecciarossa! Oggi non
sono state diffuse nemmeno le scuse di Trenitalia con quella voce metallica
insopportabile: cè grossa crisi, bisogna risparmiare energia, quindi anche gli
altoparlanti di bordo rimangono ammutoliti; noi pendolari invece continueremo ad urlare la
nostra disperazione per le condizioni di vita allucinanti imposte da
Trenitalia!