Ancora ingiustizie in arrivo per i pendolari non catalizzati (18/6/2006)

In attesa di commentare dettagliatamente la proposta della regione Lombardia di bloccare completamente la circolazione dei veicoli non catalizzati a partire dal prossimo anno, pubblichiamo la lettera inviata al quotidiano Libertà con i commenti alla proposta di superbollo per le vetture non catalizzate.

Egr. Direttore, desidero commentare l'articolo comparso alcuni giorni fa su Libertà in cui si parlava della proposta di introdurre un superbollo per i mezzi inquinanti (veicoli meno recenti e VAN).
La scelta di punire chi inquina di più è una strada corretta a patto che valga per tutti i veicoli, considerando l’inquinamento complessivo emesso da ognuno. Mi spiego meglio, l'inquinamento prodotto da un veicolo dipende, oltre che dal tipo di veicolo, anche dal tempo di utilizzo dello stesso. Chi possiede un mezzo poco inquinante, ma lo utilizza intensivamente, può inquinare anche molto di più di chi possiede veicoli meno recenti ma li usa per brevi periodi.
Addossare la colpa ai veicoli meno recenti non è quindi sempre corretto. Sarebbe più corretto imporre a tutti i mezzi uno stesso limite di inquinanti da immettere in atmosfera entro un certo periodo di tempo. Superato tale limite ogni mezzo dovrebbe restare fermo in attesa del periodo successivo. Intendo dire un certo numero di Km al mese che si possono percorrere in funzione della vettura che si possiede. Chi vuole tenersi un veicolo più inquinante potrà percorrere, in quel periodo di tempo, meno chilometri di chi ha un mezzo più pulito, ma anche chi ha un veicolo che inquina poco non potrà inquinare senza alcun limite.

Il problema è come verificare periodicamente, o con controlli a campione, quanto il veicolo abbia effettivamente circolato. Non è cosa semplice, ma i ministri, i funzionari e i consulenti ministeriali sono pagati anche per trovare soluzioni eque ai problemi. Il contachilometri sarebbe lo strumento ideale se non fosse che i soliti furbi potrebbero manometterlo. Multe salate e il ritiro della carta di circolazione in caso di manomissione potrebbero essere un buon deterrente. Alcune assicurazioni con tariffa a chilometraggio montano sull’auto uno strumento per la misura dei Km effettivamente percorsi; quindi in qualche modo si potrebbe fare, almeno per un periodo di prova.

La scelta di aumentare i costi del bollo invece non equivale alla diretta riduzione degli inquinanti emessi, semmai può servire come lasciapassare per chi non ha problemi economici, ad esempio chi si può permettere un VAN. Nella nostra provincia poi solo un terzo dei PM10 e un quinto degli ossidi di azoto proviene dal traffico veicolare (fonte Piano provinciale di risanamento dell’Aria – dati 2004), cosa si fa contro gli altri responsabili?

Va anche precisato che la marmitta catalitica agisce principalmente contro gli inquinanti gassosi e non contro le più critiche polveri sottili. Per di più una marmitta catalitica per funzionare ha bisogno di arrivare a 300°C, ovvero il motore deve essere acceso da almeno 10-15 minuti. Chi usa il veicolo per brevi spostamenti quindi inquina allo stesso modo anche con un motore catalizzato.

Incentivare i cittadini a cambiare veicoli, in certi casi, serve solo a far spendere altri soldi, consumare altra energia per costruirne di nuovi e altrettanta per smaltire quelli vecchi, insomma creare un mercato, anch’esso fonte di inquinamento, utile forse solo alle case produttrici di veicoli.
Per questo penso che una scelta più concreta e giusta nei confronti dei cittadini sarebbe preferibile a un superbollo che colpirebbe anche chi non inquina.

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