Luglio 2007: al peggio non c'è fine, ma noi reagiamo! (23/7/2007)
In estate grazie al minor traffico viaggiatori e alla riduzione dei
treni ci si attende un miglioramento del servizio, cioè treni con ritardi inferiori
e materiale rotabile decente. Purtroppo non è così, nelle ultime settimane ci sono
state, soppressioni, raffiche di ritardi dai 20-30 minuti in su, e come sempre
condizionamenti guasti o insufficienti con i finestrini bloccati. A tutto questo si
aggiungono nuove tipologie di guasto, mai sperimentate fino ad ora, tutto merito dei nuovi
treni Vivalto, acquistati con finanziamenti pubblici. Il 12 luglio 2007 il treno Vivalto
R20431 (da Milano a Piacenza) alla stazione di Lambrate viene soppresso perché tutte le
porte sono guaste. Centinaia di persone sono rimaste bloccate all'interno del treno senza
poter nemmeno scendere per prendere i treni che arrivano dopo (R2285, R20433). Molti
riusciranno a prendere solo un terzo treno successivo che li porterà a Piacenza,
ovviamente in ritardo, alle 20.30, contro le 19.03, ora di arrivo prevista per il primo
treno. Pochi giorni dopo, sempre quel treno si guasta a pochi chilometri da PC e si ferma
alla stazione di S.Stefano Lodigiano. Uno dei macchinisti è costretto ad andare in coda
al convoglio per ripararlo, intanto l'assenza di corrente blocca la ventilazione e l'aria
carica di umidità e calore diventa presto irrespirabile. I finestrini però sono chiusi e
il capotreno, nonostante il treno si trovi in una stazione, si rifiuta di aprire le porte.
Dove siamo finiti? In mano ad una società specializzata in torture? Come se non bastasse
il giorno 19 luglio il treno R2274 (7.59 da Piacenza per Milano) si ferma oltre un'ora
fuori dalla stazione di Milano Rogoredo, all'arrivo in stazione il ritardo reale è di 82
minuti, mentre a bordo treno il monitor ne indica solo 16 e il relativo altoparlante 25.
A fronte di tutto questo al nostra Regione ha pensato bene di concedere
l'aumento delle tariffe regionali chiesto dalle ferroviarie; proprio in periodo di vacanza
nella speranza di attenuare la reazione dei pendolari. Evidentemente sono soddisfatti di
come stanno andando le cose.
Ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto tutti quei candidati che sotto elezioni ci
riempivano di volantini e promesse di spendersi in favore dei pendolari. Evidentemente
questa classe politica non ha ancora chiaro cosa significhi tutelare i diritti dei
cittadini che rappresenta.
Per reagire a tutto quello che sta succedendo la nostra associazione presenterà a breve un esposto ai Carabinieri. Lo strapotere di questi signori delle ferrovie e dei politici che li appoggiano lo fermiamo a colpi di denunce e dato che ora non siamo più soli, prima o poi anche loro dovranno imparare a confrontarsi con chi subisce i loro disservizi e le loro infinite inefficienze.
Invitiamo i politici che intendono sostenere la nostra causa (ovvero quelli che non hanno la smania di piazzare i propri accoliti sulle poltrone di comando e quelli che vogliono conoscere i problemi direttamente dalle persone e non farseli raccontare da chi può avere un conflitto di interessi) a non far calare il silenzio sulla nostra condizione, e contrastare quegli amministratori che con il loro operato o il loro silenzio, sostengono nei fatti le inaccettabili scelte compiute dalle ferrovie.