ICplus 565: Porte bloccate per 40 minuti (24/11/2008)
14 novembre 2008, sto rientrando a Piacenza dopo unintensa giornata di lavoro. A Milano centrale salgo sul treno ICplus 565 in partenza alle 19.10 per Ancona Il viaggio è ovviamente in piedi visto che la maggioranza dei posti sono prenotati e quei pochi senza prenotazione sono già occupati. Il treno dovrebbe arrivare a Piacenza alle 19.51, ma come sempre arriviamo alle 20. Cinquanta minuti per 72 km senza fermate intermedie sono davvero tanti, se si considera che quel treno potrebbe viaggiare a 200 km/h. Pazienza, è venerdì e siamo arrivati a casa. Molti passeggeri sono con me in fila per scendere, ma presto ci accorgiamo che tutte le porte sono bloccate. Dopo 5 pressati davanti alla porta ancora chiusa, senza alcuna possibilità di fuga, latmosfera si fa pesante e comincia il nervosismo. Dalloblò si intravede una persona che guarda impotente noi chiusi dentro. Passano altri 5 e ancora niente. Poco dopo arriva la voce che in testa la capotreno è riuscita ad aprire una porta. Una fiumana di passeggeri si dirige verso quellunico varco. Il problema però non si esaurisce. Ci sono ancora viaggiatori intrappolati nelle carrozze più lontane che non hanno saputo delluscita di fortuna. I due controllori ora cercano di aprire le porte dallesterno, tirano leve che scaricano aria compressa, ma le porte non si aprono. Alla fine con un po di forza bruta qualche porta viene sbloccata e anche gli ultimi passeggeri possono scendere. Le porte comunque non sono ancora tutte funzionanti.
I controllori parlano tra di loro e concitatamente al telefono con gli
specialisti del treno: Prova col P2
con quello deve funzionare per forza!
, ma nemmeno quel comando sblocca le porte che continuano a non volersi aprire o
richiudere correttamente. Dopo oltre 20 dalla fermata si trova, forse, una
soluzione: ci deve essere un nottolino girato male che blocca i comandi,
dicono i controllori. Il nottolino è quel dado di forma quadrata che viene girato con
lapposita chiave per comandare lapertura. Bisogna verificare tutte le porte,
anche quelle dal lato opposto alla discesa. Per le 10 carrozze del treno fa un totale di
40 porte! Loperazione richiede svariati minuti. Sono le 20.35 e
dallaltoparlante nessuno ha ancora informato i passeggeri che alcuni di loro
avrebbero potuto prendere uno dei due regionali che nel frattempo hanno superato
lIntercity fermo. Non cè ancora la certezza che tutto funzioni, così prima
di partire la capotreno dice al macchinista di tenersi pronto per una fermata rapida nel
caso in cui le porte non si chiudessero. Il treno parte alle 20.39, con 48 di
ritardo. Per fortuna le porte si chiudono correttamente e mentre il treno si allontana
noto che 8 delle 10 carrozze hanno pure il display sul fianco che non funziona. In
stazione i tabelloni indicano che, oltre allAncona, forse per simpatia, anche
lIC plus 568 per Milano e per lEurostar 9754 per Torino viaggiano con 50
di ritardo.
Riconosciuto tutto limpegno del personale viaggiante e dei macchinisti di quel
treno, mi restano alcune domande. Comè possibile che un treno di ultima generazione
possa tener intrappolati per tanto tempo centinaia di viaggiatori? Cosa sarebbe successo
in caso di emergenza? Come può un inconveniente così banale fermare un treno per
40? Quanto sarà costato lappalto per la progettazione di quel sistema di
chiusura? Chi lavrà progettato? Ai lettori lardua sentenza.