Lunedì 31 maggio 2004 nel tardo pomeriggio, è stato impossibile
tornare da Milano a Piacenza. Il treno IR 2135 (17.25 da Milano Centrale) è arrivato alla
stazione di Milano Lambrate con mezzora di ritardo. Mezzora per percorrere i 4
chilometri dalla stazione di partenza! Eccezionale le FS hanno toccato la velocità di 8
Km/h, peggio che andare a piedi. Il treno poi riparte, fa 10 metri e si ferma di nuovo,
nessuno capisce il perché, solo dopo mezzora gli altoparlanti annunciano che il
treno è soppresso, ci voleva tanto? E la fine del mese, è tempo di valutazione dei
ritardi e di calcolo delle penali. Come avviene sistematicamente a fine mese le FS
preferiscono sopprimere i treni piuttosto che pagare le penali per il ritardo. Ci
piacerebbe sapere a quanto ammonta la penale che le ferrovie pagheranno alla regione
Emilia per la soppressione dellIR2135 del 31 maggio 2004. Per colpa di questo
disservizio un migliaio di persone ha viaggiato con 90 minuti di ritardo, chi le
rimborserà? Da mesi continuiamo a dire alla regione che lattuale contratto di
servizio consente questo assurdo escamotage, ma ci sentiamo rispondere che è solo una
nostra invenzione. Probabilmente non gliene importa un gran che visto che loro sui nostri
treni non ci verranno mai.
Il treno successivo è lIR2137 (18.00 da Milano Centrale), anche lui ovviamente è
in ritardo; arriverà a Piacenza con quasi unora di ritardo. Idem per gli altri
locali in quella fascia oraria, il R20431 oltre al ritardo dovrà effettuare tutte le
fermate per coprire il servizio del R20429 che, già a Lambrate, ovvero a pochi chilometri
dalla partenza, è annunciato con mezzora di ritardo.
Ovviamente tutto ciò non è un evento eccezionale ma la regola.
Martedì infatti si replica, il R20433 (18.25 da Centrale) arriva a Piacenza con oltre 30
minuti di ritardo facendosi continuamente da parte per lasciar passare treni Eurostar,
Intercity e altri treni lombardi. Anche lIR2139 (18.50 da Milano) ha la sua brava
mezzora di ritardo.
Mercoledì per fortuna è la festa della repubblica e si resta a casa.
Giovedì riprende tutto come prima, LIR2137 (18.00 da Milano Centrale) arriva a Piacenza con 40 minuti di ritardo.
Venerdì si chiude in bellezza con lIR2039 (17.05 da Milano Centrale) che viaggia con 75 minuti di ritardo e lIR2137 bissa i successi dei giorni scorsi con altri 30 minuti di ritardo. Ovviamente gli annunci in stazione non esistono, capita così di restare in stazione a Lambrate anche mezzora dopo il previsto arrivo del treno senza sapere se e quando quel treno arriverà.
Arriva lunedì 7 giugno e le cose non cambiano, l'IR2137 si ferma a
metà strada con i freni bloccati che fumano come se ci fosse un incendio. I finestrini
sono aperti (senza aria condizionata non si può fare altro) e le carrozze si riempiono
dell'odore acre di freni bruciati. Molti cominciano a tossire. Non si tratterà mica di
polvere di ferodo, il materiale usato in passato per i freni. Era costituito da amianto e
come tutti ben sappiamo l'amianto è fortemente cancerogeno soprattutto se inalato.
Qualcuno ci sa rispondere?
Beh alla fine anche oggi l'IR2137 è arrivato a Piacenza con quasi 30 minuti di ritardo.
Fino a quando continueremo a sopportare tutto questo?
Di fronte a questo disastro la regione Emilia (che probabilmente non conosce nemmeno
lentità dello sfacelo del servizio ferroviario, perché le informazioni le prende
direttamente dagli amici di trenitalia) ci viene a dire che con le nuove modifiche al
contratto di servizio sarà possibile (ma non si sa da quando) controllare 4 treni sulla
tratta Piacenza - Milano e altrettanti sulla Piacenza Parma. Non uno di più però
perché, poverina, la dirigenza di Trenitalia sta attraversando un brutto periodo e non
possiamo chiedergli troppi sforzi a fronte dei 120 miliardi di lire che gli diamo ogni
anno.
Per la Regione Emilia poi, mettere sotto controllo 4 treni significa
tollerare comunque un ritardo di 10 minuti (teorici) allarrivo a Piacenza che
equivalgono a 13 minuti reali se si considera che le FS considerano il treno arrivato, non
quando i passeggeri possono scendere, ma quando diventa verde il semaforo che consente al
treno di entrare in stazione! Per noi tollerare 13 minuti di ritardo su 50 di tragitto
sembra non voler controllare un bel nulla. Ci dicono però che in caso di superamento di
quel ritardo le penali saranno salatissime (ma quanto si intenda per
salatissime nessuno ce lo dice). Quei 4 treni inoltre dovranno garantire un numero di
carrozze pari al 90% di quello previsto da contratto. Vuol dire che se un treno di 10
carrozze ne ha solo 9 va bene lo stesso. Prima di questo nuovo contratto se aveva 9
carrozze ci potevamo lamentare, ora ci verrà detto che va bene così. Ma quel che è
peggio è che, per i treni che non ricadono nel paniere dei 4 controllati
(ovvero per la maggioranza), non sembra essere prevista alcuna sanzione sul numero di
carrozze. Quei treni potrebbero viaggiare anche con metà delle carrozze (come già
avviene) e le ferrovie non pagheranno neanche una lira di penale.
Non cè che dire, è davvero un bel miglioramento del contratto.
Il fatto è che nessuno di chi comanda (regione, agenzia per la mobilità, dirigenza FS)
conosce i reali disagi di noi pendolari. Tutti amano starsene seduti dietro una scrivania,
a disquisire sui problemi e prendere decisioni senza sapere concretamente di cosa stanno
parlando e senza conoscere i disastri che provocano alcune loro scelte. Da anni chiediamo
che i dirigenti vengano fatti viaggiare per constatare nel dettaglio le miriadi di
problemi esistenti, ma tutti se ne guardano bene dal farlo.
Lunica risposta che a questo punto possiamo dare noi pendolari è quella di chiedere
a gran voce, in ogni sede e con ogni mezzo lecito, che la classe dirigente responsabile di
tutti i disservizi da noi subiti quotidianamente, venga immediatamente rimossa dal proprio
incarico e sostituita con persone capaci, competenti e svincolate da qualsiasi forma di
lottizzazione o sudditanza politica.
Insisteremo nel chiedere tutto questo fintanto che qualcuno non ci darà ascolto.