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PROPOSTE CULTURALI DEL PROF. LUIGI SCLAPARI

PER IL COMUNE DI MONTEBELLO JONICO

 

Il Prof. Luigi Sclapari ha elaborato un programma culturale per gli anni 1999 – 2004

Finalmente, per la prima volta, viene stilato per il Comune di Montebello Jonico un programma culturale organico che mira alla definizione di una politica culturale comunale che dia lustro e prestigio al nostro Comune. Le 29 proposte lanciate dal Prof. Sclapari (alcune di esse già realizzate dall’Amministrazione precedente) altre inedite, sono state inviate al Primo Cittadino avv. Loris Nisi e alla Associazione "Il Lume", da tempo sensibile alle proposte che mirano alla valorizzazione del patrimonio culturale montebellese, e per grandi linee esse dovrebbero svilupparsi su tre direttrici.

1. Promuovere il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico – culturale, ed in particolare quello architettonicourbanistico, etnografico, religioso; artistico,

2. Promuovere la cultura e il lavoro ad ogni livello;

3 Promuovere ricerche culturali sul territorio e pubblicazioni.

Il primo punto comprende 21 proposte. Esse riguardano:

A) IL PALIO DELLA FUGA, la rievocazione storica del rapimento a scopo di matrimonio (a fuitina) del barone di Montebello Bernardino Abenavoli con Antonia Alberti di Pentadattilo. Questo progetto prevede una sfilata storica con figuranti in costume d’epoca (sec. XVII) per le vie di Montebello ed una competizione equestre da Montebello a Pentadattilo, via fiumara, e ritorno, per simulare il rapimento della marchesina. Come premio al vincitore, un assegno in denaro e un trofeo (scultura in argento o bronzo, raffigurante i due fuggitivi, uomo e donna su di un cavallo e l’immagine di Pentadattilo sullo sfondo). Finalità del progetto è unire il Comune, composto da realtà frazionali geotopograficamente distanti e tra loro diverse per motivi socio–economici; rinverdire le radici storico–culturali di Montebello, legare le sorti storico–culturali e turistiche dei due borghi, creare un’attrazione turistico–culturale che dia prestigio a livello regionale e nazionale al nostro Comune.

B) LA FESTA DELLA DORMIZIONE DELLA MADRE DI DIO (KIMISIS THIS THEOTOCU) E DELLA PRESENTAZIONE O DELL’ISODIA, che viene celebrata il 14 ed il 15 Agosto di ogni anno a Montebello (unica del suo genere in Italia). Essa, a mezzo tra Oriente e Occidente, commemora la "Dormizione" (morte) della Madonna, una commemorazione liturgica che ha luogo esclusivamente presso i cristiano-cattolici di rito greco orientale, (altro tassello della grecanicità di Montebello. Da sempre, secondo gli anziani del paese, la commemorazione della Morte della Madonna (Kimisis) era preceduta da una pretesta di ben 15 giorni di preghiera davanti al dipinto della Vergine al cimitero, nel tempo ridottasi poi a un novenario, ed ora, per la forte diminuzione demografica, resistente ancora, ma in chiesa fino alla vigilia della festa. La sera del 14 agosto, infatti, il dipinto della Kimisis viene portato con mesta processione al locale cimitero dove è deposto per tutta la notte (morte della Madonna), per essere ricondotto festosamente il giorno successivo (Assunzione di Maria) nella chiesa Protopapale dell’Isodia (Presentazione) di Montebello;

C) LA CELEBRAZIONE DELLA DIVINA LITURGIA DI S. GIOVANNI CRISOSTOMO (S. MESSA IN RITO GRECO). Al termine della processione della Kimisis (Dormizione) di Maria il 15 Agosto di ogni anno viene concelebrata a Montebello la S. Messa in rito greco dall’Arciprete Parroco e da un Protopapa di quel rito. E’ una tradizione da conservare perché rinverdisce la nostra cultura religiosa di rito greco che ha caratterizzato la comunità cristiana montebellese fino al secolo XVIII inoltrato; favorisce la formazione di una coscienza storica del proprio passato, consente di avvicinare, in un’ottica ecumenica, il mondo cattolico occidentale di rito latino a quello orientale di rito greco; infine fa della liturgia in rito greco del 15 agosto montebellese, un appuntamento liturgico stabile di richiamo regionale per quanti tale rito seguono. Alla festa della Dormizione del 15 agosto si potrebbe aggiungere un’altra festa: La Presentazione di Maria al Tempio, 21 novembre, cui è dedicata la Chiesa Protopapale di Montebello, facendo così di quella data annuale, la festa della Dedicazione della Chiesa Protopapale, che è pure Chiesa Madre o Primaziale, per avere generato le altre Chiese di Saline, Fossato, S. Elia, Masella, Molaro e Mastropietro.

D) IL GEMELLAGGIO CULTURAL-RELIGIOSO CON GALLICIANO’, in quanto l’affinità religiosa e culturale, ma purtroppo non quella linguistica, con Gallicianò è palese per il rito greco che accomuna i due centri ed ora anche la festa della Dormizione della Madre di Dio, che a Gallicianò è stata esportata.

E) IL GEMELLAGGIO CULTURAL-RELIGIOSO CON L’ISOLA GRECA DI TINOS, in quanto, a dispetto della lontananza geografica, quest’Isola è molto più vicina a Montebello di quanto si possa pensare, e ciò per motivi culturali e religiosi: in entrambi i luoghi, infatti, ogni anno si celebra la festa della Dormizione della Madre di Dio, le due uniche comunità cristiane, dell’Occidente cattolico, in cui si commemora la morte della Madonna, un tabù per il mondo cattolico Occidentale! La celebrazione liturgica dell’Isoletta del Mare Egeo, tra Europa ed Asia, è in tutto uguale a quella di Montebello, eccezion fatta del quindicinario di prefesta, da noi caduto in disuso, per l’eccessivo assottigliarsi della locale popolazione.

F) L’INVITO AI MONACI GRECI DEL MONTE ATHOS. Sarebbe auspicabile, per la concelebrazione con Don Pietro Polimeni in rito greco della S. Messa del 15 agosto 2000, che si invitassero i monaci di rito greco del Monte Athos al Fine di iniziare il terzo millennio all’insegna della valorizzazione della nostra religiosità e della nostra cultura sotto gli auspici della Madre di Dio, Dormiente ed Assunta in cielo.

G) L’EREZIONE DI CHIESETTE A PROTEZIONE DEI RUDERI BIZANTINI DI S. ANASTASIO E DI S. GIOVANNI A FOSSATO. In virtù della segnalazione che il Prof. Sclapari fece a suo tempo al Comune di Montebello e recepita dalla Sovraintendenza per i Beni Culturali, sui ruderi bizantini di S. Anastasio è sceso il vincolo di protezione del Ministero dei Beni Culturali. Pertanto sarebbe opportuno salvaguardare quel prezioso bene culturale, con la costruzione di una chiesetta che inglobi i ruderi e quel che è rimasto dei due preziosi affreschi. Questa costruzione è necessaria al fine di scongiurare l’ipotesi del distacco degli affreschi, così come sottolineato dalla Dott.ssa Sorrenti della Sovraintendenza nella sua relazione storico artistica del 23/11/1996. Analoga operazione di recupero e conservazione dovrebbe essere fatta per i ruderi della chiesetta bizantina (sec. XI-XII) di S. Giovanni, sopra Fossato, prima che l’incuria degli uomini, ancor più che l’inclemenza del tempo, cancelli le preziose vestigia della civiltà bizantina.

H) PROTEZIONE DELLA CAMERA TOMBALE, NEI RUDERI DELLA CHIESA DI S. MARIA DELLE GRAZIE DI MONTEBELLO. E’ necessario sollecitare l’intervento della Sovraintendenza dei Beni Culturali al fine di imporre dei vincoli di rispetto a protezione della camera tombale con volta a botte e contenente nicchie antropomorfe per cadaveri seduti (sec. XV-XVI), ruderi che raccontano tanta storia del paese ancora non scritta.

I) SALVAGUARDIA DEI RUDERI DEL CASTELLO BARONALE ABENAVOLI (SEC. XV-XVII). E’ urgente l’opera di salvaguardia dei resti del castello baronale Abenavoli del Franco di Montebello, sui cui ruderi è stato costruito il locale cimitero nel 1843. Nel frattempo si dovrebbe procedere alla pulizia annuale dei muri mediante l’intervento della Forestale e installare paline e targhe di segnalazione, così il visitatore può vedere i resti del castello dove Antonia Alberti fu condotta dopo la fuga d’amore.

L) AQUISIZIONE DEL PALAZZO BARONALE PIROMALLO. Questa è una costruzione signorile di fine secolo XIX, fatta costruire dal Conte Giacomo Maria Piromallo, dei Duchi di Capracotta e Barone di Montebello, sulla superficie in cui prima insistevano basse e modeste abitazioni popolari e dal Barone acquistate prima di divenire Sindaco di Montebello. Passata per acquisto (1947) nelle mani del fu Cuzzucoli Sebastiano Albino, che l’abitò fino agli anni settanta, da questi passò poi al nipote Natale Cozzucoli, per lascito testamentario. L’imponente costruzione patrizia versa in stato di abbandono e degrado, e se il Comune non interverrà a salvarla con un suo piano di Acquisto e restauro, piano minuziosamente elaborato dal Prof. Sclapari, ed in mano al Comune. La Sovraintendenza per i Beni Culturali finanzierebbe il restauro qualora venisse emanato il decreto di vincolo come bene storico-architettonico d’interesse pubblico.

M) VINCOLI URBANISTICI PROTETTIVI PER IL CENTRO STORICO DI MONTEBELLO JONICO. E’ conveniente pure l’adeguamento della toponomastica montebellese alla sua storia al fine di creare, anche attraverso nuovi nomi delle vie, un itinerario che ricalchi le sue vicende passate.

O) STELE DI SAN NICOLA. Nel Comune non esistono pubblicazioni su Montebello, né targhe o steli che indicano avvenimenti di storia locale. Di conseguenza è necessario apporre delle steli là dove si è registrato un avvenimento di interesse storico per il paese, e la piazzetta di S. Nicola in Montebello ne ha viste di cose ed è giusto che le racconti ai suoi abitanti, ai turisti e ai posteri.

P) TARGHE CIMITERIALI. Esse sono state pensate dal Prof. Sclapari al fine di dotare ogni cimitero di quel minimo di notizie storiche inerenti le prime sepolture, l’anno in cui le singole necropoli cristiane sono state costruite e una piccola riflessione per il cristiano che entra in visita in quel luogo di mesti ricordi e di dolore. Le lapidi contenenti espressioni di natura riflessiva, possono essere apposte all’esterno, mentre le altre all’interno, ma in un punto ben visibile; di quelle interne è offerta pure la versione integrale il lingua latina.

Q) CELEBRAZIONE DI LUDOVICO ABENAVOLI. E’ stato uno dei tredici della Disfida di Barletta (13 – 2 - 1503) e primo Barone di Montebello (1507) e per onorarne adeguatamente la memoria il Prof. Sclapari suggerisce, oltre un convegno ad hoc, pure la dedicazione di una via e di un monumento equestre e di una stele artistica in pregevole pietra di Capo d’Armi, che ricordi agli abitanti residenti e alla posterità la sua impresa storica di Barletta. Se c’è la volontà politica di onorare la memoria di questo personaggio storico, il Prof. Sclapari invierà i testi per l’iscrizione già pronti, suggerendo, come luogo del monumento/stele, un angolo di quel largo dirimpetto al Municipio di Montebello, dove si situa abitualmente il palco per le feste locali estive.

R) REALIZZAZIONE DEL MUSEO CIVICO DELLA CIVILTA’ CONTADINA che dovrebbe contenere la memoria di quel mondo, mediante un’ampia raccolta di strumenti agricoli, oggettistica varia e ricostruzione fedele di ambienti della vita quotidiana e di quant’altro relativo alla civiltà contadina, divisi per sezioni:

L’ideale sarebbe quello di poter realizzare il museo in un unico sito, in modo da potere offrire agli studenti ed ai turisti una visione il più possibile organica ed esaustiva di quel mondo. Per esempio, l’acquisto del frantoio prossimo ai ruderi di S. Anastasio, sarebbe quanto mai opportuno, poiché si unirebbero in un solo punto, due opportunità didattiche di visita: quella storico-artistica, religiosa ed architettonica e quella sociale ed economica-produttiva.

S) COSTRUZIONE DEL PONTE MONTEBELLO – PENTIDATTILO. Questa importante realizzazione sarebbe auspicabile coinvolgendo la Provincia e col il minimo impatto ambientale, nel punto più stretto del greto della Fiumara S. Elia, al fine di consentire una più facile e celere accessibilità a Montebello pure da Pentidattilo (si abbrevierebbe la strada di almeno dieci Km!), dove vedere pure i luoghi interessati dalla seconda della narrazione dello sterminio degli Alberti di Pentidattilo, il matrimonio di Bernardino Abenavoli con Antonia Alberti e i ruderi del castello baronale di Montebello. Tuttavia, se adeguatamente pubblicizzati e segnalati, si potrebbero vedere pure la camera tombale della Chiesa di S. Maria delle Grazie, i ruderi con affreschi bizantini di S. Anastasio e quelli di S. Giovanni sopra Fossato il Palazzo Piromallo di Fossato, La Chiesa dell’Annunziata.

T) L'AFFISSIONE DI TARGHE E DI PALINE SEGNALETICHE TURISTICHE. E' utile che siano pubblicizzate le poche opere d'arte presenti nel comune di Montebello Jonico. A tal fine, si possono affiancare ai pezzi d'arte delle targhe ed apporre all'esterno delle opere architettoniche delle paline segnaletiche turistiche, come ad esempio a Fossato la Chiesa S. Maria del Buon Consiglio (1772). Affreschi laterali e mosaico absidale di Dio Pantacratore (XX secolo), la Torre sita nel Rione Pomponia, S. Giovanni sopra Fossato, i ruderi della chiesetta bizantina ( sec. X-XI), il santuario della Madonna di Lungia (mt. 900 s.l.m.). A Montebello la Chiesa Protopapale di S. Maria della Presentazione, Statua della Madonna col Bambino della Presentazione di A. Gagini (sec. XVI), la Kimisis olio su tela (sec. XIX). L'antica acquasantiera marmorea con arme del donatore (sec. XVIII). Stemma gentilizio marmoreo dei conti Piromallo Capece Piscicelli. Affreschi in ruderi della chiesetta bizantina di S. Anastasio, Palazzo baronale Piromallo, (sec. XIX), I ruderi del castello baronale Abenavoli (sec. XV - XVII), Iruderi della Chiesa S. Maria delle grazie (sec. XVI). A Masella: SS. Cosma e Damiano, edicola rurale sulla mulattiera Montebello - Saline. A S. Elia Chiesa S. Maria del Rosario, eretta nel 1895 dal conte G. M. Piromallo.

U) LA CREAZIONE DI UN ITINERARIO TURISTICO, STORICO-CULTURALE. Al fine di potere valorizzare quanto di storico e artistico insiste sul territorio comunale montebellese, sarebbe utile creare degli itinerari Turistico - Culturali e Didattici. Questi percorsi verranno illustrati da competenti operatori di servizi turistico - culturali (guide). Per la buona riuscita di quest’operazione turistico – culturale è necessario non sganciare Montebello da Pentadattilo, poiché, da sempre, i due luoghi sono stati uniti dalla fiumara corrente tra essi e per contrastare l’invasione dal mare dei Saraceni. Immaginando l’esistenza del ponte tra Pentadattilo e Montebello, un possibile itinerario storico – artistico e naturalistico, per un turismo scolastico e di diporto, potrebbe essere Saline, la Chiesa del SS. Salvatore (1877), Villa Rognetta, antico frantoio Barbaro, S. Elia Chiesa della Madonna del Rosario e corti baronali, escursioni al santuario della Madonna di Lungia con omonima area di picnic nella zona dei Campi sopra Fossato e servita da comoda strada asfaltata e cementata.

V) ORGANIZZAZIONE DI CONVEGNI STORICO – CULTURALI. Si possono prevedere convegni e/o conferenze, animati da studiosi di prestigio a livello locale e regionale sulla cultura grecanica e sulle testimonianze storico-architettoniche e artistiche, ancora ben visibili sul territorio comunale, da recuperare e salvaguardare. Si possono allestire mostre sull’artigianato locale antico e moderno, esporre telai ed altri strumenti di lavoro, utili a rinverdire la memoria di come si lavorava un tempo.

Z) L’INCLUSIONE DI MONTEBELLO NELL’AREA GRECANICA. Da attenti e rigorosi studi finora condotti, si può affermare che la Terra di Montebello ha sempre fatto parte della più vasta “area grecanica” della Calabria australe, versante jonico-reggino, che però ufficialmente racchiude i comprensori di Bova, Roghudi, Roccaforte e Gallicianò, con l’esclusione di Montebello. Questa esclusione è antistorica e urta contro l’evidenza delle fonti documentali. Innanzitutto il Vicariato di Montebello era una delle sedi protopapali più vivaci appartenente alla cosiddetta “Diocesi greca” di Reggio, unitamente alle quattro Terre di rito greco: Pentadattilo, S. Lorenzo, Motta S. Giovanni e S. Agata. Inoltre è opportuno fare chiarezza sui termini di uso corrente: “greco di Calabria, grecanico, ellenofono”, per meglio puntualizzare la posizione di Montebello. Mutuando queste definizioni dal Prof. D. Minuto, si ha che: con la prima espressione “greco di Calabria” si suole indicare una condizione comune a tutti coloro che sono continuatori, in vario modo, della cultura bizantina, e perciò comune a buona parte dei calabresi montebellese compresi. Col secondo termine, “grecanico”, si suole indicare comunemente quella civiltà, che è poi l’insieme di fatti culturali, sociali e religiosi, usi e costumi, caratterizzante una particolare tradizione della Calabria greca, ed anche in questo caso Montebello vi entra a pieno titolo. Se, infine, per “ellenofoni” intendiamo tutti i parlanti lo stesso codice linguistico: il grecanico, nelle comunicazioni sociali quotidiane, allora sono poche le persone e gli abitanti di Montebello ne sono esclusi.

Il secondo punto comprende sette proposte, esse riguardano:

1- LA COSTITUZIONE DELL’ASSOCIAZIONE DI OPERATORI SI SERVIZI TURISTICI E CULTURALI (GUIDE TURISTICHE). E’ un nuovo modo di inventarsi un lavoro, creando nuove figure di specialisti non dipendenti comunali, né mussali, ma dando vita a nuovi professionisti laureati, quindi di cultura medio/alta, uniti in cooperativa o associazione no profit, che organizzeranno visite guidate. Dopo un corso di formazione semestrale gratuito per giovani non occupati, organizzato dal Comune e finanziato dal Fondo Sociale Europeo/Regione Calabria/Ministero del Lavoro, essi immetteranno sul mercato il loro servizio specializzato e la loro fonte di reddito sarà costituita dalle scolaresche, dagli altri visitatori opportunamente sollecitati da una campagna promozionale che raggiunga capillarmente il territorio comunale e regionale.

2- ASSEGNAZIONE DELL’ONORIFICENZA CIVICA “COLLE TURRITO”. La denominazione di questo riconoscimento è suggerito dallo stemma comunale riproducente un colle roccioso sormontato da due torri, una maggiore ed una minore sovrapposte.

L’importante riconoscimento può essere assegnato annualmente a cittadini montebellese residenti e non, o di adozione che hanno illustrato il Comune per meriti particolari acquisti in campo sociale, scientifico, artistico, letterario e religioso.

3- ASSEGNAZIONE DI UNA BORSA DI STUDIO COMUNALE. E’ pensata per incoraggiare ricerche storiche ed etnografiche sul territorio, per produrre opere figurative originali (ceramica, marmo,legno), fotografiche e scritture creative in prosa ed in versi in lingua nazionale o locale.

4- REALIZZAZIONE DI CINEFORUM, la cui attività dovrà essere gestita dalla commissione di cultura, o dalla biblioteca civica, o da altra associazione operante sul territorio comunale che dovrà prevedere un ciclo di filmografia didattica che apra diverse prospettive di conoscenza: lettura della storia attraverso il cinema.

5- ORGANIZZAZIONE DI CONFERENZE PER STUDENTI MATURANDI E CITTADINANZA. Previa contrattazione del mondo universitario e non, offrire annualmente agli alunni giunti a fine corso di studi d’ordine superiore, l’opportunità di fruire di un ciclo di conferenze e/o diapoconferenze didattiche su periodi, tematiche e autori inerenti il mondo letterario e storico di fine sec. XIX e XX. Sarebbe auspicabile anche l’organizzazione di conferenze e convegni a più voci e pubblici dibattiti, per tutta la cittadinanza, su tematiche emergenti e di portata nazionale ed europea.

6- APERTURA DI UNO SPORTELLO COMUNALE PER I GIOVANI (INFORMAGIOVANI).Essa ha lo scopo di fare consultare gratuitamente i giornali che bandiscono concorsi nella pubblica Amministrazione, informare i giovani sulle norme legislative che regolano il mondo del lavoro giovanile, dare informazioni sul servizio militare, ed in alternativa sul servizio civile sostitutivo, dare informazioni sui finanziamenti regionali, nazionali ed europei diretti all’imprenditorialità giovanile.

7- RAPPRESENTAZIONE DELL’OPERA TEATRALE “LA FUGA, OVVERO LA TRAGEDIA DEGLI ALBERTI DI PENTIDATTILO. Il Prof. Sclapari, ha recuperato in forma teatrale l’episodio del rapimento, a scopo di matrimonio, della Marchesina Atonia Alberti da parte del Barone di Montebello, nonché l’eccidio degli Alberti di Pentadattilo perpetrato da Bernardino Abenavoli. Il teatro come divertimento, ma pure come cultura sempre meno elitaria e sempre più popolare, teatro con funzione pedagogica in quanto capace di veicolare messaggi con forte valore storico, civile, etico, religioso.

Il terzo ed ultimo punto comprende una sola proposta:

A) LA STORIA DI MONTEBELLO JONICO. L’intento di realizzare una compiuta storia di Montebello dalle origini all’Unità d’Italia, era già stata avviata dall’Amministrazione precedente. Si tratta quindi di riprendere questo progetto culturale, per verificare oggi, la volontà politica dell’attuale Amministrazione e perciò la reale fattibilità, le scadenze ed i costi. L’obiettivo è dotare il nostro Comune di una sua storia compiuta, frutto di rigorose ed attente ricerche, da consegnare alla memoria delle generazioni presenti e future, nonché al patrimonio librario regionale e nazionale.