Tutto
è iniziato leggendo lo speciale "Itinerari italiani" 2002 di Motociclismo,
a pag. 36 c'è un bellissimo racconto riguardo alla possibilità
di percorrere suggestive strade sterrate costruite su ordine del
Generale Cadorna prima della Grande Guerra, quando si temeva che
la Germania potesse invadere l'Italia passando dalla neutrale
Svizzera.
Avevo gia in mente di andare da quelle parti per scalare la vetta
del Mottarone, una montagna di per se stessa non particolarmente
attraente, ma capace di dare la vista a 360 gradi su un panorama
unico: dal Monte Rosa alle alpi svizzere, compresi ben 7 laghi!
Quindi
1+1 fa 2 e in un attimo ero gia con le cartine in mano per programmare
itinerario, pernottamenti e luoghi da visitare, perché una girata
sul Lago Maggiore è una vera e propria vacanza, quanto segue è
il risultato di un weekend allungato all'intero venerdì, passato
insieme a mia moglie e alla mia fida aprilia Pegaso cube in uno
dei luoghi più suggestivi d'Italia.
Siamo
partiti da Livorno alle 8.30 del venerdì, una bella giornata di
fine agosto, come poche ne abbiamo avute questo anno, la nostra
meta è Verbania dove abbiamo fissato una camera all'Hotel Belvedere
di Pallanza, ce la prendiamo comoda, con frequenti soste nelle
are di servizio poco affollate in quanto ormai i vacanzieri sono
gia tutti sui propri luoghi di villeggiatura, arriviamo nel primo
pomeriggio.
Lasciamo
i bagagli in albergo e dopo una doccia rinfrescante risiamo in
moto per percorrere il lungo lago, ci fermiamo a Stresa, una città
bellissima, dove si respira un'aria di tranquillità tipica dei
laghi del nord e gli eventi che l'hanno coinvolta nei libri di
storia ci passano davanti osservando gli alberghi a 5 stelle -
lusso curati in una maniera quasi maniacale, stupendi giardini,
sculture in metallo e marmo arricchiscono la vista dell'acqua
chiara e trasparente del Lago Maggiore, uno dei pochi dove si
può fare il bagno quasi non rendendosi conto di essere in un lago
invece che in mare.
Ritorniamo a Pallanza e ci fermiamo a mangiare in una osteria
affacciata sul lago, nell'attesa dell'ottima cena studiamo la
cartina dettagliata 1:50.000 comprata sul posto, grazie alla quale
riusciamo a identificare con esattezza gli sterrati proposti sulla
rivista, quindi a letto presto pronti per l' avventura del giorno
dopo.
Anche il sabato ci accoglie una bellissima giornata estiva, con
un po' di foschia che andrà però poi diradandosi nel corso della
giornata, montiamo in moto questa volta scarica di bagagli, con
noi un cannocchiale e la fotocamera, raggiungere il primo sterrato
è molto semplice, seguiamo la segnaletica per Intra, Premeno,
Pian Cavallo, la strada sale rapidamente, diventa stretta con
numerosi tornanti, una vera goduria con la moto, la vista poi
sul lago è spettacolare e dobbiamo stare attenti per non distrarci,
sempre su asfalto arriviamo al complesso dell'ospedale auxologico
(destinato alla cura delle persone obese), attenzione: appena
superato il parcheggio, sulla destra si apre una strada sterrata
da imboccare con prudenza e a bassa velocità in quanto viene abitualmente
percorsa a piedi dai degenti dell'ospedale.
Dopo
un primo tratto nel bosco la strada si apre a strapiombo e senza
alcuna protezione con vista lago, correndo a mezza costa tra alpeggi
e paesaggi di montagna si arriva al Monte Morissolo, qui dobbiamo
lasciare la moto in corrispondenza di una galleria chiusa posticciamente
con dei mattoni parzialmente asportati, dal foro si può vedere
la luce sbucare dalla parte opposta, anche questa era una delle
ardite opere volute dal Generale Cadorna, a piedi con un breve
sentiero (10 minuti) si può raggiungere la vetta e quindi il belvedere,
andateci perché il panorama e imperdibile!
Ritorniamo
indietro dalla stessa strada, alla fine ritroviamo di nuovo l'
asfalto e giriamo a destra (quindi in direzione opposta di quando
siamo venuti dall'ospedale) seguendo la segnaletica per Colle
e Agriturismo "Alpe Archia", siamo a circa 1250m di altitudine,
in corrispondenza di un bivio seguiamo il cartello giallo per
Alpe Archia e dopo breve ritroviamo lo sterrato, attenzione perché
la strada è trafficata anche da auto che la percorrono con non
molta prudenza, quindi suonate in tutte le svolte ceche, osservate
sempre la segnaletica per l'agriturismo lasciando perdere tutte
le deviazioni con all'inizio cartelli "divieto di transito" e
con sotto la scritta "eccetto aventi diritto", tenendovi sulla
destra arriverete all'Alpe Archia, l'agriturismo, un vecchio casolare
di montagna lo vedrete in alto sulla vostra sinistra, pensavamo
di fermarci li a pranzo, ma dato che non era molto tardi preferiamo
continuare nel giro.
Passando
sotto al casolare seguiamo la strada sterrata che diventa più
stretta, ma sempre ben praticabile, ad un certo punto la vegetazione
ci lascia, siamo gia da tempo all'interno del Parco nazionale
"Val Grande", il fondo comincia a diventare smosso, ciottoloso,
la strada si restringe ancora e a destra si apre un discreto strapiombo,
dobbiamo guidare con molta prudenza, vicini alla costa del monte,
il panorama ovviamente è stupendo, ma preferiamo non fermarci
vista la precarietà del percorso, incrociamo due in MTB, ci guardano
con una strana espressione, come dire "guarda questi matti dove
vanno con la moto", noi cortesemente salutiamo e tiriamo dritto,
ci ritroviamo sulla stessa strada sterrata che avevamo percorso
prima tenendoci sulla destra, quindi il fondo diventa molto più
facile e sollevati arriviamo al primo bivio, prendiamo a sinistra
in direzione opposta all'ospedale, in breve scendiamo a Cannero
dove pranziamo su una terrazza affacciata direttamente sul lago.
Il pomeriggio ritorniamo verso l'albergo e decidiamo di andare
a vedere la statua di San Carlo ad Arona, quindi la sera di nuovo
a Pallanza dove ceniamo in una pizzeria, passeggiata notturna
sul lago e quindi a letto, il giorno dopo ci attende la scalata
alla vetta del Mottarone.
Ci alziamo abbastanza presto dato che dobbiamo rifare i bagagli,
ci accorgiamo che la notte ha piovuto, meno male: la pioggia ha
pulito l'aria e la foschia stamani non c'è, lasciato l'albergo
prendiamo la strada per il lago d'Orta, dopo poco troviamo anche
quella per il Mottarone, iniziamo a salire in una strada da libidine,
curve e controcurve in un paesaggio montano veramente caratteristico,
arrivati in cima decidiamo di farci una breve scarpinata per raggiungere
la vetta, la fatica sarà ripagata da un panorama indimenticabile!
Si è fatto tardi e decidiamo di rientrare seguendo questa volta
la strada privata a pagamento "Borromea" (2,50 euro), ci fermeremo
a pranzo in uno dei numerosi autogrill lungo l'autostrada, purtroppo
dalle parti di Genova ci prende l'acqua, in alcuni tratti anche
la grandine, non è il massimo, ma piano piano arriviamo a casa,
felici e contenti per aver vissuto in un arco di tre giorni una
delle più belle girate che solo una moto da enduro stradale può
concederti.
Riferimenti
Pernottamento: Albergo Belvedere, Viale Magnolie 6, 28922 VERBANIA
PALLANZA (VB) tel. 0323.503002 www.pallanzahotels.com 90 Euro
per camera matrimoniale (bed and breakfast), affacciato direttamente
sul lago, di fronte all' imbarcadero, costruzione ottocentesca.
Mangiare: ristorante Cà Bianca a Cannero, Via Casali Cà Bianca
1 - tel. 0323.788038 - 37,45 Euro in due per primi, secondi, acqua
e caffè, su una terrazza all'ombra direttamente sul lago, buona
cucina locale.
Osteria "Boccon di Vino", via Troubetzkoy 86 Verbania Suna tel.
0323.504039, primi piatti e antipasti veramente buoni e curati
anche se semplici, i secondi invece non sono all'altezza delle
altre portate, si mangia all' aperto sulla strada che gira il
lungo lago.
Ristorante - Pizzeria "Bolongaro", a due passi dall'albergo, pizze
molto buone e di enormi dimensioni, prezzi assurdi: 2,50 Euro
una lattina di coca cola!
Cartografia: Piemonte e Valle d'Aosta del TCI 1:200.000, indispensabile
la Kompass 1:50.000 Lago Maggiore - Lago di Varese, carta escursionistica
90.
La moto: una qualsiasi enduro va bene, consigliabile una buona
gommatura non usurata, guidare con attenzione e prudenza in quanto
le strade sono prive di parapetti, sconsigliate a chi soffre di
vertigini.
Le
foto del viaggio possono essere scaricate al seguente indirizzo:
http://community.webshots.com/user/abellucc
album "Le bianche del Lago Maggiore".
© 2002 Alessandro Bellucci
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