Semplici ma
profonde sono le suggestioni che scaturiscono dal mio animo ripensando alla
vacanza trascorsa in Trentino insieme al gruppo del Pedale Galbiatese.
Innanzitutto
nasce in me un senso di profonda meraviglia per l’opportunità che ho avuto
di esprimere il mio ministero sacerdotale in modo singolare.
Non avrei mai
immaginato che, attraverso la passione per la bicicletta, potessi incontrare
così tante persone che aprissero il proprio cuore, confidandomi
preoccupazioni, ansie, storie di vita, gioie e progetti. Ho vissuto tanti
momenti in cui percepivo stima, servizio e ascolto nei miei confronti, a
partire dai momenti di semplice convivialità a quelli più importanti come
l’Eucarestia. Di tutto questo non posso altro che manifestarvi tanta
gratitudine. Mi sono sentito sempre accolto e sostenuto quando parlavo della
mia vita tra i ragazzi di "Casa don Guanella" e sento anche oggi, in modo
tangibile, quanto "la mia Casa" stia diventando sempre più anche la vostra.
Infine vi chiedo scusa se talvolta in bici non ero tanto un buon pastore,
partivo e non mi facevo più vedere, accettate anche questa mia esuberanza!
Grazie per la
vostra preziosa amicizia.
don Agostino
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impressioni e commenti a ruota
libera
Saputo del
desiderio dei nostri gemelli francesi di La Londe di trascorrere le vacanze
ciclistiche, ormai divenute tradizione, sulle strade delle Dolomiti che
hanno contribuito a scrivere la storia del ciclismo di casa nostra, ho
approvato da subito l’idea, poiché già in altre occasioni vi avevo
rinunciato e poiché già conoscevo Moena per aver partecipato alla prima
edizione di quella che sarebbe poi divenuta la mitica Marcialonga.
E’ finalmente
arrivato il momento di vivere l’emozione di superare con le mie sole energie
le note salite tanto care agli appassionati di ciclismo, scelte con
competenza e professionalità dagli organizzatori.
L’esperienza
ciclistica vissuta è stata unica, probabilmente irripetibile per intensità e
bellezza paesaggistica (anche il tempo ci è stato amico); la vacanza ottima
e ben organizzata, la compagnia stupenda, l’albergo eccezionale.
Ho avuto, non
solo la sensazione, posso dire senza dubbio la certezza, che le stesse
emozioni le abbiamo vissute tutti ma soprattutto, e lo hanno ampiamente
dimostrato, gli amici francesi.
La presenza nel
gruppo del nostro cappellano, oltre che consacrato campione Don Agostino, ha
aggiunto quel tocco di spiritualità che non guasta, anzi!
La celebrazione
della S. Messa "al campo" in un ambiente così improvvisato mi ha riportato a
ricordi ancora lontani, ma sempre vivi, quando in situazioni analoghe ci
trovavamo a partecipare alla S. Messa nel deserto del Sinai.
Mi sento in
dovere di ringraziare tutte le persone che hanno contribuito alla buona
riuscita delle trasferta, senza retorica dico che tutto si è svolto per il
meglio, certamente un’esperienza da ripetere.
Mi scuso di dover
fare un piccolo appunto che potrebbe sembrare interessato: mi sono trovato,
alcune volte, solo durante lo svolgimento delle tappe per i miei noti limiti
,ma sarebbe stato bello poter percorrere, parte delle tappe, "insieme" dando
anche l’impressione di essere un gruppo coeso.
Certo, costa
sacrificio a chi è più dotato ciclisticamente, attendere gli altri,, ma il
rincorrerli lo è ancora di più.
Scusate per
queste mie riflessioni, ma ultimamente ho assistito ad un lento e
progressivo sfaldamento del gruppo della domenica, anche per gli infortuni
occorsi a parecchi di noi.
Forse è opportuno
rinserrare le fila, fare un sacrificio tutti insieme trasformando l’uscita
domenicale in una gita e non in una gara. Ci sono altre possibilità per
esprimere le proprie qualità nelle quali l’agonismo diventa essenziale.
Un grazie agli
accompagnatori, alcuni dei quali "appiedati", che in silenzio si sono messi
a disposizione quasi fossero dei meccanici e/o tuttofare al nostro servizio.
La meritavamo tanta attenzione? Forse no
Dino e Dory
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evviva le donne !
Prima di tutto un
ringraziamento particolare alle donne cicloturiste (tutte francesi!) che
hanno "élevé et défendu l’honneur des femmes". Poi, un grazie a noi tutte
accompagnatrici! Senza il nostro calore i nostri uomini, ciclisti e non, si
sarebbero divertiti molto meno! Quanto a noi, ci siamo sicuramente
rallegrate anche da sole, facendoci reciprocamente compagnia, aggiornandoci
con corsi accelerati di cucina attraverso scambi di ricette, con argomenti
anche molto complessi, relativi all’attualità e alla vita familiare.
Il paesaggio, il
buon clima e l’ottima cucina hanno fatto il resto, contribuendo in modo
molto benefico a rilassarci. Da ultimo, ma non per ultimo, un grazie
particolare a Don Agostino che, col dono della celebrazione eucaristica e
delle sue parole sempre chiare ed edificanti della quotidianità, ci ha
ulteriormente rasserenate.
Il gentil sesso al
seguito
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