L'importanza del movimento per il corpo

 

Il movimento, soprattutto quando è svolto in modo sistematico e secondo metodi di allenamento specifici, produce nel nostro organismo una serie di adattamenti e trasformazioni che lo rendono capace di prestazioni sempre più elevate. E' importante comunque sottolineare che, perché si possano ottenere risultati positivi, l'attività motoria deve essere scelta oculatamente e soprattutto ben dosata. Purtroppo se la qualità o la quantità del movimento non sarà adatta al soggetto si potranno manifestare effetti dannosi e spiacevoli.

L'esercitazione motoria produce sempre più effetti contemporaneamente.

EFFETTI SUI MUSCOLI

L'effetto generale che si può ottenere è quello di evidenziare e modellare la muscolatura, migliorando così l'estetica di tutto il corpo.
  • Aumento del volume del muscolo. Il muscolo, se fatto lavorare intensamente per sollevare pesi o per vincere resistenze diventa più grosso (ipertrofia) e aumenta la sua forza. Se invece viene poco utilizzato o rimane inattivo, il muscolo diventa più piccolo (ipotrofia), lasciando spazio al grasso evidenziando le ossa, e allo stesso tempo perde forza.
  • Cambiamento della lunghezza. Il muscolo cambia la sua lunghezza e la sua forma in conseguenza del lavoro abituale cui è sottoposto. Se lavora accorciandosi ed allungandosi al massimo manterrà la sua lunghezza naturale, ma il suo "ventre" si allungherà, realizzando una forma affusolata ed elegante. Se invece l'accorciamento e l'allungamento saranno incompleti, diventerà più corto e tozzo.
 
  • Aumento dei capillari. Il muscolo, impegnato in un lavoro di blanda intensità ma di lunga durata, aumenta la sua capillarizzazione, ossia il numero dei canaletti (capillari) che fanno arrivare l'ossigeno, portato dal sangue, alle fibre del muscolo. Ne consegue una migliorata capacità di rifornire il muscolo di ossigeno, condizione che gli permette di resistere più a lungo nel lavoro.
  • Aumento delle sostanze energetiche. L'esercizio fisico fa sì che il deposito di sostanze energetiche (glicogeno) necessario per la contrazione muscolare venga aumentato.
  • Miglioramento della trasmissione degli stimoli nervosi. L'allenamento rende più veloce e precisa la trasmissione degli stimoli nervosi del cervello ai muscoli, migliorando la velocità e la coordinazione dei movimenti.

 

EFFETTI SULLE OSSA

La pratica motoria produce sulle ossa alcuni importanti effetti:
  • Miglior nutrizione. L'aumentata circolazione sanguigna, dovuta all'esercizio fisico, nutre maggiormente il tessuto osseo rifornendolo di calcio.
  • Sviluppo in lunghezza. Il movimento favorisce la produzione di nuove cellule ossee, il che determina la crescita in lunghezza dell'osso medesimo. Si può quindi affermare che il movimento contribuisce alla crescita della statura. Naturalmente tale crescita è condizionata da molti altri fattori, tra i quali l'ereditarietà, l'alimentazione, la condizione di salute.
 
  • Sviluppo in larghezza e spessore. Le trazioni sulle ossa, esercitate dai muscoli durante il movimento, favoriscono lo sviluppo delle stesse in spessore e in larghezza. Ne consegue come risultato un aumento della resistenza e della robustezza. E' dimostrato che le ossa di chi compie intensa attività motoria presentano linee e protuberanze molto più marcate rispetto quelle di soggetti sedentari.

EFFETTI SULLE ARTICOLAZIONI

  In particolare l'attività motoria produce sulle articolazioni questi effetti:
  • Mantenimento della mobilità fisiologica. L'articolazione, per mantenere la sua mobilità normale, deve essere utilizzata al massimo delle sue possibilità di movimento. Se per il movimento abituale si utilizza solo in parte tale sua possibilità, il risultato sicuro sarà la perdita di parte della mobilità. Se poi un'articolazione rimane immobile per lungo tempo, perde completamente la sua capacità di muoversi e si blocca.

  • Aumento e recupero della mobilità. Perché sia possibile recuperare la mobilità perduta e aumentare quella posseduta, è necessario utilizzare forme particolari di movimento.
  • Irrobustimento delle capsule articolari. Il movimento, agendo sui muscoli e sui legamenti, irrobustisce le articolazioni tanto da renderle meno soggetto a lussazioni e distorsioni.

EFFETTI SULLA RESPIRAZIONE

La respirazione risente moltissimo l'influenza del movimento. Il "fiatone" che viene dopo un'attività intensa, è un'aumentata ventilazione polmonare. Infatti, quando si fa un esercizio fisico si consuma molto ossigeno, perciò è necessario respirare di più. Con l'allenamento si possono ottenere a livello respiratorio i vantaggi sotto elencati:
  • Riduzione del tempo di recupero. Il soggetto allenato impiega minor tempo per tornare alla respirazione normale dopo lo sforzo.
  • Minor aumento della frequenza respiratoria. Il soggetto allenato, a parità di lavoro, ha una frequenza respiratoria più bassa rispetto al sedentario.
 
  • Aumento della capacità vitale. La capacità vitale è la quantità d'aria, misurata con lo spirometro in litri, che si riesce a soffiare con un'espirazione forzata, dopo una massima inspirazione. Lo sportivo ha una capacità vitale superiore a quella del sedentario; ciò dipende principalmente da una migliorata mobilità della gabbia toracica e da un sistema muscolare respiratorio divenuto più potente grazie all'esercizio fisico.
  • Aumento del tempo di apnea. Anche il tempo di apnea o sospensione volontaria della respirazione aumenta nel soggetto allenato.
 
  • Potenziamento della meccanica respiratoria. I muscoli respiratori, e in particolar modo il diaframma, con l'esercizio motorio aumentano la loro potenza e l'efficienza dei loro movimenti. La stessa struttura del polmone si modifica in meglio come risultato dell'allenamento.

EFFETTI SUL CUORE E SULLA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA

 

L'attività fisica produce evidenti effetti sul sistema cardio-circolatorio:
  • La forma del cuore cambia. Infatti, il cuore di un atleta diventa quasi sferico.
  • Il cuore diventa più grosso. Aumentano di volume le cavità interne: atri e ventricoli (ipercardiovolume) e le stesse pareti muscolari si ispessiscono (ipertrofia del miocardio).
  • Aumenta la gittata sistolica (quantità di sangue messa in circolo in un minuto).
  • Aumenta (durante il lavoro) la frequenza cardiaca (numero delle pulsazioni al minuto). A parità di lavoro il soggetto meglio allenato avrà un numero di pulsazioni minori, grazie alla capacità del suo cuore di pompare una maggiore quantità di sangue.
  • Riduzione delle pulsazioni a riposo (bradicardia). E' questo uno degli effetti più semplicemente controllabili, ma che si ottiene solo grazie ad un costante e prolungato allenamento. Grandi atleti, soprattutto quelli impegnati in gare di resistenza prolungata, hanno una frequenza cardiaca di 36/40 battiti al minuto.
  • Riduzione dei tempi di recupero dopo lo sforzo. Il soggetto allenato ritorna più velocemente del sedentario al ritmo cardiaco di riposo.
  • Aumento dei capillari del cuore. Il cuore di chi si allena aumenta il numero dei suoi capillari per garantirsi una migliore irrorazione e nutrizione.
 
  • Aumento dei capillari nei muscoli. L'apertura dei nuovi canaletti di irrorazione sanguigna è importante per migliorare la nutrizione dei muscoli e per eliminare le scorie prodotte dalla contrazione muscolare.
  • Dirottamento del sangue. Quando si è impegnati in un lavoro fisico intenso, il sangue viene convogliato verso i muscoli impegnati e viene sottratto ad altri settori. Sono principalmente l'intestino, lo stomaco, il fegato e la milza a cedere sangue per il lavoro muscolare. E' per questo motivo che chi è poco allenato accusa dolori al fianco destro o sinistro.
  • Facilitazione del ritorno del sangue al cuore. Durante il movimento, i muscoli con la loro contrazione "massaggiano" e "spremono" le vene che, grazie alle valvole a nido di rondine, convogliano in direzione del cuore.

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