Quando un altoparlante è da riparare, si parla genericamente di riconatura. In realtà questa operazione è la soluzione estrema che prevede la sostituzione dell'intero equipaggio mobile, cioè di cono, bobina mobile, centratore, sospensione, copripolvere, cavetti flessibili. La riconatura può essere effettuata solo da laboratori specializzati, sia perchè sono gli unici a disporre dei kit di riconatura, sia perchè hanno la necessaria capacità ed esperienza. Quando il difetto riguarda però le singole parti sopra elencate, è sufficiente riparare o sostituire la parte difettosa per riportare il componente in condizioni di completa efficienza. Anche per questi interventi più limitati, quando sono impegnativi come nel caso di sostituzione della bobina, è necessario ricorrere al laboratorio, tuttavia, in altri casi, è possibile procedere da soli con grande soddisfazione per l'ovvio risparmiodi tempo e di denaro.
Questo articolo vi insegnerà a riparare personalmente alcuni guasti la cui riparazione è alla portata anche di chi non abbia specifica esperienza in merito. Si tratta com'è intuibile, di riparazioni facili per rimediare, come vedrete, a piccoli difetti che però producono grossi problemi e che rendono comunque inutilizzabile il componente. Queste riparazioni riguardano le parti in vista dell'altoparlante, quindi il cono, la sospensione, lo spider, il copripolvere ed collegamenti elettrici. Anzi, per ampliare la nostra vista sulle parti dell'altoparlante, impariamo subito a smontare il copripolvere, per poter accedere alla parte di cono sottostante ed intervenire anche in questa zona critica. Nella maggior parte dei casi il copripolvere è costituito da una cupola di cartoncino incollata al cono. Per rimuoverlo si può dapprima tentare con il solvente (acetone) distribuendolo con un pennellino e lasciandolo agire, quindi si procede con il bisturi, che deve essere a lama stretta e arrotondata in punta con il quale si taglia e si solleva esattamente nel punto di incollaggio Se il solvente non ha agito (alcune colle non si sciolgono), se non si riesce o si teme di tagliare il cono, si taglia un po' sopra .
Riparazione del cono.
Negli altoparlanti professionali e nella maggior parte di quelli HiFi il cono è di cartoncino; è facile quindi che a seguito di urti o di colpi inferti (non sono rari gli atti di vandalismo) possa risultare strappato, lacerato, fratturato, spiegazzato. L'operazione da eseguire per rimettere a nuovo l'altoparlante sarebbe la riconatura, che presuppone però la disponibilità di un cono nuovo nonchè dell'esperienza e dell'attrezzatura necessarie. Ci accontenteremo perciò di una riparazione che restituisca al componente la sua funzionalità completa lasciando magari a desiderare (ma non è detto) dal punto di vista estetico. Ci serviremo di vinavil diluito con il 20 - 50 % di acqua; la diluizione serve per far penetrare e diffondere meglio il prodotto. Se il danno è esteso e vi sono pieghe e deformazioni conviene prima trattare tutto il cono e, tolto anche il copripolvere, bagnare, con acqua e vinavil al 50%, la superficie esterna ed interna, cercando inoltre di riavvicinare e far combaciare i lembi delle parti stracciate. Si usi un pennello e si eviti di far cadere spruzzi o gocce nella bobina mobile; se ciò accadesse si provveda subito a ripulire. Con la bagnatura si distendono le fibre di cellulosa e dopo asciugato il cono avrà ripreso (quasi) la sua forma originale; si può perfezionare il lavoro riscaldando le parti deformate con il phon e stirandole con le dita (viene meglio se il cono è ancora umido).
opo che il cono è seccato (almeno 24 ore), se rimangono fessure si possono chiudere con striscioline di carta di giornale e vinavil in strati successivi. Se vi sono parti mancanti si procede in questo modo: prima se ne regolarizza il contorno (con la forbice o con il taglierino) quindi si ritagliano con una certa precisione delle pezze di cartoncino e si adattano al cono tenendole in posizione con nastro adesivo; si distribuisce la colla sulla parte opposta rispetto al nastro aiutandosi con un pennellino o con una spatolina affinchè penetri nella fessura fra la pezza ed il cono . In un secondo tempo, dopo che la colla è seccata, si toglie il nastro adesivo e si completa l'incollaggio utilizzando se è necessarie anche le striscioline di giornale. Completate le operazioni suddette, se il cono è parzialmente scollato dalla sospensione, si reincolla con colla neoprenica (Trepinprene, Artiglio, Bostik ecc.); se lo scollamento è totale è necessario preoccuparsi di mantenere la bobina centrata quindi tolto il copripolvere (se non lo si è ancora fatto), si inseriscono nel traferro dei calibri costituiti da striscie dei più vari materiali (cartoncino, plastica ecc.) ovviamente uguali fra di loro come dimensioni e spessi da uno a due decimi di millimetro (fig.4 sotto); si procede quindi ad incollare la sospensione e dopo 15 minuti si tolgono i calibri per controllare che la centratura sia perfetta (muovendo il cono avanti e indietro la bobina non deve strusciare); si rimettono i calibri e si fa asciugare per 24 ore.
Riparazione del centratore
Il centratore può presentare tre tipi di difetti: distacco parziale dal cono o lacerazione in prossimità dello stesso; scollamento dal cestello; afflosciamento con conseguente abbassamento del cono. Gli scollamenti e le fratture dal lato del cono si riparano con il solito vinavil (se il cono è di carta) ma attenzione: c'è il pericolo che la colla filtri nel traferro incollando permanentemente la bobina e rendendo l'altoparlante inutilizzabile. Si procede allora con una spatolina depositando piccole quantità di vinavil denso sulla parte scollata o fratturata, fino a formare una specie di cordoncino di colla ), si lascia impregnare per qualche minuto quindi si fa asciugare capovolto (per evitare il pericolo segnalato prima). Un'altra avvertenza: non usare troppa colla che imbratterebbe il centratore, se ciò accadesse pulirlo subito con acqua. Dopo la completa essiccazione della colla e cioè dopo 24 ore, controllare muovendo il cono e stirando il centratore (per quanto è possibile) che il lavoro sia riuscito bene; se vi sono ancora parti scollate fare un secondo intervento. Se il centratore è scollato dal cestello, quindi sul lato esterno, si reincolla con colla neoprenica stendendola con una spatolina, poi si preme leggermente con le dita finché la colla non ha fatto presa ed il centratore appare attaccato. Si aspetta 24 ore (almeno 6) prima di usare.
Per il terzo difetto, cioè il centratore afflosciato, c'e intanto da dire che il difetto è più apparente che reale: in condizioni di lavoro, per effetto delle forze elettromagnetiche che agiscono sulla bobina, il cono tende ad assumere la posizione corretta, inoltre l'unico intervento che dia un risultato sicuro sarebbe la sostituzione del centratore. Accontentandosi di una risultato parziale si può procedere come segue: si solleva il cono fino a riportare il centratore in posizione corretta. Si tiene in posizione ponendo dei distanziali fra il cono ed il cestello, quindi si spruzza sul centratore della vernice trasparente alla nitro a mezzo di una bomboletta (fig.6). Non conviene spruzzare troppa vernice per evitare di indurire troppo il centratore. Si fa seccare completamente con il phon alla massima temperatura in modo che il centratore, che è di tessuto, subisca una specie di stiratura. Si fa raffreddare e si tolgono i distanziali. In genere il centratore torna in pari, eventualmente insistere con il phon.
Riparazione della sospensione
Esistono vari tipi di sospensione: di pezzo con il cono e quindi di carta nei vecchi altoparlanti in particolare in quelli per chitarra; di tela, che rappresenta il tipo più diffuso tra gli altoparlanti professionali; di foam o di gomma, usato in HiFi ma talvolta anche nel professionale. Per le sospensioni di carta, se il danno è esteso non c'è che sostituire la sospensione (con una di tela) od il cono, quindi inviare al laboratorio; se il danno è limitato a qualche taglietto si può procedere come per il cono, limitando al minimo però l'uso della colla (che deve essere applicata solo sui taglietti) per evitare di indurire la sospensione stessa. Per le sospensioni di tela conviene usare colla neoprenica che essendo elastica permette anche di eseguire trattamenti estesi applicando se necessario rinforzi costituiti da striscioline di stoffa. Per le sospensioni di gomma e foam, che com'è noto si degradano polverizzandosi in un periodo che varia dai 10 ai 20 anni è necessario eseguire la sostituzione integrale che è meglio sia fatta da un laboratorio qualificato, tuttavia, se si vuole anche in questo caso fare da soli, ci si può affidare alle istruzioni passo passo che si ricavano collegandosi al sito: www.decware.com/surround.htm
Non è necessario rivolgersi agli Stati Uniti per reperire i materiali, le sospensioni si trovano anche da noi (posso fornirle anch'io - vedi alla pagina compro & vendo) e come colla va bene qualunque tipo al neoprene (Trepinprene, Bostik, Artiglio ecc.). Se il danno non è dovuto al degrado ma è di tipo traumatico e limitato a qualche taglio o foro conviene semplicemente applicare sul retro una pezza di nastro adesivo telato, senza fare uso di alcun tipo di colla.
Riparazioni elettriche e della bobina
Se l'altoparlante non funziona e la bobina è bloccata lasciar perdere (laboratorio); se la bobina struscia e la sua resistenza in continua è corretta (deve essere un po' più bassa dell'impedenza nominale) si può sperare che il difetto sia dovuto a perdita di centratura e tentarne la riparazione. Si toglie il copripolvere e si scolla il centratore dal cestello con acetone, (ma con certe colle occorre lo sverniciatore), si inseriscono i calibri e si reincolla il centratore. Per chi è credente una preghiera non guasta.
Se L'altoparlante non funziona nonostante il cono si muova liberamente controllare la continuità con l'ohmetro; se c'è un corto significa che la bobina è bruciata e deve essere sostituita (laboratorio); se c'è interruzione potete tentare di riparare il difetto. Togliete il copripolvere e ripulite fin dove potete dalla colla e dallo smalto i terminali della bobina mobile, misurate quindi la continuità fra ciascun terminale ed il corrispondente morsetto dell'altoparlante per verificare se l'interruzione è in questa parte esterna del circuito elettrico (fig.7). Se l'interruzione è a carico di uno dei cavetti flessibili (difetto frequente), questo andrebbe sostituito con uno analogo che potreste recuperare da un altoparlante rotto, oppure potreste utilizzare a questo scopo la calza di un cavetto schermato.Se l'interruzione è nel tratto di filo che scorre sul cono oppure nel punto in cui questo si congiunge con il flessibile (altro punto critico), procedete come mostra il disegno
Note finali
Se il difetto non può essere riparato in casa, l'altoparlante deve essere inviato al laboratorio; questa non è una buona ragione perché lo si possa maltrattare stracciando il cono o buttandolo come un ferro vecchio (tanto deve essere riparato). Conviene riporlo in una scatola individuale in attesa dell'inoltro ed in questa occasione curare l'imballaggio tenendo conto che gli addetti ai trasporti non hanno in genere le mani di velluto. Conviene far riparare l'altoparlante rotto oppure sostituirlo con uno nuovo? Se si tratta di un modello di alte prestazioni e quindi costoso la riparazione costa per lo meno dieci volte meno. Ma attenzione però: l'altoparlante riparato non solo deve funzionare, ma deve anche riacquistare le stesse caratteristiche di affidabilità e di efficienza che aveva da nuovo; in particolare nel caso di sostituzione della bobina è necessario che quella nuova sia dello stesso tipo di quella originale (ad uno strato ed in filo piatto negli altoparlanti di qualità). Ricordo che la bobina è il motore dell'altoparlante: nessuno accetterebbe di sostituire il motore della propria fuoriserie con quello di una utilitaria. Diffidate dei riconatori che praticano prezzi molto bassi, prima di affidargli il lavoro pretendete di vedere le bobine che usano. Nel caso di altoparlante di basso prezzo, valutare di caso in caso la convenienza di ripararlo, talvolta tuttavia la riparazione è l'unica possibilità non essendo lo stesso più in produzione, quindi dovrebbe essere sostituito con un altro tipo. Ma provate a chiedere ad un chitarrista se accetterebbe di sostituire il suo Celestion od il suo Fender Jensen con un altoparlante moderno!
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