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Dynaudio 
 
Nata come azienda costruttrice di ottimi componenti per diffusori ,oggi li costruisce in proprio. 
 
 
Il modello da me scelto:il 42w. 
Non costa poco ma e' l'ideale per chi vuole la massima qualita' in poco spazio sotto i 1000 euro la coppia. 
Progettata per essere accostata alla parete:cosa rara. 
 
La review e' del modello non da parete. 
 
La mia personale opinione e' che siano ottime per il Rock ma meno per la classica:suonano forte e sono molto aggressive,troppo per me per la musica classica. 
 
Il vino buono sta nelle botti piccole! 
 
by TNT: 
 
Da dove posso cominciare con le Dyns?  
Penso che il mio negozio abituale sia un buon punto di partenza. Qua a San Louis si trova Music for Pleasure. Il termine "negozio" non rende giustizia a questi ragazzi; Salone Hi-End sarebbe una definizione più confacente. Penso che siano nella top ten degli States! Possiedono linee complete di Krell, Linn, Naim, Arcam, Primaire, Clayton Audio, Tag MacLaren, Nottingham, Dynavector, Martin Logan, Acoustic Energy, Transparent, e Dynaudio (e altre che ora non ricordo). Otto sale dedicate ognuna ad un sistema solo, e un'area più grande condivisa da vari impianti.  
La mossa vincente di questi ragazzi è stata quella di allestire le sale pensando all'acustica dell'ambiente d'ascolto tipico dell'utente finale: oltretutto sono arredate in maniera molto "cool" , stile ultramoderno e minimalista, così che ci si possa concentrare sulla musica. E' il migliore negozio dove sia mai stato!  
Qua ho imparato ad apprezzare le casse Dynaudio. Tempo fa ascoltavo (molto frequentemente...) quel miracolo della tecnica da $105,000 che sono le Dynaudio Evidence Master, finite in lacca Gran Piano...finitura ad opera della Steinway & Sons!! Fino a che il proprietario non decise che le voleva per sé! All' epoca esisteva solo quella coppia, ora ce ne sono ben...2!  
Le Masters erano pilotate dalle ammiraglie della Krell: i finali mono 650Mc, (ora rimpiazzati dai 750 Mx) e dalla combinazione Krell Pre e CD player KPS 25sc. Appena 45000 dollari. Cablaggio da 31000 verdoni della Opus. In una parola, il Nirvana. Probabilmente non sentirò mai nulla di meglio :-)  
Neanche nei miei sogni più selvaggi potrei mai permettermi quel sistema, ma il suo suono rimarrà per sempre nel mio cuore.  
Brutalmente risvegliato, mi sono dovuto rivolgere a delle Dyns un po' meno estreme. Non le Temptations o le Confidence che avevano da MfP, quelle sono comunque fuori budget, ma la linea più "umana", le Audience, che partono appunto da un prezzo di circa $700. Non male considerando la loro qualità.  
Col passare degli anni mi sono innamorato del sound Dynaudio. I loro drivers per anni sono stati i preferiti da molti costruttori e autocostruttori, fino a che, (triste giorno) la casa decise di non vendere più altoparlanti singoli.  
 
Ascolto 
Le Dyns con la combinazione Korato/AKSA Una cosa che dovete sapere delle Dyns, è che sono casse da Prima Fila. Non nascondono nulla, è come essere sotto il palco. Molti non apprezzano un suono così analitico, ma non è il mio caso: a me piace sentire distintamente i passi dei musicisti quando si muovono sul palco! Ma spesso i diffusori con questa impostazione risultano freddi e senza vita.  
La combinazione Korato, AKSA, Tjoeb e le Dyn's risulta molto vitale, le Dyns sono analitiche senza essere stancanti. Penso sia un abbinamento convincente, e molto divertente.  
Generalmente posso tirare le Dynaudio fino a 102 dB (nei picchi) senza che si scompongano. Un brano particolarmente utile all'uso è Lords Tundra di Dean Peers. E' un maestro assoluto del basso elettrico e la sua musica è veloce, ultra-dinamica e definita. E le Dyns che fanno? Neanche una piega!  
Le Dyns con il RAM 301 Le Dynaudio hanno una sensibilità non troppo alta, e una Impedenza di 4 ohm. Ne consegue che se volete scuotervi con del rock duro necessitano di un po' di watt e di corrente. Ma se i vostri livelli di ascolto sono più moderati un' ampli come il 301, con il suo stadio pre valvolare, vi regalerà un suono molto interessante.  
Le Dyns con l' HH Scott 299 Questa combinazione riserba delle sorprese! Le valvole si accoppiano molto bene con questi diffusori. Sicuramente (vedi sopra) i 18 Watt dell'HH sono pochini. L'amplificazione totalmente valvolare suona molto diversa dalle soluzioni ibride, e si scopre qualcosa di molto invitante da parte di questo pilotaggio. Certo, si perde un po' della 'pacca' sui bassi, il che non dovrebbe essere così grave se i vostri gusti vertono sulla musica acustica e il jazz, ma con un design differente dell'ampli il problema non dovrebbe ulteriormente sussistere. Un push-pull da 40-50 Watt potrebbe realmente essere una soluzione ideale.  
Dati oggettivi 
Costruzione, finitura e design Le 42 sono un tipico mini-monitor, con l'accordo del reflex che sfocia posteriormente. Vengono forniti dei tappi di materiale assorbente, per facilitare il loro eventuale posizionamento addossate alle pareti o in libreria.  
Questi gioiellini però necessitano di un po' di aria per respirare: ho trovato il posizionamento ideale a 75 cm dalla parete di fondo e a 1,20 metri dalle laterali. Gli stand utilizzati sono i TNT StubbyLe 42 sono molto sensibili alla distanza dalla parete posteriore, a causa del loro design. Troppo addossate tirano fuori un basso rilasciato e sovrabbondante (per questo i tappi in dotazione). Ma questa caratteristica può tornare utile nel caso di registrazioni troppo 'leggere' in gamma bassa, che verranno facilmente corrette senza l'uso di equalizzatori e altri ammenicoli.  
Una delle convinzioni alla Dynaudio è quella che il magnete dei driver debba avere dimensioni vicine perlomeno alla metà del suo diametro. Tant'è che queste piccoline, fornite di un cono da 6 pollici, sono equipaggiate di un 'motore' da ben 3 pollici! E questa è una delle ragioni delle loro prestazioni.  
Dynaudio recentemente ha introdotto decicivi miglioramenti strutturali nei suoi diffusori, come un maggiore bracing interno, fogli bituminosi come dumping addizionale, baffles frontali di considerevole spessore. Anche i crossovers hanno subito dei miglioramenti, spesso (come in questo caso) sposando la filosofia minimalista dei 6 dB per ottava.  
Le casse in prova sono finite in acero molto bello e hanno il tipico frontale in materiale sintetico grigio opaco. Il woofer è montato a filo, mentre il tweeter è parzialmente incassato, così da avvicinare sul piano orizzontale i centri di emissione dei drivers, con conseguenti vantaggi di allineamento temporale.  
 
Dinamica Qusto è il campo dove tutte le Dynaudio hanno sempre eccelso nei confronti dei loro concorrenti, grazie soprattutto al loro equipaggiamento magnetico "oversize", che riporta ai fasti degli altoparlanti vintage con gruppi magnetici in AlNiCo.  
E' interessante: molti speakers, sollecitati da elevate pressioni sonore, mostrano il fianco diventando aspre e soffrono di compressioni dinamiche, diventando in qualche caso inascoltabili. Al contrario le Dyns 42, portate a quei livelli, non faranno altro che suonare molto forte!  
Estensione degli acuti Le 42 hanno una grande estensione, e quell'aria attorno agli strumenti che apprezziamo tanto.  
Chiarezza degli acuti I diffusori Dynaudio sono amati per i loro tweeter Esotar a cupola morbida. Chi gli ha già ascoltati sa quanto l'estremo acuto sia rifinito e dettagliato, ben lungi dalle prestazioni di tweeters di rango inferiore, i quali spesso aggiungono del loro al messaggio musicale, rendendo per esempio i piatti della batteria grezzi e fastidiosi. Niente di tutto questo nelle 42: il tweeter è analitico, ma mai artificioso. Nelle mie Beast uso un tweeter Carver a nastro, quindi un ottimo riferimento: ma l'Esotar non viene mai distanziato più di tanto.  
Chiarezza del medio Il medio è molto buono. Misurando la risposta in frequenza (dalla mia posizione di ascolto, col mio Sencore SP295c), mi si conferma l'impressione di una certa debolezza attorno ai 1,6 KHz; questo probabilmente è il 'punto morto' dell'Xover tagliato a 1,8 KHz. Ma se non ci fosse almeno questo piccolo neo, queste casse mi lascerebbero senza fiato nel vero senso della parola. D'altro canto la transizione fra il woofer e il tweeter è veramente dolce e non presenta scalini nella risposta.  
Le voci femminili sono molto ben riprodotte. Con un'artista come Ella Fitzgerald, che ha una estensione che copre tranquillamente il punto d'incrocio, viene fuori l'ottima prestazione delle 42, che presenta una coesione sonora veramente denotabile.  
Chiarezza del basso Uno dei miei pezzi preferiti per questa prova è Mandelgroove dei Blue Man Group. E' un pezzo con una dinamica travolgente, fra basso e batteria. Quando questi ragazzi usano la Big Drum (4 metri di diametro!) essa viene fuori chiara e solida come una campana, e le 42 non accennano minimamente a distorcere o a comprimere!  
Circa a 1'25" dello stesso brano si trova un solo eseguito con uno strano basso, penso. Anch'esso è rappresentato perfettamente in tutta la sua definizione e potenza. Le 42 risplendono veramente nella definizione delle frequenze basse.  
Estensione del basso Qua le Dyns giocano in casa. Queste piccole casse tirano fuori delle basse frequenze enormi. Certamente grazie alla risonanza dell'accordo in reflex, ma alla Dynaudio sanno come domare le bestie feroci; ne consegue un piacevolissimo viaggio nella ottava più bassa e 'corporea' della musica.  
E' spaventosa la facilità con la quale questi diffusori districano i brani carichi di basse frequenze. Certo, non si parla dei 20 Hz a pressioni sonore sostenute, per quello sono necessarie altre dimensioni e altri costi! Ma in generale le piccole 42 offrono la stessa impostazione sonora di diffusori a tre vie con drivers ben più grandi: in due parole, queste piccole casse suonano in una maniera tutt'altro che piccola!  
Le specifiche le danno estese fino ai 45 Hz, oltre i quali comincia un roll-off piuttosto ripido. Bene, questi 45 Hz amio avviso ci sono tutti, e sono granitici.  
Profondità dell'immagine Nell'audio come in altri campi, la coperta è sempre un po' corta. (Fatte salve le coperte molto costose... ndt). Le 42 hanno una impostazione abbastanza da monitor, ed è stata sacrificata la profondità della scena sonora a favore della precisione e dell'analiticità. Sicuramente un diffusore più "rilassato" ottiene una presentazione più profonda, ma a scapito del dettaglio e del particolare. D'altra parte il mio ambiente d'ascolto influisce sicuramente su questa caratteristica, ma poiché quest'ultimo rimarrà il medesimo per tutte le prove che farò, il problema diviene secondario.  
 
Ho preso un paio di CD contraddistinti da una buona scena sonora: Ry Cooder con Buena Vista Social Club e Watermark di Enya.  
Nella prima traccia di BVSC i bonghi si disegnano circa tre metri dietro ai diffusori, mentre Ibrahim e Compay Segundo si trovano a 1,5 metri. In fondo per niente male per dei diffusori da "fronte del palco". Certo, lontani dalle prestazioni delle mie Beast, ma quelle pochi le raggiungono.  
Larghezza dell' immagine Sempre con lo stesso disco, (dando per scontato un buon posizionamento dei diffusori e un'ambiente non troppo assorbente) non è stato difficile rilevare i confini del soundstage a un metro dai margini esterni delle Dynaudio .  
Altezza dell'immagine Sempre con BVSC, la voce si piazza all'altezza delle casse, mentre le tessiture più acute della musica arrivano anche 100-120 cm più in alto. Con Enya invece facilmente si raggiunge il soffitto della mia stanza.  
Fuoco dell'immagine Non per essere pedante, ma il CD dei Buena Vista è inciso realmente a regola d'arte, e risulta molto facile individuare l'esatto posizionamento dei vari strumenti nella scena. Le Dynaudio in questo frangente non ottengono una prestazione esaltante; molte cose sono un po' fuori fuoco, i contorni non sono così ben definiti, nonostante l'ampiezza e l'altezza del soundstage. Certo, ciò può essere dovuto di nuovo da riflessioni nel mio ambiente d'ascolto, e il fatto che le Dyns siano le prime ad essere recensite non le avvantaggia: forse le altre non spunteranno prestazioni migliori!  
Giudizi soggettivi 
Colorazione generale In generale queste casse non sono colorate. Praticamente tutto suona come dovrebbe suonare. Il Baldwin di Marian McPartlands suona come un Baldwin, il violoncello di YoYo Ma conserva tutta la sua ricca struttura armonica. La voce di Allison Kraus è leggera e aperta come se lei fosse qua di fronte a me.  
Al limite, queste casse potrebbero presentare una leggera caratterizzazione del basso, ma ciò potrebbe derivare dalle valvole del Korato e del Tjoeb.  
Fila Come ho già detto, sono delle casse da prima fila in tutto e per tutto. Non lasciano nulla all'immaginazione.  
Stranezze Niente da dire. E' strano solo come queste casse suonino come dei diffusori di taglia ben più grande, ma questo non è un difetto! Al limite potrebbero migliorare qualcosa nel design.  
Fattore "Miss You" Penso saranno imbattibili in questo settore. Se un giorno decidessi di tornare ad un impianto più 'normale' rispetto al mio attuale triamplificato e con crossovers attivi, (chi mi conosce sa bene di cosa parlo), penso chemi orienterei verso uno dei fratelli maggiori delle Dynaudio 42!  
 
 
Così........ 
Fino ad ora (prima di questa serie di recensioni) queste casse sono il meglio che potrei trovare in questa classe di prezzo. Se avessi un budget basso, sarebbero una scelta sicura; possono suonare qualunque genere, e possono farlo bene.  
Un paio di diffusori molto realistici, che ti portano dentro la musica, piuttosti che stupirti con effetti speciali. Un basso quasi incredibile per le loro dimensioni, un medio e un acuto dettagliatissimo. Che vogliamo di più?!  
UN'altra review 
Home Theater, June 2001Dynaudio Audience 42 Speaker SystemIt’s not how big it is but what you do with it.by Michael Trei 
One thing that those of us who deal with equipment on a daily basis tend to forget is that the people who actually buy the stuff we evaluate live real lives, in real rooms, and often have real spouses and families to contend with. Back when I was working in a retail store, it was usually the guy who wanted the huge speakers and the wife or girlfriend who was hoping that all of the equipment could somehow just disappear. Let’s face it: Most of us don’t have the space for a dedicated home theater room, and we still need to live in our living rooms when we’re not watching movies. To avoid having our home theater system take over our living space, many of us end up settling for a puny home-theater-in-a-box or, even worse, a shelf system. What if you could get a setup that had most of the qualities of a big home theater system but that didn’t dominate your space? As long as you’re willing to make certain compro-mises, it can be done. 
I’ve looked at several tiny speaker setups. In almost every case, the diminutive size of the speakers is due more to cost restraints than a wish to make something in a small package that will perform impressively. The Audience 42 is Danish manufacturer Dynaudio’s least expensive system, yet it could hardly be called cheap. There are plenty of packages with huge speakers that you could get for the same amount of money, but they wouldn’t approach this level of quality. Dynaudio’s goal was to make the speakers smaller, not necessarily cheaper. Most of the cost conces-sions are in cosmetic areas rather than performance-related ones. 
If you browse through a directory of hi-fi companies, you’ll see that anyone and his brother can start a speaker company. All you need to do is slap some drivers and a crossover in a box, then go find some sucker to buy it. Dynaudio, on the other hand, is one of the few speaker manufacturers that makes all of their own drivers. These raw drivers are so widely respected that they are used by some of the best high-end companies around, including Wilson Audio and Totem Acoustic. The five main speakers in the Audience 42 system all use a 5.75-inch woofer that incorporates a characteristically huge 3-inch voice coil, along with a custom-designed version of Dynaudio’s famous Esotec soft-dome tweeter. Although the main, center, and surround speakers have been carefully designed to perform best in a specific role, by using the same driver complement in all five speakers, the timbral match is likely to be excellent. 
Although some people like to use in-wall models as stealth-like surround speakers, getting their sound to blend properly with the front speakers can some-times be quite a challenge. Dynaudio’s solution is the Audience 42W, which they describe as an on-wall speaker. This specially designed model uses a wider, shallower cabinet, allowing the speaker to be placed on the side walls without sticking out too far into your room. Again, the ports have been moved around to the front, and the bass can be further tuned using the provided foam plugs. Although the wider baffle is likely to make pinpoint imaging more difficult, this is not such critical requirement for surround speakers, where you typically want a more-diffuse image. The 42W can be hung directly on the wall using the keyhole on the back or mounted using a bracket avail-able from Dynaudio. The review samples were finished in the same petroleum-based cherry as the other speakers, although any of these models can be ordered in a white laminate with white grilles (for an additional cost), making them even less conspicuous. 
I’ve always enjoyed the sound of a good two-way mini-monitor in my stereo system, and the Audience 42 certainly fits that bill. As I was breaking in the other speakers, I spent a week with the Audience 42s in place of the usual Quad Electrostatics in my two-channel setup, and I never really found myself missing my regular speakers. What struck me imme-diately was how refined the sound was. The high frequencies, in particular, had a combination of impressive detail and exceptional smoothness that you only hear in a speaker with an exceptional tweeter. As you would expect with a speaker this tiny, bass was somewhat curtailed, dropping off quickly below about 60 Hz. Up to that point, however, the bass was tight and tuneful, and the speaker was very communicative, tuneful, and engaging. Midrange detail was a strength, lending a trans-parency to the overall picture. With the wrong material, though, the upper midrange could sound a little forward at times. Little boxes are usually a good ingredient for achieving a focussed stereo image, and the Audience 42 delivers with an open, spacious sound capable of impressive depth. 
Luckily, in a home theater system, we can hand the bass-playing requirements over to the subwoofer, and I found that I needed to play all five speakers in the small mode to get the best overall balance from the system. Sensitivity is not the Audience 42’s forte, so don’t get the impression that you can drive these little speak-ers with some puny little receiver. Because of the exceptional dynamic demands of many movie sound-tracks, I’d suggest a minimum of about 100 watts per channel to get a good sense of dynamic punch. Even then, dynamics are not going to be the Audience 42 ensemble’s strong suit. 
As I found with the two-channel setup, this system was at its best with more-natural-sounding movies and music, rather than when it was attempting to be an aural assault weapon. A movie like Fight Club, with its amazing surround effects and ambience that changes dramatically from scene to scene, really takes on a naturally relaxed quality that makes it simple to listen to for hours without suffer-ing fatigue. This sense of ease was especially impressive with the center channel, and dialogue like Mr. Hand’s voice in Dark City was amazingly clear and articu-late. This center-channel speaker would perform well in many sys-tems, even if the rest of the speak-ers were not from Dynaudio. 
After considerable experimen-tation with the level and phase controls, and in getting the best possible placement, I found I was able to get an essentially seamless blend between the SUB-20A and the rest of the speakers. It’s a pity that Dynaudio doesn’t allow you to bypass the internal crossover in favor of the one in your pre/pro, as this would probably make the adjustments somewhat easier. Once you do have it locked in, the SUB-20A does a good job of filling in the bottom two octaves, although without the air-moving capabilities of some of its competitors. As with the main speakers, the SUB-20A’s strengths are its tunefulness and pitch accuracy—a far cry from some of those 12-inch cube woofers that have become the rage. 
For someone trying to fit a home theater into a real living space, the Dynaudio Audience 42 system fits well into the often-neglected niche of really small speaker systems that don’t skimp on quality. While it won’t rouse the neighbors or assault your eardrums quite like some bigger systems, I suspect that these are not the qualities a potential purchaser will be look-ing for. Recommended. 
 
 
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