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Aeron A160 
 
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A 160 Amplificatore integrato Ibrido (pre a valvole) 
Amplificatore integrato pre a valvole 1x6DJ8 - 2 x 80 Watt RMS/8 ohm - ingressi linea x 3, ingresso phono MM x 1 - rec out - pre in/main out - T.H.D. 0,05% - S/N 95dB - ingresso Phono - peso 10 kg - telecomando.Alimentatore da 300w. 
AeronA160750 Euro 
Foto interni 
E si puo' anche facilmente migliorare:il pregio delle Valvole. 
 
Da un Utente in rete: 
Come era logico prevedere con l'inserimento della mullard la timbrica 
è cambiata,forse ora l'impianto suona leggermente piu chiuso e meno 
veloce,pero sulla gamma media è tutt un'altra cosa, la timbrica ora è 
piu piena corposa sia sulle voci che con gli strumenti sembra che è 
anche aumentato il dettaglio. 
Per fartela breve ora il suono è più raffinato caldo e rotondo,sembra 
più valvolare,anche la qualità costruttiva è imparagonabile una volta 
confrontate da vicino le due valvole.. 
 
Un altro post: 
Ciao a tutti,in settimana m'è capitata un'esperienza incredibile: prima grazie a google ho scoperto un negozio a 20 minuti da casa, cosa che per unoche non vive al centro del mondo è già un avvenimento, e poi -recatomi in detto negozio - mi sono trovato - tra giovedì e venerdì -ad avere a disposizione per ben 7 ore totali negoziante, elettroniche(sono in cerca di un ampli integrato)e sala d'ascolto. In oltre 25anni di passione per l'hi-fi tanta disponibilità m'era capitato ditrovarla solo in un negozio dove avevo già lasciato una caterva dipecunia. Così adesso mi è parso giusto condividere le mie impressionid'ascolto - che lasciano il tempo che trovano ma sono le mie - erendere pubblicamente omaggio al negozio in questione sito in Pontenelle Alpi (BL) e che fa capo al sito www.soundberry.com - non èpubblicità ma il risultato di una prova sul campo di un negozio chemerita una visita.La prova d'ascolto:come casse le mie AR Spirit 162sorgente digitale il Genki della Linnampli provati, caratteristiche e prezzi di listino:- Aeron A160 (ibrido) €745- Vincent 236 (ibrido) €1450- Fase Performance 106SL (stato solido) €1860- Unison Reserach Unico (ibrido) €1188- Aeron Ap900 (valvole) €1418trecce CD, nell'ordine:- finale del primo atto del Trovatore con Pavarotti, Sutherland e Wixell- Deacon Blues degli Steely Dan- le prime 2 tracce di "the cult of ray" di Frank Black- "15 petals" dall'ultimo lavoro di Costello- "mercenary territory" dei Little Feat dal live "waiting for columbus"- "darkness" e "the barry williams show" dall'ultimo CD di Peter GabrielDopo i primi 2 CD l'Unico è stato accantonato: soundstage preciso, ma toni alti striduli cosa che proprio non tollero, dei 3 ibridi provati è quello dal suono più a stato solido e non di buona qualità, a mio gusto. Nel ciclo d'ascolto è così stato momentaneamente soppiantato dal valvolare Aeron che però è durato poco in quanto andato subito in crisi dinanzi al tappeto di bassi del pezzo di Costello - che alla fine si rivelerà la traccia più difficile: oltre ai bassi, armonie vocali e sezione fiati - che a sorpresa dimostrerà la bontà dell'A160.Sul primo CD splendida performance del Vincent: eccezionale per calore e rotondità della gamma bassa - caratteristica poi confermata su tutte le tracce - ma che nell'occasione brilla specie per le voci rese con sfumature che pareva d'avere i cantanti lì in sala.Il pezzo degli Steely Dan esalta la precisione del Fase: l'attacco dell'assolo di sax è da manuale, il suono dello strumento solista si sgancia chiaro e forte dal gruppo. Sempre caldo e rotondo il Vincent mentre patisce l'A160 in termini di immagine stereo, ma a fine prova - più caldo - supererà anche questo scoglio.La prima traccia di "the cult of ray" offre uno stage ridotto all'osso: 2 chitarre, basso e batteria, tutti separano nettamente sui 2 canali le chitarre, Vincent e A160 brillano in immagine stereo decentrando verso dx la voce di Frank Black che appunto è alla chitarra su quel canale. La seconda traccia molto dinamica vede spiccare il Vincent.Come già detto, il pezzo di Costello con la sua ricchezza timbrica è il più difficile del lotto, a mio gusto l'A160 è l'unico a suonarlo rendendo correttamente l'intero arco acustico. Vincent e Fase sono messi in crisi dall'estensione della gamma bassa finendo così entrambi per enfatizzarla a completo discapito del resto.Arrivati all'ascolto dei "little feat" - sono intanto passate 3 ore -il quadro è già piuttosto chiaro: il Fase è l'apparecchio di classe (tra l'altro è un dual mono), molto neutro d'impostazione timbrica, immagine stereo nettissima e dettagliatissima; il Vincent ha poco da invidiargli con in più una resa più rotonda della gamma bassa ed una maggiore personalità in termini dinamici; l'A160 non "bomba" i bassi ma stravince in gamma media e alta, che è dolce e fine anzi: liquida, vi dirò che quando avevo letto di liquidità nella recensione su Audio Review m'era venuto da ridere, invece ascoltando l'A160 ho capito a cosa si riferiva il redattore e non mi viene un termine migliore per definirlo, va ascoltato e basta: è liquido ed è bello da sentire. Nell'ottica di queste caratteristiche i 3 ampli eseguono "mercenary territory" e in questo caso è puro gusto personale preferire uno o l'altro.La sorpresa arriva con l'ultimo CD: le eteree percussioni che aprono "darkness" esaltano la liquidità dell'A160 che con questo tocco di classe - sembra che i suoni galleggino nell'aria - sbaraglia gli altri 2 che certo lo sovrastano per completezza ed estensione della gamma bassa. L'immagine stereo - giudizio conclusivo - è riportata fedelmente da tutti, il Fase è quello con maggior dettaglio in tal senso. Anche la seconda traccia di Peter Gabriel rivela che l'A160 i bassi quando ci sono sa farli sentire, anzi brilla laddove gli altri - specie alzando il volume - scadono nel bum bum. A proposito del rendimento in gamma bassa da parte di tutti, va detto che le mie AR a sospensione pneumatica sono "stagne" per cui è facile immaginare che con casse meno difficili l'A160 decolli e gli altri derapino - senza dimenticare che il bum bum piace a molti.Ho tralasciato note sulla dinamica dell'esecuzione in quanto nessuno mi ha impressionato rispetto alla mia defunta coppia pre+finale Marantz, sotto questo profilo comunque il Vincent ha una marcia in più rispetto agli altri.A mio avviso quella dell'Aeron A160 quindi è vera gloria, giacché può sostenere una sessione d'ascolto anche posto a confronto di elettroniche che costano molto di più . 
Un altro post: 
Oggetto: A.A.A. ampli contest (AMC,ARCAM,AERON)  
Stavolta però vorrei riportarvi le mie modeste impressioni d'ascolto di tre ampli integrati a confronto (anche col mio attuale).  
Una premessa: lo sconforto.  
Intendiamoci, non per la qualità dei tre oggetti provati, ma per un fenomeno generalizzato che può definire essere tristemente definito (come un cinico e sprezzante rivenditore ha avuto il coraggio di dirmi, con una punta di sufficienza) "la morte dell'alta fedeltà" (a due canali, soprattutto).  
Non so se è un fenomeno limitato geograficamente (lo spero), ma certo è che nella mia zona già tre punti vendita che un tempo avevano stanze intere di diffusori e componenti per il classico stereo due canali, adesso si dedicano ESCLUSIVAMENTE all'home cinema, al multicanale, all'hi-fi car e altre amenità del genere; insomma, la stereofonia sta scomparendo!!!! (è forse è meglio che ce lo mettiamo in testa tutti quanti, e che andiamo incontro alla morte con dignità, custodendo gelosamente ciò che abbiamo e che tra poco assurgerà al rango di reliquia...).  
Comunque, siccome qualche negozio hi-fi a cercar col lanternino ancora si trova, sto conducendo una piccola ricerca per sostituire (e collocare poi in un secondo impianto) il mio NAD 320, che, abbinato a delle Ruark Prelude (diffusori da pavimento due vie bass reflex, sensib. 88dB), e collocato in un ambiente acusticamente non proprio ideale (anche se trattato con ampio arredamento, stylos e così via), mi ha sempre insoddisfatto a causa di un suono fin troppo caldo, con strabordanza di bassi slabbrati e alti troppo sparati (la famigerata impostazione "loudness" fatta per accallappiare gli audiofili inesperti e alla quale anch'io a suo tempo cedetti, quando ne sapevo di meno..), e conseguente mancanza di corpo, dettaglio e presenza della gamma media, la più importante, oltre che di una soddisfacente immagine tridimensionale.  
Ho allora provato a mettere a confronto diretto il NAD con suoi concorrenti nella stessa fascia di prezzo o leggermente superiore, e nella fattispecie il rivenditore mi ha proposto:  
ARCAM A65 (stato solido, 40w x2 su 8ohm)  
AMC 3100A (stato solido, 100w x 2 su 8ohm)  
AERON A160 (ibrido, stadio pre a valvole, una 6DJ8; e stadio finale a transistor, 80w x 2 su 8ohm).  
La prova è stata condotta utilizzando come lettore cd un ARCAM 62T ( cd utilizzati: "Live in Montreux" di Rachelle Ferrell, "Two against nature" degli Steely Dan, "Amused to Death" di Roger Waters), e due diffusori da stand, dei MISSION 780 e dei TANNOY (di cui in questo momento non mi ricordo il tipo, scusate).  
Sinteticamente ecco le mie impressioni:  
1) innanzitutto, ho avuto la conferma di quanto pensavo, e cioè che non si trattava nel mio caso di un problema di acustica ambientale, bensì di impostazione congenita e di limiti propri del NAD, che, pur essendo una macchina più che dignitosa e un buon entry-level, suona esattamente come ve lo ho descritto prima;  
2) l'ARCAM mi è parso timbricamente corretto, sufficientemente raffinato, con un buon dettaglio, un'immagine corretta, ma non mi ha coinvolto per nulla, fa il suo onesto lavoro e nulla più, non eccelle certamente in senso del calore, dell'ambienza, della presenza dell'evento musicale;  
3) all'estremo opposto, l'AMC: è cattivissimo ed energetico, veloce, con una resa dinamica davvero ottima, lo vedrei bene per chi è appassionato sopratutto di rock, techno, e generi "vitaminici", ma sull'altro piatto della bilancia va considerata la sua natura per l'appunto un po' "sgraziata", grezza, certamente il microdettaglio e la trasparenza, come pure la fedele restituzione timbrica, soprattutto dei medio-alti, non sono certo i suoi punti forti;  
3) l'AERON è quello che mi è piaciuto di più, e che anzi mi ha davvero affascinato (considerando pur sempre la sua classe di prezzo, ovviamente). Dopo un necessario riscaldamento dello stadio pre a valvole (a proposito, visto che io di valvole non me ne intendo tantissimo, che tipo di valvola è la 6DJ8 e che considerazione ha nell'ambiente audiofilo?), ha tirato fuori un suono davvero intrigante, suadente ma dettagliato, di gran classe; con un ottimo controllo del basso ma con una musicalità della gamma media mooolto coinvolgente.  
Tanto per fare un esempio, nella traccia 2 della Ferrell la voce splendida di questa cantante ha acquisito una dolcezza, una setosità e una naturalezza nettamente superiori; oppure in "Cousin Dupree" degli Steely Dan, il rullante della batteria, mentre con l'ARCAM era "piatto" e con l'AMC era sin troppo duro, "punchy" e martellante ma privo di realismo (ma alla fine è questione di gusti, of course...), con l'AERON è diventato più vero e ricco di armoniche, riuscivo di più a "sentire" la pelle del tamburo colpita dalla bacchetta.  
Ottimi anche l'immagine 3D e la scansione dei piani sonori, rivelatasi impeccabile con il disco-killer di Roger Waters (ad es. il taglialegna e la carrozza coi cavalli di "Too Much Rope" non li avevo mai sentiti così; del resto tutto quel disco è registrato in modo incredibile, con una stupefacente resa della voce solista in primo piano e dei tanti effetti sonori sullo sfondo, ed è un ottimo test per qualsiasi impianto).  
Alla fine dei conti, penso che la mia scelta, per restare in questa fascia di prezzo e in questo tipo di impostazione sonora, si restringerà all'AeronA160 e al PUCCINI S.E. Remote(costa quasi il doppio NDR) (che ho già ascoltato tempo fa ma che adesso andrò a riascoltare con attenzione, anche se dovrò fare cento chilometri solo per questo); per adesso è in vantaggio l'Aeron, non foss'altro perchè alla musicalità unisce una potenza dello stadio finale (gli 80 watt si sentono tutti quando servono, e senza perdere di controllo neppure ad alti volumi) che forse è quello che ci vuole per pilotare a dovere le mie Ruark (inoltre l'Aeron ha pure uno stadio phono che pare decente, sul quale però al momento non posso dirvi nulla, e che comunque in MM ha una sensibilità un po' bassa, 5 mV; del resto com'è noto anche il Puccini ha un ottimo stadio phono).  
 
 
DICONO DELL'AERON A 160 AUDIO REVIEW - dicembre 2002...sorprende soprattutto per la corretta impostazione timbrica, caratterizzata da un sano equilibrio tra morbida liquidità della gamma media e alta e fine trasparenza dei piani sonori...Aeron dimostra una classe che in altri tempi avremmo definito "anglosassone"... 
 
 
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