I nodi più importanti

Parlando di pesca alla trota in cava è necessario tracciare una breve
panoramica delle nozioni di base. Importante è la conoscenza dei nodi che si
usano più spesso.
Il nodo rappresenta il punto critico di ogni lenza. Per ottenere la
maggiore resistenza possibile è necessario conoscere bene il nodo nelle sue
evoluzioni, in modo che le dita possano operare con movimenti corretti, ma
spontanei. Un primo "trucco" per poter capire e imparare le evoluzioni di un
nodo è quello di usare un filo piuttosto grosso e colorato che meglio si
presta all'osservazione. Ottimo l'uso di spaghi in corda o persino di
piccoli cavi elettrici che ben si adattano alla lentezza dei movimenti di
chi sta imparando; la malleabilità della piattina elettrica permette anche
di capire se una spira o un pezzo di filo passa sopra o sotto.
Nodi per legare un amo
Legare correttamente un amo non è così semplice come si
potrebbe pensare. Non porre attenzione nella sua realizzazione potrebbe
costare caro in seguito, durante l'azione di pesca. Quindi perché la tenuta
sia garantita ci si deve assicurare che le spire siano ben allineate, l'una
vicina all'altra, e non si accartoccino tra loro quando le si serra, Inoltre
è importante che, a lavoro ultimato, lo spezzone di lenza non presenti
arricciature o schiacciamenti nei pressi della paletta dell'amo. Altrettanto
importante è che il filo, quando esce dalle spire avvolte intorno al gambo
dell'amo, passi davanti alla paletta e non dietro. Questa
condizione è ignorata da molti, e questi sono proprio coloro che si trovano
alla fine con il filo strappato proprio in quel punto. La spiegazione di
questo fastidioso evento è una sola: il filo strega continuamente contro il
bordino della paletta e si indebolisce. Ciò accade con più frequenza nelle
giornate in cui le catture sono abbondanti poiché lo sfregamento provocato
dagli scuotimenti della preda sega alla fine il filo. Il nodo più semplice
per legare un amo è fatto da 6-7 spire che garantiscono un'ottima tenuta e,
allo stesso tempo, non creano un ostacolo al passaggio dell'esca naturale.
Il suo unico difetto forse il pezzetto di filo che sovrasta le spire, ma
tutto sommato non influisce più di tanto sull'integrità dell'innesco.
Altri nodi per usi diversi
Altre occasioni in cui è necessario eseguire un nodo
sono: quando si deve legare una girella, quando si devono congiungere due
fili e quando si devono creare le asole.
La legatura di una girella - Per legare una girella
esistono tre nodi possibili. Il più facile e conosciuto è l'Improved
Clinch Knot. Poi c'è lo Uni Knot, anch'esso di facile esecuzione;
questo è il nodo jolly, un sistema valido non solo per la legatura delle
girelle, ma anche per altre applicazioni come il congiungimento di due
spezzoni di filo o per la creazione di un nodo scorsoio. Infine esiste il
World's Fair Knot, eccezionale nei risultati, ma veloce da realizzare.
La congiunzione di due fili - A chi non è mai
capitato, durante una battuta di pesca, di trovarsi un inspiegabile groppo
di fili sulla lenza portante? In simili frangenti, per non buttare decine di
metri di costoso monofilo, l'unica soluzione è quella di tranciare il
groviglio sotto e sopra e di congiungere le due estremità del monofilo. Un
altro caso tipico: si devono lanciare pesi sostenuti (25-40 g) per tentare
di raggiungere mete altrimenti proibite. Per riuscirci si devono imbobinare
monofili di diametro ridotto, ma ciò porterebbe subito alla perdita della
preziosa bombarda che, sfuggendo a elevata velocità, potrebbe colpire il
proprio vicino. Per risolvere entrambi i problemi si ricorre a un espediente
preso in prestito dal surfcasting: lo shock-leader. Lo si realizza
facilmente: si legano al sottile filo imbobinato (con diametro, mettiamo,
16) 7-8 m di un altro filo con diametro maggiore (per esempio del 20 o del
22).