Pesca a legering
Per catturare pesci di ottima taglia, pescando in acque
dolci, il legering è uno dei metodi più efficaci. Ormai, la diffusione di
questa tecnica è enorme anche in Italia e sono state messe a punto delle
attrezzature molto sofisticate, ma utilizzabili anche dai profani.
Perché praticare il legering?
Vi sono molte risposte possibili a questa domanda, ma una
in particolare risulta la più convincente. Quasi tutti i pesci d'acqua dolce
si alimentano cercando sul fondo il nutrimento. Un sistema di pesca che
permetta di presentare l'esca ben appoggiata al fondale dà quindi maggiori
garanzie di buone catture. Naturalmente una simile presentazione dell'esca
non è possibile solo con il legering, ma è innegabile che spesso le
condizioni atmosferiche avverse (soprattutto il vento) o la presenza di una
forte corrente costituiscono un ostacolo al tentativo dei pescatore di
offrire un'esca statica nel punto esatto in cui è avvenuta la pasturazione
e, di conseguenza, si è lanciata la lenza. Se a tutto ciò si aggiungono le
notevoli difficoltà che si incontrano con i tradizionali sistemi nella pesca
a grande distanza da riva, ecco che il legering diventa l'asso nella manica
nel bagaglio tecnico dei pescatore che sa sfruttarne adeguatamente i
vantaggi. L'errore più comune che si può commettere ricorrendo a questo
metodo è di praticarlo considerandolo una tecnica d'attesa. Pescare a
legering come se si stesse pescando secondo i canoni dei carp fishing o
della tradizionale pesca a fondo dimezza, se non annulla del tutto, le
probabilità di ottenere buoni risultati.
Una tecnica universale
Il legering deve il suo grande successo anche al fatto di
poter essere praticato ovunque, tanto nei fiumi ampi e profondi, quanto nei
canali artificiali. L'importante è dotarsi dell'attrezzatura più idonea al
luogo in cui si opera.
Una tecnica facile
Il legering è una tecnica elementare: la presentazione
dell'esca a qualsiasi distanza da riva e la rilevazione delle abboccate è
così semplice nel legering, che basterà solo un po' di pazienza e la dovuta
attenzione alle principali regole del gioco per ottenere subito risultati
soddisfacenti, gli stessi che sarebbero molto più ardui da conseguire con
altri sistemi di pesca. Un elemento basilare nel legering è imparare a
lanciare nella direzione voluta, dosando la potenza per raggiungere la
distanza necessaria, ma ancor più importante sarà riuscire a ottenere la
ripetizione dei lanci successivi nella stessa area. Non è altrettanto
decisiva, invece, la scelta del luogo in cui pescare. Mentre alla passata,
sia con la canna fissa sia con la bolognese, la scelta della posizione o del
tratto di fiume è spesso determinante per una proficua battuta di pesca e
richiede una buona conoscenza dei luoghi, la pratica ha dimostrato che non
c'è punto di un corso d'acqua in cui non sia praticabile il legering. Unico
requisito è possedere il noto "senso dell'acqua" per "leggere" l'acqua e
capire dove e come pescarci.
Un pregiudizio da sfatare
Ormai la tecnica dei legering si è diffusa anche nel
nostro Paese. Nonostante ciò molti sono ancora restii poiché la considerano,
a torto, una tecnica monotona. Non è assolutamente così: il legering è un
tipo di pesca appassionante, che richiede attenzione e impegno, ma sa anche
far divertire.
L'origine del legering
La tecnica del legering è nata alla fine degli anni
Sessanta in Inghilterra dall'ingegnosa idea di alcuni pescatori che hanno
utilizzato normali bigodini per capelli, riempiti di esche e zavorrati con
la quantità di piombo necessaria a farli restare ben ancorati sul fondo. Con
questo stratagemma quei pescatori si resero conto che era facile catturare
molti pesci anche in posizioni del fiume molto profonde e solcate da
corrente veloce. I pesci, infatti, attirati delle esche fuoriuscite dal
bigodino, finivano per interessarsi immancabilmente a quelle infilate
sull'amo con il risultato che si può facilmente immaginare. Era così nato il
primo rudimentale pasturatore che ha subìto con il trascorrere degli anni
una costante evoluzione sia per quanto riguarda le forme sia per i materiali
impiegati. La tecnica del legering si è poi diffusa a macchia d'olio in
tutti i Paesi europei, quasi seguendo di pari passo il continuo affinamento
produttivo dei feeders (pasturatori) che sono alla base di questo
metodo di pesca da molti ritenuto (a torto) poco raffinato. Infatti, forse
perché un pasturatore non ha le forme e i colori attraenti di un
galleggiante o perché a una prima occhiata pare uno stretto parente della
sedentaria (e a volte noiosa) pesca a fondo, il legering è rifiutato da
molti pescatori. Un errore di valutazione dettato da un pregiudizio: questa
tecnica non solo fa fare catture impensabili con altre specialità, ma
permette allo stesso tempo di pescare divertendosi.