La pesca alla carpa

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Senza alcun dubbio la carpa è uno dei pesci più ricercati dai pescatoti d'acqua dolce. Uno dei motivi di questa preferenza è la grande diffusione di questo ciprinide in tutte le acque interne italiane. Ovunque è infatti possibile tentare la cattura di questo pesce dalle ottime dimensioni e capace di regalare magnifiche avventure di pesca. Combattente generoso e potente, nonché avversario astuto, la carpa è in grado di raggiungere una notevole mole con esemplari da record che possono superare anche i 30 kg. Carpe di 10 o 12 kg sono comunque piuttosto comuni e la cattura di una preda di tale taglia è da ritenersi possibile con una certa frequenza se ci si dedica al carp-fishing, una tecnica di pesca mirata e di recente introduzione in Italia. E' dall'inizio degli anni Novanta che, con un notevole successo, si sta diffondendo nel nostro paese un metodo di pesca studiato per la cattura dei più grossi esemplari di carpa. Il nome inglese di questa disciplina ne tradisce l'origine anglosassone, ma, nonostante si tratti di una tecnica d'importazione, le nostre acque si sono rivelate un autentico paradiso per gli appassionati.

Le ragioni di un successo

La pesca alla carpa in Italia è radicata nelle tradizioni di diverse regioni: Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia sono alcune delle zone in cui è nato e si è sviluppato un vero e proprio culto di cui questo ciprinide è protagonista assoluto. Se da un punto di vista culinario la carpa non offre molte soddisfazioni (anche se, ovviamente, non tutti la pensano così), da un punto di vista puramente sportivo essa si rivela uno degli avversari più intelligenti, combattivi e generosi tra tutti quelli che abitano le acque interne. Nessun altro pesce d'acqua dolce è infatti paragonabile alla carpa, né per dimensioni, né per capacità di mettere in difficoltà anche le attrezzature più potenti e raffinate. Da sempre però, la carpa è considerata un pesce di livello inferiore, probabilmente a causa del modesto valore culinario delle sue carni. Per questa ragione in Italia la tecnica di pesca a questo ciprinide è sempre stata considerata "povera", effettuata con attrezzature spesso casuali e mai specifiche. Il moderno carp-fishing, comunque, non rinnega le esperienze raccolte dalla tradizione, anzi se ne serve per dare vita ad uno stile di pesca creativo, innovativo e intelligente che riporta, finalmente, la carpa al rango di pesce per sportivi. Ma le ragioni del successo del carp-ftshing sono anche da individuare nel diverso comportamento che il pescatore ha verso l'ambiente che lo circonda. Il carp-angler (così si chiama l'appassionato di carp-ftshing) è diventato un difensore del fiume e del lago e contribuisce in modo fattivo affinché l'ambiente in cui vive la sua preda resti incontaminato. Sono finiti i tempi delle esche "sporche" e dei quintali di bigattini lasciati sulle sponde a trasformarsi in mosche. Il carp-fishing propone un'immagine rilassata e distesa della pesca, lontana dalle asprezze dell'agonismo e pronta a trovare aspetti positivi anche nelle giornate in cui il pesce sembra sparito. E in quest'ottica si inserisce una delle basi di questa affascinante tecnica: il catch and release, ovvero il rilascio, sempre e comunque, della preda catturata. La potenzialità di catture del carp-fishing è tale da poter realmente infliggere danni mortali a un bacino anche di dimensioni medie, poiché permette quantità di catture veramente cospicue sopraffutto in acque ancora "vergini" come quelle nostrane. Il piacere di restituire la libertà alla preda e il ricordo, molto più duraturo, di una bella foto sono il premio e il traguardo cui ogni carpista aspira.