I rotanti
Uno degli elementi più importanti di cui si deve tener conto quando si
sceglie un artificiale è il tipo di torrente. La gamma dei rotanti è ampia e
permette di adattarsi a qualunque situazione.
Tratti anche vicini di uno stesso corso d'acqua possono richiedere
modelli con paletta più o meno allungata, inserita direttamente od
obliquamente sull'asse, e altri con paletta di foggia o misura diversa,
decorata o semplicemente dorata o argentata. La stessa mutabilità in
relazione all'ambiente di pesca tocca anche le zavorre, generalmente
realizzate in piombo, ottone o bronzo verniciati. I modelli a paletta
arrotondata posseggono una rotazione molto ampia e si prestano a un recupero
lento in acque calme. I modelli con paletta più allungata e appuntita
(spesso chiamati "a foglia di salice") offrono invece la miglior resa in
presenza di correnti rapide, poiché presentano una rotazione della paletta
molto stretta e aderente alla zavorra. Risulta inoltre utile, anche se
alcuni artificiali possono apparentemente sembrare identici, tenere conto
dello spessore e del peso delle palette che, a parità di superficie,
potranno presentare effetti differenti. In relazione al peso specifico del
materiale di costruzione potranno entrare in rotazione più o meno
velocemente, oppure contribuiranno a mantenere regolare il movimento
rotatorio, anche nelle condizioni limite in cui si è costretti a far
"sostare" gli artificiali.
Quando usare i rotanti
Utilizzando i rotanti è determinante saper offrire una
presentazione perfetta, sia a filo di superficie sia a notevole profondità.
In quest'ultimo frangente sono veramente utili i rotanti con grammature
differenziate così da disporre, a parità di superficie della paletta, di un
campo di utilizzo ottimale. Elemento da tenere in considerazione,
specialmente nelle acque più mosse, è la velocità di affondarnento che, in
ogni caso, dovrebbe dar inizio o quanto meno favorire la rotazione
dell'artificiale, fattore indispensabile per rendere appetibile l'esca
appena posata in acqua. E' opportuno posare l'artificiale in modo delicato,
trattenendo leggermente il monofilo per non provocare atterraggi rumorosi,
né avere lenza in bando. Quest'ultimo particolare si rivela essenziale nei
piccolissimi torrenti di montagna e nelle risorgive del piano; in entrambi
(i primi a causa dei fondali a volte appena sfruttabili e le seconde per la
notevole presenza di vegetazione sommersa ) è richiesto l'inizio del
recupero nel medesimo istante in cui l'artificiale sfiora la superficie
dell'acqua. Anche in acque parzialmente velate il rotante resta un buon
artificiale, grazie alla quantità di vibrazioni emesse e percepite dalla
trota attraverso la linea laterale (organo di percezione sensibilissimo nei
salmonidi). La maggior parte dei pescatori a spinning, tuttavia, predilige
operare in acque trasparenti, anche se comportano una maggiore difficoltà.
Il mulinello a bobina rotante
I mulinelli a bobina rotante sono di origine americana.
Chiamati anche "moltiplicatori", negli Stati Uniti questi modelli sono molto
diffusi, anche perché servono per affrontare pesci di taglia gigante come
gli enormi biackbass che si trovano nei grandi laghi del Nordamerica. In
Italia simili prede non si trovano, comunque qualcuno anche da noi utilizza
il mulinello a bobina rotante per lo spinning. Si tratta in ogni caso di uno
strumento sofisticato, dotato di due dispositivo di frenaggio che
impediscono la formazione delle fastidiose "parrucche". Inoltre il mulinello
moltiplicatore permette recuperi molto più veloci di quelli possibili con i
mulinelli di tipo consueto, anche perché è dotato di un selezionatore di
rapporto da regolare in base alla mole della preda con cui si sta
ingaggiando una lotta. Ma la cosa che colpisce maggiormente è la posizione
dei mulinello sulla canna: si trova infatti sopra l'impugnatura e non sotto.
La manovella si trova di conseguenza sulla destra, fatto cui bisogna
abituarsi con un allenamento costante.
Spazio all'inventiva
Meritano un cenno particolare i rotanti con la paletta
inserita direttamente sull'asse, in quanto riconosciuti tra i più
"plasmabili" in assoluto. Le caratteristiche di questa soluzione sono
molteplici, dalla immediata entrata m rotazione (indispensabile in ambienti
dallo spazio molto ridotto), alla possibilità di impostarne la rotta senza
dover Effettuare continue correzioni grazie alla tenuta del fondo. Tuttavia
il particolare che maggiormente si apprezza in questa categoria di rotanti
resta la loro totale adattabilità alle modifiche ed elaborazione attuate dai
pescatori amanti del fai da te. A prescindere dagli scontati abbinamenti a
tandem (peraltro già reperibili nei negozi), si possono realizzare,
intervenendo con poche operazioni sui modelli di base, infinite versioni con
caratteristiche inedite (medesima paletta con differenti grammature,
modifiche al profilo, liduzione della taglia fino al 60 per cento
dell'originale). I più pigri si chiederanno se valga la pena di perdere
tempo per queste riduzioni solo apparentemente superflue, ma molti altri
lanciatoii, per esperienza personale, possono garantire che in molte
situazioni queste "perdite di tempo" si sono rivelate deterrninanti ai fini
delle catture nelle acque più difficili. Adottando rotanti convenzionali
(quelli, soliti, del n. 2 con pallini rossi e blu) si avranno, per
approssimazione, un buon 30-40 per cento di abboccate in meno e in caso di
attività legata alle schiuse di insetti, quella percentuale potrà essere
sensibilmente accresciuta. Tra le varie cause di questo rifiuto da parte dei
pesci si possono annoverare la difficoltà di eseguire una posa corretta
dovuta alla grammatura del rotante e la comparazione visiva con esche già
osservate in precedenza e associabili a eventi traumatici. (la memoria del
pesce sfuggito a una cattura o liberato). E stato invece constatato che,
riducendo. la taglia compatibilmente ai parametri di lancio e rotazione, la
diffidenza del pesce diminuiva in proporzione.