Pesca alla Cernia

 

Caratteristiche morfologiche:

    Innanzitutto, va tenuto presente che esistono diversi <<tipi>>di cernie (cernia <<bianca>>, <<nera>>,<<dorata>>,<<da fondale>>),ma la sagoma di questo pesce è pressappoco identica anche nelle sue varie suddivisioni. Il corpo è tozzo e di ovale, con una testa molto grande e bocca dorata di premascellari protrattili. Ci sono diverse serie di denti sulle mascelle, e la spina dorsale è unica. Considerando come<<standard>> la cernia comune,ricordiamone la colorazione bruno-rossiccia ed il ventre color giallognolo. Ad ogni modo, vi riporto qui sotto il seguente schema, che presenta le caratteristiche di ogni tipo:

Cernia di fondale

Lunghezza: massima 1 metro e mezzo; colore:generalmente scuro; peso: in alcuni casi, sui 60Kg.

Cernia comune

Lunghezza: massima circa 1metro; colore: rossastro scuro, con ventre giallognolo; peso: in media, dai 15 ai 50Kg.

Cernia<<bianca>>

Lunghezza: massima sugli 80 cm.; colore: generalmente grigio-biancastro; peso: può toccare i 10-15Kg.

Cernia<<dorata>>

Lunghezza: massima sugli 80cm.; colore: bruno, con una macchia giallo-oro su un fianco; peso: può toccare a volte 20-25Kg.

Cernia<<nera>>

Lunghezza: massima 1 metro e 30cm,; colore: dominante il grigio molto scuro; peso: può toccare i 35-40Kg.

 

Abitudini

   La cernia è di natura un pesce di tipo <<solitario>>, che predilige una certa <<fascia>> di territorio marino in funzione di ambiente <<di caccia>>, spartito il più delle volte con altri esemplari della sua specie. E’ presente un po’ ovunque nel Mare Mediterraneo. Tornando al suo habitat, la cernia ama di regola permanere in anfratti, e spaccature rocciose sui fondali, in zone scarsamente illuminate, se non del tutto buie. E’ naturalmente un pesce predatore e carnivoro, voracissimo. Nonostante la conformazione tozza del suo corpo, e la notevole mole, è dotata di uno scatto velocissimo, che li permette sia di avventarsi sulle prede fulmineamente che di rifugiarsi in un battibaleno nella sua<<tana>> quando avverte un pericolo di qualsiasi tipo. Sembra che la cernia possa raggiungere anche i 20 anni di vita.

 

Metodi di pesca

    Cacciata in lunga e in largo per la bontà delle sue carni squisite, la cernia(preda ambitissima dei sub e dei pescatori di ogni tipo), anche per motivi direttamente connessi all’ inquinamento, al rumore dei natanti, alle insidie delle quali è fatta oggetto, ha da tempo abbandonato le basse profondità in cui si poteva agevolmente individuare, per collocarsi ormai quasi del tutto a profondità maggiori, sia in zone rocciose che su fondali di sabbia mista a rocce o posidonia. Tralasciando la pesca subacquea, che qui non trattiamo, passiamo adesso a descrivere i sistemi con i quali si può ragionevolmente tentare di catturare questo pesce eccezionale.     

 

Traina  <<da fondo>>

    Pescando dalla superficie, la traina da fondo rappresenta un sistema indubbiamente efficace: bisognerà innanzitutto avere ben chiara la conformazione del fondale sul quale si pescherà, ed a tal proposito sarebbe bene avvalersi di un ecoscandaglio. Da ciò dipende infatti la preparazione delle esche e della profondità alla quale si intende calarle. Per fare un esempio, usando lenze metalliche o divergenti subacquei (uno dei mezzi più validi in assoluto) si dovrà conoscere alla perfezione il fondale con cui si ha a che fare, per poter far stazionare alla profondità giusta le esche, opportunamente <<vicine>> alle rocce, sedi delle tane dove la cernia si apparta. Per quanto concerne le esche naturali, quella più indicata è il totano(ben fresco), mentre considerando le esche<<artificiali>> si potrà adoperare con successo il pesciolino di legno snodato a due o tre sezioni. Se calate alla profondità esatta, le esche vengono attaccate in maniera fulminea: una volta ferrata, la cernia tende a rifugiarsi immediatamente nella tana, e se il pescatore non riesce ad impedirglielo la cattura sfumerà quasi senz’altro.

 

Bolentino a <<filaccione>>    

    Il sistema di pesca a bolentino chiamato<<a filaccione>> rappresenta una valida alternativa alla caccia subacquea o alla traina di fondo. Si cala l’esca direttamente davanti alla tana potenziale della cernia; quest’ultima è notoriamente un pesce predone ed abitudinario, che <<attende>> sovente che la preda gli passi vicina per attaccarla di colpo. Il filaccione va munito di un’ esca che può essere un tentacolo di polipo(fresco): le cernie lo considerano una leccornia. Per poter individuare la tana della cernia, c’è il metodo chiamato dello<<specchio>>: si cala in mare un bidone in lamiera di circa mezzo metro di diametro ed alto sui 70-80cm. Sulla base di esso si pone in parte una lastra di cristallo, mediante la quale si può, direttamente dalla superficie,localizzare la tana.

  

PS: se vi ritroverete a pescare su di un molo, su una scogliera o ruderi di porto e! se fossi in voi be! Non esiterei a provare di insidiare una cernia con un bel salterello o una mezza sarda! E’ naturalmente se volete batterla dovrete usare il cavetto d’acciaio, se non volete rimanere perplessi e con la canna in mano a vuoto!

Dimenticavo in fine che è possibile insidiarla con lo spinning innescando un qualsiasi pesciolino di gomma o di plastica oppure con delle anguille finte, nei pressi delle loro tane.