Pesca alla carpa

 

(carpa regina)

Il corpo della carpa è robusto, massiccio e un po' compresso ai lati. Anche il capo di forma conica con muso corto, è assai robusto: gli occhi sono piuttosto grandi. La bocca è protrattile dai cui angoli superiori pendono quattro barbigli tattili. E' rivestita da grosse squame di colorazione variabile dal bruno-olivastro al giallo bronzeo con riflessi dorati.Pesce onnivoro la carpa si nutre di tutto: vermi, larve varie, insetti, molluschi, lumachine, che ricerca grufolando sotto i sassi del fondo. Predilige anche i vegetali, semi e germogli di piante acquatiche e non disdegna varie sostanze organiche. La Carpa si divide in varie specie tra cui la crapa regina, carpa specchio e carpa amur(erbivora).  CARPA ERBIVORA(Amur): L'amur o carpa erbivora è originario della Cina.
Taglia grande fino a 1 m di lunghezza: capo appiattito, bocca in posizione mediana.
Vive in acque di pianura ricche di vegetazione.
Si chiama anche "cavedano ungherese", si può insidiare utilizzando alghe come esca o pescando con la tecnica delle carpe a fondo.
Peso max. 25 kg.
 

Pesca a fondo 

La pesca della carpa richiede il massimo silenzio e il massimo mimetismo da parte del pescatore che non deve, essendo la carpa un pesce molto pauroso. Il luogo prescelto deve essere tranquillo, lontano da fonti di rumore. E' un tipo che richiede molta pazienza e che si esegue con due o tre canne appostate; è stato detto che la pesca alla carpa non si improvvisa ma si prepara. 

Le esche  

Essendo un pesce onnivoro, la carpa può essere insidiata sia con esche animali, sia vegetali. Tra le prime si annoverano i vermi di terra o di acqua, innescati a grappolo; nei mesi primaverili si usano i semi di mais non ancora maturi (vanno bene anche quelli venduti in lattine); impasti a base di polenta di granturco; mollica di pane impastata con acqua, semi di canapa, semi di grano, alghe verdi e ramificate. 

Gli attrezzi

Quando ci si dedica alla pesca alla carpa si deve sapere sin dall'inizio che a che fare con un pesce combattivo e di lunga vitalità (vive a lungo anche dopo essere stata tolta dall'acqua), che impara e ricorda tutti i trucchi per liberarsi, che è capace di una fuga precipitosa a largo, verso il fondo o verso la riva. Ci vogliono dunque attrezzi robusti e molta attenzione nel salpare il pesce.

La pasturazione

Nei fiumi, nelle lanche, nei laghi, nelle cave è necessario procedere a una costante pasturazione di alcuni giorni, non solo per assuefare le carpe a quella che sarà poi l'esca, ma anche per attirarle in un punto desiderato per poterle poi pescare agevolmente. Il mais tenero è una delle esche preferite, ma molti pescatori preparano impasti a base di polenta, pane, farina di crisalidi e patate, con l'aggiunta di sostanze aromatiche (anice o menta).

Le tecniche

A primavera, nei canali più piccoli e nei fiumi dove vivono carpe medio-piccole, si pescherà a mezzo fondo con l'ausilio del galleggiante. Nelle anse fluviali tranquille e negli stagni si ricorrerà alla della pesca a fondo con galleggiante.

(carpa specchio)