La trota
a spinning
La fario quando attacca, è
molto decisa e veloce: spesso esce rapidamente dalla tana assaltando l’esca
di turno per poi farvi immediato ritorno; in questo dimostra una grande
voracità, ma anche ingenuità nel portare l’attacco senza troppe osservazioni
e ripensamenti. Non ha l’abitudine di inseguire per lunghi tratti o di
limitarsi all’osservazione sospettosa del “boccone”, come risulta nel
cavedano. Nel campo delle esche possibili, per la tecnica dello spinning, il
rotante la fa da padrone, trattandosi di un artificiale estremamente
adattabile alla stragrande maggioranza dei corsi d’acqua dove la trota è
presente ( in genere i torrenti e i fiumi nella parte medio-alta ). Molto
buoni anche i minnow sia da due che da cinque o sette centimetri,
galleggianti o affondanti, e gli ondulanti, utilizzati soprattutto nella
tecnica “a scendere”. I colori sono molto spesso naturali ( come l’argento )
ma da non disdegnare anche le vivaci sfumature e a volte gli eccessi di
riflesso come il fluo, più idonei con le acque torbide o mediamente velate,
oppure quando ne abbiamo provate veramente tutte.
Spinning estivo
Il periodo migliore per
pescare le fario a spinning è quello che va dalla tarda primavera,
maggio-giugno, fino alla chiusura della pesca a questa specie, che è in
coincidenza con la prima domenica di ottobre. Sono questi mesi molto
interessanti per la grande attività che la fario manifesta un po’ a tutte le
ore.
Cosa
occorre per catturare le fario
Per
praticare lo spinning alla fario basta essere in possesso della seguente
attrezzatura: una canna in carbonio, a due pezzi, in grado di lanciare
artificiali fino a 10g, un mulinello da spinning, medio veloce, a bobina
larga caricata con 200m di 0.18, una scatolina di artificiali con minnow,
rotanti ed ondulanti di vario peso e misura ed una pinzetta a becco lungo
per slamare il pesce allamato.
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