Gli
ambienti di pesca
La richiesta metabolica di ossigeno della
trota fario è molto elevata ed è per questo che possiamo trovare questo
pesce soltanto soltanto in quelle acque che possono garantirgli ciò di cui
hanno bisogno. Torrenti di montagna e di valle, fiumi, canali e laghi con
acque limpide, fresche e ricche d’ossigeno, sono dunque gli ambienti per
eccellenza dove insidiare il salmonide più diffuso nelle acque italiane.
I
torrenti di montagna
Fin dalla sorgente o poco a valle possiamo
trovare le trote fario che in questo ambiente non raggiungono però mai
dimensioni eccezionali in quanto l’acqua molto fredda e la scarsità di cibo
non favoriscono certo la loro vita. Ai fini della pesca, i torrenti di
montagna, in prossimità della sorgente, non sono certamente il massimo, ma
spostandosi più a valle quando il corso diventa più largo e meno ripido e le
sponde si ricoprono di vegetazione ecco che entriamo nel regno indiscusso di
questo salmonide. Veloci correnti rotte da sassi affioranti, piccole buche
formate da cascate ed ostacoli naturali di ogni genere sono l’ambiente
preferito dalla fario. In questi corsi la pesca può essere effettuata con
successo sia con le esce naturali o artificiali, ma il periodo migliore per
pescarci è molto ridotto nel corso dell’anno. La montagna va affrontata dopo
il disgelo, quando la temperatura dell’acqua si riscalda e le trote entrano
in attività potendo trovare con più facilità il cibo costituito da
invertebrati bentonici e da insetti caduti in acqua dalle sponte.
I
torrenti di media valle
I corsi d’acqua di media valle sono quanto
di meglio può chiedere il trotaiolo incallito: il periodo di pesca si
allunga sensibilmente e le tecniche da poter sfruttare per la cattura dei
salmonidi sono pressoché tutte quelle diffuse nelle acque italiane, dalla
pesca con le esce naturali a canna lunga e corta, allo spinning per finire
con la mosca. La fario trova nelle acque di questi torrenti tutto il cibo
che può desiderare arricchendo la sua dieta anche con pesci di piccole
dimensioni come scazzoni e vaironi. La taglia di conseguenza cresce
notevolmente rispetto a quella dei torrenti di montagna e nei periodi giusti
e con le condizioni d’acqua idonee è possibile catturare anche esemplari di
tutto rispetto.
I torrenti di fondo valle e
fiumi
Sono queste acque dove è possibile
realizzare veri e propi record in quanto a dimensioni delle catture. I
torrenti del piano ed in particolare i fiumi ampi e profondi possono
ospitare fario di tutto rispetto predatrici di minuteria e cacciatrici a
tutti gli effetti. Le zone migliori per pescare variano in relazione al
periodo stagionale e generalmente si ricercano le fario in inverno nei posti
più profondi ed in primavera estate nei sottosponda, nei raschi e dove nel
corso principale si immettono gli affluenti. Non esistono tecniche
specifiche per la pesca nei fiumi di fondovalle, ma sicuramente i pesciolini
sono le esce migliori, trainati nei tottosponda ed a distanza di canna e
lanciati e recuperati facendoli strisciare sul fondo contro corrente nelle
grandi buche e nei raschi. Per quanto riguarda le esche artificiali, niente
di meglio dei grossi rotanti alternati dagli ondulanti nei tratti di
corrente più impetuosa per lo spinning e stremer e ninfe per la pesca a
mosca.
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