Lettera di una catechista

         Caro Don Peppino, in questo momento, molti ricordi affiorano nella mia mente. Sono ricordi legati alle varie tappe della mia vita: l’infanzia, la fanciullezza, l’adolescenza, la giovinezza e l’età matura; in cui la vostra presenza di padre spirituale è stata sempre viva e operosa.

         Tante battaglie sono state condotte insieme nell’Azione Cattolica, nel Movimento per la Vita e persino nella stesura di un giornalino parrocchiale, all’inizio rudimentale poi più professionale.

         La vostra dedizione e il servizio al Signore che avete prestato per tanti anni con amore di servizio, con umiltà, mi ha fatto crescere spiritualmente e sono qui adesso a ricordare la citazione della lettera di S. Paolo agli Ebrei al capitolo 6, vers. 5, che con noi catechisti avete ripetuto tante volte: “che solo il credente, fatto ‘discepolo’, può gustare la buona parola di Dio e rispondere all’invito di una speciale sequela evangelica”.

         Vi porgo l’ultimo saluto a nome di tutti i catechisti della parrocchia: Marilia, Filomena, Peppino, Nicolina, Anna, Dina. Voi ci avete evangelizzato, catechizzato e ponendo la vostra fiducia in noi, avete voluto fortemente che fossimo i catechisti della vostra chiesa. La catechesi, mentre fa maturare la fede e la rende cosciente e operosa, induce a leggere i segni della chiamata divina, nell’esperienza quotidiana.

         Grazie Don Peppino per averci educato alla “lectio divina”, occasione privilegiata di incontro con Dio, nell’ascolto della parola. Non verremo meno al nostro impegno, non vi deluderemo, continueremo a testimoniare e ad annunciare l’amore che ci avete trasmesso per Gesù, per la sua chiesa e per la sua Madre Celeste. Non vi dimenticheremo mai, resterete sempre nei nostri cuori.

         Vi vogliamo bene.