Il Restauro - Ampliamento
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o strumento firmato Zordan del 1891 (cfr. fondo secreta del somiere maestro) era un tempo collocato in cantoria sopra la porta principale della chiesa.
Vicissitudini, tendenze musicali in cambiamento, riforma Ceciliana e poi l’arrivo dell’elettricità hanno purtroppo contribuito ad un processo di decadenza irreversibile, fino a spostare nell’abside dietro l’altare maggiore e barbaramente modificare l’organo per trasformarlo in un ibrido di poco conto e scarso funzionamento.
E in questa condizione che giaceva quel che rimaneva dello strumento quando fui invitato a presentare un progetto di restauro radicale conservativo mirando al recupero dell’organo originale.
Ma ben presto, considerando l’importante massa di lavoro concernendo la ricostruzione delle parti mancanti, il committente ha indirizzato le sue richieste verso un ampliamento del progetto iniziale; a fronte dei limiti musicali che lo strumento del 1891 presentava e dello stato di totale depauperamento in cui si trovavano gli elementi esistenti.
Tuttavia, la cosa ci sembrava realizzabile a condizione di considerare il materiale originale che non avrebbe in nessun modo dovuto essere leso, o compromesso dall’evoluzione del progetto, sia nella forma, che nella proprio funzione meccanica e musicale.
Cosi, forti dell’ esperienza precedentemente affrontata a Marostica sull’organo Zordan del 1882 nella chiesa di sant’Antonio Abate, fu concepito l’ampliamento dello strumento su ispirazione del materiale esistente e di strumenti perfettamente conservati, presenti sul territorio Vicentino (sant’Ulderico di Tretto, Grancona, entrambi realizzati, o ampliati dai Zordan).
Il materiale antico originale é stato restaurato secondo severi criteri basati sul principio della tutela e conservazione delle parti.
Limitando l’interpretazione allo stretto necessario; frutto di conoscenza e buon gusto, il nostro intervento si è accinto al ripristino delle parti esistenti e ricostruzione “su modello” di quelle mancanti, senza invenzione nessuna, o alterazione dei principi originali.
Anzi, rifiutando ogni compromesso tecnologico moderno, si è indirizzato l’opera di restauro / ricostruzione della parte antica nel rispetto totale delle regole dell’arte Veneziana ottocentesca, riproducendo fedelmente ogni componente mancante non solo con i stessi materiali di quelli presenti, o riscontrati presso strumenti analoghi, dello stesso autore e periodo, ma anche con l’applicazione delle prassi esecutive dell’epoca, con attrezzi specialmente ricostruiti per l’occasione, uso di colle di origine animale ed altri materiali trattati con metodi e prodotti naturali.
Su richiesta del committente, abbiamo proposto per l’organo di Gazzo un progetto di ampliamento, mirando ad un “allargamento” delle possibilità musicali dello strumento con una particolare attenzione alla basseria ed il secondo corpo d’organo.
Nel caso della tastiera di pedale, ampliata da dodici note reali a trenta, si sono utilizzati le canne di legno presenti nell’organo prima dello smontaggio (Zordan 1891) costituite da un registro di Contrabbasso, di un Ottava di Contrabbasso e di una Decimaquinta al pedale che sono stati adattati ed inseriti nei vari registri attuali, quelle mancanti sono state ricostruite nelle misure e progressioni conseguenti.
Il registro di Bombarda è stato ricostruito ex novo su ispirazione di quelli ottocenteschi di scuola Veneta.
Il secondo manuale interamente ricostruito ex novo, è la sintesi tra la scuola Veneta del periodo Zordan e una libera espressione dell’organaro restauratore al fine di creare un corpo sonoro del tutto particolare, ma ”aggiustato” su misura per una corretta ed armoniosa risposta al grand’organo.
L’unico registro “atipico” rispetto alle consuetudini “Zordaniane” riguarda il Bordone di otto piedi; di legno tappato (canne Zordan) nella prima ottava, di metallo (50%) martellato, tappato nella seconda ottava ed “a camino” nei soprani proposto qui per un esigenza a carattere musicale, preoccupati dell’accompagnamento della voce che spesso il Principale di otto piedi dei strumenti ottocenteschi tende a “coprire”.
Il restauro dell’Organo “F.lli Zordan” - 1891
Il nostro lavoro ha avuto come obbiettivo il recupero del materiale antico originale mediante ripristino radicale conservativo.
Il materiale è stato dunque prelevato dalla chiesa e trasportato presso la nostra struttura per un intervento scrupoloso che ha mirato appunto al recupero della forma e funzione di ogni componente originale dello strumento.
Le parti incomplete sono state ricostruite mediante aggiunta di materiale identico a quello mancante, presentando le medesime caratteristiche di quelle antiche, nel rispetto della natura dei materiali e la loro specificità; i legnami utilizzati a questo scopo sono stagionati naturalmente, le pelli e pergamene conciate all’allume di roccia come di tradizione, il ferro forgiato a mano, lavorato a caldo, le colle di origine animale, nonché la realizzazione delle canne di metallo mancanti, eseguito manualmente da noi, in laboratorio.
La ricostruzione della cassa armonica si rifà ai canoni del Settecento Veneziano classico, decorata “a finto marmo”, dipinta a tempera e trattata con olio e cera d’api neutra.
E stata ricostruita ed installata una balaustra in stile Veneziano del settecento, ispirata a quella del campanile della chiesa di Gazzo, dipinta come la cassa.
La trasmissione meccanica ricostruita ex novo è di tipo “sospesa” per il grand’organo, “a pironi” per il Positivo ed a tiro (sospesa) per quella di Pedale ispirata a strumenti costruiti dai Zordan nello stesso periodo, l’alimentazione di vento prodotta da un elettroventilatore è gestita da una scatola a tendina posta tra il motore ed il mantice. Per ragioni di capacità e qualità del vento, si è attrezzato l’organo di un secondo mantice “a libro” per il somiere di basseria.
I tubi portavento in legno di abete sono stati ricostruiti secondo le sezioni richieste dai vari somieri ed in progressioni logiche rispetto a quelli originali presenti nello strumento.
La trasmissione meccanica dei registri relativi al grand’organo è “alla Lombarda” con combinazioni preparabili e manette fuoriuscenti orizzontalmente dal pannello di registriera , scorrimento orizzontale ed incastro laterale di fine corsa, mentre “a tiro” orizzontale e pomoli torniti in legno di bosso fuoriuscente verso l’organista per la trasmissione relativa al somiere di Positivo.
Gli accessori: Unione tasti al pedale per le due tastiere “a pedalino” e “combinazioni libere alla Lombarda” per i registri del grand’organo.
Elenco delle voci relative all’intervento di restauro
Dossier fotografico prima, durante e dopo l’intervento
Inventario del materiale
Smontaggio, imballaggio trasporto in laboratorio del materiale
Studio e rilievi del corpo fonico
Restauro dei somieri
Restauro della manticeria
Restauro della consolle (parti originali recuperabili)
Restauro della trasmissione meccanica
tavole di catenacciature
squadre, spade, leve…
Restauro delle canne di metallo
Restauro delle canne di legno
Ricostruzione delle parti mancanti
Tiranteria dei registri
Ricostruzione dei registri di canne ad ancia relativi al somiere maestro
Ricostruzione delle canne ad anima mancanti relative al somiere maestro
Ricostruzione delle canne ad anima e ance relative al Positivo
Ricostruzione della trasmissione meccanica relativa al somiere di Positivo
Ricostruzione ex novo della consolle:
tastiere, pedaliera
tavola di registrazione “alla Lombarda “ grand’organo e pedale
a tiro, a pomoli positivo
accessori (unione I- pedale II- pedale accoppiamento manuali)
leggio, panca
Montaggio in laboratorio
Prove e verifiche del materiale restaurato e ricostruito
Prima fase d’armonia in laboratorio
Smontaggio ed imballaggio
Trasporto, montaggio in chiesa
Recupero dell’armonia originale definitiva ed accordatura.
Descrizione delle singole voci
Restauro del somiere maestro
Il somiere è stato completamente smontato, pulito e trattato con antitarlo. Tolte le coperte, stecche, false stecche, squadre, secreta, e ventilabri, sono state rimosse tutte le giunture di pelle vecchie e portate a legno nudo mediante pulizia idonea le superficie interne dei canali avendo cura d’identificare la natura e posizione di ogni chiodo o vite, in modo tale da garantirne il rimontaggio in sede propria.
Si sono raddrizzate le superfici togliendo meno materiale possibile.
A questo proposito, la rettifica delle superfici è stata eseguita rispettando la deformazione del somiere; conseguenza dell’assestamento e movimento dei materiali dovuto al peso delle canne durante gli anni.
Allo stesso modo si è intervenuto su ogni crepo, fessura che è stata incollata con colla di origine animale. Le riparazioni sono state assicurate con pezzi di pelle nuova, sottile. La rettifica di tutte le superfici è stata eseguita dopo aver controllato l’interno dei canali e, a secondo della necessita, provveduto al rincollaggio delle pareti interne, in modo da garantirne l’impermeabilità all’aria. I ventilabri ripuliti dalle loro pelli sono stati rettificati e rimpellati. Si è provveduto dunque al rimontaggio dei ventilabri, secreta, stecche, false stecche e coperte, sostituendo ogni guarnizione di pelle vecchia; ventilabri, borsette... Sono state rimontate quindi le molle di ottone in sede originale.
Le parti fortemente danneggiate, quelle che non potevano garantire la loro funzione a lungo termine, sono state sostituite con materiale nuovo ( vedi P. 8).
Durante le varie fasi del restauro è stata eseguita una serie di rilievi dei materiali utilizzati nell’organo, affinché si possano reintegrare le parti da sostituire con legni, metalli, carta, o pergamena presentando le stesse caratteristiche di quelli originali.
I crivelli sono stati puliti, riparati con cura, raddrizzati e rinforzati nelle parti deboli: i buchi allargati sono stati riportati a diametro giusto mediante inserimento di tasselli in materiale idoneo.
Restauro delle canne di metallo
Tutte le canne sono state lavate con acqua calda, badando a non cancellare nessuna inscrizione a china, o altro materiale, suscettibile di scomparire sotto l’effetto di tale trattamento.
Si è proceduto quindi alla rimessa in forma dei piedi e corpi. Ogni fessura, buco, o squarcio é stato accuratamente considerato e riparato, mediante raddrizzamento delle superfici e saldatura a stagno.
Le parte mancanti sono state sostituite con aggiunta di metallo identico a quello rimosso.
Allo stesso modo, si è fatto sulle canne di facciata che sono state precedentemente liberate dallo strato di porporina che le ricopriva.
Ricostruzione e novo delle canne ad ancia
I registri di Fagotto nei bassi, Tromba soprani e Corno Inglese soprani sono stati interamente ricostruiti nel rispetto delle prassi esecutive messe in opera dallo Zordan riscontrate presso strumenti analoghi.
Restauro delle canne di legno
Le canne sono state pulite e trattate con antitarlo. Le parti alterate sono state riparate mediante inserti di tasselli in legno nuovo. Ogni fessura, buco, o segno di manomissione che alteri l’intonazione originale dello strumento é stato corretto.
I labbri inferiori sono stati rimossi, permettendo un’accurata visita dei “blocchi” delle canne: allineamento dell’anima con il labbro superiore, la qualità delle giunture, degli incollaggi, la sede del piede ed il piede stesso.
Le giunture degli incollaggi sono state garantite con strisce di pelle.
Al momento della rimessa in suono del corpo fonico, si è provveduto alla correzione delle pessime operazioni inflitte precedentemente alle canne, alterando la loro intonazione d’origine; Le bocche alzate sono state abbassate mediante aggiunta di materiale, le canne accorciate sono state allungate.
Restauro e ricostruzione della trasmissione meccanica
Abbiamo provveduto poi alla revisione totale e minuziosa della trasmissione meccanica.
Ogni movimento è stato controllato, revisionato. I rulli sono stati riaggiustati nei strangoli i ottone in modo da eliminare il gioco superfluo, creatosi nel tempo. Dopo adeguata pulizia, tutte le strutture metalliche sono state trattate con antiruggine. Sono state rimosse tutte le guarnizioni di plastica ed altro materiale per liberare di ogni attrito i movimenti meccanici.
Le parti mancanti sono realizzate su ispirazione di quelle originali conservate nello strumento.
Restauro della manticeria
Il mantice é munito di pieghe in abete, legati fra loro tramite strisce di pelle bianca di montone ed agnello per le parti più delicate. I tavoloni sono di abete. Il mantice è stato completamente smontato, pulito, riparato e sostituite le giunture di pelle vecchie .
Ogni crepa è stata rincollata. Le gole, valvole e tubi di porta-vento sono state riparate allo stesso modo.
Al termine della regolazione dei movimenti, le cerniere sono state lubrificate con grasso animale (sego). Il motore; elettroventilatore,è stato sostituito con uno nuovo, molto meno rumoroso e più performante dell’attuale.
Intonazione, Accordatura
In laboratorio, le canne sono state soffiate a bocca, e dopo avere raddrizzato labbri inferiori, superiori, ed anima, si è studiato l’intero corpo sonoro, alla ricerca di segni evidenti d’intonazione originale.
Il corista dell’organo è di 430 hertz a 14 gradi centigradi sul secondo la del registro di ottava, il temperamento molto ispirato al Vallotti.
La pressione del vento è di 53 millimetri in colonna d’acqua per i manuali e di 63 millimetri per il pedale.
Le tastiere e pedaliera sono molto ispirate ai modelli Zordan prima maniera, con diatonici di bosso e cromatici in noce placcato ebano, con tasti di abete montati su telai di noce e la pedaliera “diritta” in legno di noce con molle di ritorno in ottone crudo.
Estensione delle tastiere: 58 tasti, dal do1 al la 5, cromatiche.
Estensione della pedaliera: 30 tasti, dal do1 al fa3, cromatica.
Il comando dei registri relativi al grand’organo e pedale è collocato a destra dell’organista, quello del positivo alla sua sinistra.
I pedalini per il comando delle unioni sono collocati sopra la pedaliera e quelli per l’accoppiamento delle tastiere, ai lati dei telai delle medesime.
Il somiere maestro è collocato in maniera centrale sopra la testa dell’organista, quello di positivo a sinistra, nel basamento ed il pedale sul retro dello strumento nel basamento.