Ancora una volta Piazza Pisanelli con la sua stupenda,
meravigliosa piazza, ha fatto da cornice ad un altro grande
spettacolo, "C'è da non crederci". Un musical sulla vita di Don Bosco.
Nato dalla compagnia teatrale "Possibilia" di Udine, quest'anno è
ripreso e riproposto dalla compagnia teatrale "Giovani Orizzonti" di Depressa
di Tricase composta da circa quarantacinque ragazzi
con la collaborazione dell'Azione Cattolica e del Parroco
Don Flavio Ferraro.
Nei paesi in cui si è esibita ha avuto la presenza di un numeroso
pubblico ed ha riscosso notevoli consensi di critica. Ma non
è della vita di Don Bosco che voglio parlare, di questo prete che,
arrivato a Torino intorno al 1841 all'età di ventisei anni, aveva scelto
come prerogativa della sua vita i luoghi più brutti, i luoghi dove
vivevano gli emarginati, i diseredati, i carcerati e per tutti aveva una
parola di conforto, di aiuto materiale e spirituale nonostante
l'avversione della famiglia e di altre persone.
Ma è dello spettacolo che voglio parlare.
E c'è da non credere veramente come mai questi ragazzi, non professionisti,
siano riusciti a condurre con bravura e maestria uno spettacolo così
importante per circa tre ore e mezza. Sono stati tutti bravi a partire
dal regista e attore Lucio Ianni che poi ha interpretato la parte di Don Bosco,
dalle coreografie di Silvia Rizzo e Roberta Ingletto, dalle
scenografie di Angelo Pantaleo, dai testi e musiche di Ivo Valoppi,
dalla costumista Ada Longo e tutti i ragazzi che dovrebbero essere menzionati
senza esclusione di nessuno. Non hanno tediato certo le numerose
persone presenti che hanno ascoltato con attenzione fino all'ultimo
e applaudito con entusiasmo. Scene sobrie e costumi semplici
sono riusciti a creare un'atmosfera genuina, famigliare. Per non parlare della musica
che è riuscita a fondere antico e moderno in un simbiosi perfetta.
E' stato uno spettacolo unico, diverso. Ne è valsa la pena averlo visto e vissuto.