Le parole di un giovane...
Ciao a tutti,
mi chiamo Paolo Mastrovalerio e vi scrivo per parlarvi un po’ della mia esperienza
nella mia fantastica parrocchia.
Tutto parte all’età di 10 anni, a cavallo tra la 5° elementare e la 1°
media, quando, vedendo mio fratello frequentare abbastanza spesso l’oratorio,
decisi anch’io d’andare con lui tanto per vedere com’era; era un periodo in
cui ero decisamente solo e volevo a tutti i costi avere degli amici. Mi trovai
subito "da Dio" (scusate la battuta), un’accoglienza meravigliosa,
dopo pochi giorni o settimane che frequentavo l’oratorio mi dissero che era
arrivato un nuovo prete (allora non sapevo che si diceva curato): si
chiamava don Daniele. Non
feci fatica a conoscere la nuova persona anche perché mi sembrava molto
amichevole e simpatica. Passati i primi anni mi sentivo sempre meglio, era un
ambiente tanto bello, che sprizzava gioia da tutte le parti; arrivò il
primo musical, quello di S.Filippo Neri, fu una cosa fantastica, non riesco
ancora a spiegare la felicità che dimorava nel mio cuore in quegli indimenticabili
giorni. Però io non avevo ancora trovato una compagnia vera e propria
perché stavo sempre con i ragazzi più grandi di me: con gli amici
di mio fratello ci stavo bene, anzi benissimo, anche se qualche volta rompevo
le scatole (da buon bambino). Mi ricordo le intere giornate passate a provare
balletti ed a vedere quelli più grandi provare le scenette per i musical.
Io ogni anno riuscivo a "strappare" al don una piccolissima parte
nel musical perché mi era sempre piaciuto mettermi in mostra.
Finalmente, dopo due
o tre anni dalla mia prima venuta in oratorio, trovai una compagnia o meglio
lei trovò me: erano tutti ragazzi con un anno in meno di me e quindi
accettai il loro invito. Pian piano, intanto, cominciavo a crescere ed a partecipare
sempre più alla vita attiva dell’oratorio: incominciai ad andare al GVS
(giovanissimi) il "gruppo" per i ragazzi delle superiori. All’inizio
eravamo in tanti (circa venti persone) poi pian piano uno ad uno se ne sono
andati tutti ed ora siamo rimasti in quattro e ci siamo uniti ai ragazzi che
hanno un anno in più di noi: a me questa cosa ha molto dispiaciuto perché
vedendo gli altri gruppi sempre gremiti di ragazzi, non capivo perché
proprio il nostro doveva essere così sfortunato.
Quest’anno (2000)
ho avuto la fortuna di poter partecipare alla GMG. Cos’è la GMG? La GMG
è la Giornata Mondiale della Gioventù, c’è stata a Roma
il 19/20 agosto: è stata una cosa a dir poco incredibile, fantastica,
meravigliosa, indimenticabile, magnifica, eccezionale (…devo andare avanti?…).
Penso che una cosa così non la proverò mai più; io sono
stato a Roma una settimana, dal 14 al 20 agosto e ho seguito un programma predefinito,
ho partecipato alle catechesi che erano svolte nelle parrocchie romane, ai momenti
di preghiera organizzati dai nostri preti-collaboratori, ai momenti di svago
offerti dalla città di Roma (in particolare ho visto un musical, anzi
IL musical per eccellenza su S.Francesco). Tutto questo come preparazione ai
due giorni più importanti della "settimana romana": sabato
sera, incontro con il Santo Padre e veglia sotto le stelle di Tor Vergata (più
di due milioni di ragazzi), domenica mattina messa celebrata dal Santo Padre
sempre a Tor Vergata. Non vi dico l’emozione di quel giorno a Tor Vergata: vedere
un immenso mare di ragazzi provenienti da ogni parte del mondo e poi dormire
TUTTI sotto le stelle che sembrava ci sorridessero… ho provato veramente
emozioni fortissime.
La cosa penso più
emozionante era vedere tutti quei ragazzi di razza e provenienza diversa salutarsi
e sorridersi con una semplicità indescrivibile: sembrava quasi che tutti
si conoscessero da anni; poi non vi dico la solidarietà che girava quei
giorni per le strade di Roma…è stata proprio un’esperienza unica.
Con questo ho finito
più o meno la mia esperienza nella parrocchia fino ad adesso e spero
di essere ancora tanto "utile", si perché un mio sogno nel
cassetto è di diventare prima possibile un animatore di un "gruppo".
Un salutone a tutti dal "vostro"…
…Mastro