Giornata
Mondiale della Gioventù
- Roma 2000 -
Quando
ripenso alla GMG di Roma la prima immagine che mi balza
alla mente è l'esodo dei giovani verso
Tor Vergata per la veglia, ultima tappa della settimana: un fiume di persone
che dalla città e dalla sua
periferia camminavano nella stessa direzione, con uno zaino sulle spalle e
una scatola di cartone in mano in
cui era contenuto il cibo che avrebbe dovuto soddisfare la fame per due giorni.
Abbiamo occupato le strade
principali e non c'era alcuna possibilità per gli automobilisti romani
di evitare questo flusso e divincolarsi da
questa noiosa interruzione...
Per fortuna era sabato e molta gente non sarebbe arrivata in ritardo in ufficio
a
causa dei Papa-boys! Quel giorno non c'era nessun altro impegno per noi, dovevamo
solo pensare ad
arrivare nella spianata di Tor Vergata e per far questo c'era chi era partito
all'alba e chi ancora prima, chi
aveva pensato invece di godersi di più la mattina riposandosi in vista
della sera ed era così partito nel primo
pomeriggio... Nonostante che i vari gruppi di giovani fossero stati scaglionati
nelle partenze per permettere
un deflusso più sciolto, soprattutto all'entrata di Tor Vergata, per
le strade eravamo davvero tanti...
"Tanti",
che parolina rispetto a quello che si vedeva per le strade...
Tante persone sono quelle che esauriscono una
sala di un cinema per la prima dell'ultimo film, sono quelle che riempiono
una piazza per il concerto di
Jovanotti,
tanti sono i turisti tedeschi sul Lago di Garda durante l'estate,
tante
persone sono quelle che
partecipano a una manifestazione.
Noi eravamo molto di più di "tanti" ... eravamo più di due milioni
di giovani!
Quante discussioni, quanti dubbi e
perplessità su questa moltitudine: i Papa-boys, la nuova Woodstock,
i giovani marziani sbarcati nella
capitale, i baby-pellegrini, i giovani che sfidano gli adulti nei grandi valori...
Giornalisti, scrittori, sociologi,
esperti vari in questi giorni hanno sfoggiato tutta la loro fantasia per darci
una definizione e un nome, ma la
cosa più semplice era chiamarci "giovani", quello che effettivamente
siamo. Abbiamo camminato molto... c'è
chi è stato più fortunato e ci ha impiegato solo alcune ore
perché non ha trovato ingorghi oppure si è potuto
servire per i primi tratti dei servizi pubblici, c'è chi si è
fatto cinque o sei ore di cammino sotto il sole cocente
e chi è arrivato solo alla sera prima che la veglia iniziasse, ma in
ogni modo tutti abbiamo camminato,
facendo affidamento sulle nostre gambe, con la paura a volte che ci potessero
abbandonare sul più bello.
Siamo partiti con tanto entusiasmo, ma in certi momenti non è bastato...
Il passo incalzante dei primi tratti è
diventato presto più lento perché eravamo tanti sulla stessa
strada e se allungavi troppo il piede pestavi
quello di colui che camminava davanti a te... Proseguendo ancora il passo
si è fatto più lento perché, anche
se c'era lo spazio, le forze cominciavano a cedere... Da questo momento si
è cominciato a fare fatica
veramente!
Quel giorno abbiamo sfidato il sole cocente d'agosto perché non pioveva
e non potevamo
sfidare la pioggia, abbiamo sfidato le nostre gambe e i nostri calli perché
avevamo scelto di camminare e una
volta partiti non potevamo fermarci, quello per cui eravamo in cammino lo
potevamo trovare solo a Tor
Vergata. Abbiamo sfidato la fame perché con gli occhi vedevamo la meta
che ci lasciava sperare di arrivare
in un luogo più confortevole e comodo
dove mangiare, per cui l'attesa si vestiva di speranza. Alle sei passate
di sera eravamo sdraiati su di un soffice prato verde per godere del fresco,
del riposo, di qualcosa da
mettere sotto i denti e di una veduta incredibile... Non si vedeva la fine
e forse la fine nemmeno c'era...
Persone, persone, persone e ancora persone ovunque tu ti girassi, nient'altro
che persone, al di là della
collinetta altre persone e al di là di loro quelli che non erano potuti
venire a questo incontro mondiale... Sì,
c'eravamo veramente tutti! Questo il Papa lo sapeva, sì, sapeva che
c'eravamo tutti e quando ha parlato lo
ha fatto a tutti, perché nessuno poteva perdersi questo evento!
La GMG non è stato solo questo.
Vi ho raccontato solo qualcosa di Tor Vergata perché volevo parlare
del
cammino, che dopo tutto abbiamo vissuto fisicamente e spiritualmente durante
tutta la settimana. Quello che
ognuno di noi può scrivere sulla GMG non sarà mai tutto, per
fortuna ci sarà sempre qualcun altro che potrà
aggiungere dell'altro...
Lara