Cima di Valcuca (sperone centrale 2540m)

Cima di Valcuca Via Fasciolo-Girelli

Pubblico la relazione  di questa bellissima via salita da Giangi Fasciolo per la prima volta anche in invernale;

Giangi è un alpinista molto noto nel CAI Ligure e non solo ed è Istruttore Nazionale di sci alpinismo;  ho avuto la fortuna di conoscerlo e di fare alcune salite assieme apprezzando molto il suo concetto di "andare in montagna" che condivido pienamente e mi auguro che sia riuscito ad insegnarlo ai suoi numerosissimi allievi affinchè possano nascere, nelle nuove generazioni, persone coscienti ed autosufficienti e che sappiano apprezzare le bellezze che la montagna ci può offrire.

La Cima di Valcuca è la massima elevazione della cresta granitica che dal Nodo 2567 si stacca verso NO.

Si evidenzia con tre quote principali, 2605, 2540, 2453

La quota 2540, detto sperone centrale, è situata 200 m a sinistra della vetta principale e verso SO presenta un bello sperone compatto nella parte inferiore, e diventa poi cresta.

Si arriva all'attacco da Terme di Valdieri salendo con l'auto fino al Gias della Casa, quota 1678, parcheggiando cento metri prima del parcheggio per il rifugio Remondino.
Un sentiero ben tracciato attraversa il torrente su un ponte per arrivare al bivacco Guiglia, a quota 2420, si impiegano circa 2 ore e 30.
Il bivacco arancione  tiene 9 posti, sempre aperto, ha coperte, non c'è gas, acqua nel vicino lago.

Dal bivacco si deve arrivare al Colletto del Valasco per la strada militare, scendere un poco verso la Valle Morta, e poi puntare direttamente alla base dello sperone per detriti e massi. (1 ora all'attacco)


Questa via è stata salita per la prima volta da Giangi Fasciolo e Mino Girelli il 28 settembre 1975.
La prima invernale è stata fatta da Giangi Fasciolo, Guido Corezzola, Piero Girelli il 15 gennaio 1989.

Ho ripetuto questa salita con Giancarlo Cuni  il 27 giugno 2005, con grande
emozione nel ritrovare i miei vecchi chiodi e i cordini marci delle soste.  
Voglio descrivere questa bella scalata affinché qualcun'altro vada in quei bellissimi luoghi e si diverta su ottima roccia di granito, con difficoltà
non eccessive e con chiodi nei posti giusti. Portare alcuni dadi e friends.
 

I tiro: si attacca un metro a dx dello spigolo (chiodo con cordino) in un diedro-camino con spuntoni sul fondo, con alcuni chiodi. Si arriva ad un
terrazzino e si  sosta ad uno spuntone con cordino e chiodo. 42 metri (IV+)

II tiro: su dritti per placca, si scala poi una fessura per una bella lama e leggermente a dx un diedro svasato porta sul filo dello sperone ad un
piccolo intaglio dove si fa sosta su uno spuntone. 30 metri  (IV+, V, V-)

III tiro: Si attraversa qualche metro a sinistra fino ad uno spuntone staccato che si supera sulla sinistra; una placca obliqua con fessura sul fondo  porta alla sommità del torrione. 20 metri (IV, III)

Da qui possibile via di fuga a destra nel canale di discesa

IV tiro, V tiro, VI tiro:  di conserva per zolle erbose per circa 20 metri si raggiunge l'attacco della cresta e la si percorre con bella arrampicata per tre lunghezze fino alla vetta. (III, IV-)

Discesa: verso SE 20 metri di facile cresta porta ad una selletta, quindi un canale di detriti verso SO riporta all'attacco.

Lunghezza della salita: 250 metri. Difficoltà: D.