ALBERTI OTTAVIANO

Cantore (Orte sec XVI). Appartenente al ramo ortano della nobile famiglia, la sua origine ci è nota attraverso un cronista locale cinque-seicentesco, Lando Leoncini. Ottaviano divenne un apprezzatissimo basso nella Cappella Sistina, alla quale fu ammesso, superando un esame, nel 1559. Successivamente, su richiesta del  Duca di Baviera al Papa, si trasferì a Monaco, dove risulta stabilmente presente alla Holfkapelle dal 1567 al 1582. Conosciuto per la sua provenienza come <<romano>>, in Baviera ebbe grande successo, testimoniato dai compensi e dai regali che riceveva interpretando composizioni di Orlando di Lasso, noto compositore belga proveniente anch'egli dalla Cappella Sistina, del cui gruppo musicale Ottaviano faceva parte. Attraverso le cronache ortane sono noti i suoi stretti rapporti con il Cardinale Madruzzo, vescovo di Trento, al quale segnalò un nipote  - Giovanni Bernardino Capitanei da Orte - per essere ammesso come docente al Seminario Romano. Inoltre un <<familiare>> del Cardinale, il chierico Fabrizio Decio da Orte era presente alla morte di Ottaviano avvenuta nel 1582 presumibilmente ad Amburg, dove risulta essere stato sepolto . Sposato in Baviera  con Elisabetta, ne ebbe discendenza e vi condusse anche sua madre donna Palmeria (la paternità non ci è nota). Dopo la sua morte la vedova si trasferì a Trento, dove riceveva un assegno annuo dalla Hofkapelle di Monaco. L'archivio storico diocesano di Orte conserva un'ammonizione, emessa dal vescovo nel 1609 su richiesta di Ottavio figlio di Ottaviano, contro chiunque detenesse illegalmente beni appartenenti all'eredità paterna. Il cronista ortano Leoncini, contemporaneo dell'Alberti, lo definisce <<primo basso del mondo [...] che quando cantava pareva un trono che venisse dal Cielo>>.

(Dizionario storico biografico del Lazio)

(Vladimiro Marcoccio 2014)