ALBERTI LAERZIO (S.J.)

Missionario (Orte 1557 – Conchin (India) 1630).Quasi certamente appartenente al ramo ortano della nobile famiglia Alberti, studiò latino e filosofia prima di entrare, nel 1576, nelle Compagnia di Gesù. Nel Dicembre 1578 partì missionario per l’India – via Lisbona – dove arrivò nell’ottobre 1579. Un coevo cronista di Orte, Lando Leoncini, che lo ricorda con ammirazione, narra di una partenza <<non per altro se non per conseguire il martirio>>. Fu ordinato sacerdote nel 1590, appena completati gli studi di teologia nel collegio di Goa, colonia portoghese nella regione di Bombay e capoluogo dell’unica provincia missionaria dell’India. Fu quindi maestro di novizi e rettore del collegio di Salsete, nella stessa provincia. Nel 1599, rientrò a Roma come procuratore, per tornare in India nel 1602 con un gran numero di nuovi missionari Gesuiti: sessanta. In seguito all'istituzione della seconda provincia missionaria indiana nel Malabar, con sede a Conchin, nel sud, ne diventò nel 1605 il primo provinciale.

Fu di nuovo a Roma come procuratore tra il 1619 e il 1624 circa e tornò con 14 Gesuiti a Conchin dove fu di nuovo provinciale fin quasi alla morte, sopraggiunta nel 1630. Un nipote con lo stesso nome (n. Orte 1602) entrò nella compagnia di Gesù nel 1621 e insegnò grammatica, filosofia e teologia fin verso il 1640, anno in cui partì missionario anch'egli per l'India, dove morì a Cranganor nel 1648. Viene segnalato come persona insigne nella conoscenza della lingua Tamus, nel cui idioma circolavano all'epoca, trai cristiani d'India, diverse piccole opere manoscritte attribuite allo stesso.

(Dizionario storico biografico del Lazio)

(Vladimiro Marcoccio 2014)