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Questo nome è stato oggi sostituito con quello di Cyclamen purpurescens Miller perché Linneo aveva incluso sotto il nome di europaeum tutte le specie europee del genere, quindi la denominazione poteva dar luogo ad ambiguità. Qui viene indicato il ciclamino delle Alpi, pianta a fioritura tardiva (da agosto a novembre) diffuso nei boschi e nei luoghi selvatici dal piano a 1900 m di altitudine. Questa specie ha tuberi globosi, facilmente trapiantabili e viene spesso estirpata per essere trasportata in vaso o nei giardini, come pianta ornamentale. Curiosa è la proprietà di portare sottoterra, con il suo peduncolo attorcigliato a spirale, la capsula con i semi dopo la fecondazione. I tuberi freschi sono mangiati senza inconvenienti dai maiali, tanto che la pianta è conosciuta anche con il nome di Pan porcino, ma possono portare seri inconvenienti all'uomo e pertanto debbono essere considerati tossici anche se perdono questa caratteristica una volta essiccati. La tintura di tuberi di ciclamino è stata usata con precauzione contro l'emicrania, il mal di denti, le nevralgie, ecc. È protetto in senso assoluto in provincia di Mantova. Nei giardini ombrosi in Lombardia è spesso coltivato il Ciclamino a foglie sinuate (Cyclamen repandum S. et S.) a fioritura primaverile e foglie irregolarmente triangolari e sinuate, con fiore inodoro e tubero piccolo arrotondato a cipollina. Viene qualche volta rinvenuto qua e là sfuggito alla coltura, questa specie però non risulta tra quelle protette. |