Lo Shemà e i Dieci Comandamenti


Per R' Saadiah Gaon tutte le 613 mitzvoth sono incluse nei Dieci Comandamenti. Per altri tutte le mitzvoth positive rientrano sotto il Primo Comandamento, di credere nell'esistenza e nel potere di D-o, perché ogni mitzva positiva ci porta più vicini a Lui; le mitzvoth negative rientrano invece sotto il Secondo Comandamento perché ogni trasgressione ci allontana da una totale fede in D-o.

Il Talmud (Berakhot i 2a) riferisce che i Rabbini una volta usavano introdurre la narrazione dei Dieci Comandamenti come una parte della liturgia dello Shemà, perché, come lo Shemà, essi sono la dichiarazione di base della fede ebraica. La pratica fu interrotta a causa degli eretici, i quali maliziosamente, indicavano la pratica proposta, come la dimostrazione che soltanto i Dieci Comandamenti furono dati da D-o nel Sinai, ma non fu dato il resto della Torà. Tuttavia il Talmud Yerushalmi (Berachot 1:5) dimostra come i Dieci Comandamenti sono inclusi nello Shemà stesso:

Pertanto, chiunque reciti giornalmente lo Shemà afferma, in effetti, i Dieci Comandamenti.

Il fatto che D-o presenta le Sue leggi fondamentali in dieci frasi ha anch'esso il suo significato. Il numero dieci allude infatti alle dieci espressioni con le quali D-o ha creato il mondo (Avot 5:1), quindi la fedeltà ai Dieci Comandamenti garantisce la continuità e la futura esistenza del mondo intero.


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