Settimo comandamento


"Non commettere adulterio"

D-o disse ad Israele: "la Mia nazione non deve essere immorale, non unitevi e non entrate in alcuna forma di società con gente immorale e non permettete che i vostri figli siano in loro compagnia per paura che imparino dalle loro azioni malvagie. Come punizione per l'immoralità una piaga contagerà il mondo, distruggendo insieme i giusti ed i malvagi" (Targum Yonatan).

La parola tinaf che è usata per descrivere l'adulterio, allude all'enormità del peccato ed alle sue conseguenze perché tinaf è una contrazione di ten af rendere cattivo; l'adultero suscita l'ira di D-o ad un livello di grande intensità.

Normalmente D-o è paziente ma Egli non trattiene la Sua ira contro gli adulteri, come disse il profeta: ed Io sarò rapido a testimoniare contro i maghi e gli adulteri (Malakhi 3:5).

L'adulterio suscita l'ira di D-o più di ogni altro peccato perché l'adultero distrugge l'armonia e la tranquillità di un buon matrimonio. L'adultero accende af, ira, ed animosità tra il marito e la moglie e ciò provoca l'ira di D-o (Bamidbar Rabba 10:2).

R' Shimon ben Tarfon disse: una persona non dovrebbe mai essere agente o intermediario per un peccato. Anche se solamente prepara un incontro immorale egli è considerato un adultero (Shavuot 47b).

Rav Mordechai Gifter sviluppa il tema esposto da R' Bloch (si veda sopra la definizione più ampia di assassinio). Qui ancora si trova che la portata della proibizione ebraica contro l'adulterio si estende molto oltre l'infedeltà maritale.

Il Talmud (Sanedrin 81a), basato su un verso in Ezechiele 18:6, insegna che l'interferenza con la vita del vicino è equivalente a profanare sua moglie. Nel fare tale confronto i Saggi insegnano che gli imperativi morali della Torà non possono essere soddisfatti evitando il peccato nella sua forma più grossolana. La Torà richiede che un Ebreo si astenga da qualsiasi atto che sia conseguenza di un difetto di carattere che diventi la base di maggiori trasgressioni. Come abbiamo visto sopra, infliggere vergogna è correlato con l'assassinio; entrambi sono il risultato del disprezzo della personale dignità dell'essere umano. Nel caso di adulterio, sebbene interferire con la vita di un altro sia di gran lunga differente dal violare la moglie del prossimo, entrambi gli atti sono la conseguenza del disprezzo dei diritti legittimi di un altro essere umano.

È necessario fare molta attenzione per evitare di ledere ciò che il nostro vicino considera più intimo e prezioso. Una persona che è attenta a non danneggiare il suo vicino, persino in modo indiretto o casuale, a maggior ragione si sottrarrà dalla tentazione di arrecargli un danno più diretto (Ezechiele 18:6).


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