MA VOGLIAMO PROPRIO SCHERZARE?

 

Nota redazionale:

propongo la lettera del collega Umberto Vicaretti,  attento e critico lettore del

sito che in modo brillante interpreta, con svagata ironia, le mie posizioni

sulle vicende del contratto. Spero che i lettori sappiano apprezzare e

gustare il testo quanto me. (p.q.)  

 

Caro Quintavalla
(non inganni l'approccio confidenziale, ma ho una missione da compiere:
ricondurti all'ovile, - in senso metaforico, ovviamente, e non in senso
bucolico/pecoreccio -.),

sei cinico, insensibile e disumano! Non cogli le nobili ragioni di quei
colleghi  e di quei Sindacati che si sono stoicamente opposti alle
scandalose richieste avanzate da quegli sconsiderati dell'ANP e dai
loro soci e simpatizzanti (e tu tra questi) per la chiusura del nostro
primo contratto da Dirigenti. E' inaudito pretendere un adeguamento
salariale pari (vergogna!!) a quello riconosciuto ai Dirigenti pubblici
della nostra stessa fascia! Ma stiamo scherzando? Ma non vi rendete
conto che, assecondando le vostre sciagurate richieste, per le casse
dello Stato sarebbe stata la catastrofe? Una tale insensata decisione
avrebbe innescato un meccanismo inflattivo e recessivo con effetti
devastanti sull'economia nazionale; una spirale così perversa e di
proporzioni tali da mettere a repentaglio la stessa economia europea e,
quasi sicuramente, anche quella mondiale!
E poi, cosa vuole questo Giorgio Rembado, questo novello Giovanni dalle
Bande Nere, alla testa di  DD.SS. (Devastatrici Soldataglie) così
assatanate, avide e insaziabili?
E tu smettila di svillaneggiare quei probi colleghi, cui dianzi
accennavo, con le tue ridicole e pretenziose "nugae": non hai altro di
più serio cui dedicare il tuo tempo? Le faticose argomentazioni con cui
difendi le tue tesi mostrano tutta la corda della tua demagogia e
malafede: prima tiri maldestramente in ballo la storia degli
accresciuti carichi di lavoro piovuti addosso ai DD.SS. con l'avvento
dell'autonomia. Alle facili obiezioni ripieghi, ora suadente, ora
diabolico, sulla complessità del ruolo o sul trasferimento ai Capi di
Istituto di competenze prima assegnate ai Provveditori; quindi
riproponi la stucchevole manfrina delle responsabilità. Ma scusa,
egregio Quintavalla: e le responsabilità degli altri operatori della
scuola, dove le mettiamo?; e quelle delle casalinghe?; e quelle degli
operatori ecologici e del fruttivendolo dell'angolo sotto casa, dove le
mettiamo, eh?!?
Tutti, cari Quintavalla, Rembado e compagnia, hanno responsabilità! E
replicare con il classico e qualunquistico - "Ma che c'entra?"- rivela
tutta la povertà del vostro orizzonte umano e culturale. Tu, in
particolare, esimio Quintavalla, denunci un'incapacità preoccupante di
coniugare, in una visione universale ed ecumenica, la valenza del
lavoro e delle funzioni, delle responsabilità e dei carichi di lavoro,
puntando, capziosamente, sulla specificità e sulla complessità del
ruolo direttivo e, quindi, strumentalmente e furbescamente, sulle
retribuzioni. Troppo facile! Non ci stiamo!
Un'ultima notazione: i DD.SS. che tu impunemente prendi di mira
adducono, a sostegno della loro posizione, oltre alle nobili ragioni
filantropiche e umanitarie prima ricordate, anche altre di natura
personale e riservata: essi vogliono una "mezza dirigenza" ("d"
minuscola!.) e un "mezzo stipendio" perché, essendo convinti di non
meritare ("giustamente", hai perfidamente chiosato) lo stesso stipendio
riconosciuto ai Dirigenti ("D" maiuscola!.) di pari livello, in che
modo giustificherebbero, a casa e con gli amici, "tutti" quei soldi
derivanti da uno sciagurato allineamento? Come niente, sarebbero
sospettati di estorsione o di usura; o, nel migliore dei casi, di
ricettazione!
Ma tu non vuoi sentir ragioni. E perfino adesso, dopo cioè l'annuncio,
non smentito, di uno stanziamento di 160 miliardi, da parte della
Ministra Moratti, per chiudere il nostro primo contratto, perfino
adesso tu continui a stangare i nostri magnifici colleghi, i quali, pur
dichiarandosi pronti a bere fino in fondo l'amarissimo calice
dell'allineamento retributivo (mai da loro richiesto!) vengono da te
accusati di incoerenza e di opportunismo, nonché dipinti come volgari
doppiogiochisti e voltagabbana. Mi chiedo se ti sia rimasto un briciolo
di senso morale e di gratitudine!
Abbandonata ormai ogni residua speranza di riguadagnarti al consesso
delle persone ragionevoli, mi accingo a salutarti, non senza
confessarti che, se non aderissi al mio riservatissimo e neonato
Sindacato personale, lo SNALK (Sindacato Nazionale Aficionados Liberi
di Kant), e se non fossi soggetto al suo tirannico e insopportabile
imperativo categorico, ti detesterei con tutto me stesso, e non solo!
Proprio perché impossibilitato a sottrarmi agli effetti e alle grinfie
del PCUS (Pensiero Coercitivo Unico Subsindacale), sono mio malgrado
costretto a salutarti enfaticamente con un inequivoco e solidale


  tuo collega
    Umberto Vicaretti
     
           Istituto Comprensivo "Ignazio Silone" - Luco dei Marsi - 6
agosto 2001