I PRESIDI INCARICATI PASSANO ALL'INCASSO

 

Fonte: newsletter “Tuttoscuola” - N. 44, 25 marzo 2002

 

La cifra non e' proprio male, quasi 34 milioni di lire all'anno

(17.469 euro): potrebbe essere questo l'importo dell'indennita' per

funzione superiore spettante ai presidi incaricati e ai docenti che

svolgono o hanno svolto temporaneamente la funzione vicaria in

sostituzione del dirigente scolastico.

I sindacati confederali della scuola hanno richiesto al ministero di

mettere in pagamento le maggiori indennita' spettanti ai presidi

incaricati a seguito del contratto sulla dirigenza. Mensilmente si

tratterebbe di 1.455,75 euro (2.818.727 lire) calcolati sul

differenziale tra lo stipendio iniziale di docente (oltre 36 milioni

di lire all'anno) e quello nuovo di dirigente scolastico (70 milioni

di lire all'anno). Prima del contratto della dirigenza l'indennita'

incassata era stata pari a 433 euro al mese (838.465 lire). L'aumento

secco sarebbe pertanto di 1.022,72 euro al mese (quasi 2 milioni di

lire in piu'), superiore allo stesso aumento mensile contrattuale dei

dirigenti!

La disposizione per l'indennita' e' contenuta nell'art. 69 del

contratto 4.8.95 ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_44-2.doc ) di

cui viene ora richiesta l'applicazione riferita alla nuova situazione

creata dal contratto della dirigenza. Anche gli insegnanti che

sostituiscono temporaneamente il dirigente assente o impedito hanno

diritto all'indennita' per funzioni superiori.

All'indomani del preaccordo di gennaio per il contratto della

dirigenza scolastica l'Anp aveva riportato uno specifico commento con

tabella ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_44-3.doc )

sull'indennita'.

Ma il silenzio dell'Aran in sede di contrattazione proprio su questa

questione suggerisce prudenza prima di dare per acquisita la richiesta

sindacale di erogazione dell'indennita'.

 

7. Legittima l'iscrizione all'Enam dei direttori didattici

I nostri interrogativi sull'iscrizione d'ufficio dei direttori

didattici all'Enam (v. Tuttoscuola NEWS n. 42 del 15 marzo) hanno

trovato risposta.

Il presidente dell'Ente, Renato D'Angio', ci ha infatti documentato

come i direttori didattici, diventati dal 1° settembre 2000 dirigenti

scolastici, mantengano la precedente condizione di socio, in base al

parere n. 1126/2000 del 27 settembre 2000 (

http://www.tuttoscuola.com/ts_news_44-4.doc ) espresso dal Consiglio

di Stato e recepito dal ministero dell'istruzione con nota prot. 5998

dell'8 novembre 2000.

La condizione di socio di diritto (e di obbligo) riguarda in via

transitoria solamente gli attuali dirigenti provenienti dal ruolo dei

direttori didattici, i quali continueranno a rilasciare il contributo

mensile previsto per legge e ad avvalersi dei diversi benefici erogati

dall'Ente. Allo stesso modo quel requisito confermato fuga i dubbi

sulla legittimita' dell'elezione del rappresentante degli ex-direttori

didattici in seno al consiglio di amministrazione.

Invece i futuri dirigenti scolastici che saranno assunti con i

prossimi concorsi, anche se assegnati a direzioni didattiche, non

potranno essere assoggettati ad obbligo alcuno nei riguardi dell'Ente,

a meno che non intervenga una modifica delle legge istitutiva

dell'Enam.

Tuttoscuola aveva raccolto dal sito dell'Anp ( www.anp.it ) una

risposta fornita dall'ufficio amministrativo dell'Enam a direttori

didattici che richiedevano la sospensione dei contributi da quando

erano diventati dirigenti, risposta che lasciava intendere come fosse

fondata la richiesta.

Evidentemente gli uffici dell'Enam non erano pienamente a conoscenza

di quanto il Consiglio di Stato, il ministero e lo stesso consiglio di

amministrazione (che con delibera n. 119 del 20 novembre 2000 aveva

modificato lo Statuto) avevano espresso in merito.