1. Contratto dei dirigenti/1: successi e delusioni

 

Fonte: dalla Newsletter della rivista “Tuttoscuola” n. 18 del 22 ottobre 2001

 

Dopo oltre un anno di esercizio della funzione, e' finalmente arrivato

per i dirigenti scolastici il primo contratto. Non e'  bastato  questo

lungo periodo di trattativa  serrata  per  portare  a  casa  la  piena

equiparazione retributiva con la  dirigenza  pubblica.  Ma  gli  altri

obiettivi principali, comuni sia a Cgil, Cisl e Uil sia all'Anp,  sono

stati sostanzialmente centrati.

Analizzando le piattaforme contrattuali iniziali, i maggiori  successi

sembra averli raggiunti l'ANP. Vediamo piu' in dettaglio.

Orario di servizio:  quantificato  in  36  ore  settimanali  da  parte

confederale,  voluto  in  gestione  autonoma  e  flessibile  dall'ANP,

definito dall'intesa come  autorganizzazione  dei  tempi  e  dei  modi

dell'attivita' da parte del dirigente.

Mobilita' del  dirigente:  non  richiesta  dai  confederali,  proposta

dall'ANP all'interno del periodo  di  incarico,  definita  dall'intesa

come possibilita' di modifica di sede e/o istituzione a domanda.

Retribuzione di risultato: prevista dai confederali per una parte  dei

dirigenti,    richiesta  dall'ANP  per  tutti  i  dirigenti,  definita

dall'intesa per tutti.

Resta aperta una divergenza di interpretazione fra le due  delegazioni

circa il calcolo di indennita' di direzione da attribuire  ai  presidi

incaricati. Un'ampia illustrazione di tutti gli  aspetti  contrattuali

e'    offerta    dai   siti   dell'ANP  (www.anp.it)  e  della  Cgil

(www.cgilscuola.it). E ora via alle consultazioni della categoria  per

il passaggio all'accordo finale.

 

2. Contratto dei dirigenti/2: un accordo che divide

 

Il primo contratto della dirigenza scolastica sta provocando, oltre ai

prevedibili   giudizi  favorevoli  dei  sindacati  firmatari,  qualche

divisione di troppo.

Si registra prima  di  tutto  la  mancata  firma  dello  Snals  (salvo

successivi rientri  legati  all'andamento  della  consultazione  della

categoria): non succedeva da tre anni che il  sindacato  autonomo  non

sottoscrivesse un contratto insieme ai sindacati confederali.

Ma c'e' un'altra divisione dentro al comparto della scuola, forse piu'

insidiosa: viene da sindacati minoritari che organizzano il  personale

docente e che non hanno gradito il consistente aumento retributivo per

i dirigenti scolastici. L'Unicobas, ad esempio, che non ha  mai  fatto

mistero delle sue tesi egualitarie, in occasione dello sciopero del 19

ottobre scorso ha aspramente criticato quegli aumenti.

I Cobas della scuola, che hanno in previsione lo sciopero  per  il  31

ottobre, potrebbero sullo stesso argomento rincarare la dose, e questa

divisione  potrebbe  allargarsi  a  macchia  d'olio,  creando  qualche

problema in piu' per i sindacati scuola Cgil, Cisl e Uil,  che,  oltre

ad essere firmatari dell'accordo  per  i  dirigenti,  debbono  gestire

l'attuale fase critica della mobilitazione degli insegnanti contro  il

disegno di legge per la Finanziaria 2002, scarso  di  risorse  per  il

rinnovo del contratto dei docenti.

Per    il   2001  il  contratto  retributivo  degli  insegnanti  aveva

determinato nel marzo scorso un aumento medio  mensile  lordo  di  300

mila lire. Per lo stesso periodo l'intesa per i  dirigenti  scolastici

prevede un aumento medio lordo mensile di 1 milione e 300  mila.  C'e'

un milione che divide i docenti dai dirigenti, insieme ad una montagna

di nuove competenze e responsabilita' per i capi d'istituto.