1.
Contratto dei dirigenti/1: successi e delusioni
per
i dirigenti scolastici il primo contratto. Non e' bastato questo
lungo
periodo di trattativa serrata per portare a
casa la piena
equiparazione
retributiva con la dirigenza pubblica. Ma gli
altri
obiettivi
principali, comuni sia a Cgil, Cisl e Uil sia all'Anp, sono
stati
sostanzialmente centrati.
Analizzando
le piattaforme contrattuali iniziali, i maggiori successi
sembra
averli raggiunti l'ANP. Vediamo piu' in dettaglio.
Orario
di servizio: quantificato in 36 ore
settimanali da parte
confederale,
voluto in gestione autonoma e flessibile
dall'ANP,
definito
dall'intesa come autorganizzazione dei tempi e
dei modi
dell'attivita'
da parte del dirigente.
Mobilita'
del dirigente: non richiesta dai
confederali, proposta
dall'ANP
all'interno del periodo di incarico, definita
dall'intesa
come
possibilita' di modifica di sede e/o istituzione a domanda.
Retribuzione
di risultato: prevista dai confederali per una parte dei
dirigenti,
richiesta dall'ANP per tutti i dirigenti,
definita
dall'intesa
per tutti.
Resta
aperta una divergenza di interpretazione fra le due delegazioni
circa
il calcolo di indennita' di direzione da attribuire ai presidi
incaricati.
Un'ampia illustrazione di tutti gli aspetti contrattuali
e'
offerta dai siti dell'ANP (www.anp.it) e
della Cgil
(www.cgilscuola.it). E ora
via alle consultazioni della categoria per
il
passaggio all'accordo finale.
2.
Contratto dei dirigenti/2: un accordo che divide
Il
primo contratto della dirigenza scolastica sta provocando, oltre ai
prevedibili
giudizi favorevoli dei sindacati firmatari,
qualche
divisione
di troppo.
Si
registra prima di tutto la mancata firma
dello Snals (salvo
successivi
rientri legati all'andamento della consultazione
della
categoria):
non succedeva da tre anni che il sindacato autonomo non
sottoscrivesse
un contratto insieme ai sindacati confederali.
Ma
c'e' un'altra divisione dentro al comparto della scuola, forse piu'
insidiosa:
viene da sindacati minoritari che organizzano il personale
docente
e che non hanno gradito il consistente aumento retributivo per
i
dirigenti scolastici. L'Unicobas, ad esempio, che non ha mai fatto
mistero
delle sue tesi egualitarie, in occasione dello sciopero del 19
ottobre
scorso ha aspramente criticato quegli aumenti.
I
Cobas della scuola, che hanno in previsione lo sciopero per
il 31
ottobre,
potrebbero sullo stesso argomento rincarare la dose, e questa
divisione
potrebbe allargarsi a macchia d'olio,
creando qualche
problema
in piu' per i sindacati scuola Cgil, Cisl e Uil, che, oltre
ad
essere firmatari dell'accordo per i dirigenti,
debbono gestire
l'attuale
fase critica della mobilitazione degli insegnanti contro il
disegno
di legge per la Finanziaria 2002, scarso di risorse per
il
rinnovo
del contratto dei docenti.
Per
il 2001 il contratto retributivo
degli insegnanti aveva
determinato
nel marzo scorso un aumento medio mensile lordo di 300
mila
lire. Per lo stesso periodo l'intesa per i dirigenti scolastici
prevede
un aumento medio lordo mensile di 1 milione e 300 mila. C'e'
un
milione che divide i docenti dai dirigenti, insieme ad una montagna
di
nuove competenze e responsabilita' per i capi d'istituto.