Dirigenti,
incarichi brevi e mobilità ridotta
di Antimo Di Geronimo
Fonte: La stampa – 3 aprile 2002-04-05
I dirigenti scolastici non avranno più una sede fissa e
saranno assegnati alle scuole con incarichi a tempo determinato, che dureranno,
di norma, da 2 a 7 anni. Il trasferimento da una sede all'altra potrà essere
richiesto, ma avverrà solo in casi particolari. E comunque, non potrà
riguardare un numero di sedi superiore al 15% dei posti vacanti. Sono queste le
novità principali contenute nell'intesa sulla mobilità dei dirigenti
scolastici, siglata il 26 marzo scorso dai sindacati e dall'amministrazione.
L'accordo costituisce il primo passo verso la stipula del
contratto integrativo, che servirà a dare attuazione agli istituti contenuti
nel contratto collettivo nazionale dei dirigenti scolastici, firmato il 1°
marzo scorso. L'integrativo, peraltro, dovrà definire anche i criteri di
calcolo e di assegnazione della retribuzione di posizione e di risultato: due
emolumenti che potrebbero portare la retribuzione annua dei dirigenti fino a
50mila euro.
In ogni caso, l'intesa appena sottoscritta, anche se non riguarda le
retribuzioni, reca indicazioni importanti che i dirigenti aspettavano da tempo.
In primo luogo, la conferma automatica delle attuali sedi di servizio per tutti
i capi d'istituto.
Si tratta, peraltro di una norma non rigida. E dunque, l'amministrazione,
qualora lo ritenesse opportuno, potrà comunque spostare il dirigente in altra
sede, anche contro la sua volontà.
Fermo restando che, prima di ottenere la riconferma, il dirigente potrà
chiedere di essere assegnato ad altra sede.
Un altro vantaggio importante, stabilito nell'accordo, riguarda la mobilità
professionale.
Per i prossimi due anni, infatti, i capi d'istituto che vorranno passare dalle
medie/elementari alle superiori, non dovranno sottoporsi ai moduli di
formazione specifica previsti dalla legge.
Per contro, i dirigenti che otterranno il trasferimento, non potranno
ripresentare la domanda per almeno tre anni scolastici.
3 aprile 2002