LA
SPEZIA — «Cari ragazzi, ho letto il vostro intervento di protesta con un
misto di piacere e di amarezza... ». Inizia così la lettera aperta che Abramo
Spinella, preside del Nautico e dell' accorpato «Ipsia Chiodo», ha scritto a
tutti gli alunni di quest'ultima scuola che lo avevano rimproverato per la
«scarsa considerazione».
La lettera, in sintesi, invita i «figliastri» allo studio e assicura loro il
massimo sostegno. E se l'occupazione dovesse restare l'unica strada
praticabile per risolvere i problemi scolastici e strutturali, Spinella si
dichiara pronto ad una iniziativa clamorosa: «okkupare» la scuola da solo. Di
giorno e di notte, purchè le lezioni continuino.
Spinella spiega: «Ho avuto la conferma della vostra maturità di studenti del
Chiodo: nel corso della riunione convocata per dare risposte puntuali e
concrete a tutte le vostre giuste richieste, i vostri rappresentanti hanno
assunto, di concerto con la presidente, l'incarico di collaborare con Fontana
e con l'Ufficio tecnico per il totale controllo della scuola sul piano della
qualità e dell'efficienza». «Alcuni di voi — aggiunge Spinella — si
sostituiranno al personale Ata ed in qualche caso anche ai docenti, per
offrire ai propri compagni servizi legati all'uso dell'Auditorium, ad
Internet di qualsiasi altra struttura, assumendosene la piena responsabilità
del suo corretto uso». E specifica: «Con questa vostra scelta responsabile vi
trasformate da sudditi a cittadini, da oggetti a soggetti, da passivi allievi
e corresponsabili della quella, da figliastri a figli a pieno titolo». Nel
contempo il preside chiede agli studenti del Chiodo di « evitare le rituali e
inutili occupazioni ed autogestioni scolastiche». «Sicuramente — scrive il
capo dell'istituto Chiodo — l'amministrazione provinciale, pur con tutti i
problemi da affrontare contemporaneamente e con mezzi inadeguati, non potrà non
dare una prima e puntuale risposta a chi ha scelto la strada della civile
richiesta. Se così non fosse, il vostro preside chiederà l'intervento della
massima autorità cittadina, quella del prefetto della Spezia, particolarmente
sensibile ai problemi dei giovani». Spinella annuncia che attuerà
l'occupazione «fino a quando le autorità compententi non faranno fino in
fondo il proprio dovere». Chiede ai ragazzi soltanto un aiuto: «Costruire
nelle ore libere uno striscione con la scritta "Scuola occupata dal
preside per i suoi ragazzi". Credo che una simile reazione sarà più
efficace di migliaia di inutili e scontate occupazioni».
La lettera rivolta agli studenti si chiude così: «Un ultimo chiarimento che
vi debbo, non vengo quasi mai al Chiodo perché il mio vicario Cornetto ha
l'esonero dall'insegnamento e svolge a pieno tempo un prezioso lavoro quale
preside reale ed io intervengo ogni volta sorgono dei problemi».
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