CONTRATTI, VIA ALLE TRATTATIVE PER I PRESIDI
di Marco Ludovico - Il sole 24 ore -

Martedì 9 Gennaio 2001
Fonte: Sito web www.cida.it

ROMA. Parte la trattativa sulla dirigenza scolastica. L’Aran convocherà nei prossimi giorni i sindacati, già chiamati per giovedì a discutere sul fondo di pensione integrativo nella scuola.
Il confronto per il nuovo contratto dei presidi e direttori didattici si basa sulla direttiva appena inviata all’Aran dal ministro della Funzione pubblica, Franco Bassanini, insieme a quella per il personale docente.
L’atto di indirizzo del Governo delinea la nuova figura del capo di istituto e gli attribuisce, per molti aspetti, gli stessi diritti e doveri degli altri dirigenti pubblici. Secondo Giorgio Rembado, presidente dell’Anp (l’associazione nazionale presidi e direttori didattici) ci dovrebbero essere le premesse per una rapida soluzione della vertenza: "Il clima mi sembra positivo e il Governo ha tutto l’interesse in questa fase a chiudere rapidamente".
La questione più scottante, ovviamente, riguarda le risorse. Per il 2001 la Finanziaria ha stanziato per la categoria 200 miliardi (l’Anp ne aveva chiesti 300), ma il sindacato non intende fermarsi a queste somme. "Proporremo di fare una ricognizione dei fondi esistenti, oltre quelli già previste dalla Finanziaria, per recuperare nuove risorse da assegnare alla categoria", afferma Rembado.
Cambia, comunque, l’articolazione dello stipendio. "L’Aran provvederà alla rimodulazione del trattamento tabellare dei dirigenti scolastici prevedendo la soppressione degli automatismi e l’istituzione della retribuzione individuale di anzianità comprensiva degli automatismi maturati nonché di quello in corso di maturazione", si legge nella direttiva.
Il primo rapporto di lavoro dirigenziale per i presidi e i direttori didattici sarà fatto nella forma del cosiddetto "contratto di allineamento", che avrà decorrenza 1° settembre 2000-31 dicembre 2001. Si chiama di allineamento proprio perché dal 1° gennaio 2002 avrà durata corrispondente agli altri contratti della dirigenza pubblica. La direttiva non prevede l’assegnazione di risorse aggiuntive, rispetto a quelle già fissate, per il periodo 1° settembre-31 dicembre 2000.
Gli aspetti più significativi della nuova disciplina riguardano la valutazione, la responsabilità dirigenziale e il conferimento degli incarichi. In particolare, i risultati negativi dell’attività e della gestione amministrativa e il mancato raggiungimenti degli obiettivi comporteranno la revoca e la destinazione ad altro incarico. La direttiva precisa che l’Aran dovrà "negoziare la disciplina sulla mobilità professionale e specificare le procedure di garanzia del dirigente nel procedimento di valutazione". E sottolinea che il conferimento degli incarichi di dirigente è temporaneo, secondo un arco di tempo che andrà da due a sette anni, "in relazione alle esigenze concrete dell’amministrazione per assicurare la continuità dell’offerta formativa".
Per i prossimi giorni, dunque, si prevede una rapida ripresa di tutte le trattative sulla scuola. Insieme a quello per i capi di istituto, infatti, comincerà anche il confronto con i sindacati per l’assegnazione ai docenti delle risorse economiche fissate per il secondo biennio del contratto, in base a quanto previsto dalla Finanziaria. Manca ancora un passaggio formale, invece, per l’avvio della vertenza per la modifica delle norme contrattuali sui cosiddetti aumenti di merito, già disciplinate dall’art. 29 del contratto. Su questo la Funzione pubblica deve ancora inviare una specifica direttiva all’Aran.
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