«No
alla carriera nella scuola».
Sindacati
contro la proposta Aran di legare la crescita ai
risultati degli allievi.
Il
Sole 24 Ore - 25 aprile 2003
ROMA. Stop alla carriera per i docenti. Contro
l’ipotesi di progressione legata ai risultati
degli studenti (si veda «Il Sole-24 Ore» di
ieri) i sindacati alzano il muro di un rifiuto
secco. Uno sbarramento che, in pratica, chiede di
cancellare l’intero comma che contiene la
proposta dell’Aran (l’Agenzia per la
contrattazione nel pubblico impiego). L’articolo
9 della bozza di contratto, sulla quale si stanno
confrontando le organizzazioni sindacali e l’Aran,
recita testualmente: «Il livello di apprendimento
deve anche costituire uno degli indicatori
principali per valutare nel merito la qualità
dell’insegnamento erogato dalle singole scuole,
così come pure la costruzione di un percorso di
carriera docente non dovrà prescindere
dall’incidenza di questi stessi elementi
quantitativi».
Cinque righe che, seppure in forma di ipotesi,
sono bastate a far saltare la prima mina sul campo
della trattativa per il con tratto 2002-2005, in
discussione proprio in questi giorni secondo un
fittissimo calendario di appuntamenti.
Enrico Panini, segretario generale della Cgil
scuola, annuncia: «Abbiamo chiesto il ritiro
dell’ipotesi Aran, per evitare discussioni
inutili, e abbiamo proposto che si individui un
percorso che porti ad avere, per il prossimo
biennio contrattuale, un’ ipotesi discussa e
condivisa, e le risorse economiche conseguenti per
realizzarla. Il raggiungimento dei migliori
livelli di apprendi mento degli allievi dice
Panini rappresenta la ragione dell’impegno di
tutti gli insegnanti italiani. I frutti di un
lavoro collegiale non possono produrre percorsi di
carriera individuale».
«Carriera? No, grazie. Questa è la nostra
risposta a qualunque proposta formulata
unilateralmente spiega Daniela Colturani.
segretario generale della Cisl scuola e ancor più
se collegata ai livelli di apprendimento degli
alunni. L’impegno di consultazione della
categoria, assunto con la piattaforma
contrattuale, da parte nostra non sarà disatteso.
Va detto che per ora non siamo arrivati allo
scontro con l’Aran. Speriamo bene». Fedele
Ricciato, segretario generale dello Snals, taglia
corto: «Non ci sono le condizioni per parlare di
carriera. Non sarà certo con le misere risorse
messe a disposizione che qualcuno si può illudere
di far passare una qualsiasi progressione di
merito».
«La
nostra è una scuola di tutela e garanzia e certi
criteri sono inconciliabili commenta Alessandro
Ameli, coordinatore nazionale della Gilda degli
insegnanti a meno che non si voglia presupporre la
selezione degli eccellenti, da un lato, e quella
dei meno capaci, dall’altro. Ma sarebbe il
presupposto per la nascita di istituti scolastici
di serie A e altri di serie B».
Massimo Di Menna, segretario generale della Uil
scuola, è categorico: «La carriera, così
concepita, non entrerà mai nella piattaforma
contrattuale in discussione e non troverà posto
in nessuno dei prossimi contratti».
Intanto, dopo aver discusso, ieri di relazioni
sindacali e docenti, la trattativa continuerà
oggi. All’ordine del giorno le questioni del
personale Ata (amministrati vi, tecnici e
ausiliari) e la parte giuridica comune.
LUIGI ILLIANO
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