In arrivo il concorso
per 3.500 presidi
Imminente la pubblicazione del bando per
reclutare i nuovi dirigenti scolastici.
Lo stipendio base è di oltre 36mila euro
all'anno
di Daniela Girgenti
Fonte: sito web Sole 24 Ore – 25 marzo
2002
Si attende ormai a breve, probabilmente all'inizio di
aprile, l'emanazione dei corsi-concorsi ordinario e riservato per dirigente
scolastico. Sono decine di migliaia i docenti interessati ai bandi, per i quali
dovrebbero essere messi in palio circa 3.500 posti in totale. Le procedure del
concorso sono del tutto nuove e sono state messe a punto per questa prima
edizione del reclutamento in "versione" autonomia scolastica (si veda
il servizio qui sotto). Le novità sono conseguenti ai grandi cambiamenti che ha
avuto negli ultimi anni la figura del capo di istituto e dei maggiori, compiti
a esso assegnati e sanciti recentemente dal contratto nazionale per la
categoria siglato proprio lo scorso 1º marzo. Quello che fa gola a tutti, oltre
naturalmente alla carriera dirigenziale, è il più elevato stipendio di cui gode
il dirigente scolastico, pari (di base) a 36.151,98 euro lordi all'anno
(70milioni di lire). Ma quali sono gli attuali compiti di un dirigente scolastico?
L'incarico dirigenziale. Ai nuovi dirigenti l'incarico viene formalmente
conferito dal direttore regionale che dovrà precisare programmi da realizzare,
obiettivi da raggiungere, tempi di attuazione, oltre che risorse umane,
strumentali e finanziarie messe a disposizione. Al termine di ogni anno il
direttore regionale valuterà i risultati raggiunti; l'esito della valutazione
avrà ripercussioni di carattere economico (la retribuzione di risultato, che si
aggiunge a quella di base, sarà appunto legata a questo aspetto) ma anche di
natura professionale complessiva (a seguito di esito particolarmente negativo,
al dirigente scolastico potrebbe essere revocato del tutto l'incarico). Gli
incarichi aggiuntivi. Alcuni incarichi conferiti dal l'amministrazione scolastica
devono essere obbligatoriamente accettati e vengono retribuiti per intero: ad
esempio, la presidenza in commissioni per gli esami di Stato o di licenza
media, la reggenza di un'altra istituzione scolastica o la presidenza di
commissione o sottocommissione di concorso a cattedre. Per altri incarichi (per
esempio rapporti di collaborazione con le università) i compensi vengono
decurtati del 70%: le quote "tagliate" entreranno a far parte di un
fondo regionale che servirà ad attribuire a tutto il personale dirigente la
retribuzione di posizione e di risultato. L'orario di servizio. L'orario di
lavoro diventa elastico: il dirigente scolastico deve organizzare
autonomamente, in relazione alla complessiva responsabilità per i risultati, i
tempi e i modi della propria attività, correlandola in modo flessibile alle
esigenze dell'istituzione cui è preposto e al l'espletamento dell'incarico
affidatogli. Sono previsti 32 giorni di ferie più quattro giorni di festività
soppresse. Le opinioni. Ma quali sono i pro e contro della funzione direttiva?
«Un aspetto positivo riguarda sicuramente l'adeguamento dello stipendio -
dichiara Reginaldo Palermo dirigente di circolo didattico in provincia di
Torino - anche se non bisogna dimenticare che siamo ancora distanti dal trattamento
economico degli altri dirigenti dell'amministrazione statale. L'aspetto
negativo riguarda il fatto che, in concreto, i dirigenti scolastici non
dispongono di molti strumenti per la gestione del personale: in particolare è
oggi preclusa una qualunque forma di valutazione del personale. Da questo punto
di vista si può parlare addirittura di una "dirigenza dimezzata"».
Altri spunti sull'argomento li offre Giuseppe Adernò, dirigente di un istituto
comprensivo di Catania: «Nel passaggio delle funzioni da "preside
esecutore" a "dirigente responsabile di una scuola autonoma" ci
sono ancora tante difficoltà e tanti ostacoli, dovuti anche alla non completa
attuazione del progetto di riordino, alla non sempre adeguata condivisione e competenza
di tutti gli operatori, ai legami della burocrazia che, pur cambiando vertice e
riferimento territoriale a volte rischia di consolidare una situazione di stasi
che si prolunga nel tempo». «La scuola dell'autonomia - continua Adernò -
necessita di una guida ferma e capace di innescare tutti i meccanismi di
funzionalità per un'azione "efficace ed efficiente" e in vista di una
sempre maggiore qualità dell'istruzione e della formazione. Anche la necessità
di una verifica e di una valutazione dei risultati conseguiti costituisce un
vantaggio per lavorare meglio e dare riscontro e documentazione dei risultati
conseguiti».
Daniela Girgenti
Lunedí 25 Marzo 2002