E
la scuola aspetta ancora il via libera di Tremonti
Il
Sole 24 Ore - 23 gennaio 2003
ROMA
- Riparte la trattativa sul contratto della
scuola. Ieri all'Aran si sono riuniti i sindacati
e si lavora per mettere a punto un testo-base, che
riguarda la parte giuridica della professione
docente. Rimane in sospeso la questione economica,
legata all'ok del Tesoro sui risparmi certificati
dal ministro Moratti con la riduzione di 8mila500
cattedre nel 2002. Per sciogliere la riserva sui
fondi per la scuola, il ministero dell'Economia
probabilmente impiegherà meno dei dieci giorni
annunciati ufficialmente ai sindacati. In ogni
caso, la prossima riunione all'Aran è fissata
all'inizio del mese prossimo. Se ci sarà, il sì
di Tremonti porterà alla chiusura della
trattativa in pochissimi giorni. Sembra difficile,
peraltro, che arrivi uno stop a Letizia Moratti.
Il contratto della scuola - e, in generale, le
intese da rinnovare nel pubblico impiego - alla
vigilia delle elezioni amministrative si caricano
di significati politici che spesso diventano
prevalenti rispetto alle esigenze finanziarie. In
assenza di intoppi, dunque, l'intesa sulla scuola
potrebbe chiudersi presto. E sembra anche da
escludere - nonostante circolino ancora alcune
voci in questo senso - che il contratto degli
statali si faccia prima di quello dell'istruzione.
Diversamente dal passato, insomma, stavolta i
dipendenti dei ministeri vedranno l'accordo dopo i
docenti. E l'intesa sui professori potrebbe
rendere più facile quella sui ministeriali. Il
rinnovo del contratto degli insegnanti prevede
aumenti pari a circa il 9%, con la stima di un
incremento medio a regime di 150 euro lordi
mensili. Per gli statali le somme sono inferiori,
anche perché non ci sono i fondi che derivano dai
tagli agli organici fatti nella scuola. Se passa
il contratto dell'istruzione, per il Governo sarà
difficile resistere alla richiesta dei sindacati
di corrispondere ai dipendenti dello stato anche
lo 0,3% in più che manca per chiudere la
trattativa (si veda l'articolo a fianco). Le
confederazioni della scuola, inoltre, potranno
abbassare la tensione sull'ipotesi di rinnovare
per legge lo stato giuridico degli insegnanti,
avanzata da Angela Napoli (An), relatore al Ddl di
riforma Moratti. L'emendamento, infatti, dovrebbe
essere trasfomato in un ordine del giorno e la
questione sarà affrontata in un clima più
sereno. A questo punto, però, si apre una
scommessa importante sulla riforma. È possibile,
infatti, che alla Camera passi il testo già
approvato dal Senato: ci saranno tentativi in
questo senso. Tutto si deciderà nella riunione di
maggioranza di domani con il ministro
dell'Istruzione. MARCO LUDOVICO
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