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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 

 

E la scuola aspetta ancora il via libera di Tremonti

Il Sole 24 Ore - 23 gennaio 2003

ROMA - Riparte la trattativa sul contratto della scuola. Ieri all'Aran si sono riuniti i sindacati e si lavora per mettere a punto un testo-base, che riguarda la parte giuridica della professione docente. Rimane in sospeso la questione economica, legata all'ok del Tesoro sui risparmi certificati dal ministro Moratti con la riduzione di 8mila500 cattedre nel 2002. Per sciogliere la riserva sui fondi per la scuola, il ministero dell'Economia probabilmente impiegherà meno dei dieci giorni annunciati ufficialmente ai sindacati. In ogni caso, la prossima riunione all'Aran è fissata all'inizio del mese prossimo. Se ci sarà, il sì di Tremonti porterà alla chiusura della trattativa in pochissimi giorni. Sembra difficile, peraltro, che arrivi uno stop a Letizia Moratti. Il contratto della scuola - e, in generale, le intese da rinnovare nel pubblico impiego - alla vigilia delle elezioni amministrative si caricano di significati politici che spesso diventano prevalenti rispetto alle esigenze finanziarie. In assenza di intoppi, dunque, l'intesa sulla scuola potrebbe chiudersi presto. E sembra anche da escludere - nonostante circolino ancora alcune voci in questo senso - che il contratto degli statali si faccia prima di quello dell'istruzione. Diversamente dal passato, insomma, stavolta i dipendenti dei ministeri vedranno l'accordo dopo i docenti. E l'intesa sui professori potrebbe rendere più facile quella sui ministeriali. Il rinnovo del contratto degli insegnanti prevede aumenti pari a circa il 9%, con la stima di un incremento medio a regime di 150 euro lordi mensili. Per gli statali le somme sono inferiori, anche perché non ci sono i fondi che derivano dai tagli agli organici fatti nella scuola. Se passa il contratto dell'istruzione, per il Governo sarà difficile resistere alla richiesta dei sindacati di corrispondere ai dipendenti dello stato anche lo 0,3% in più che manca per chiudere la trattativa (si veda l'articolo a fianco). Le confederazioni della scuola, inoltre, potranno abbassare la tensione sull'ipotesi di rinnovare per legge lo stato giuridico degli insegnanti, avanzata da Angela Napoli (An), relatore al Ddl di riforma Moratti. L'emendamento, infatti, dovrebbe essere trasfomato in un ordine del giorno e la questione sarà affrontata in un clima più sereno. A questo punto, però, si apre una scommessa importante sulla riforma. È possibile, infatti, che alla Camera passi il testo già approvato dal Senato: ci saranno tentativi in questo senso. Tutto si deciderà nella riunione di maggioranza di domani con il ministro dell'Istruzione. MARCO LUDOVICO

 

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