Un'istruzione
sul modello anglosassone
Sole 24 ore - 20 febbraio 2003
La
riforma Moratti - L'obbligo formativo per i
giovani sarà portato in Italia a 12 anni, mentre
negli altri Paesi varia da 9 a 11
M.C.D.
ROMA
- Il ministro Letizia Moratti punta sul diritto
all'istruzione e alla formazione per almeno 12
anni, o sino al conseguimento di una qualifica
entro il diciottesimo anno d'età, per marciare al
passo degli altri Paesi europei. In base alla
riforma, approvata martedì in seconda lettura
dalla Camera, dopo la scuola secondaria di primo
grado, gli studenti potranno scegliere tra i
licei, il sistema di istruzione e formazione
professionale, o il conseguimento (dal
quindicesimo anno di età) di una qualifica
attraverso l'apprendistato o l'alternanza
scuola-lavoro. La sfida è costituire un sistema
di formazione professionale che competa, con una
qualità garantita, con il sistema di istruzione,
così come avviene nel resto della Ue. Impresa non
semplice, visto che la formazione, di competenza
regionale, finora sfugge ai sistemi di
valutazione. Con questa ricetta il ministro punta
a raggiungere i traguardi fissati dalla
Commissione europea, "neutrale" rispetto
all'architettura dei sistemi di istruzione e
formazione adottati nei vari Paesi. Bruxelles
raccomanda, entro il 2010, di ridurre il tasso di
abbandono precoce della scuola della metà
rispetto al dato 2000; di aumentare i diplomati in
matematica, nelle scienze e nelle tecnologie; di
migliorare tra i quindicenni le conoscenze di
matematica e scienze e le capacità di lettura; di
raggiungere, nella platea compresa tra i 25 e i 59
anni, almeno la quota dell'80% di diplomati. Nel
quadro della formazione - coltivata lungo tutta la
vita, come per altro richiama anche il Ddl Moratti
- la Commissione chiede poi di innalzare la
percentuale di adulti (tra i 25 e i 64 anni) che
frequenta corsi di aggiornamento e formazione. Con
la riforma Moratti, per altro, si farà marcia
indietro rispetto alla legge 9/99 che allunga
l'obbligo scolastico da otto a nove anni. Questa
previsione va inquadrata nell'architettura
delineata dalla riforma Berlinguer: con
l'attuazione della legge 30/2000 si sarebbero resi
vincolanti per tutti i primi due anni di liceo.
Quindi, si "corregge" la legge 144/1999
che fissa «l'obbligo formativo» fino a 18 anni,
attraverso la scuola, l'apprendistato o la
formazione professionale. Nel resto della Ue
l'istruzione obbligatoria varia da un minimo di
nove anni (Danimarca, Grecia, Irlanda, Austria,
Portogallo, Finlandia, Svezia e Liechtenstein),
fino a 11 anni (Lussemburgo, Inghilterra, Galles e
Scozia) e oltre (Belgio, Germania e Paesi Bassi,
dove dai 16 anni l'obbligo è a tempo parziale, e
l'Irlanda del Nord). La fine dell'obbligo - spiega
un "quaderno" curato dall'Indire (ex Bdp)
- coincide nella maggior parte dei Paesi con il
passaggio dal ciclo secondario inferiore, o dalla
struttura unica, a quello superiore. Fanno
eccezione: Austria, Belgio, Francia, Germania e
Paesi Bassi. Educazione prescolare. In quasi tutti
i Paesi dell'Unione europea la "scuola
dell'infanzia" è facoltativa. Nei Paesi
Bassi, in Austria, e in Norvegia gli asili non
hanno "ordinamenti istituzionalizzati" o
dipendono dalle municipalità. In ogni caso,
l'Italia (con tassi inferiori al Sud) si
caratterizza per l'alto tasso di frequenza (quasi
il 90%). L'istruzione primaria e secondaria
inferiore. Il puzzle europeo dell'istruzione
mostra come sia varia l'età in cui i bambini
iniziano ad andare a scuola: in Gran Bretagna
l'ingresso in aula è fissato a cinque anni (ma
nell'Irlanda del Nord la primary school inizia a
quattro anni); Portogallo e Norvegia fissano
l'obbligo a 6 anni, mentre Danimarca e Finlandia
posticipano a sette anni. In gran parte dei Paesi
l'istruizione primaria ha una durata di sei anni.
Invece, nella maggior parte dei Laender tedeschi e
in Austria si articola in quattro anni. La scuola
secondaria inferiore dura, di norma, tre o quattro
anni. In Germania, però, si spinge fino a
cinque-sei anni (a seconda del tipo di scuola). Ci
sono Paesi dove si è preferito la struttura
unica: in Danimarca, Finlandia, Portogallo,
Norvegia e Svezia il ciclo di base coincide con
l'obbligo di istruzione. Il livello secondario
superiore. In gran Parte dei Paesi gli studenti
terminano il "liceo" o gli indirizzi
professionali a 18 anni, con un anno di vantaggio
rispetto agli studenti italiani
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