La
scuola accelera in vista del semestre Ue
Sole 24 ore - 20 febbraio 2003
La riforma Moratti - Berlusconi punta al varo
finale al Senato entro marzo per inaugurare con la
legge la presidenza europea
ROMA - Letizia Moratti entra in Europa con la
carta di credito di una riforma attesa da anni. Il
ministro ha già ricevuto, nei giorni scorsi, l'ok
di Viviane Reding, commissario Ue dell'Istruzione.
Il riordino dei cicli scolastici, che avrà
l'approvazione definitiva al Senato nelle prossime
settimane, è un biglietto da visita che ogni
inquilino di Viale Trastevere avrebbe voluto
stampare per sè. Letizia Moratti affronta ora un
percorso forse più difficile, ma dalle
prospettive più ampie. E dovrà dividersi tra le
insidie della battaglia politica interna - che non
accenna a diminuire - e i nuovi compiti che la
aspettano come prossimo ministro europeo
dell'Istruzione. L'ultima tappa in Parlamento.
L'approvazione finale della legge Moratti avrà
uno scenario differente da quello di martedì sera
a Montecitorio. Scenderà in campo direttamente il
premier Silvio Berlusconi, per sottolineare il
valore europeo della riforma Moratti. Sarà un
quadro ben diverso da quello di martedì, quando
nell'aula dei deputati non c'era nessuno dei
leader della maggioranza e dell'opposizione. Sui
tempi dell'ok finale, le ipotesi che circolavano
ieri parlavano di un sì del Senato ai primi di
marzo. C'è da fare i conti, infatti, con il
programma dei lavori di Palazzo Madama. Il testo,
comunque, dovrebbe avere un passaggio velocissimo,
per dare l'ok agli emendamenti introdotti dalla
commissione Bilancio di Montecitorio che rendono
più forte il controllo finanziario
sull'attuazione della riforma. È probabile,
inoltre, che siano discusse nuovamente le
pregiudiziali di incostituzionalità, già
bocciate in prima lettura - sempre al Senato - e,
in seconda lettura, alla Camera. Nel frattempo, al
ministero dell'Istruzione si lavora a tempo pieno
per far decollare la riforma il prima possibile.
Si ipotizza che a settembre parta la scuola
targata Moratti già con la prima e seconda
elementare. Difficile un'innovazione più estesa,
che troverebbe, tra l'altro, le perplessità degli
editori, che devono adeguare i libri di testo.
Sono quattro, inoltre, i decreti legislativi che
potrebbero vedere per primi la luce: nuova scuola
primaria; alternanza scuola/lavoro; valutazione e
nuovi esami di Stato; formazione dei docenti. Un
quadro politico in movimento. La soddisfazione
nella maggioranza è stata ampiamente dichiarata
dopo il sì alla riforma, ma ora tocca passare
alla fase attuativa che, per certi aspetti, è più
delicata. Sui nuovi programmi scolastici - si sta
lavorando a quelli delle superiori, mentre sono già
definiti quelli delle materne, elementari e medie
- si rischia la solita polemica sull'insegnamento
della storia. C'è poi la vicenda dei precari, dei
punteggi in graduatoria e di una guerra tra
aspiranti docenti: è una storia infinita, che
appare senza possibilità di una soluzione che
accontenti tutti. E che ha suscitato imbarazzi
anche nella maggioranza. Sul fronte opposto,
l'Ulivo sembra diviso. La compattezza dimostrata
al Senato, nella battaglia contro la Moratti, a
Montecitorio si è liquefatta, e ognuno è andato
per la sua strada. Resta da vedere quale sarà la
strategia di Ds, Margherita e Rifondazione in sede
di attuazione della riforma. Un fatto appare
comunque singolare: le occupazioni studentesche
nelle scuole sono state molto più estese e
agguerrite ai tempi in cui il ministro
dell'Istruzione era Luigi Berlinguer (Ds). Non va
sottovaluto, poi, il ruolo delle Regioni, che sono
parte attiva e protagonista del Ddl Moratti per
quanto riguarda i nuovi programmi, il sistema
dell'"alternanza scuola/lavoro" e
l'istruzione e formazione professionale. È
probabile uno schieramento "a macchia di
leopardo". Intanto, è in dirittura d'arrivo
la proposta di riforma della scuola elaborata
dall'Emilia Romagna. L'agenda europea della
Moratti. Le consultazioni con i colleghi degli
altri Paesi europei proseguono: nei prossimi
giorni Letizia Moratti incontrerà il responsabile
francese dell'Istruzione. Si prepara, dunque, il
passaggio di consegne con l'attuale commissario.
Viviane Reding ha già promosso il programma
italiano: «È molto chiaro e presenta una
continuità con quanto è stato già realizzato».
Nell'ultima riunione a Bruxelles è stata
raggiunta un'intesa di massima per la creazione di
un sistema di obiettivi qualitativi, a cominciare
dalla lotta agli abbandoni scolastici. Dovrebbe
essere messo a punto un sistema che permetta di
valutare i progressi e i ritardi dei Paesi membri
Ue. Un progetto che, da giugno - inizio del
semestre italiano - sarà guidato da Letizia
Moratti. MARCO LUDOVICO
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