Scuola, contratto per i presidi

 

E' stato sottoscritto da tutte le sigle. L'incarico direttivo sarà a tempo e con una verifica dei risultati.

 

di Alessia Tripodi

 

Fonte: sito web “Il Sole 24 ore” – 11 gennaio 2002

 

È stato firmato ieri all'Aran l'accordo per il primo contratto dei dirigenti scolastici. Ora il testo passerà al vaglio della Corte dei Conti e, se non ci saranno osservazioni da parte della magistratura contabile, fra poco meno di un mese i presidi potranno avere definitivamente il contratto.
I sindacati della scuola sono soddisfatti. "Questo risultato - ha affermato Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola - è merito esclusivo dello sciopero dichiarato per l'11 gennaio dai sindacati e dalla fortissima adesione che si stava registrando ovunque da parte dei dirigenti scolastici". Dopo nove mesi di attesa "termina una "contrattonovela" insopportabile - ha proseguito Panini - perché abbiamo firmato ciò che sarebbe stato possibile firmare il 7 maggio del 2001". "Ma i 40 miliardi di lire aggiuntivi previsti da questo accordo - afferma Armando Catalano, portavoce dei dirigenti scolastici Cgil - non bastano a equiparare i presidi agli altri dirigenti pubblici. Ne servirebbero almeno il triplo. Il nuovo contratto sarà firmato e subito disdettato, perché è scaduto il 31 dicembre. Ora inizieremo - ha concluso Catalano - la contrattazione integrativa, ma bisogna già pensare alla trattativa per il prossimo quadriennio".
I capi di istituto attendono un contratto dal 1º settembre del 2001 quando sono entrati a far parte della dirigenza pubblica. Dopo il pre-accordo firmato il 17 ottobre scorso, le associazioni di categoria avevano sollecitato il Governo a perfezionare immediatamente l'intesa, fino ad arrivare alla proclamazione dello sciopero. Ma la situazione si è risolta e l'agitazione è stata revocata.
"L'intesa - ha sottolineato l'Aran in un comunicato - è stata firmata da tutte le organizzazioni presenti al tavolo della trattativa: Anp, Cgil scuola, Cisl scuola, Uil scuola e Snals. La parte normativa è stata profondamente innovata, con un forte avvicinamento alla disciplina della restante dirigenza pubblica" con l'obiettivo di valorizzare la professionalità dei capi di istituto anche con "verifiche sul campo". Inoltre i dirigenti scolastici, pur mantendendo un rapporto a tempo indeterminato, ricopriranno l'incarico per un periodo di tempo da 2 a 7 anni. Secondo l'Aran questo contratto è "un ulteriore tassello per la costruzione di una reale autonomia delle istituzioni scolastiche".
Anche il sottosegretario all'Istruzione, Valentina Aprea, si è detta "molto soddisfatta per la positiva conclusione del primo contratto dei dirigenti scolastici, che ha visto un forte impegno del Governo. Il riconoscimento della piena dirigenza dei presidi - dice l'Aprea - rappresenta una svolta per l'attuazione dell'autonomia ed è uno strumento prezioso per l'avvio dei nuovi ordinamenti scolastici". Commenti positivi anche dall'Anp (l'Associazione nazionale presidi) per una "vicenda durata ben al di là dei tempi ordinari" visto che il contratto è scaduto il 31 dicembre scorso. Ora L'Anp attende "la contrattazione integrativa regionale e l'avvio della trattativa per il secondo contratto".

 

LE NOVITA' PUNTO PER PUNTO

Gli stipendi: con il nuovo contratto il preside percepirà 36.151 euro all'anno (70 milioni di lire). L'aumento medio lordo è di circa 723 euro al mese (1.400.000 lire). La retribuzione dipenderà dalla posizione, cioè dal livello di responsabilità dell'incarico, e dai risultati raggiunti.

L'incarico sarà temporaneo: da un minimo di due a un massimo di sette anni, ma rinnovabile. Le richieste di trasferimento saranno accettate solo in casi limitati.

La valutazione: il dirigente verrà sottoposto a verifica annuale e sarà responsabile dei risultati del suo lavoro e del mancato raggiungimento degli obiettivi.

Casi di licenziamento: potrà essere licenziato per "giusta causa" o "giustificato motivo" (per es. scarso rendimento o valutazione negativa).

La carriera: la progressione non sarà più automatica.

Gli orari: scompare l'obbligo delle 36 ore di lavoro settimanali: il dirigente scolastico potrà organizzare la propria attività in piena autonomia.

 

11 gennaio 2002