LO SFOGO DI UN
DIRIGENTE SCOLASTICO SICILIANO
Nota redazionale: Abbiamo ricevuto in data 17 settembre 2001 questa lettera di un collega siciliano che pubblichiamo, nonostante la sua precisa richiesta contraria, per il valore che assume nel rappresentare il sentimento di rabbia e di frustrazione che aumenta e serpeggia in strati crescenti della categoria. Abbiamo omesso i dati e i riferimenti personali (nome cognome e sede di servizio) per rispettare parzialmente la sua volontà. (p.q.)
Carissimo Paolo,
intanto vorrei ringraziarti di cuore per il
tuo generoso impegno nella costruzione e nel mantenimento di questo sito. Mi
piacerebbe conoscerti , magari per non parlare di lavoro e di aumenti ma di
qualcosa di più simpatico e leggero. Sto scrivendo direttamente sul
monitor,dunque, scusami se questa comunicazione è alquanto emotiva.
Ti scrivo per dirti che non mi collegherò mai
più con questo sito .
Certo, continuerò a sostenere la categoria
con la mia assoluta fedeltà all'ANP, ma penso che il nostro adeguamento
retributivo si realizzerà (se si realizzerà) solo a lungo termine.
Il problema è uno solo: i dirigenti
scolastici sono fondamentalmente delle persone perbene. Oneste, troppo
oneste. Perbene, troppo perbene.
Il "sistema"sociale, e credimi non sono
divagazioni, tendenzialmente non premia le persone perbene. Tutto
qui.
Inutile approfondire, inutile arrabbiarsi, inutile
scioperare, inutile prendersela con alcuni nostri colleghi da te definiti
"ventre molle della categoria".
Caro Paolo, questo sito lascialo fermo al 5
settembre.
Passeranno i governi, le riforme scolastiche, il
PIL sarà al rialzo e al ribasso, ma noi saremo sempre ai margini. Non voglio
essere equivoco: sono siciliano e qui grazie all'autonomia regionale i
dirigenti, equiparabili a noi, percepiscono da 120 milioni a 160 milioni. Io
guadagno intorno a 38 milioni, voglio dire ci vogliono...quattro anni....:
I dirigenti siciliani sono intorno a tremila
su quindicimila..insomma “todos caballeros” e con 5/6 persone da dirigere.....!
All'unanimità la macchina regionale è giudicata
semplicemente indecente, infatti non garantisce neppure l'acqua nelle
abitazioni.
I dirigenti della regione Sicilia sono utili?
Voglio dire sono utili agli onorevoli deputati? Caro Paolo un po' di
creatività, diamine capisco che sei di Parma!
I dirigenti scolastici italiani che cosa mai
potrebbero dare se non il loro impegno professionale?
Caro Paolo fammi una cortesia : non lo aggiornare
più questo sito che crei solo amarezza.
Lascia vivere questo sito come qualcosa di museale,
come qualcosa da ricordare, come un anziano in una casa di riposo, come
qualcosa da conservare sottovetro.
Fammi la cortesia, a me non dare
assolutamente nessuna risposta.
Addio
Caro collega,
disattendo alla tua richiesta perché, rispondendo
alla tua lettera, voglio rivolgermi in realtà a quella parte della categoria
che assiste smarrita e sfiduciata a queste ultime incerte e confuse fasi del
nostro primo contratto. Se rinunciamo adesso, in dirittura d’arrivo, ad essere
protagonisti e a contare come categoria come potremo sperare di consolidare la
nostra identità professionale collettiva e la nostra immagine sociale?
Ti confesso che anch’io ho avuto più volte la tentazione di chiudere il sito
per dedicare il mio tempo libero ad attività più gratificanti. All’inizio
pensavo, come tutti i colleghi, che il contratto si concludesse in pochi mesi e
trovavo accettabile l’inevitabile ma limitato pedaggio da pagare. Invece la
trattativa dura da un anno e mezzo ma, come vedi, non mi sono scoraggiato e ho
deciso di restare al mio posto fino alla firma che, ormai, non potrà ritardare
più di tanto.
Ho resistito alla tentazione perché ho concepito il
sito come una struttura pluralistica di servizio per la categoria affinché si
riconoscesse in istanze ed obiettivi comuni, al di là delle appartenenze sindacali,
politiche ed ideologiche. Purtroppo l’evoluzione delle vicende contrattuali ha
fatto emergere le profonde e inconciliabili divisioni strategiche dei soggetti
sindacali che sostengono di rappresentare gli interessi della categoria. Ho
sentito il dovere morale di contrastare il sindacalismo confederale quando
voleva imporci con ogni mezzo un contratto economicamente dimezzato e di
sostenere, al contrario, le posizioni coerenti dell’ANP, unico sindacato di
categoria che ha dimostrato nei fatti di saperne tutelare gli interessi e le
istanze.
Caro collega, avvertiamo tutti sentimenti e ragioni
di frustrazione, di fatica e di ripulsa soprattutto di fronte allo scarto
intollerabile tra la misura indecente della nostra attuale retribuzione e il
carico crescente degli impegni, dei doveri e delle responsabilità che ci sono
state attribuiti con la qualifica dirigenziale. Potrei portare anch’io esempi
illuminanti sul confronto delle retribuzioni degli altri dirigenti pubblici e
avremmo motivo legittimo di scandalo. Purtroppo abbiamo dovuto combattere –
addirittura – contro OO.SS. (le stesse che ora minacciano risibili iniziative
di sciopero) che hanno rubato il ruolo di controparte al Governo! E quanta
stupidità, quanta ipocrisia, quanta malafede, quanti intrallazzi, quante
manovre sporche e quanti sgambetti abbiamo dovuto registrare in questi ultimi
mesi!
Non lasciamoci sopraffare, comunque, dai sentimenti
penalizzanti della rassegnazione e della rinuncia. Cerchiamo di non stare alla
finestra a guardare. Cerchiamo di essere gelosi custodi dell’orgoglio
professionale individuale e della categoria e dei diritti – contestuali
rispetto ai doveri – che ci competono.
Io ho semplicemente fatto, sto facendo e continuerò
a fare il mio dovere attraverso un sito di servizio che rimane a disposizione
di tutti.
Paolo Quintavalla