MI
PERDONI, EMINENZA REVERENDISSIMA…
di
Paolo Quintavalla – 4 luglio 2001
Caro Direttore,
che cosa spinge un
Cardinale del Santo Collegio Sindacale Romano - con il suo zuccotto in testa
color porpora vergogna - a esporsi in una poco nobile opera di tentato
killeraggio in forma di irridente ironia nei confronti dell'umile e anonimo
chierico che ha osato mettere in dubbio i Sacri Misteri della Fede Sindacale?
Eh, sì perché
occorre un vero e proprio salto della logica e della razionalità - un
"credo quia absurdum" che avrebbe fatto impallidire S. Agostino - per
convincersi ma soprattutto per convincere il popolo dei fedeli che il mezzo
bicchiere sia più appagante del pieno!
Che cosa spinge
questo Signore della Chiesa Cigiellina a lanciare anatemi verso il modesto
cronista dell'era digitale, privo tra l'altro dell'abito talare, reo unicamente
di mettere in dubbio il dogma della "mezza dirigenza" e di reclamare
per sé e per tutti i confratelli (compresi il Valentino e il Panini) quell'
"equa e piena congrua" che, si sa, è il primo e il fondamentale dei
diritti sindacali?
Risulta, del resto,
che in ben 121 parrocchie associative delle desolate terre andisine italiane la
bolla valentiniana di scomunica sia stata prontamente diramata, naturalmente -
e tanto per essere corretti - all'insaputa del qui presente interessato, per
opera dell'immancabile e solerte "fra' Gregorio" da Avellino, frate
dispensiere di un convento da tempo specializzato in piccolo cabotaggio
ministeriale, per additare il reprobo farneticante al pubblico ludibrio delle
genti di quelle corti.
Che cosa spinge
questo Grigio Burocrate "ecclesiae sindacalis" ad accreditare la
caricatura ridicola di una "penna wagneriana dell'ANP" riferita alla
mia persona? Il modesto cronista, per la verità, era convinto di scrivere per
tutto il popolo, per informare, confrontare opinioni e non si era proprio
accorto di scrivere per il Diavolo. Grazie, Eccellenza, per averlo messo
sull'avviso sul grave pericolo che corre! Alla fornicazione con il Demonio non
aveva proprio pensato! Ma assicura S. E.
che continuerà a vagliare le dichiarazioni e a giudicare i fatti scevro
da ogni pregiudizio, pronto a smontare ogni dogma e a stigmatizzare ogni
stupidità. E assicura anche che ogni mattina si raccoglierà in preghiera con
queste precise parole: "Ti prego, Signore, fa' che Panini, Valentino e la
Cgil scuola ne facciano o ne dicano almeno una giusta o una buona sul nostro
Contratto per permettere al critico spassionato di elogiare pubblicamente anche
la loro Chiesa. Altrimenti le critiche costanti possono alla fine alimentare il
sospetto - sia pure infondato - di faziosità!".
Che cosa spinge
questo tronfio Golia, armato di arroganza
intellettuale, a scendere in campo livido e grondante di ideologia per irridere
un piccolo Davide che ha in mano solo pericolose e forse convincenti
argomentazioni?
La risposta è semplice: la difesa ad oltranza della linea trionfale della "mezza dirigenza", minacciata dal critico importuno che va schiacciato prima che troppi fedeli comincino ad aprire gli occhi. Come, ad esempio, sta accadendo ai 22 dirigenti scolastici iscritti Cgil di Torino e di altre città e ai tanti che stanno seguendo e seguiranno da ogni altra parte d'Italia. Anche questi colleghi, a quanto pare indifferenti ai Misteri Gloriosi – ma per nulla Gaudiosi - dell' Ortodossia Paniniana, sia pure rafforzati dall'incrollabile credo Valentiniano, hanno abbracciato una dottrina scismatica? Senza dubbio rifiutano i dogmi sindacali e reclamano un giusto e coerente richiamo all'ortoprassi. Tradotto: in attesa del futuro paradiso cigiellino essi vogliono ora, non dopo, il sostanzioso riconoscimento materiale che spetta, soprattutto in un momento in cui la Fede da sola non dà calorie e non placa gli appetiti della carne.
Confesso, infine, a
Sua Eminenza Reverendissima che fra i tanti peccati di gioventù rientra anche
quello, ahimè, di essere stato tra le pecorelle - ora smarrite - della sua stessa
Chiesa oggi rappresentata con tanta scienza teologica da così elevato
Porporato. Di ciò mi pento e mi dolgo sinceramente e assicuro che mi presenterò
contrito al Giudizio confidando nella misericordia dell'Altissimo.
"In illo
tempore" ad officiare il Rito Sindacale Cigiellino Romano era l'ineffabile
Cardinale Benzi, cieco, sordo e affetto da assoluta incapacità, "nunc
sunt" i suoi scoloriti ed esangui nipotini, nonché degni epigoni!
Quanto alla
citazione di Wagner spero si vorrà ammettere che le sue opere, al di là di una
certa enfasi, contengono un nutrito temperamento musicale.
Ma il concetto è sicuramente difficile da comprendere per gli strimpellatori che prima hanno suonato il piffero e la grancassa e imbastito una svenevole musica di corte "in laude" del passato Governo, tanto riconoscente che non ci ha voluto dare i soldi che spettano, e ora riempiono di fiato i corni e i tromboni, con musica roboante contro il nuovo, allarmati proprio perché forse i soldi ce li vuole dare per davvero!