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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 

"Aiuto, strangolano la scuola" per l´assessore è allarme rosso

Finanziaria taglia un miliardo di euro: ripercussioni pesantissime

"Difenderemo con le unghie l´assistenza agli handicappati, i prof di sostegno e i cantieri"
Il Comune di Genova spende il 18 per cento dei propri fondi nel mondo dell´istruzione

La Repubblica – Edizione di Genova – 9 gennaio 2003

RAFFAELE NIRI

Nella classifica stilata l´altro ieri da Lega Ambiente, delle grandi città italiane Genova è quella maggiormente "a misura di bambino". «Eppure - spiega Luca Borzani, assessore alla Città Educativa - siamo ben lontani dalla situazione ottimale. E, visti i tagli della Finanziaria, la prospettive sono tragiche». Borzani è uno studioso, una persona pacata. Prima di lanciare un allarme ci pensa dieci volte, valuta i pro e i contro, analizza tutti i dettagli. Così, quando dice "allarme rosso", significa proprio che è "allarme rosso".
«C´è un´emergenza scuola che vedo non ancora compresa in tutte le sue conseguenze. Dal 2002 al 2004 la scuola italiana perderà circa un miliardo di euro. E´ una cifra enorme che si traduce in tagli agli organici, all´offerta formativa all´inserimento dei portatori di handicap, nell´assenza di finanziamenti per l´edilizia scolastica. Tra il 2000 e il 2002 l´investimento per l´istruzione e la ricerca è già sceso - dati Sole 24 ore - dal 4 al 2,1 del PIL. E´ la prima volta che si verifica una riduzione così forte di risorse in un settore sempre più strategico nell´età della globalizzazione».

Luca Borzani non è l´assessore alla scuola, è assessore alla "Città Educativa": sembra una sfumatura, eppure quando Pericu distribuì le cariche assessorili per il suo secondo mandato la scelta di fare della "Città Educativa" uno dei punti di forza del Comune fu confermata in pieno. E oggi, anche dei fronti ai tagli della Finanziaria, Pericu conferma a "Repubblica" che «non taglieremo una lira dai servizi: faremo i salti mortali, i miracoli, ma dai servizi offerti alla collettività non distrarremo nemmeno un euro». Borzani ringrazia, ma lancia ugualmente l´allarme: «Della scuola fuori dalla scuola si riesce a parlare poco. Emergono solo i fatti eclatanti i casi limite. Non si guarda la quotidianità fatta di eccellenze, ma anche di crescita del disagio, di svuotamento dei processi educativi. La crisi di futuro che vivono gli adolescenti comincia tante volte dentro le aule scolastiche. E nelle aule scolastiche si misurano le nuove povertà, il peso delle riduzioni dei servizi, delle opportunità per tutti».
Scendiamo nel concreto, assessore.
«Mi spaventa il processo di doppio impoverimento del sistema educativo: la riduzione delle risorse dello stato alle scuole e delle risorse dello Stato ai Comuni. In questi anni il Comune di Genova ha investito sempre di più e lo Stato sempre di meno. Ma questo investimento del comune è sempre più a rischio. La scuola corrisponde al 18% degli investimenti comunali cosa di cui è legittimo essere orgogliosi, ma sempre più alta sarà l´impossibilità di svolgere supplenza alla riduzione di risorse dello stato e mantenere contemporaneamente i servizi comunali così come sono oggi. Ricordo che nessun finanziamento proviene al Comune per gli asili nido e che i trasferimenti sulle attività (mense, trasporti, multicultura) da parte dello Stato o della Regione o è inesistente o come una percentuale che non supera il dieci per cento».
Tradotto in genovese, cosa significa?
«Faccio solo due esempi: il Comune garantisce l´assistenza specialistica per i portatori di handicap, ma sono ridotti dallo Stato gli ausiliari (a Genova 200 in meno) e gli insegnanti di sostegno. Nell´edilizia scolastica il Comune ha investito negli ultimi due anni cento miliardi e le criticità rimangono alte. Lo Stato nella finanziaria dopo le drammatiche vicende del terremoto di S. Giuliano ha stanziato per il 2003, 10 milioni di euro (20 miliardi) per tutto il paese. Questo mentre si discute di riforma Moratti e di devolution».

Brutalmente, Borzani: chiede più soldi per la scuola genovese?
«Credo che la città debba fare tutti gli sforzi possibili per non ridurre il proprio investimento. Ma è necessario aprire un dibattito nuovo sul ruolo del sistema di educazione e istruzione oggi, sul significato strategico che la scuola ha per le politiche di sviluppo e di crescita civile. Bisogna essere consapevoli che la crisi della scuola diventa anticipazione di uno scenario di declino sociale. E che è necessario resistere a questo».

 

 

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