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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 


Libri di storia, il governo frena ma la maggioranza è divisa

Giovanardi: irricevibile la proposta di controllare i testi. An: il problema resta
L´Ulivo: la Moratti venga in aula a spiegare

Il relatore Garagnani attacca i centristi del Polo
Il ministro udc: "Non spetta all´esecutivo vigilare sull´obiettività dei manuali scolastici"
Il sottosegretario all´Istruzione Aprea (Fi) aveva accettato la risoluzione

La Repubblica - 13 dicembre 2002


SILVIO BUZZANCA


ROMA - "Irricevibile". Proprio così: "irricevibile". Carlo Giovanardi, ministro per i Rapporti con il Parlamento, rispedisce così al mittente la risoluzione della commissione Cultura che imponeva al governo di controllare l´oggettività dei libri di storia. E lo fa a nome del governo, di tutto il governo. Precisazione obbligatoria dopo che Fabio Garagnani, il forzista padre del documento, e buona parte di Alleanza nazionale lo avevano accusato di esprimere una posizione personale. Al massimo dell´Udc. An insiste invece sulla validità della risoluzione e il senatore Riccardo Pedrizzi spiega che molti libri di testo sono «ricolmi di falsificazione e propaganda di impronta marxista o cattocomunista» Quanto basta per «intraprendere una grande battaglia in difesa della libertà della scuola dall'egemonia della cultura di sinistra».
Lo scontro nella maggioranza è però aperto e il centrodestra è alle prese con un´altra bella grana. Le opposizioni, invece, plaudono al ministro centrista. Ma qualcuno gli fa notare che il suo no alla risoluzione è arrivato troppo tardi: quanto meno dopo che il sottosegretario Valentina Aprea aveva dato il via libera alla risoluzione. Con l´accordo, si presume, del ministro dell´istruzione Letizia Moratti. Ministro che molti adesso vorrebbero sentire dare una interpretazione "autentica" davanti al Parlamento. E per questo i capigruppo dell´Ulivo hanno presentato un´interrogazione al presidente del Consiglio.

Un chiarimento che dovrà necessariamente partire dalle parole di Giovanardi che ieri mattina ha detto: «La risoluzione per quanto riguarda il governo è semplicemente irricevibile». Per il semplice motivo che «non spetta certamente all´esecutivo vigilare sulla obiettività dei libri di storia». Il ministro ha anche aggiunto di essere «sorpreso da polemiche pretestuose tese a coinvolgere il governo in un dibattito su una questione importante sulla quale il governo non può e non deve intervenire in via amministrativa».
Una risposta apprezzata da Luciano Violante e altri dirigenti del centrosinistra. Molto meno da An. La deputata Angela Napoli dice che il «governo ha sbagliato a dichiarare irricevibile la risoluzione». Il consigliere regionale Fabio Rampelli, che nel 2000 ha provato nel Lazio a creare una commissione di controllo sui libri, aggiunge che «il governo italiano dovrebbe farsi una ragione, una volta per tutte, dell´esistenza di una fortissima domanda di pluralismo culturale».
Rampelli critica la reazione della sinistra, ma punta l´indice anche contro «la stucchevole coda di "pompieri" del centrodestra governativo». Colpevoli di disattendere il mandato elettorale. Il nome di Giovanardi aleggia e alla fine lo tira fuori il forzista Garagnani che accusa il ministro. «Di risoluzione irricevibile ha parlato solo il ministro Giovanardi e non il governo che era presente in sede di discussione della risoluzione».
Giovanardi a questo punto replica che «la posizione che ho espresso sulla risoluzione relativa ai libri di testo di storia è la posizione del governo». E in soccorso del ministro accorrono Marco Follini e Rocco Buttiglione. Il segretario dell´Udc definisce la risoluzione «una baggianata sesquipedale». Il ministro aggiunge che non si può affidare ad un ministro «l´accertamento della verità storiografica». Lo scontro è ormai aperto e a poco serve la mediazione serale di Ignazio La Russa. Il capogruppo di An dice che Giovanardi ha ragione sul metodo, ma il problema libri resta aperto. Idea che condivide anche Ferdinando Adornato, il presidente della commissione cultura.

 

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