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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

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Villari: sciocchezze in quei testi il pluralismo c´è

Professori autonomi, la garanzia è il confronto delle idee"
ma quale egemonia Non è vero che la sinistra ha sempre dettato legge. Penso al liberale Saitta e al cattolico De Rosa, a Spini, a Chabod, a Romeo

La Repubblica - 12 dicembre 2002

ALESSANDRA LONGO


ROMA - L´occhio a triangolo del Minculpop berlusconiano che controlla i testi cosiddetti «faziosi» e li neutralizza prima che inquinino le scuole. Liste di buoni e cattivi estensori. Si vagheggia una storia di destra, evocante gulag e foibe, a sostituzione di una storia giudicata di sinistra, ridondante Resistenza. É l´indirizzo che esce dalla Commissione cultura presieduta da Ferdinando Adornato, Forza Italia. Rosario Villari, storico, è quasi imbarazzato nel commentare.
Professore, ha sentito? Il centrodestra vuol cambiare registro. Come lo vede il controllo del ministero sui libri di storia?
«Lo trovo una cosa priva di senso. Un intervento politico amministrativo che abbia la pretesa di stabilire il corretto apprendimento del passato e l´insegnamento della cosiddetta verità storica fa pensare ai criteri di controllo e di uniformità, imposta e ufficiale, adottati, con esiti disastrosi per la cultura e la società, dai regimi totalitari, dal fascismo e dai sistemi comunisti».
Eppure, per la destra è una sorta di ossessione, inseguono la riscrittura della storia, adesso l´operazione è affidata al governo.
«Ma chi dovrebbe stabilire la verità storica? Il ministro? Un funzionario? Io so che il giudizio storico nasce solo dalla libera ricerca svolta in una dimensione internazionale, nasce dal libero confronto delle idee, che la scuola deve recepire con la più piena e completa autonomia. Definire, come si fa in questa risoluzione, un intervento politico amministrativo in questa materia, ritenerlo la condizione per un confronto democratico e liberale, è una beffa insieme ridicola e pericolosa».
Lei dice: la scuola deve scegliere in autonomia. Ma il centrodestra non si fida degli insegnanti, la gran parte dei quali, secondo il forzista Garagnani, primo firmatario della risoluzione, «sono riconducibili alla sinistra». Editori faziosi, libri faziosi, docenti faziosi, loro la pensano così.

«Ma Garagnani li ha letti questi libri? Respingo al mittente le accuse. Solo durante il fascismo c´erano due testi ufficiali, il Silva e il Maranesi. Dopo la seconda guerra mondiale abbiamo avuto una storiografia ricca, una pluralità di voci. Autori diversi, con posizioni culturali diverse, al di là delle etichette politiche».
Il centrodestra evoca lo spettro di 50 anni di «egemonia della sinistra»...
«Non è vero. Penso a Saitta, un liberale, interessato ai movimenti politici; penso a De Rosa, cattolico; a Giorgio Spini, e al suo interesse per la storia della Chiesa e del Protestantesimo, a Federico Chabod... E Rosario Romeo, uno dei nostri maggiori studiosi di storia nazionale, che cos´era? Non era un comunista, era un liberale».
Secondo lei che idea di storia hanno in mente i promotori di questa risoluzione?
«Non lo so, non capisco. Hanno una visione di comodo del passato. Vogliono scrivere altri testi? Li scrivano ma lascino poi agli insegnanti piena autonomia nella scelta. La storia si affronta in un clima di libertà, creando le condizioni favorevoli alla ricerca e all´analisi ».
Si sente nella lista nera degli autori?
«Non mi sono posto la questione. Io sono sempre pronto a parlare di storia con chiunque, senza pregiudizi».
Pensa, come i forzisti della commissione cultura, che intere generazioni siano state rovinate dai libri faziosi?
«Questa la trovo una follia».

 

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