I dirigenti scolastici, secondo Cgilscuola:
strumento della svolta autoritaria e della logica aziendalistica

del nuovo Governo.

 

“Sassolino” di Reginaldo Palermo – 24 settembre 2001

Fonte: Sito web “Pavone Risosrse”

Il direttivo nazionale della CGIL scuola ha approvato nei giorni scorsi un documento sulla funzione delle RSU e della contrattazione di Istituto.
Si legge nel documento: "La contrattazione di scuola, ancor più nella fase attuale, può impedire il tentativo di svolta autoritaria e aziendalistica e rafforzare, invece, l'idea di autogoverno della scuola dell'autonomia".
E ancora: "La presenza e l’azione delle RSU nelle scuole, unitamente all’iniziativa del sindacato confederale sul territorio assumono per la CGIL scuola la valenza di un efficace antidoto politico al disegno di ristrutturazione e smantellamento del sistema dell’istruzione pubblica".
Dato per scontato che nel 50% delle scuole (e cioè in quelle dirette da presidi e direttori didattici aderenti – giusto per stare nella logica cgiellina - alla corporazione filogovernativa dell’ANP) la svolta autoritaria e aziendalistica è ormai un dato di fatto, sarebbe interessante sapere cosa accade nell’altro 50% diretto invece da capi di istituto confederali.
Ma forse per la Cgilscuola non fa differenza: i dirigenti scolastici sono comunque strumento nelle mani del bieco Governo di centro-destra.
Che sarebbe come dire che i segretari comunali sono "oggettivamente" al servizio del Ministero degli Interni o che Magistrati e Forze dell’ordine sono comunque strumento della logica repressiva dello Stato, ecc….
Credevamo, speravamo che questo modo di ragionare fosse un lontano ricordo, ma evidentemente così non è.
Se l’opposizione è questa il Ministro Moratti può dormire sonni tranquilli per i prossimi (chissà quanti) anni
.

Su un editoriale di Pavone Risorse

La replica di Cgil Scuola

In un editoriale apparso sul sito Pavone Risorse siamo presi di mira per un documento approvato dal Direttivo nazionale.

Nulla da obiettare, ovviamente, per le critiche sempre legittime se fondate su un qualche riscontro.

Nel caso citato una sola precisazione.

Che una posizione del Direttivo nazionale, tesa a dire che realizzare la contrattazione di scuola significa ribadire valori opposti alle logiche di privatizzazione ed aziendalizzazione, porti addirittura ad affermare che " Ma forse per la Cgil scuola non fa differenza: i dirigenti scolastici sono comunque strumento nelle mani del bieco Governo di centro-destra" è una valutazione che non trova alcun riscontro né nel testo del documento né nelle nostre posizioni e, pertanto, completamente gratuita.

E' evidente che le posizioni del Direttivo nazionale sono rivolte alle politiche del governo. Inventare una polemica mettendoci in mezzo i Dirigenti scolastici, siano essi confederali od aderenti all'ANP, è una forzatura inaccettabile delle nostre posizioni.

Roma, 27 settembre 2001

LA CONTROREPLICA DI REGINALDO PALERMO

A proposito di un recente "sassolino"

27.09.2001

La Segreteria Nazionale di CgilScuola replica oggi al nostro più recente "Sassolino".
La cosa non può che riempirci di legittimo orgoglio: che un sindacato importante come è la CgilScuola si preoccupi di scrivere in merito ad una noterella di un modesto sito WEB di una scuola di provincia significa che - ormai - anche noi abbiamo un nostro ruolo - modesto ma significativo - nel dibattito politico che si sta sviluppando in questo momento.
Ovviamente prendiamo atto della replica che peraltro - a nostro parere - non scioglie i dubbi che ci erano venuti leggendo il documento del direttivo nazionale Cgilscuola oggetto del "Sassolino"  in discussione.
Questo il passaggio decisivo del documento: "La presenza e l’azione delle RSU nelle scuole, unitamente all’iniziativa del sindacato confederale sul territorio assumono per la CGIL scuola la valenza di un efficace antidoto politico al disegno di ristrutturazione e smantellamento del sistema dell’istruzione pubblica".
Ora la Segreteria nazionale chiarisce  che "le posizioni del Direttivo nazionale sono rivolte alle politiche del governo" e che tirare in ballo i dirigenti scolastici è del tutto fuori luogo.
Può darsi, ma resta il fatto che la controparte delle RSU non è il Governo ma il dirigente scolastico; perché mai allora le RSU dovrebbero svolgere funzione di "antidoto politico al disegno di ristrutturazione, ecc..." ?
Una affermazione del genere ha senso solo se si parte dal presupposto che anche i dirigenti scolastici  condividono il progetto di smantellamento del sistema pubblico....
Di qui il senso del nostro Sassolino.
La precisazione della Segreteria nazionale ci induce però a fare ancora qualche altra considerazione:
1. cosa pensano di quel documento i dirigenti scolastici presenti negli organismi direttivi dei sindacati confederali ?
2. la Segreteria Nazionale è a conoscenza del fatto che molti dirigenti scolastici iscritti alla Cgilscuola non si sentono più adeguatamente rappresentati (proprio nelle pagine del nostro sito era stato pubblicato qualche tempo addietro un documento di tale tenore sottoscritto da un nutrito gruppo di direttori didattici torinesi)
?
3. in che modo i   sindacati confederali pensano di affrontare (e possibilmente risolvere) il nodo politico posto dalla presenza dentro lo stesso sindacato di bidelli, personale delle segreterie, direttori amministrativi, docenti e capi di istituto ?

I "Sassolini" sono solo noterelle buttate giù di getto che, con toni ironici (alle volte sarcastici e provocatori) hanno la funzione di evidenziare problemi seri: è a questi problemi seri che bisogna dare una risposta.
Tutto il resto sono chiacchiere piacevoli e divertenti, ma pur sempre chiacchiere.

DOCUMENTAZIONE – RIFERIMENTO:

IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO CGIL SUL RUOLO DELLE RSU

La contrattazione di scuola e il ruolo delle RSU
Documento del Direttivo nazionale della CGIL scuola

 

Il Direttivo nazionale della CGIL scuola riunito a Roma il 19 settembre 2001 ritiene prioritario, in questo inizio d’anno scolastico, il proseguimento da parte delle strutture territoriali dell’impegno politico e organizzativo a sostegno dell’attività delle RSU per la sottoscrizione dell’accordo integrativo di scuola.

Le contraddizioni politiche e la confusione nella gestione delle operazioni d’inizio d’anno hanno limitato seriamente i diritti di tutto il personale e la funzionalità delle scuole.

Il tutto è avvenuto in un clima caratterizzato dalla messa in discussione del valore costituzionale e la priorità della scuola pubblica, oltre al tentativo d’indebolire il sistema della contrattazione e della rappresentanza del comparto scuola.

I problemi e le contraddizioni esistenti nel percorso di riforma dell'Amministrazione centrale e periferica della P.I. sono utilizzati per annunci di cambiamento che tendono a precostituire una versione aziendalistica del sistema di governo della scuola.

Una situazione d’incertezza generale che accentua i rischi di soffocamento delle reali potenzialità dell’autonomia.

In un simile contesto la risposta unitaria del sindacato a difesa dei principi dell’autonomia e del protagonismo della rappresentanza sindacale nelle scuole è indispensabile. L’accordo di scuola è uno degli strumenti importanti che  regolano  il lavoro dei docenti, del personale ATA che, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, da maggiore efficacia alla realizzazione dei progetti della scuola dell’autonomia.

In tal senso la contrattazione di scuola, ancor più nella fase attuale, può impedire il tentativo di svolta autoritaria e aziendalistica e rafforzare, invece, l'idea di autogoverno della scuola dell'autonomia.

 La presenza e l’azione delle RSU nelle scuole, unitamente all’iniziativa del sindacato confederale sul territorio assumono per la CGIL scuola la valenza di un efficace antidoto politico al disegno di ristrutturazione e smantellamento del sistema dell’istruzione pubblica.

I seminari regionali che si sono svolti a Settembre con la partecipazione dei delegati e delle strutture territoriali hanno evidenziato i risultati e i problemi incontrati dalle RSU durante questi primi sette mesi di attività.

La discussione ha messo in luce le priorità organizzative e politiche sulle quali il Direttivo Nazionale impegna l’intera organizzazione a concentrarsi per sostenere ulteriormente la contrattazione di scuola.

In modo particolare:

- l’iniziativa politica del sindacato provinciale tra le sue priorità deve assumere quella di supporto alle RSU di scuola affiancandole e sostenendole nell’attività di contrattazione e nella vertenzialità;

- nel breve periodo occorre concentrare l’iniziativa politica in modo che nelle scuole si arrivi alla sottoscrizione del maggior numero di accordi possibili in particolare a quelli relativi al fondo, per i quali deve essere garantita, territorialmente, la certezza di assegnazione dei finanziamenti, all’utilizzazione del personale in relazione alla qualità dei piani dell’offerta formativa;

- la presenza del sindacato provinciale nella delegazione trattante non si contrappone alla titolarità di contrattazione e di sottoscrizione dell’accordo di scuola da parte delle RSU. La CGIL scuola con la partecipazione dei propri rappresentanti provinciali, infatti, garantisce e sostiene questo principio;

- vanno promosse iniziative territoriali nostre e unitarie di sostegno all’attività dei delegati eletti nelle RSU;

- le occasioni di formazione dei delegati devono essere ampliate nel numero e adeguate nei contenuti alla necessità di garantire una rappresentanza in grado di rispondere ai problemi posti dai lavoratori sul piano generale della fase politica.

anche la contrattazione di scuola deve essere attuata attraverso la democrazia di mandato. L’assemblea dei lavoratori della scuola per la definizione della piattaforma e la sottoscrizione degli accordi sono momenti di confronto irrinunciabili che, infatti, validano gli accordi scritti, diventano una risorsa decisiva in caso di conflitto, garantiscono e qualificano il ruolo delle RSU.

 Approvato all’unanimità

Roma, 21 settembre 2001